Bleach Soul Society

[Event Quest] Nightmare in The Castle

Quest Master - Allen 92

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    Chapter 1: Echoes in The Night


    Stati Uniti, Kansas.

    Sembra una notte normale nella struttura iperprotetta di The Castle, il nuovo carcere di massima sicurezza inaugurato da poco in seguito a sempre più pressanti spinte politiche per accogliere la peggiore feccia che l'America abbia mai visto da diversi decenni a questa parte...

    Peccato che questa notte sia tutto fuorchè normale.

    Prima l'interruzione delle comunicazioni, poi quelle strane morti per chi si avvicinava troppo alla struttura... decisamente una cosa fuori dall'ordinario, anche per i migliori autori di opere "gialle".

    La zona non è più sicura per gli esseri umani: forze a loro ignote si sono scatenate nella zona, precludendo le vere cause al discernimento dei cosiddetti esperti in materia.

    Gli umani possono solo aspettare che tali forze si plachino, ora...


    CITAZIONE
    Shinigami

    La situazione è grave. Gravissima.
    I laboratori della XII Divisione hanno rilevato un'esplosione di energia spirituale negli Stati Uniti di dimensioni mai viste. Stando a quanto dedotto dai dati che gli strumenti hanno fornito loro, l'area entro in chilometro attorno ad un carcere di massima sicurezza statunitense sarebbe stata avvolta da un kekkai (una sorta di barriera spirituale) di origine ignota.
    Non vi sono dubbi: il diagramma d'impronta indica un colore Rosso.
    Hollows.
    Nonostante i loro patetici tentativi, è impossibile per la stragrande maggioranza dei mortali anche solo avvicinarsi all'area per non parlare del destino che attenderebbe coloro che -impreparati- varcassero il limite della barriera.
    Similmente al temuto potere di alcuni Hollows, infatti, questo campo di energia spirituale è in grado di strappare vita e reiatsu da qualunque konpaku all'interno dell'area non in possesso di un'animo sufficientemente forte o -nel caso degli Shinigami- un minimo controllo sul proprio potere.
    E' scontato che all'interno del Castello -il nome che i mortali hanno dato al complesso carcerario- non vi sia più nessuno vivo... Ciò che è necessario scoprire adesso è il perché di questo gesto, e per quale motivo tale barriere continua ad esistere!
    La fonte del kekkai è chiara... Si tratta di due luoghi ben distinti, situati su uno dei tetti ed al centro dello spiazzo principale del carcere: occorre raggiungere entrambi i luoghi, nel minor tempo possibile. Chiunque sia il responsabile di questo gesto, ha osato troppo. E' tempo che il Gotei XIII ristabilisca il giusto ordine alle cose, ponendo fine a questa incresciosa situazione.

    SPOILER (click to view)
    image

    Per la missione, sarete divisi in due squadre. Ognuna di esse si trasporterà nell'area il più vicino possibile al luogo in cui sembra essere stata individuata la sorgente del Kekkai: basteranno le vostre forze, quand'anche divise? Chi può dirlo...


    Obiettivi di missione: scoprire le cause della barriera ed eliminare il problema. Purificare qualunque entità all'interno sufficientemente pericolosa da costituire una minaccia.

    CITAZIONE
    Quincy:

    L'alto consiglio dei Quincy ha deliberato la sua decisione in merito all'aggressione da parte di sconosciuti individui al carcere di massima sicurezza americano.
    Normalmente un simile evento non smuoverebbe le alte sfere degli arceri spirituali situate in Giappone, eppure la scarsità di manodopera -dovuta tanto agli Shinigami che agli Hollows- ha costretto il Consiglio a formare una squadra di Quincy scegliendo i suoi membri tra le leve più giovani, non ancora destinate ai furiosi scontri degli ultimi tempi nel Paese del sol levante.
    In condizioni normali l'area sarebbe preclusa ad ogni konpaku, a causa di una barriera di origine ignota in grado di assorbire la vita da tutte quelle anime prive di forza spirituale. Un'ambiente quindi letale per qualunque essere umano... Tranne ad un Quincy.
    Gli arceri spirituali non possono permettersi una eventuale apertura di un secondo fronte in America, quindi questo focolaio -se davvero di focolaio si tratta- deve essere terminato sul nascere.
    Qualunque cosa -Hollow o altro- sia il responsabile di questo avvenimento increscioso dovrà scomparire, annichilito dalle vostre frecce e braccato dai vostri archi di energia. Soltanto una cosa è sicura: non sarà un'impresa facile, la vostra.

    SPOILER (click to view)
    image

    Il governo Giapponese, in collaborazione con quello americano ha già predisposto tutto: voi -gli "specialisti" assegnati alla missione- dovrete imbarcarvi su un'aereo il quale -dopo una breve sosta sulla costa Ovest americana- vi trasporterà sul luogo del fatto ad una altezza di sicurezza.
    Una volta giunti sopra il Castello, non avrete altra scelta se non quella di paracadutarvi all'interno, trovare la causa della barriera, e distruggerla una volta per tutte.
    Si, avete capito bene... Dovrete paracadutarvi.
    Ed è troppo tardi, se soffrite il mal d'aria...


    Obiettivi di missione: scoprire le cause della barriera ed eliminare il problema. Distruggere qualunque entità all'interno sufficientemente pericolosa da costituire una minaccia e -se possibile- recuperare qualunque indizio utile alla causa dei Quincy.

    CITAZIONE
    Shinigami: il portale si aprirà nel punto più in alto dell'immagine, nell'angolo superiore destro del giardino.
    I vostri ordini sono chiari: individuare la causa del disastro e porvi rimedio nei limiti del possibile. Dovete prima raggiungere il punto, situato parecchio lontano da voi...
    Quincy: venite paracadutati quasi nel punto indicato dall'elicottero dei militari. Per vostra fortuna, il vento stanotte è quasi assente...

    Entrambi: per ora, nessuno dei due gruppi è cosciente della presenza dell'altro, anche se ovviamente si aspettano un intervento presto o tardi da parte dell'altra "fazione" in gioco...

    Descrizione del Luogo:
    niente di particolare, solo alcune strutture di supporto basse e la zona -recintata- adibita all'ora d'aria per i detenuti sono presenti nell'area.
    Tutti i sistemi di sicurezza sembrano essere disattivati, anche - per il sollievo dei Quincy - i cavi ad alta tensione delle recinzioni.

    La stranezza che a tutti risalta non appena arrivate, è però il silenzio e la calma irreale che regnano nella zona: fatta eccezione per le lontane sirene degli umani oltre la barriera, tutto il complesso è avvolto nel mutismo assoluto. Non una voce che non sia la vostra, non un gemito, nè rumore di animali.

    Tutto tace.
    All'interno degli edifici, tuttavia, sono presenti i corpi degli ex occupanti: guardie, medici, perfino il prete nella cappella religiosa giace senza vita. Nessuno è stato risparmiato.
    Se vi avventurate fino alle celle dei detenuti, scoprirete che anche loro sono morti, anche se le espressioni sui loro volti indica che la loro morte è stata tutt'altro che indolore: smorfie di agonia terribile sono stampate in eterno sui loro volti, a testimonianza di un dolore al di là della mera fisicità.

    La cosa più angosciante, tuttavia, è che nessuna delle anime dei defunti sembra essere presente: dove sono finite?

    Linee guida: per questo primo turno, postate il vostro arrivo, le sensazioni che provate nell'ingresso di questo luogo inquietante (oppure anche prima, durante il volo, per i Quincy) e le azioni che decidete di intraprendere. Potete subito dirigervi verso l'obiettivo, ma non potete raggiungerlo con un solo post (è troppo lontano): siete liberi di agire come meglio credete e di sfruttare l'ambiente a vostro piacimento, anche inserendo dettagli che non ho descritto purchè siano coerenti con l'ambientazione (un carcere di massima sicurezza).
    Fate conto di descrivere ciò che fate nei primi due minuti dal vostro arrivo, giusto per darvi un'indicazione sul tempo.

    SPOILER (click to view)
    Perfetto, così inizia la nuova Megaquest della BSS! Sta a voi scoprire cosa si cela dietro i misteriosi eventi che hanno portato a questa strage, a tutti i costi. Le cause che l'hanno provocata sono finora sconosciute: agite con cautela, non potete sapere cosa vi potrebbe accadere una volta girato l'angolo...

    Gli Shinigami che prenderanno parte al mio gruppo saranno Mizuiro Kennosuke, Takeo Kikuta e Bellias: a voi viene affidato il compito di indagare sulla sorgente situata nel giardino. Lasciate che siano gli altri a verificare nell'altro luogo, d'altronde i due gruppi servono proprio a dislocare meglio le forze.

    I Quincy invece partono invece nell'angolo sinistro del giardino, come indicato nella figura.

    L'ordine dei post sarà sparso: sarebbe stato più carino fare dei post per fazione, ma si sarebbero inevitabilmente, prima o poi, creati dei ritardi: pertanto, postate in libertà seguendo le indicazioni fornite più sopra.

    Questo è il gruppo gestito da Allen92: fate riferimento a lui per eventuali domande o informazioni.

    Buona ruolata e buona fortuna... ne avrete bisogno...
     
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  2. -Sir Drake-
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    -YOUNG LADY & KNIGHT AT THE CASTLE-



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    Una notte come le tante, forse troppe, trascorse sotto quel cielo familiare: il nero manto notturno era qua là lambito da placide nubi, mentre una moltitudine di stelle punteggiava un muto mare d'oscurità.
    Vi fu uno sbuffo pensoso, e un denso fumo grigio riempì l'abitacolo...Per poi dissolversi nel nulla, quasi per magia; il rimprovero giunse puntuale, e aveva la voce rude e sbrigativa di un ufficiale dell'esercito. Sven non ci badava: l'ennesimo sbuffo appose il sigillo sul menefreghismo del Quincy.

    Sapeva perfettamente che nei veicoli militari era severamente vietato fumare.

    Sapeva perfettamente che lui e la sua giovane Sensei erano comunque bersaglio delle antipatie dell'equipaggio.

    Sapeva perfettamente che fumare faceva male, come a suo tempo gli aveva fatto notare la ragazza.

    Ma nulla di questo sembrava avere importanza, in quel momento: Sven si sentiva stranamente quieto, rilassato, come in sintonia con il creato; strano, per una persona come lui, la cui mente era sempre al lavoro , persa tra mille pensieri e riflessioni.

    Uno sbalzo, probabilmente causato da un vuoto d'aria, fece ondeggiare improvvisamente il Black Hawk UH 60, l'elicottero che li stava trasportando sull'obiettivo.
    La serenità che l'accompagnava andò in frantumi come cristallo...Come una diga che, una volta crollata, lascia erompere un fiume di pensieri.
    Il portellone, come di consueto su questi veicoli, era aperto, ed un'aria fredda penetrava all'interno del veicolo. Era aria di casa, per Sven: mai avrebbe pensato di fare ritorno così presto negli Stati Uniti, nè tantomeno per motivi così gravi.
    Diede un'occhiata allo spoglio abitacolo dell'elicottero, percependo il sommesso vociare della radio di bordo, in collegamento con la base. Ogni tanto i piloti dovevano alzare la voce, perchè il rumore delle pale e del vento copriva i suoni.
    Tutta quell'atmosfera gli ricordava le sue ultime azioni tattiche nell'FBI: la quiete prima della tempesta, il trasporto, i pensieri prima della luce verde, gli sguardi d'intesa coi compagni...Non avrebbe mai pensato di riprovare certe sensazioni, ora che era un Quincy.

    Si era sbagliato.
    Tutto era uguale, i pensieri, i riti, tutto...Nella mente già stava ripetendo la nenia incessante, scaramantica quanto abituale:


    § I proiettili dei criminali sfiorano Sven Vollfied e sfrecciano oltre il suo corpo. I proiettili dei criminali sfiorano Sven Vollfied e sfrecciano oltre il suo corpo. I proiettili dei criminali sfiorano Sven Vollfied e sfrecciano oltre il suo corpo. §


    Poi si ricordò della sua nuova qualifica, e dei nemici che essa comportava: si risolse nel cambiare la parola "proiettili" con "colpi", ed il termine "criminali" con "Hollow". Il risultato gli strappò un sorriso sommesso all'angolo della bocca.
    Lo Studente Quincy voltò il capo alla sua sinistra: il primo istinto fu quello di cercarvi un uomo della sua età, occhialuto e sorridente; ma quello era il passato, e se certe cose rimangono uguali, altre mutano inevitabilmente: Panta Rei, tutto scorre.
    Sorrise alla giovane liceale vicino a lui: Hay Sadeki, sua maestra e superiore in questa missione. Non fece in tempo a dire nulla, la luce rossa sullo stipite del portello annunciava l'imminenza del lancio.

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    Un cenno di un soldato e Sven si lanciò nel vuoto; il vento gli tagliava la faccia mentre con la mano destra cercava di tenere in testa il cappello. Attimi convulsi, scariche di adrenalina si facevano largo nel suo organismo, ed il battito accelerato veniva zittito dal fischio del vento. I campi del Kansas si faceva via via più vicini: un'occhiata all'altimetro, poi uno strattone con la mano libera: fortunatamente il paracadute aveva funzionò a dovere.
    La figura in completo bianco, cappello calcato in testa e benda sull'occhio destro, sembrava calare dal cielo come un angelo.
    Con cura, Sven cercò di calibrare la discesa, in modo da atterrare più o meno nel punto previsto: fortunatamente le condizioni atmosferiche, in particolare l'assenza di vento, rendevano la procedura più agevole.
    La lentezza della discesa concedeva inoltre il tempo per riepilogare la situazione: il Castello...lo conosceva, visto che, nei suoi trascorsi all'FBI, aveva contribuito ad aumentarne gli "ospiti".
    Un carcere con livelli di sicurezza altissimi...Ma evidentemente insufficienti di fronte a minacce ultraterrene.
    Gli obiettivi della missione, invece, erano cristallini:

    CITAZIONE
    Scoprire le cause della barriera ed eliminare il problema. Distruggere qualunque entità all'interno sufficientemente pericolosa da costituire una minaccia e -se possibile- recuperare qualunque indizio utile alla causa dei Quincy.


    Purtroppo l'Alto Consiglio era stato in grado di fornire soltanto una planimetria dozzinale del complesso carcerario, ma comunque la posizione degli obiettivi era definita. Ottimo, si disse il novello Quincy rimirando la sua Croce alla luce della luna.

    Ecco i tetti, il perimetro del complesso, la zona designata. Appena toccata terra, (un po' pesantemente, a dirla tutta) Sven s'affrettò a liberarsi dal paracadute, piegandolo il più possibile e gettandolo in un'angolo buio del giardino: in modo che evenutali elementi ostili non lo trovassero.


    § Speriamo che non si siano accorti del nostro arrivo...Anche se in ogni caso non tarderanno a rilevare i nostri Reiatsu. §


    Fece un profondo respiro: un'aria di morte avvolgeva la zona come una sudario...Sembrava quasi avvinghiare l'animo: probabilmente l'anima di un comune essere umano sarebbe stata estirpata nel giro di pochi istanti.

    Guardingo, cercò con lo sguardo Hay, che non poteva essere finita troppo lontano. Nell'attesa, avrebbe cercato di tenere d'occhio la zona: troppo rischioso muoversi immediatamente.
    Non si udiva rumore alcuno, il silenzio dominava, dittatore indiscusso, sull'intera area; questa probabilmente era la cosa più preoccupante; Sven notò inoltre che i sistemi di sicurezza erano inattivi: decisamente un vantaggio, perchè non avrebbero avuto limitazioni di movimento, nè porte serrate, nè recinzioni ad alta tensione.

    Il giardino era timidamente illuminato da qualche lampione, ma la cura rozza con cui era mantenuto, faceva capire che ci si trovava in un carcere, e non nel giardino di una villa. In lontanza, si intravedevano i diversi edifici del complesso.
    Sven ripassò mentalmente la mappa della zona: l'obiettivo si trovava a Est rispetto alla loro posizione attuale; quest'ultima li lasciava esposti soltanto a Sud e a Est, poichè la cinta muraria proteggeva gli altri due lati.
    Per raggiungere la fonte della Kekkai avevano due vie: potevano costeggiare un basso edificio, e poi dirigersi a Est tenendosi sul fianco un'altra struttura, oppure dirigersi direttamente sull'obiettivo, attraversando una strada in campo aperto.

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    Beh, avrebbe atteso l'arrivo di Hay-Sensei per concordare il da farsi.
    Quel luogo, intanto, gli dava una sensazione orribile: sentiva il gelo penetrargli nelle ossa, nell'anima: un brivido gli corse involontariamente lungo la schiena, costringendolo ad un sussulto. Come al solito si accese una sigaretta, tanto per cercare un po' di calore in quella fiammella. Quel luogo non aveva più niente di umano.


    - Indennità di Trasferta, Chiamata d'Emergenza, Indennità di Rischio, Straordinari Notturni in Giorno Festivo...Fossi stato ancora nell'FBI, avrei guadagnato lo stipendio di un mese, questa notte. -


    Parlò sorridendo, ma forzatamente: in quel luogo ogni facezia sembrava stridente come unghie di gatto su una lavagna.
    Una domanda fece capolino nella mente dell'Ex-Detective: ma gli Shinigami?

     
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  3. Bellias
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    Ero li, seduto che sbuffavo. Le lozioni erano ormai diventato un circolo noioso e, mentre riflettevo a come poter impiegare quel tempo in allenamenti solitari, pensavo anche che se da un lato Takeo mi aveva favorito molto con le sue lezioni private, dall’altro le stesse lezioni erano un duro supplizio.
    Già. Tutto quel tempo ad ascoltare teorie elaborate e già conosciuto era ormai diventato un vero e proprio supplizio.

    Così, mentre da un lato avevo fatto di Takeo un esempio da saguere, dall’altro lo maledicevo in modo benevolo, aspettando con ansia il momento del nostro scontro, il momento in cui l’allievo vuole mostrare al suo maestro che il tempo impiegato non era stato vano.

    Quando la giornata scolastica giunse al termine, così come la mia pazienza, ecco la porta dell’aula aprirsi, facendo spazio ad una mano che invitava lo shinigami che ci stava “istruendo”.
    Lo stesso uscì ed entrò dall’aula invitandomi a seguirlo.

    In silenzio, facendomi largo tra gli sguardi increduli ed invidiosi dei miei compagni, uscii dall’aula e senza fare domande alcune, mi apprestai a seguire il proprietario di quella mano che in precedenza si era fatto largo tra il silenzio che riecheggiava nell’ambiente.

    Quello strano e mai visto prima shinigami mi condusse fuori dall’accademia, portandomi in un edificio che riconobbi sin da subito. L’ufficio della dodicesima gotei. Fui condotto in una stanza ove vi erano molti altri figuri; tra le tante solo uno riuscii a percepire chiaramente. Era lui, certo era proprio lui: Takeo.

    Pensai quindi che se mi dovevo trovare in quell’ambiente per metà era sicuramente opera di Takeo e, seppur non sapessi cosa dovessi fare di preciso, ero determinato a dare il meglio di me. Tentai di avvicinarmi al mio sensei. Tentativo vano. Appena mossi passo in quell’ambiente estraneo sentii una voce parlare e dare istruzioni su quella che doveva essere una pericolosa missione.

    Come potevo io,neo studente, lavorare fianco a fianco a dei professionisti?

    Confuso e un po' impaurito, fui invitato ad attraversare uno strano portale subito dopo aver ricevuto uno fascicolo contenente i dettagli della missione.
    Fui il primo ad attraversare quello portale e, il primo, a mettere piede in quello che era uno scenario da film horror.

    Non sapevo cosa fare. Avevo solo informazioni e molta determinazione, ma sicuramente non ero in possesso delle capacità adatte allo svolgimento dell’incombenza.
    Mi sedetti quindi su un masso, leggendo il fascicolo aspettando che altri shinigami arrivassero sul post, sperando che altri sarebbero sopraggiunti a darmi man forte.

    Mentre leggevo, tuttavia, non riuscivo a dimenticare quell’inquietante scenario che, seppure avevo osservato per qualche istante, era rimasto ben presto nella mia mente.
    Era notte fonda e in lontananza si udivano le note di quell’orchestra militare che inutilmente suonava ad un pubblico a lei irraggiungibile.
    L’odore del sangue ammorbava quel loco anche se in lontananza dalla prigione e, il campo di battaglia stesso, era ben visibile all’orizzonte.
    Le tenebre mi annebbiavano la vista, ma la mente era ancora ben lucida. Ero inesperto del settore ma sapevo cosa fare. Attendere che i miei maestri, i più esperti e Takeo fossero arrivati, per unirmi a loro e imparare cosa significasse vivere la guerra sulla propria pelle.

     
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    Era una sera stupenda. Il cielo era sempre lo stesso, buio, limpido illuminato da una miriade di stelle. In fondo non era diverso da quello che Hay aveva sempre visto, quella grande immensità che la sovrastava, certe volte si metteva a fissare quel cielo profondo e lì la sua mente si perdeva. Quella sera, però, aveva altro a cui pensare.
    Non lo avrebbe mai detto ma si sentiva quasi orgogliosa, orgogliosa di essere stata scelta, assieme al suo allievo, per una missione che a quanto le avevano riferito aveva una certa importanza.
    l Consiglio dei Quincy era stato chiaro e gli ordini ben precisi, e lei non aveva rifiutato. Anche perché non avrebbe mai lasciato da solo il suo allievo, si lo sentiva ancora sotto la sua responsabilità. Fu così che partirono per l’America. Un posto che Hay non aveva mai visitato e che le avrebbe fatto davvero piacere andarci, per una vacanza non certo per “lavoro”.
    Un elicottero era il mezzo di trasporto che li avrebbe portati fino a destinazione: Hay non aveva mai volato prima e il pensiero di salire su quello l’aveva lasciata un po’ titubante, ma lo sguardo rassicurante di Sven, che lei supponeva essere abituato a voli su aerei ed elicotteri, le diede la sicurezza che cercava e fu così che si trovò a sorvolare l’oceano.
    Guardava fuori dal portellone aperto dell’elicottero, e lo spettacolo magnifico che le si presentava agli occhi la lasciava quasi senza fiato, era come se non vi fosse una grande distinzione fra cielo e oceano, se in quell’immensità non vi fossero accese quelle tante, piccole e allo stesso tempo grandi, stelle.
    Era agitata, lo doveva ammettere anche se si poteva notare benissimo al solo guardarla: nelle mani stringeva la croce dei Quincy ed esse erano percorse da fremiti, come il suo stomaco. Il rumore delle eliche dell’elicottero sovrastava ogni altro suono, ogni tanto si sentivano i piloti parlare ma Hay non ci faceva più caso.
    Una nuvoletta di fumo si alzò un attimo nell’aria per poi disperdersi nel nulla. Hay sospirò, voleva dire a Sven di smetterla di fumare ma tanto sapeva che non si sarebbe smosso da quell’idea, quindi abbandonò subito il discorso tornando nei suoi pensieri.
    Non aveva mai fatto una missione per conto del Consiglio con il suo allievo, può sembrare strano ma a lei non dava minimamente fastidio essere la sensei di un uomo che aveva molti più anni di lei. Fin dal primo istante aveva capito che Sven in fondo era simile a lei, anche sotto l’aspetto del suo passato erano molto simili. Era felice di essergli stata d’aiuto e avrebbe continuato a tenerlo d’occhio e a stargli vicino, proteggendolo e aiutandolo nel momento del bisogno –anche se sapeva che non avrebbe mai preso il posto del suo migliore amico, che non avrebbe mai riempito quel vuoto, e non aveva mai pensato a ciò-: come compagna di “lavoro”, come amica, come Sensei.
    Alzò lo sguardo su Sven e i loro occhi si incrociarono, lei gli sorrise dolcemente e lui fece altrettanto.
    Lo vedeva stranamente tranquillo, non era per niente agitato all’idea di quello che poteva attenderli. Fece spallucce e con un caloroso sorriso si mise a guardare di nuovo il cielo.

    § Non posso però stare sempre a proteggerlo. L’altra volta mi andò bene ma rischiai di perdere un braccio...questa volta penso che non sarà così diverso quindi devo iniziare a pensare più a noi due come squadra che al proteggerlo a tutti i costi anche se sarei pronta a farlo...§

    Rabbrividì: non era da lei pensare così, ma la lezione che ha avuto data dalla sua mania di proteggere gli altri – perché era diventata quasi un’ossessione – le aveva fatto capire che doveva più pensare al lavoro di squadra che a proteggere quasi al limite dell’esasperazione un singolo individuo. Non avrebbe permesso però a nessuno di fargli del male, era una contraddizione con quello che aveva pensato prima, lo era e anche no, ma solo lei ne conosceva bene il significato.
    La spia rossa si illuminò. Erano giunti a destinazione. Un soldato si preparava a dare il via per lanciarsi col paracadute dall’elicottero.
    Ora che ci pensava, non si era mai paracadutata e l’idea di gettarsi nel vuoto non era molto invitante. La mano destra, coperta dal suo solito guanto, stringeva forte la maglietta bianca che portava addosso mentre la gonna lunga e nera le sventolava freneticamente.

    - Penso che questa serata non la scorderò per tutto il resto della mia vita...-

    Disse e le sue parole erano coperte dal rumore sordo delle eliche dell’elicottero, e non finì neanche di dire qualcosa che il soldato fece cenno a Sven di lanciarsi e lui sparì. Hay si sporse dal portellone e guardò giù. Si ritrasse subito ed esitò a lanciarsi di sotto.

    § Un bel respiro...§

    Doveva farlo tutto di un colpo altrimenti darebbe rimasta inchiodata là, così respirò, chiuse per un attimo gli occhi e poi con uno scatto si gettò di sotto. Le mancava l’aria per urlare ma si trattenne con tutte le forze per non essere individuata –anche se per il suo Reiatsu non poteva certo passare inosservata- e reggendosi la gonna con una mano, con l’altra aprì il paracadute che si aprì di scatto.

    - Funziona...- tirò un sospiro di sollievo, era nell’imbarazzo più totale ma
    riuscì a mantenere la calma, e questo le permise di vedere in che razza di posto era finita.

    Non trovava parole per descriverlo anche perché un edificio simile non lo aveva mai visto e poi in quel momento sperava con tutto il cuore di mettere i piedi a terra il prima possibile.
    Mentre planava lentamente sul castello sentì un brivido percorrerle tutta la schiena, il sangue sembrava quasi congelato nelle sue vene e uno strano senso di oppressione la pervase. Hollow, ormai ci aveva quasi fatto l’abitudine. Il luogo era tetro e di sicuro avrebbe fatto anche a meno di andare là ma il dovere la chiamava ed era inutile, arrivati lì a quel punto, tornare indietro. L’edifico era enorme e aveva un ampio “giardino” se si poteva definire così visto lo stato con cui era “curato” dove atterrò e per poco non stava per cadere.
    Si tolse l’imbracatura che prima la teneva sospesa nell’aria e accantonò tutto in un luogo non rischiarato dalla fioca luce che emanavano i lampioni.

    § L’ho visto fare in un film...e anche il posto sembra essere simile...§

    Sorrise scherzosamente e si disse che in fondo anche dai film si poteva imparare qualcosa: ma quello non era un film, non faceva parte di copione tutto ciò, e là si rischiava davvero la pelle.
    Si guadò intorno per vedere se qualche cosa, o qualcuno avesse notato la sua presenza, ma tutto intorno era deserto, e quel silenzio così cupo aumentava il disagio procurato da quella presenza inquietante.
    Si voltò in cerca di Sven e quando lo vide lo raggiunse cercando di fare più silenzio possibile, guardandosi costantemente attorno. Si portò al suo fianco, probabilmente Sven conosceva un po’ la planimetria di quel posto visto che lui faceva un tempo parte dell’FBI e a quanto poteva giudicare dal suo sguardo che sembrava squadrare tutto quello che vi era intorno, aveva ragione.
    La vista di quegli edifici, pensare a quel silenzio che incombeva in quel luogo la fece rabbrividire.

    § Chissà se sono ancora vivi...§

    Smise di pensare a questo perché si rispondeva da sola a quella domanda, e si guardò intorno. Le mura non erano molto alte e ogni sistema di sicurezza era stato disattivato a quanto poteva capire, visto che in queste cose era praticamente ignorante.

    § Che cosa...terrificante...è come se lì dentro ci fosse concentrate l’essenza del male...§ e forse non aveva tutti i torti.

    Rimase in silenzio per un po’ e si rimproverò per non aver avuto lo stomaco di guardare per bene tutta la zona sotto di lei quando stava atterrando.
    Hay guardò Sven, che si era intanto acceso una sigaretta: la ragazza stava per strappargliela di mano e spengerla ma fermò il gesto ancora di prima di metterlo all’opera.

    CITAZIONE
    - Indennità di Trasferta, Chiamata d'Emergenza, Indennità di Rischio, Straordinari Notturni in Giorno Festivo...Fossi stato ancora nell'FBI, avrei guadagnato lo stipendio di un mese, questa notte.–

    Hay sorrise.

    - Già. Puoi dirlo forte. Comunque, intanto che finisci di fumare quella sigaretta –visto che una volta entrati sarà difficile che tu possa avere il tempo di fumartene un’altra- direi di fare il punto della situazione. Per prima cosa dovremmo fare un bel lavoro di squadra altrimenti non ce ne caviamo le gambe, comunque sentiti libero di fare ciò che credi sia maglio per tutti e due.- disse sorridendo lievemente mentre lo guardava.

    - Penso che tu abbia già nella mente stampata la planimetria di questo posto, più o meno, te lo si legge in volto, quindi per entrare là dentro conto su di te. Ci sono solo due cose che devi metterti in testa prima di entrare in quell’edificio, visto che dopo non possiamo tornare indietro. Non sono ordini ma cerca di metterteli in testa: una volta entrati là dentro, e anche dopo, sarò sempre io ad andare avanti per prima. Secondo: non cercare mai di proteggermi anche se il tuo istinto ti condurrebbe a farlo, ricorda che sono io la tua sensei e come tale devo essere io a proteggere il mio allievo e non il contrario.-

    Le sue parole erano ferme e serie, e anche il suo sguardo lo era.
    Rilassò i muscoli tesi del volto e gli mise delicatamente una mano sulla spalla.

    - Non permetterò a nessuno di farti del male...- sorrise per poi tornare a guardare l’edificio posto più a est dove vi era la fonte del kekkai.

    - Cercherò di fare il possibile per questo, e penso che la cosa migliore è eliminare subito il problema prima che esso si complichi e risulti essere dannoso alla nostra incolumità. Il che vuol dire uccidere gli Hollow prima che ci attacchino. Il che non sarà facile, per questo ho bisogno del tuo aiuto. Lavoreremo in squadra e assieme. Spero tu sia d’accordo con me, altrimenti sei libero di dirmi se ciò che ti ho detto non va bene.-

    Un sorriso di sfida si colorò sulle labbra della giovane ragazza.

    - Altrimenti iniziamo questa missione. Vai avanti tu che verrò dietro di te e intanto ti coprirò le spalle.-
    Disse aspettando: era agitata ma pronta per agire.


    CITAZIONE
    Forza:200
    Velocità: 200
    Resistenza:200
    Zanjutsu:200
    Kidou:200

    Consumo: ///
    Rimanenti:///
    Condizione fisica: illesa
    Condizione psicologica: Agitata ma la mente è lucida, più che pronta per intraprendere la missione.
    Abilità: ///
    Tecniche usate: ///

     
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  5. Takeo Kikuta
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    SPOILER (click to view)
    narrato
    - Parlato -
    ° Pensato °

    Post Presentazione

    A new mission
    La spedizione in carcere



    Come al solito la luce mi avvisò del mio arrivo verso la fine del Senkaimon. La missione non si prospettava facile, ma questa volta potevo contare su ben altre forze. Tutti i partecipanti erano shinigami capeggiati da me e Felio, gli unici ufficiali del Gotei. Inoltre era presente tra le file un unico studente, il perchè fosse stato scelto dall'accademia mi era ancora ignoto, ma scoprendo che si trattava di Bellias credo che le note di merito lasciate dal corso lo avevano aiutato. Avevo in mano di nuovo delle vite, ma questa volta era diverso. Io ero diverso. Sfiorai per un attimo l'elsa della mia zanpakuto, la mia fedele compagnia che si era finalmente rivelata.
    Giunsi fuori trovandomi in un ambiente notturno e apparentemente pacifico. Il silenzio regnava sovrano e sembrava che nessuna forma di vita fosse rimasta in quel carcere di massima sicurezza che doveva essere diventata la tomba di molte vittime. Uno scenario degno dei migliori registi da film horror.

    ° Chissà chi è "l'artista" in questione... °

    Trovai Bellias che era già arrivato, comodo su un masso a leggere il fascicolo. Sospirai... Beata gioventù spensierata, di certo ne aveva di incoscienza per appostarsi lì come se niente fosse. Ma la colpa era anche di quelli che lo avevano affrettato nel tunnel mentre io ero stato trattenuto da un membro della XII che doveva darmi alcuni dettagli. In effetti la prassi d'inizio era stata molto breve; giusto il tempo di presentarsi e spiegare cosa bisognava fare e le squadre formate. Doveva essere davvero urguente come missione.
    Gli appoggiai una mano sulla spalla, di sicuro non poteva essere tranquillo come forse poteva apparire. A quanto ne sapevo era la sua prima missione e non era affatto della categoria che di solito si assegna agli studenti. Ma sapevo di poter fare affidamento sulla sua determinazione, inoltre con me c'era un altro shinigami quindi potevo dire che il mio allievo era ben coperto.

    - Non c'è tempo per il salotto. Meglio spostarci da qui, è troppo scoperto e nonostante il buio possiamo essere un facile bersaglio. Se non ricordo male il nostro obbiettivo di trova nel giardino anche se non riesco a vederlo ad occhio nudo. -

    Mi osservai intorno, per cercare di rapportare la piantina che avevo visto negli uffici della Brigata numero dodici, con l'ambiente che mi si presentava dinanzi. La luce era fioca e quasi insufficiente ad illuminare il luogo in cui ci trovavamo. Finita la breve ispezione visiva mi rivolsi ai miei compagni per esporre la mia strategia.

    - Credo che sia meglio avvicinarci a quell'edificio e usarlo come copertura per avvicinarci finchè possiamo. Inoltre preferisco chiarire una strategia in un punto coperto assieme a voi. Occhi aperti durante il tragitto. -

    Aspettai le reazioni dei due ragazzi che erano con me e se l'esito era positivo ci saremmo avvicinati in fretta alla struttura che si trovava a sud-ovest rispetto a noi.

    [...]

    Una volta accostato al muro mi guardai intorno per osservare la situazione e cercare di raccogliere sufficienti indizi visivi. Durante la traversata avevo visto vari corpi a terra, probabilmente guardie che avevano tentato di fuggire o di spostarsi invano nel giardino. Mi ero fermato addirittura ad esaminarne alcuni e dalle ferite e le smorfie di paura sui volti potevo intuire che non avevano avuto un facile trapasso.

    ° Ma dove sono le anime, non ne ho vista una nonostante siano tutti morti. A rigor di logica questo posto dovrebbe pullulare di konpaku e se non è così vuol dire solo una cosa... Hollow! °

    La sgradevole sensazione che sempre mi accompagnava in questi casi, mi suggeriva che forse la nostra situazione si sarebbe complicata. ma una cosa così architettata con tanto di kekkai non poteva essere opera di sprovveduti hollow istintivi, doveva esserci qualcosa di più grande dietro, forse addirittura Lui...

    ° Meglio focalizzarsi sulle fonti della barriera, nell'altro gruppo c'è Felio-san, quindi non mi devo preoccupare troppo. Meglio pensare a completare la missione. °

    Mi rivolsi ai miei compagni mettendo subito in chiaro alcuni punti chiave della tattica che ritenevo più giusta.

    - Bene, ascoltatemi attentamente. La situazione vi è stata esposta e ora la vedete con i vostri occhi. Nonostante sia l'unico ufficiale presente non disprezzerò i vostri consigli, ma vi prego di rimanere uniti ed evitare scene eroiche ed avventate. Il mio scopo è anche quello di portarvi indietro sani. -

    Si ma come potevo proseguire senza una straccia di idea su cosa ci aspettava? Se almeno avessi scoperto qualcosa sulla fine delle anime che dovevano essere nel posto. Il metodo era solo uno, i sempai del Gotei me lo avevano esposto molto tempo fa e da allora avevo cominciato a fare pratica con pochi risultati ragguardevoli. Ma ora sembrava che proprio questa abilità mi sarebbe tornata utile. Tanto valeva fare un tentativo.

    - Mizuiko, Bellias vi chiedo di farmi da copertura per un po. Cercherò di percepire qualche reiatsu se riesco. Voi tenete i sensi allerta. -

    Dopo essermi assicurato della loro collaborazione, mi sarei inginocchiato per aumentare il mio livello di concentrazione. Di certo l'ambiente non era di quelli tranquillizzanti, ma non avevo molta scelta.
    Chiusi gli occhi e tentai di isolare la mente ampliando i miei sensi.
    Sentii il battito cardiaco del mio cuore, mentre una leggera brezza mi fischiò dentro le orecchie in modo quasi impercettibile.

    ° Concentrati. °

    Il buio avvolse la mia mente, mentre ogni forma di distrazione sembrava estraniarsi dalla mia percezione. Dovevo incentrare tutto sul reiatsu, cosa non facile vista la situazione. Stranamente l'energia spirituale sembrava scorrere in ogni punto della zona, la stessa barriera doveva essere fatta di particelle ad alto livello compresse. Dannata arte magica.

    ° Materializza il fiume spirituale. °

    Sentivo vaghe presenze, il mio radar era ancora troppo inesperto per capire di che tipo. Di certo due fonti appartenevano ai miei compagni di squadra che mi stavano accanto, ma ancora non riuscivo a percepire i reikaku.
    Le mani appoggiate sulle ginocchia si estesero leggermente e tutti i muscoli si rilassarono in contemporanea ad un espirazione profonda.
    Dovevo riuscirci, dovevo vederli... Dovevo trovarli, bisognava capire cosa stesse succedendo e forse ero l'unico in grado di farlo. Non potevo permettermi di fallire, non ancora. Dovevo acquisire quell'abilità a tutti i costi.
    Allargai la percezione dei sensi, quasi entrando nello stato più profondo di concentrazione.

    ° Materializza il fiume di energia, materializza l'energia stessa. Puoi farcela, puoi vederla se ci credi. Guardala! °

    Aprii di colpo gli occhi nella speranza che qualche nastro si mostrasse a me, anche quello dei miei compagni mi sarebbe stato sufficiente a capire.






    Tabella riassuntiva
    Riserva di Reiatsu:

    Stato mentale:
    Preoccupato per la situazione poco chiara,
    concentrato poi per la percezione del reikaku.
    Consumi Reiatsu:


    Ferite:
    Armi:
    Zanpakuto Impugnata
    Wakizashi Impugnata
    8 Pugnali da Lancio
    2 Senpen Banka
    Equipaggiamento:
    1 Benda di cura
    2 Cauterizzatori
    1 Cauterizzatore Speciale
    Turno difensivo:





    Turno Offensivo:



    Statistiche:
    Forza: 275
    Velocità: 325
    Resistenza: 275
    Zanjutsu: 325
    Kidou: 300
    Rilfessi: 325

    ©opyright By Takeo Kikuta
    Don't Copy


    SPOILER (click to view)
    Ok in questo post mi limito ad un leggero avvicinamento, preferisco aspettare il QM per vedere come si evolverà la faccenda. A te la parola Haist ^_- Allen se potessi giudicare il mio tentativo di ottenere l'abilità, ne sarei felice. Lascio comunque l'esito nelle tue mani ^^
     
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  6. Haist
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    Eccoci di nuovo qua...

    Questo fu il solo commento di Mizuiro all'apertura del portale sul posto designato, un commento dal tono teso.

    Speriamo che questa volta la missione non sia un fallimento. Le premesse sono le stesse dell'altra volta...
    Mizuiro ricordava bene l'ultima volta che aveva partecipato ad una missione di quel rango. Era terminata con un fallimento, e con un buco nello stomaco del ragazzo da fare invidia ad un Hollow; aveva faticato a riprendersi quella volta, i membri della 4° lo avevano letteralmente ripreso per i capelli.
    ... ma non permetterò che accada un'altra volta ciò che è successo.

    Socchiuse gli occhi, il volto teso, determinato a non ripetere gli errori del passato: si era chiesto più volte cosa fosse andato storto quella volta.
    Era giunto alla conclusione che fossero state più cause congiunte: l'inesperienza dei suoi compagni, la superiore forza degli avversari e, soprattutto, un'errore di strategia.

    Poteva biasimare solo se stesso per quest'errore, un errore che era quasi costato la sua vita e quella dei due Studenti con lui.

    Che mi serva di lezione. Stavolta non commetterò una tale leggerezza.

    Non appena mise piede nel giardino celato dall'oscurità, i muscoli della schiena gli si irrigidirono.
    La stessa atmosfera di quella volta. La stessa sensazione di morte.

    Che posto lugubre... disse, lasciando che le sue parole cadessero nel vuoto.

    Vide vicino a lui i suoi compagni, Bellias e Takeo.
    Che differenza, pensò lui: un Ufficiale e uno Studente nella stessa squadra.

    Ma chi diavolo è stato a decidere una simile composizione? pensò tra sè, con un filo di preoccupazione; così diventa difficile effettuare una strategia comune, date le differenze di forza...

    In quel momento, l'Ufficiale si rivolse a Bellias, che stava consultando la documentazione in suo possesso:
    CITAZIONE
    - Non c'è tempo per il salotto. Meglio spostarci da qui, è troppo scoperto e nonostante il buio possiamo essere un facile bersaglio. Se non ricordo male il nostro obbiettivo di trova nel giardino anche se non riesco a vederlo ad occhio nudo. Credo che sia meglio avvicinarci a quell'edificio e usarlo come copertura per avvicinarci finchè possiamo. Inoltre preferisco chiarire una strategia in un punto coperto assieme a voi. Occhi aperti durante il tragitto. -

    Può starne certo rispose lesto il ragazzo. Si sentiva sollevato dal fatto di non essere il più alto di grado in quel momento.

    Si era reso conto che lui stesso non era ancora in grado di sopportare tale responsabilità: forse era questo il criterio con il quale avvenivano le promozioni ad Ufficiale...

    [...]

    Si muoveva veloce nell'oscurità, assieme ai suoi compagni.
    Ovunque si voltava, vedeva seminascosto dal buio qualche cadavere: una guardia, carcerati, nessuno era stato risparmiato da quella invisibile furia omicida.

    L'assenza di konpaku vicino ai cadaveri, inoltre, lo inquietava molto più di quelle morti improvvise: non vedeva segni di lotta, poteva davvero essere stata opera di un semplice Hollow?

    Queste domande gli frullarono nella testa finchè non arrivarono in prossimità di un muro. Un avolta giunti, Takeo parlò ancora:
    CITAZIONE
    - Bene, ascoltatemi attentamente. La situazione vi è stata esposta e ora la vedete con i vostri occhi. Nonostante sia l'unico ufficiale presente non disprezzerò i vostri consigli, ma vi prego di rimanere uniti ed evitare scene eroiche ed avventate. Il mio scopo è anche quello di portarvi indietro sani. Mizuiro, Bellias vi chiedo di farmi da copertura per un po. Cercherò di percepire qualche reiatsu se riesco. Voi tenete i sensi allerta. -

    D'accordo, Takeo-san. Ne sono più che cosciente.

    Dopodichè, Mizuiro si mise ad osservare l'ufficiale che si stava concentrando.
    Stava provando a rilevare le correnti di Reiatsu, i Reiraku, come venivano chiamate? Lo Shinigami ne aveva solo sentito parlare fino a quel momento.

    Chissà come funziona... mamma mia, quante cose devo ancora imparare. Sembrava che diventare Shinigami fosse un buon traguardo, ed invece non è altro che un passo davvero piccolo... il suo sguardo si spostò sulla Zanpakuto di Takeo;
    quanto vorrei scoprire anche io il nome della mia Zanpakuto./color]

    Istintivamente, accarezzò l'elsa della silente lama che giaceva al suo fianco. Non era ancora il momento, e ne era cosciente, ma spesso si sorprendeva intento a cercare di sondare l'arma, alla ricerca di una qualche presenza.

    [color=green]E' inutile, so che non funziona così... eppure, non riesco ad impedirmelo...

    Scosse questi pensieri dalla testa. Non era il momento di rimuginare su cose simili, c'erano cose più urgenti da fare.

    Si rivolse a Bellias, e col tono serio di chi rivela una grande verità, cominciò a parlare:
    Takeo-san ha perfettamente ragione. Cerca di non fare cose avventate, come cercare di ingaggiare, al tuo livello, un combattimento contro un Hollow completo. Sembra paradossale, ma ho vissuto direttamente questa esperienza, e per difendere colui che aveva sfidato il mostro ho rischiato davvero grosso. Ho passato settimane in ospedale prima di riprendermi del tutto.

    Cerca di ragionare prima di agire, e non ti allontanare mai da noi. Qui siamo in un territorio sconosciuto, e prego Dio che tu non sia così stolto da farti ammazzare stupidamente.

    Battè piano una mano sulla spalla dello Studente, accennando un sorriso:
    Mi raccomando, dimostrami che le mie preghiere non sono invane...

    Detto questo, rivolse la propria attenzione alla notte che li circondava, in attesa che Takeo finisse quello che stava facendo.

    Era in ansia, e desiderava arrivare in fretta nel luogo di origine della Kekkai: era un uomo di azione, non amava le attese.

    Mano pronta sulla Zanpakuto, scrutava intorno, in attesa che si palesasse un qualche pericolo.

    Di sicuro non troverà gente indifesa ad accoglierlo, chiunque osi avvicinarsi...
     
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    Chapter II: Movements in the black



    Il vento soffia leggero, indolente, ignaro come tutti della tragedia avvenuta a Lavenworth; al vostro arrivo il carcere somiglia al set di un film western, sembra che tutto sia stato abbandonato in fretta e furia.

    Tuttavia a smentire questa ipotesi rimangono i cadaveri, alcuni nel giardino, altri, come le guardie sulle torri perimetrali sembrano semplicemente addormentate, se si eccettua l'espressione sconvolta sul loro volto.

    Una domanda ricorre nelle vostre teste: Chi può aver fatto questo, o meglio, cosa, visto che le uniche creature in grado di praticare un simile scempio sono gli hollows?

    Tuttavia il vostro addestramento vi ha insegnato ad agire anche mentre riflettete, così con la precisione che contraddistingue le operazioni dei gruppi militari entrambe le vostre squadre si portano in copertura ai piedi di due edifici agli angoli superiori dello spazio ricreativo.

    Sembra tutto troppo facile, e tranquillo...



    Non sempre ciò che si cela nell'oscurità del nostro cuore è peggiore di ciò che si cela in quella di fronte a noi.

    Oscar Wilde



    In pochi istanti tutto accade...Hollows.
    Decine e decine di divoratori di anime giungono come una mandria impazzita dal centro del piazzale, l'aura creata da così tante creature che emettono reiatsu riempie l'aria, creando una sensazione simile a quella di un corpo febbricitante; la cosa peggiore è che molti di loro vi hanno visti.

    Il tumulto avanza, i più piccoli sono schiacciati dai più grossi, i deboli soccombono, i più forti sopravvivono, tutti sono accomunati da una sola unica cosa, la brama di cibo.
    Solo una cosa è importante per loro; nutrirsi.

    Le domande sono molte: da dove vengono, come mai non li avete percepiti prima, sono stati loro a uccidere gli occupanti del carcere? Il tempo delle domande è finito, adesso è tempo di combattere.



    CITAZIONE

    Shinigami




    Nonostante abbia impiegato tutta la sua volontà gli sforzi del vostro caposquadra risultano vani, tutto quello che riesce a vedere è un lieve sfarfallio davanti a se. Stranamente nessuno di voi è riuscito a percepire la brulicante massa di piccoli hollows che adesso, sguaiatamente, si sta dirigendo verso di voi dal centro del piazzale. Siete con le spalle al muro, avete poche scelte, combattere o fuggire.
    Chissà se i vostri compagni se la stanno passando meglio..

    CITAZIONE

    Quincy



    Dunque siete stati individuati; sbalorditi per non aver percepito i vostri nemici prima vi trovate in una situazione pericolosa, avete finalmente raggiunto l'edificio dove cercavate copertura, bene, adesso vi servirà.
    (Se decidete di entrare nella casetta scoprirete che si tratta della cappella carceraria. Il parroco e due guardie giacciono riversi sul pavimento, mentre tre finestre si affacciano sul piazzale.)
    Riuscirete a sconfiggere quest' orda di piccole bestiacce oppure sceglierete di non affrontarle?

    SPOILER (click to view)
    Post ineccepibili da ogni punto di vista.(Bellias attento agli errori di battitura^^)

    La semplice quantità di mini hollows li rende avversari formidabili, e non vi permette di capire la loro effettiva forza; avete libera scelta: potete fuggire o affrontarli, tuttavia sappiate che sono davvero troppi per essere eliminati in un solo turno.

    Takeo, per il momento non riesci ad acquisire l'abilità, tuttavia potrebbe essere collegato al fatto che gli hollows erano invisibili anche prima...
     
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  8. Haist
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    La tranquillità di quella notte non tardò ad essere turbata.

    Come formiche, decine di piccoli Hollow sbucarono fuori da nulla, circondando rapidamente i tre Shinigami.

    Mizuiro restò interdetto:
    Da dove diavolo sono saltati fuori? Dove erano nascosti?

    Non aveva percepito nessun indizio della loro presenza: nè un rumore, nè una vaga traccia di Reiatsu, niente di niente.
    E' come se qualcosa li avesse nascosti finora ai nostri sensi... pensò lo Shinigami mentre valutava la situazione;
    la faccenda non mi piace per niente... con le spalle al muro ed in inferiorità numerica.

    Il suo volto cambiò espressione mentre si voltò verso il muro alle loro spalle, squadrandolo in tutta la sua lunghezza:
    ...al primo problema, però, possiamo dare una soluzione!

    Doveva agire, ed in fretta: non era rimasto loro molto tempo.

    Col cuore che pompava ritmico a causa dell'improvvisa scarica di adrenalina, Mizuiro si avvicinò a Bellias, esponendo in gran fretta il suo piano:
    Takeo-san, Bellias-kun, rifugiamoci in cima alla palazzina! Con il vantaggio della posizione sopraelevata, possiamo affrontarli anche se sono molti di più.

    Lanciò un ultimo sguardo all'edificio: così ad occhio, sembrava essere alto una decina di metri, scalabili senza troppo sforzo da uno Shinigami del suo grado: d'altra parte, uno Studente non era in grado di affrontare una tale salita in breve tempo.

    Bellias, saltami sulle spalle, presto! disse stentoreo in direzione dello Studente, mostrandogli la schiena;
    Takeo-san, ci copra le spalle finchè noi due non raggiungiamo il tetto, dopodichè ci raggiunga subito là sopra!

    Una volta che Bellias si fosse aggrappato a lui, Mizuiro si sarebbe concentrato a fondo: sarebbe stata una scalata difficile.

    Tieniti forte! esclamò, mentre con uno scatto delle gambe si lanciava in alto, verso la parete verticale.

    Il salto era basso, molto più basso di quello che poteva raggiungere, dato il peso aggiuntivo sulle sue spalle, ma ciò era preventivato.

    E ora, spero che le mie capacità siano sufficienti per ciò che voglio fare... pensò trepidante Mizuiro, mentre la parete si avvicinava sempre più.

    E lassù, a sei metri di altezza, i piedi dello Shinigami toccarono i mattoni, mentre egli vi infondeva parte del proprio Reiatsu:
    CITAZIONE

    Controllo del Reiatsu - Lv.2

    Formula di attivazione: Nessuna
    Divisione: Tutte
    Descrizione: Questa abilità riconosce una capacità media nel saper manipolare il proprio reiatsu. Ciò permette una maggiore rapidità di esecuzione delle tecniche e un buon controllo della propria energia. Si è quindi in grado di far aderire parti del nostro corpo, a piani verticali (come alberi, palazzi, ...) e di poterli percorrere come se si stesse camminando normalmente. Chi possiede questa abilità è in grado di camminare capovolto anche su corpi orizzontali.
    Grado: Shinigami/Quincy
    Restrizioni: Si ottiene con approvazione del QM durante una prova specifica per il conseguimento dell'Energia Verde.
    Consumo: Marginale per camminare su superfici verticali e mezzo basso per camminare capovolti.


    Le sue suole toccarono il muro, e, con sollievo di Mizuiro, esse aderirono come attratte dalla gravità.

    A quel punto, lo Shinigami si diede un ulteriore slancio, compiendo un secondo salto per colmare la distanza che mancava al tetto.

    Ha! esclamò, quando le due anime volarono nuovamente nell'aria, fino a raggiungere finalmente la sommità della struttura.

    Respirando profondamente, Mizuiro fece scendere lo Studente dalle sue spalle: solo in quel momento si rese conto che aveva trattenuto il fiato per tutta la manovra.

    Sembra che ancora, dentro di me, ci sia qualcosa che mi faccia dubitare delle mie capacità. Quando mi passerà mai quest'ansia?

    Cacciando in un angolo della propria mente questi inutili pensieri, sfoderò la Zanpakuto e, dando un'occhiata alla zona in cui ora si trovavano per capire quali strategie potevano mettere in atto lassù, si avvicinò al bordo e, con voce udibile ma non troppo alta, si rivolse al suo superiore:
    Takeo-san, siamo in cima: ci raggiunga, presto!

    CITAZIONE
    Forza: 200
    Velocità: 200
    Resistenza: 200
    Zanjutsu: 225
    Kidou: 200

    Ferite: illeso
    Reiatsu: 55/56

     
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  9. -Sir Drake-
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    -AMBUSH-





    Il vento soffiava placido, quasi muto spettatore dell'avvento dei Maestri Distruttori, quasi intimorito da quel sudario di morte che tutto avvinghiava.
    Un lieve filo di fumo s'alzava placido, disegnando artistiche evoluzioni prima di sfumare nel nulla.

    Lì, il Quincy attendeva.

    La giovane Hay Sadeki aveva raggiunto Sven, e i due stavano cominciando ad abbozzare una strategia di avvicinamento all'obiettivo assegnato. Sven non dovette nemmeno voltarsi per sapere della sua venuta: il silenzio era tale che difficilmente dei rumori umani, per quanto flebili, sarebbero passati inossservati; per di più, ormai sentiva come familiare l'incedere della ragazza, che col tempo aveva imparato a riconoscere...La lunghezza del passo, il leggero suono di quel corpicino che si poggiava al suolo...Impossibile che fosse qualcun altro.

    Sì, nonostante la brevità del loro rapporto, si sentiva particolarmente legato alla ragazza: un vincolo atipico, che nemmeno lui era in grado di definire con precisione: forse perchè era un insieme di più cose, un'intruglio di rapporti diversi che finiva, inevitabilmente, per prendere una forma strana.
    Avevano condiviso il medesimo passato di sangue, e poteva sentire suoi quei desideri di vendetta e di protezione; erano allievo e insegnanti, e malgrado la differenza d'età l'Ex-Detective avvertiva una vaga affinità di carattere.
    Certo, lei non avrebbe esitato a difendere il suo Studente, ma Sven non poteva fare a meno di sentire un certo senso di "cavalleri", che lo portava un po' a ritenersi lo "zietto" o il "fratellon"della ragazza.
    Presto, tuttavia, avrebbero condiviso il pericolo della battaglia: E, alla fine di tutto, la gioia del successo.

    O il dolore della sconfitta.

    Già, Sven lo sapeva bene: nulla unisce due persone come combattere e rischiare la vita assieme. Ne nascono rapporti...Che sembrano trascendere la Morte.


    Pigramente voltò il capo, nel cogliere la risposta della liceale Giapponese; naturalmente colse anche il fastidio, tutto riservato alla piccola stecca di tabacco che Sven portava in bocca: ridacchiò mentalmente ricordando che Lloyd aveva il medesimo fastidio.



    CITAZIONE
    - Già. Puoi dirlo forte. Comunque, intanto che finisci di fumare quella sigaretta –visto che una volta entrati sarà difficile che tu possa avere il tempo di fumartene un’altra- direi di fare il punto della situazione. Per prima cosa dovremmo fare un bel lavoro di squadra altrimenti non ce ne caviamo le gambe, comunque sentiti libero di fare ciò che credi sia maglio per tutti e due

    Le sbocciò un sorriso, spontaneo come un fiore di Maggio, anche se colpiva decisamente, in mezzo a tutta quella desolazione. Con un movimento della mano gettò a terra il mozzicone, schiacciandolo con un piede; la fiammella morì in un sibilo, e Sven raccolse ciò che rimaneva, per non lasciare traccie del proprio passaggio.


    -Ecco fatto. Per qualsiasi cosa mi troverai al tuo fianco, Hay-Sensei.
    E' un onore essere in squadra con te...Volevo che lo sapessi-




    CITAZIONE
    -Penso che tu abbia già nella mente stampata la planimetria di questo posto, più o meno, te lo si legge in volto, quindi per entrare là dentro conto su di te. Ci sono solo due cose che devi metterti in testa prima di entrare in quell’edificio, visto che dopo non possiamo tornare indietro. Non sono ordini ma cerca di metterteli in testa: una volta entrati là dentro, e anche dopo, sarò sempre io ad andare avanti per prima. Secondo: non cercare mai di proteggermi anche se il tuo istinto ti condurrebbe a farlo, ricorda che sono io la tua sensei e come tale devo essere io a proteggere il mio allievo e non il contrario.- Non permetterò a nessuno di farti del male...- -

    Sven soppesò le parole appena pronunciate dalla Sensei: evidentemente sentiva forte la responsabilità della vita dei suoi sottoposti, in questo caso lui; una dote da vero leader, malgrado la giovane età. Ciò non fece altro che aumentare l'apprezzamento di Sven, ma non potè fare a meno di pensare che se le fosse successo qualcosa, difficilmente se lo sarebbe potuto perdonare. Razionalmente comprendeva, perchè tante volte nei suoi trascorsi nell'FBI, aveva parlato similmente...Ma emotivamente non avrebbe accettato un sacrificio: o si vieva tutti, o si moriva tutti.

    La parte razionale prevalse, nonostante tutto, e subito ne dette conferma rivolgendosi alla Quincy.


    -Capisco, Hay-Sensei...Ma facciamo in modo che non ci sia bisogno di protezioni...Andiamo lì, risolviamo il problema, e torniamo a Tokyo entro la Festa dei CIliegi in Fiore. Un lavoretto pulito pulito.-

    Naturalmente entrambi sapevano che non sarebbe stato così elementare. Ma forse una menzogna plateale poteva distendere un po' gli animi. Cominciava a sentire il nodo alla gola della tensione.



    CITAZIONE
    - Cercherò di fare il possibile per questo, e penso che la cosa migliore è eliminare subito il problema prima che esso si complichi e risulti essere dannoso alla nostra incolumità. Il che vuol dire uccidere gli Hollow prima che ci attacchino. Il che non sarà facile, per questo ho bisogno del tuo aiuto. Lavoreremo in squadra e assieme. Spero tu sia d’accordo con me, altrimenti sei libero di dirmi se ciò che ti ho detto non va bene.-

    Un piccolo sorriso di sfida si dipinse su quel volto adolescenziale, sorriso a cui Sven ricambiò socchiudendo gli occhi ed alzando l'angolo delle labbra: nessuna obiezione.


    ______________________________________________________



    La coppia di Maestri Distruttori procedeva nella tetra oscurità di quella notte di morte: cautamente i due avanzavano in direzione dell'edificio poco lontano, dove avrebbero trovato copertura e avrebbero cercato di scoprire qualcosa di più sull'accaduto. Sven procedeva avanti, facendo strada alla Maestra che intanto teneva la retroguardia. Durante il tragitto avevano intravisto alcuni corpi senza vita: nessun sopravvisuto, almeno fino a quel momento. Ciò che accomunuva tutti, comunque, era l'espressione sgomenta, contratta dal dolore dell'estirpazione dell'anima.

    L'Ex-Detective stava per fare un cenno alla maestra, poichè erano giunti a destinazione: si trovavano ormai a ridosso del muro meridionale dell'edificio, quando la sorpresa gli mozzò il fiato.

    Una mandria, uno sciame impazzito: era un vero e proprio vorticare febbricitante di Hollow, quasi comparsi dal nulla: volse la coda dell'occhio in direzione di Hay, ma decisamente anche lei era stata colta di sorpresa da quella improvvisa comparsa. Il loro Reiatsu quasi saturava l'aria, rendeva tutto ancora più malsano...Ma quando li avevano individuati? E soprattutto, perchè nè Sven nè Hay li avevano percepiti prima? L'inesperienza poteva essere una scusante per Vollfied, ma di certo non era ascrivibile alla ragazza.
    La loro bramosia era tale che si travolgevano gli uni con gli altri, resi quasi folli...ma da che cosa?

    Ma che fare? Ormai erano vicini, e i due correvano il rischio di venire circondati in campo aperto.


    -Hay-Sensei, forse se proseguiamo lungo il muro occidentale dell'edificio, ce la possiamo fare...Avremmo già un fianco coperto, e poi potremmo muoverci schiena contro schiena, coprendoci a vicenda...-


    La Sensei gli aveva lasciato carta bianca, e difficilmente avrebbero trovato alternative valide in breve tempo. Trovare rifugio nell'edificio poteva voler dire gettarsi in una trappola potenzialmente letale. Quindi Sven fece fluire un Marginale lungo il braccio sinistro, fino a convogliarlo nella scintillante Croce Quincy, che portava assicurata al polso.
    L'Heiso Kujako si materializzò in un bagliore azzurrognolo, terribile flagello degli Hollow, letale come l'arco del Febo Apollo.



    CITAZIONE
    Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.1)
    Divisione: Quincy
    Descrizione: E’ un arco fatto interamente di reiatsu, che i Quincy possono evocare ed impugnare grazie alla croce che portano al polso. Per mezzo di esso è possibile scagliare frecce composte dalle Reishi -particelle spirituali presenti nell'atmosfera- combinate con il reiatsu dell'utilizzatore.

    A questo livello la forza delle frecce è ben poca cosa rispetto alle corrispettive prodotte da un Quincy pienamente formato: la loro potenza è comunque notevole, equiparabile ad una freccia scagliata da un'arco convenzionale.
    Il possessore può scagliare tante frecce in un turno quanti sono i suoi attacchi convenzionali (quindi un massimo di tre per ciascuna combo disponibile).
    La gittata massima entro il quale le frecce perdurano è di 10m.
    Restrizioni: Energia Gialla. Richiede il possesso della Croce dei Quincy
    Mantenimento: 1 Marginale per turno.

    Sven avrebbe cercato di proseguire (il più velocemente possibile) lungo il muro dell'edificio, non fermandosi a combattere, ma cercando di avanzare, eliminando semplicemente gli Hollow che ostacolavano il loro tragitto, o si avvicinavano troppo; alle sue spalle poteva contare sulla protezione della Sensei, che sicuramente avrebbe coperto la retroguardia.

    Se fosse (anzi, fossero) riusciti a "circumnavigare" l'edificio, il percorso sarebbe proseguito verso l'obiettivo, perseverando nella strategia ormai collaudata...Seppur privi della protezione dei solidi muri.

    Ormai gli Hollow erano a portata di tiro: 6 freccie, sei dardi scagliati unicamente per spianiare il cammino...6 Dardi scagliati contro il Destino.




    CITAZIONE
    Statistiche:
    Forza ---> 150
    Velocità ---> 150
    Resistenza ---> 150
    Yumijutsu ---> 150
    Kidou ---> 150

    Reiatsu utilizzato:
    1 Marginale (Heiso Kujaku LV.1)

    Tecniche utilizzate:
    CITAZIONE
    Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.1)
    Divisione: Quincy
    Descrizione: E’ un arco fatto interamente di reiatsu, che i Quincy possono evocare ed impugnare grazie alla croce che portano al polso. Per mezzo di esso è possibile scagliare frecce composte dalle Reishi -particelle spirituali presenti nell'atmosfera- combinate con il reiatsu dell'utilizzatore.

    A questo livello la forza delle frecce è ben poca cosa rispetto alle corrispettive prodotte da un Quincy pienamente formato: la loro potenza è comunque notevole, equiparabile ad una freccia scagliata da un'arco convenzionale.
    Il possessore può scagliare tante frecce in un turno quanti sono i suoi attacchi convenzionali (quindi un massimo di tre per ciascuna combo disponibile).
    La gittata massima entro il quale le frecce perdurano è di 10m.
    Restrizioni: Energia Gialla. Richiede il possesso della Croce dei Quincy
    Mantenimento: 1 Marginale per turno.

    Reiatsu Rimanente:
    39 /40 Marginali

    Stato Psicologico:
    Teso e leggermente sorpreso dall'improvvisa comparsa del nemico.

    Stato Fisico:
    Respirazione normale.
    Battito cardiaco normale.
    Illeso.

    Totale Ferite: 0

     
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  10. Takeo Kikuta
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    1° Post Attivo

    L'orda famelica
    Tre Shinigami contro cento Hollow


    Purtroppo ogni mio tentativo si rivelò inutile, una volta aperti gli occhi vidi solo una flebile immagine che durò il tempo di un battito cardiaco. Troppo poco per capire cosa fosse, troppo indefinita per trarre delle conclusioni dal mio tentativo. Rimasi un po deluso da quell'insuccesso, speravo che l'esperienza e il grado acquisito mi avessero dato abbastanza forza da poter utilizzare quella tecnica ricettiva; ma forse era troppo presto.

    ° Potrei fare un altro tentativo in fin dei conti qualcosa mi pare di averlo visto. Insistendo potrei migliorare. °

    Non feci in tempo a finire di formulare questa ipotesi che un brivido mi scosse il corpo, che cominciò a sudare freddo. I muscoli s'irrigidirono per un secondo per poi rilassarsi, un gesto istintivo che viene quando si ha paura o il corpo e sottoposto a pressioni; ma da cosa dipendeva?
    Mi ci volle un attimo per capire cosa stesse accadendo, quando mi accorsi che la sensazione che provavo non prometteva nulla di buono. Hollows. Una massa brulicante ed apparentemente infinita si stava espandendo dal giardino, dirigendosi verso di noi.
    Sgranai un attimo gli occhi, incredulo di ciò che stava succedendo davanti i miei organi oculari. Con la coda dell'occhio guardai velocemente i due sottoposti che mi erano stati affidati, per osservare se anche loro potevano vedere ciò che vedevo io o tutto fosse solo frutto della mia immaginazione. In effetti era difficile a credere a quello che stava succedendo.

    ° Impossibile, anche se le mie capacità percettive non sono fini una tale saturazione di reiatsu avrei dovuto sentirla. Eppure fino a poco fa sembrava non ci fosse nessuno. Da dove vengono tutti questi Hollow? °

    La mia mente venne invasa da mille domande e come sempre succedeva cominciava a lavorare sulle ipotesi che potevano essersi verificate. Un caso così strano avrebbe mandato in panne anche il migliore dei cervelli diagnostici del Gotei XIII. Come avevano fatto a comparire così all'improvviso? E proprio dalla zona dove si trovava il nostro obiettivo. Che le due cose fossero correlate?
    Inoltre sembrava che l'orda ci avesse individuati, perchè l'avanzata famelica puntava dritta verso di noi. Quindi si sarebbe risolta in un combattimento. Per me non c'erano problemi, ma il numero alto mi preoccupava soprattutto per il fatto che con noi c'era uno studente.


    CITAZIONE
    Takeo-san, Bellias-kun, rifugiamoci in cima alla palazzina! Con il vantaggio della posizione sopraelevata, possiamo affrontarli anche se sono molti di più.

    L'idea che balenò in testa a Mizuiro trovò la mia più totale approvazione. Di certo non potevamo permetterci un avanzata di sfondamento come avevo fatto in passato con Felio, quindi l'idea di trovarsi un vantaggio di terreno era la più ovvia.


    CITAZIONE
    Bellias, saltami sulle spalle, presto!
    Takeo-san, ci copra le spalle finchè noi due non raggiungiamo il tetto, dopodichè ci raggiunga subito là sopra!

    Sorrisi alla proposta del giovane, mettendo la mano destra guantata sull'elsa della zanpakuto.

    - Lascia fare a me e sbrigati a salire questa parete. -

    Detto fatto, il membro della X Brigata prese Bellias sulle spalle e cominciò a salire mentre i primi avversari si facevano avanti. Come sempre c'era qualcuno che era più veloce degli altri... Peggio per lui.


    CITAZIONE
    Battou Jutsu

    image

    Scuola: Nessuna.
    Divisione: Tutte
    Descrizione: Questa è una tecnica particolare di estrazione della spada. Il samurai si pone in guardia (destra o sinistra non ne varia l'esecuzione ma solo l'impostazione di partenza influendo sulla posizione della spada e sul piede utilizzato per l'avanzamento), con una mano sul fodero della spada e l'altra sull'impugnatura. Facendo un passo verso l'opponente con il piede avanzato effettua una rapida estrazione, in questo modo la lama scorrendo nel fodero acquista velocità divenendo capace di causare un grave danno da taglio. Dato il movimento del braccio il colpo risulterà sempre un tondo.
    Restrizioni: Nessuna
    Grado: Studente
    Consumo: Basso

    Partii con i piedi paralleli per poi avanzare con la gamba destra. Piegai il ginocchio e portai la schiena e il peso del corpo in avanti per aumentare l'impatto del primo colpo, un tondo elegante in direzione della maschera del primo hollow che aveva avuto il coraggio si pararmisi di fronte. L'unico obbiettivo era distruggerla, eliminandolo al primo colpo se era possibile.

    ° Proprio come l'altra volta. °

    Indipendentemente dal risultato della tecnica che avevo usato, avrei cominciato la mia danza della spada senza esitazioni ne dubbi. L'unica differenza era che se non avessi purificato il mio avversario al primo colpo, il successivo si sarebbe rivolto a lui; in caso contrario all'hollow più vicino ed a portata di spada.
    Se fosse stato necessario, mi sarei spostato io stesso verso di loro per distrarli dalla scalata dei due, ma senza allontanarmi troppo dal muro. Meglio garantirsi una facile via di fuga in caso la situazione fosse peggiorata.
    Il primo colpo fu un fendente orizzontale portato con entrambe le braccia sulla bianca superficie della maschera di un hollow. La speranza era che anche in questo caso i miei avversari sarebbero stati di basso livello come l'altra volta. Ultimato il primo fendente avrei usato la gamba sinistra come perno per una piroetta di 360°, lasciando la mia preziosa arma solo sulla mano destra e tentando un ridoppio su un altro dei mostri vicino al mio fianco sinistro. Con lo sguardo avrei sempre cercato di anticipare i miei movimenti, come avevo imparato nelle arti marziali, per prendere meglio la mira sui miei obbiettivi. Infatti ogni singolo colpo di Ryuuga doveva mirare a tagliare i punti deboli dei miei nemici con colpi netti, ma in caso di insuccesso mi sarei accontentato di ferirli in qualche modo.
    Ricaricai il braccio sul fianco destro, riportando anche l'altra mano sull'elsa ed effettuando un affondo con passo in avanti, contro uno di quelli che si trovavano di fronte a me.
    Ovunque mi girassi vedevo solo bestie assetate di sangue ed energia spirituale, pronte a divorare le mie carni senza troppi complimenti. Strinsi i denti, continuando la mia personale battaglia contro la massa, nel tentativo di prendere tempo.
    Mi voltai di 180° effettuando un altro tondo a due mani questa volta, era meno veloce ma decisamente più potente. Senza spezzare il ritmo incalzante che avevo ormai preso, caricai il ginocchio destro fino al petto per poi sparare un calcio frontale portato con la pianta del piede contro quello che si poteva riconoscere come il petto dell'avversario di fronte a me. Il calcio era dal basso verso l'alto, col preciso scopo di alzarlo in aria, per poi effettuare un salto io stesso nella sua direzione, subito dopo di lui.
    In aria alzai il braccio destro sopra la spalla, piegandolo all'indietro, per poi estenderlo nella discesa in un affondo potenziato dallo slancio del mio corpo. Il colpo era rivolto contro l'hollow appena atterrato col calcio o qualcuno nelle vicinanze. In quei casi non potevo stare a guardare troppo chi colpivo, l'importante era diminuirne il numero.


    CITAZIONE
    Takeo-san, siamo in cima: ci raggiunga, presto!

    Le parole dello shinigami giunsero deboli alle mie orecchie, tanta era la foga del combattimento. Ma furono sufficienti per far tornare in me quel pizzico di coscienza che mi suggeriva di raggiungere i miei compagni sul tetto.
    La mano libera afferrò il wakizashi estraendolo, mentre compievo un movimento rotatorio antiorario su me stesso atto a far allontanare quanto basta gli acerrimi nemici che si erano avvicinati troppo. Nella rotazione mi sarei abbassato, piegando le gambe al massimo e volgendo lo sguardo in direzione del muro. Non mi ero allontanato molto, potevo farcela.
    Feci scattare i muscoli delle gambe e, con gesto naturale e repentino, balzai arrivando velocemente sul tetto dove Bellias e Mizuiro mi attendevano. La mia forza era sufficiente a garantirmi il superamento dell'altezza dell'edificio senza l'uso di altri mezzi.
    Ripresi un attimo fiato con respiri profondi, allentando un poco la tensione che il breve scontro mi aveva messo addosso. Lo shinigami aveva già sguainato la sua soul slayer, mentre lo studente era in attesa di ordini.
    Ora bisognava scegliere come muoversi e di certo non sarebbe stato semplice. Pareva che la situazine fosse peggiore dei pronostici del Gotei 13.

    ° Chissà come se la sta passando Felio... °






    Tabella riassuntiva
    Riserva di Reiatsu:

    Stato mentale:
    Teso a causa del combattimento contro più avversari.
    Consumi Reiatsu:


    Ferite:
    Armi:
    Zanpakuto Impugnata
    Wakizashi Impugnata
    8 Pugnali da Lancio
    2 Senpen Banka
    Equipaggiamento:
    1 Paio di guanti
    1 Benda di cura
    2 Cauterizzatori
    1 Cauterizzatore Speciale
    Turno difensivo:





    Turno Offensivo:



    Statistiche:
    Forza: 250*
    Velocità: 300*
    Resistenza: 275
    Zanjutsu: 325
    Kidou: 300
    Rilfessi: 325

    ©opyright By Takeo Kikuta
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    SPOILER (click to view)
    (*) Ho considerato i malus dell'abilità Combattimento uno contro due...
     
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    La tensione cresceva con il passare dei minuti. Il silenzio aveva ingoiato tutti i rumori ed il vento soffiava, e sembrava intonasse un lamento, debole mentre passava fra gli edifici che si ergevano di fronte ai Quincy.
    Hay attendeva lì, accanto a Sven, l’inizio della missione. Il suo allievo spense la sigaretta, e le rivolse delle parole che la lasciarono turbata e allo stesso tempo le fecero provare una gioia immensa difficile da spiegare a parole.
    CITAZIONE
    -Ecco fatto. Per qualsiasi cosa mi troverai al tuo fianco, Hay-Sensei.
    E' un onore essere in squadra con te...Volevo che lo sapessi-

    Sorrise dolcemente e le sue guance diventarono più colorite del solito anche se in quella notte non si poteva vedere chiaramente.
    - Anche per me lo è.- disse tornando a guardare davanti a sé.
    Come disse poco dopo Sven, la cosa migliore da fare era risolvere subito il problema, fare il dovere di Quincy e tornare a casa sani e salvi.
    - Già...la Festa dei Ciliegi. Anche se abito a Tokyo devo dire che non ci sono mai stata...forse perché non avevo nessuno con cui andarci...ma mi piacerebbe davvero andarci una volta conclusa la nostra missione, magari posso accompagnarti...adoro i ciliegi in fiore...-
    Non era il momento per mettersi a discutere di quelle cose, ma almeno si sarebbe un po’ spezzata quella lugubre atmosfera che li circondava e che li attendeva.
    Le parole di un compagno sono sempre gradite, per infondere un po’ di coraggio prima del possibile scontro con gli Hollow, anche se non c’entravano niente con quello che stavano per fare.
    Sapeva che anche Sven non avrebbe rinunciato a proteggerla qualora ce ne fosse bisogno, dato il suo animo da cavaliere, a maggior ragione l’allievo aveva detto il giusto: dovevano fare in modo che nessuno di loro due avesse bisogno di protezione.
    Lei gli aveva lasciato carta bianca sul da farsi all’esterno dell’edificio, mentre all’interno avrebbe pensato lei al modo di agire. Sven non obiettò e contraccambiò il sorriso di sfida della ragazza socchiudendo gli occhi mentre l’angolo delle sue labbra si alzò leggermente.
    Era pronto, determinato ad arrivare fino in fondo e questo fece davvero piacere alla giovane ragazza. Non lo aveva mai visto così, forse perché non aveva passato molto tempo con lui, ma provava gioia nel vederlo sorridere.
    Stavano per entrare in azione.
    I battiti del cuore erano normale e sembrava che scandissero il tempo.
    Il respiro della ragazza era corto, per la tensione, e ogni tanto ne doveva trarre uno un po’ più profondo degli altri.
    Il momento di agire arrivò.
    Hay si muoveva dietro Sven stando all’erta per eventuali attacchi nemici: era strano ma non sentiva la presenza di Hollow e neanche i loro rumori.
    La mano sinistra della ragazza reggeva stretta la croce dei Quincy per sfogare la sua tensione su qualcosa.
    Si portarono verso l’edificio che avrebbe fatto loro da copertura, e durante questo tragitto videro chiaramente i segni lasciati da qualcosa di veramente mostruoso: corpi senza vita di persone, sul cui volto vi erano stampate delle smorfie di terrore, di dolore e di morte.
    Hay si mise la mano destra alla bocca per soffocare l’urlo che stava per lanciare, e le uscì soltanto un sibilo.
    Era una cosa davvero terribile. Non riusciva ad immaginare le cose tremende che avevano preceduto la loro morte, se morte si può chiamare quando qualcuno ti strappa con una brutalità tale l’anima, e il solo pensiero la fece rabbrividire.
    § Calma.§ si ripeteva in continuazione scuotendo la testa finché non riuscì a riprendere il controllo di sé.
    Cercò di rimanere concentrata sul da farsi.
    Giunsero a destinazione: muro meridionale dell’edificio.
    Tutto sembrava apparentemente calmo, troppo calmo. Poco dopo, come un fiume in piena, l’orrore e la sorpresa travolsero i due Quincy.
    Hay si guardava intorno ed era come presa dal panico, anche se non lo era.
    Una vero e proprio esercito di Hollow era apparso dal nulla, ed era là pronto per balzare addosso al loro.
    Adesso il loro Reiatsu si faceva sentire: gli occhi di un semplice umano non avrebbero retto a vedere quella mandria.
    Non riusciva a capire. Come aveva fatto a non accorgersi di una simile presenza?
    Non riusciva a darsi risposta e quello non era certo il momento adatto per pensare a cose simili.
    Era uno spettacolo davvero osceno.
    Si travolgevano a vicenda, bramosi di arrivare per primi alla fonte di cibo.
    Hay lasciò andare la presa e la croce cadde pendendo dal polso.
    CITAZIONE
    -Hay-Sensei, forse se proseguiamo lungo il muro occidentale dell'edificio, ce la possiamo fare...Avremmo già un fianco coperto, e poi potremmo muoverci schiena contro schiena, coprendoci a vicenda...-

    Le parole di Sven la fecero svegliare del tutto. Era davvero un ottimo piano, meglio che barricarsi nell’edificio e fare la fine del topo.
    - Conta su di me. Ti guardo le spalle sperando che tu riesca a farti largo fra gli Hollow...se non ce la fai non esitare a dirmelo che ci scambieremo i posti...chiaro?- disse sfiorando con lo sguardo la figura di Sven.
    Quello era l’inizio.
    Il Reiatsu fluì velocemente sul braccio sinistro fino ad arrivare al polso, alla croce e subito il volto della ragazza venne inondato dai bagliori azzurri del suo arco.
    CITAZIONE
    Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.2)
    Divisione: Quincy
    Descrizione: L'utilizzatore è ora in grado di sfruttare appieno la Croce dei Quincy come catalizzatore per materializzare il suo arco. L'arma spirituale diviene più grande e le frecce che scaglia sono estremamente più potenti. Il loro potere è tale da poter danneggiare seriamente un Hollow, riuscendo persino a distruggerlo. In grado di perforare agevolmente il tronco di un albero, solo armi spirituali di particolare durezza (Zanpakuto o armi naturali di Hollow di energia pari o superiore) possono deflettere queste frecce.
    I nemici uccisi con questo arco infatti non vengono purificati, bensì distrutti. L'utilizzo di questo tipo di arco comporterà l'astio -o quantomeno il disprezzo- da parte di qualunque Shinigami con un briciolo di morale.
    La gittata massima di queste frecce è di 20m
    Mantenimento: 1/2 di Basso per turno.
    Restrizioni: Energia Verde. Richiede il possesso della Croce dei Quincy

    § Colpisci solo quando è il momento giusto...fino all'ultimo...istante.§
    Fu così che Hay si tenne dietro a Sven, correndo più velocemente possibile lungo il muro dell’edificio.
    Avrebbe coperto le spalle a Sven cercando di eliminare gli Hollow più vicini a loro mantenendo il contatto visivo anche con Sven e quando lui avrebbe accennato ad andare avanti lei lo avrebbe seguito.
    Gli Hollow erano ormai vicini.
    - Bene. Un po’ di riscaldamento iniziale non fa mai male.- sorride, ma questo suo sorriso era diverso. La frenesia del combattimento, l’adrenalina che le era salita alla vista degli Hollow le fece cambiare espressione.
    Nei suoi occhi scorreva l’energia che solo durante i combattimenti sapeva tirare fuori, come il coraggio, e un po’ di stupidità che la portava a fare cose che una normale ragazzina di 17 anni si poteva solo immaginare, anche se a volte la portava a delle conseguenze non tanto buone.
    Alzò il braccio sinistro, puntò e scagliò 9 frecce in direzione degli Hollow più vicini a lei e che si apprestavano ad attaccare.
    La retroguardia era tutta in mano sua, ma non potevano perdere tempo con questi Hollow.
    Se fossero riusciti in questo “piano” avrebbero puntato dritto verso l’obiettivo, anche se privi della protezione su un lato, ma Hay aveva in mente già di fornire lei la copertura, se ci fosse riuscita, su tutti e tre i lati lascando a Sven solo quello frontale per aprire la strada.

    CITAZIONE
    Forza:200
    Velocità: 200
    Resistenza:200
    Zanjutsu:200
    Kidou:200

    Consumo: 1/2 di Basso_Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.2)
    Rimanenti: 2 consumi marginali, 13 c. bassi
    Condizione fisica: illesa
    Condizione psicologica: presa dal combattimento, pronta a dare il meglio di sè stessa.
    Tecniche usate:///
    Abilità:
    Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.2)
    Divisione: Quincy
    Descrizione: L'utilizzatore è ora in grado di sfruttare appieno la Croce dei Quincy come catalizzatore per materializzare il suo arco. L'arma spirituale diviene più grande e le frecce che scaglia sono estremamente più potenti. Il loro potere è tale da poter danneggiare seriamente un Hollow, riuscendo persino a distruggerlo. In grado di perforare agevolmente il tronco di un albero, solo armi spirituali di particolare durezza (Zanpakuto o armi naturali di Hollow di energia pari o superiore) possono deflettere queste frecce.
    I nemici uccisi con questo arco infatti non vengono purificati, bensì distrutti. L'utilizzo di questo tipo di arco comporterà l'astio -o quantomeno il disprezzo- da parte di qualunque Shinigami con un briciolo di morale.
    La gittata massima di queste frecce è di 20m
    Mantenimento: 1/2 di Basso per turno.
    Restrizioni: Energia Verde. Richiede il possesso della Croce dei Quincy

    Equipaggiamento:
    - Bende di Cura - Oggetto di Cura (x3)
    - Croce dei Quincy

     
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  12. Bellias
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    La rapida successione di eventi fu un utile indizio per capire, sin da subito, quali fossero le mie reali limitazioni.
    Se ero ancora uno studente, se non ero riuscito ad accedere all’esame di shinigami, se non ero stato ritenuto degno di tale titolo, lo dovevo solo ad una cosa. Alla paura.

    Celata dentro di me, ora potevo avvertirla scorrere furente e rabbiosa in ogni orifizio del mio corpo.
    Alla vista di quella maschera, di quella bianca ed animalesca maschera, vista solo in punto di morte, non fui in grado di reagire e, il solo sapere che centinaia di quelle maschere che, in vita straziarono le mie carni, ora puntavano su di me, non fece altro che peggiorare la situazione.

    Impietrito tentai qualche passo verso dietro, mentre cominciai a sudare freddo, come in cerca di una via di fuga. Non trovai altro se non una parete ad ostacolarmi. Da un lato, tuttavia mi ritenevo fortunato che, quella parete, fosse li. Se non ci fosse stata allora, probabilmente, il nemico ci avrebbe preso anche alle spalle con una probabilità di sopravvivenza pari allo 0%.

    La mia paura fu stroncata solo dalle parole di un mio compagno che, per salvarmi si propose di prendermi sulle spalle.
    Non feci altro che seguire il suo consiglio e, mentre la salita per quella che era una provvisoria via di salvezza cominciava, il mio animo venne diviso tra due diverse sensazioni.

    Se da un lato ero impaurito al punto da non poter reagire, dall’altro la vista di Takeo che combatteva e la consapevolezza che la strada da fare era ancora immensa, non fece altro che darmi speranza.

    ~L’ho promesso. Diventerò forte quanto lui per questo non posso morire qui.~

    Mi dissi per incoraggiarmi quando, ormai in cima, mi ritrovai in ginocchio col fiatone, ancora terrorizzato.
    Lanciai un’occhiata al mio compagno che ora mi dava le spalle e, ansimando, mi rialzai lentamente e, con le mie spalle, toccai le sue, tenendo il capo chino come se ormai schiavo di una consapevolezza struggente.

    -So che sono una recluta e, che in questa situazione valgo meno di zero…-

    Cominciai a dire mentre con la mancina reggevo il fodero della Wakizashy e, con la destra la sua impugnatura.

    -…so che ancora non ho una zampakuto e, che forse sono un peso per voi…-

    Aggiunsi rialzando il campo mentre cercavo di asciugare parte del mio sudore.

    -Sono consapevole del fatto che puzzo di paura…-

    Il cuore prese a palpitare più forte, quasi come se stesse per distruggere la cassa toracica.

    -Ma potete stare certi che Bellias lotterà al vostro fianco. Così ti guardo le spalle e, tu guardi le mie.-

    Dissi mentre ormai Takeo era quasi giunto alla sommità della parete.

    -Mi avete fatto capire quanta strada ho da fare e, giuro su quel dio che mi ha condotto tra queste terre, che farò di tutto per arrivarci fino alla fine.-

    Conclusi mentre velocemente ripassai in mente tutti gli schemi di Tae Kwon Do sino ad allora conosciuti. Presi quindi una posizione statica portando la spada, tenuta con entrambe le mani, sul fianco sinistro e facendo indietreggiare lo stesso piede. Presi quindi a saltellare sul posto in maniera tale da non farmi trovare impreparato.

    Incrociando i miei occhi, forse, Takeo avrebbe potuto rivedere quello sguardo che gli fece credere il me, quello sguardo che lo condusse a diventare mio sensei, quello sguardo che continuava, ora, a restare vivo benché in me, allo stesso tempo, era viva la consapevolezza di non potercela fare.


    CITAZIONE
    Reiatsu (in Marginali): 40/40
    Ferite (in MArginali): 48/48
    Armi: Wakizashi
    Ha le stesse fattezze si una katana ma presenta dimensioni ridotte. Ciò ne permette un utilizzo maneggevole a favore della rapidità d'esecuzione. Proprio per le sue dimensioni ne viene prediletto l'uso per scontri ravvicinati. Quest'arma è adatta per iniziare a prendere confidenza con il combattimento basato su colpi di katana.
    Statistiche:

    Caratteristiche

    Forza
    Velocità
    Resistenza
    Zanjutsu
    Kidou
    Hohou

    Valori

    137.5
    162.5
    137.5
    162.5
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    Chapter III: Those who fights for justice




    Vi sono battaglie che vengono combattute per divertimento o per dovere, vi sono scontri che vengono affrontati con desiderio o tristezza, con odio o con abbandono; tuttavia ciò che conta è una cosa sola, una battaglia deve essere affrontata sapendo di essere nel giusto, se questa sia una scelta dettata dall'animo o dall'onore è irrilevante.

    Vi è una grande differenza tra l' uomo e la bestia, quest'ultima combatte per istinto, guidata dal bisogno, l' uomo invece per quanto distorta essa sia possiede una morale, ed è questa assieme all'intelligenza a permettergli di trionfare.

    Mai parole sono state più adatte alla vostra situazione: Lame e dardi, da parti opposte del campo seminano morte indiscriminatamente, senza fare distinzioni di forma o natura tra i divoratori di anime. In poco tempo il sangue e le carcasse ricoprono il terreno, macchiando il candido prato di icore nero.

    Guidati dalla loro rabbia, dalla furia e dalla fame gli hollows ancora una volta avanzano, inarrestabili come la marea, che tutto trascina: eppure la loro corsa si interrompe, i loro nemici sono spariti.

    Il dubbio e la confusione serpeggiano, cosa resta ormai da fare ai sopravvisuti, se non depredare il campo di battaglia seminato di morte?

    Ancora una volta la fame ha il sopravvento, e l'orgia di distruzione ricomincia, come un eterno vortice di sangue che infinitamente si rinnova.

    Poi tutto ciò risveglia qualcosa, qualcosa di antico e sinistro, un portale vecchio quanto il tempo stesso, che si apre lentamente rivelando uno squarcio nelle dimensioni, la porta per l' inferno.

    image


    Tutte le anime degli hollows morti vengono risucchiate una dopo l'altra nelle fauci aperte del cancello lasciando solo i pochi corpi spirituali ormai privati dell'energia sul terreno. Solo le anime dei mostri uccisi dai quincy riceveranno una morte priva di dolore eterno.

    Finita la mattanza però la soglia rimane aperta, come se aspettasse altre anime, qualcosa di strano sta succedendo in questo luogo...

    CITAZIONE

    Shinigami



    Takeo, il tuo eroico diversivo ha avuto successo, Mizuiro e Bellias si sono rifugiati sul tetto. Soddisfatto per la riuscita dell'azione riesci ad atterrare sul tetto dell'edificio senza sforzo lordo di nero sangue bilioso, fortunatamente non tuo, però ti senti ugualmente abbattuto nel constatare che la situazione è arrivata ad un punto morto, gli hollows infatti (o per lo meno una buona metà di loro) si sono accampati attorno alla base dell'edificio a banchettare con i cadaveri dei caduti, comunque distratti dai cadaveri dei loro compagni non sembrano avervi ancora notati.
    Ironicamente siete sotto assedio nel "Castello".^^
    E' imperativo trovare un piano per superarli e raggiungere l' obbiettivo, inoltre il misterioso comportamento del cancello infernale necessita di una spiegazione, che diavolo starà succedendo è la domanda che corre nelle vostre menti.

    CITAZIONE

    Quincy



    Hay e Sven, la pioggia di colpi da voi scagliati apre enormi varchi nelle file dei vostri inseguitori, e per alcuni istanti sembra averli fermati, poi l' inseguimento riprende. Stanchi e affaticati per la corsa notate con sorpresa che i vostri nemici si sono fermati a banchettare con i morti. Poi davanti a voi si staglia una strana visione, un cancello che risucchia le anime degli hollow si trova a svariati metri dal suolo.
    Il vostro sguardo corre verso il centro del piazzale.
    Quattro sfere di luce galleggiano pigramente a pochi metri dal terreno a circa venti metri da voi, cosa diavolo saranno?

     
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    I dardi scagliati arrivano a destinazione: una pioggia di colpi che non lascia scampo a nessuno dei bersagli colpiti.
    § Prima uccidiamo questi, prima arriviamo a destinazione.§ Hay ragionava così e il loro piano di mirare a farsi strada con la forza fra gli Hollow: lei avrebbe continuato a guardare le spalle al suo allievo mentre procedevano, mentre lui avrebbe eliminato quelli che aveva davanti aprire la strada.
    Accade però qualcosa di orribile davanti agli occhi della ragazza che lascia trasparire sul volto una smorfia di autentico disgusto.
    Gli Hollow, guidati alla furia e accecati dalla fame, continuano a sbranarsi a vicenda, e la loro vista non era una cosa molto rassicurante e neanche una delle migliori.
    § Sembrano bestie uscite direttamente dall'inferno...non ho mai visto una cosa del genere...§
    Pensava questo mentre cercava di distogliere lo sguardo da quel che succedeva, anche se era praticamente impossibile.
    Per alcuni istanti gli Hollow sembrano essere rallentati dalla pioggia di colpi inflitti da Hay e dal suo allievo così da permettere loro una rapida corsa verso l'obiettivo. Questo però dura pochissimo, e già gli Hollow sono di nuovo da tutte le parte ad inseguirli.
    §Maledizione! Non finiscono mai questi...§ strinse i denti mentre vedeva le creature avvicinarsi sempre di più verso di loro.
    Hay aveva già il fiatone, non era portata per le maratone e per la corsa: a scuola era sempre stata la peggiore in questo genere di cose e allenarsi per lei era una grande perdita di tempo.
    Non era forse il momento più adatto per maledire quei giorni che aveva speso in biblioteca invece di allenarsi alla corsa. Rallentò un po' la corsa anche perchè al milza iniziava a farle male e i polmoni sembrava stessero per scoppiare.
    Ansimava ma non smetteva di correre.
    Hay si fermò per riprendere fiato, ma aveva sempre fissi gli occhi sugli Hollow e vide con sua enorme sorpresa e disgusto che si erano fermati a banchettare con i corpi morti degli altri Hollow.
    - E' davvero una cosa schifosa.- disse a bassa voce dopo aver tratto un profondo respiro.
    § Non pensavo che fossero così terrificanti quei mostri...§ mentre pensava a questo voltò lo sguardo su Sven per poi guardarsi di nuovo la scena raccapricciante.
    § Sven c'è abituato a queste corse, in fondo è un detective...perchè devo essere sempre una palla al piede in queste cose?? La mia autostima sfiora davvero il fondo...devo imparare ad essere più fiduciosa in me stesa...ahhh! ma che penso adesso in un momento simile??§

    Sospirò chiudendo per un attimo gli occhi, un attimo e quando li riaprì vide qualcosa che la lasciò impietrita: occhi sbarrati, bocca semi aperta in una smorfia di sorpresa e allo stesso tempo di paura.
    Aveva ragionato prima dell'inferno e adesso quell'inferno stava aprendo le sue porte davanti a loro.
    § No...non ci credo...andiamo è impossibile!!! Non ho le allucinazioni...forse è colpa del sonno...ma ho preso anche quattro caffè per tenermi sveglia prima di venire qui!!§
    Non riusciva a crederci, e forse nessun comune mortale poteva credere a una cosa simile.
    Un cancello enorme si stagliava a mezz'aria a svariati metri dal suolo, nel piazzale.
    Due porte enormi come non ne aveva mai viste che in confronto quelle del penitenziario non erano altro che quelle del sottoscala di casa sua.
    Rimase a fissare quel cancello, presa dal timore: che cosa stava succedendo? e sopratutto perchè si era apparsa quella porta dal nulla.
    - Sven, non mi piace affatto questa cosa...non mi piace affatto...- disse e la sua voce era seria e allo stesso tempo ricca di terrore.
    Il portone si apre e risucchia le anime degli Hollow uccisi, lasciando a terra soltanto corpi privi di anima.
    § Non mi piace per niente...chissà cosa c'è là dentro...forse qualcosa di più terribile degli Hollow...§ non avrebbe mai voluto trovarsi all'interno di quella porta.
    Qualcosa però attirò l'attenzione della ragazza.
    - Che cosa sono quelle?- disse mentre gli occhi cercanvano di scrutare quelle che assomigliavano a delle sfere di luce galleggianti a pochi metri dal terreno e a circa venti metri dalla loro posizione.
    Galleggiano pigramente.
    § Sembrano delle Kanon Ball fluttuanti e molto più grosse...chissà cosa sono.§ la curiosità la pervade. Non sembrano essere nocive e infondono un senso quasi di tranquillità, dopo tutte le oscenità che aveva visto.
    - Andiamocene da qui. Continuiamo ad andare verso l'obiettivo.- era curiosa ma non avrebbe mai messo in pericolo il suo allievo.
    Non sapeva cosa potessero essere, e se per caso erano qualcosa di più terribile degli Hollow, era meglio essere prudenti in quelle situazioni.
    § Io non voglio che per causa mia e della mia tremenda curiosità ci vada di mezzo anche lui, meglio evitare i pericoli il più possibile.§ pensò guardando sempre le sfere fluttuanti per poi rivolgere lo sguardo su Sven.
    - Muoviamoci verso l'obiettivo. Non so cosa siano e non ho voglia di rimanere qui un minuto di più con quella porta infernale aperta. Potrebbero essere delle specie di demoni o che so io più potenti degli Hollow stessi, avendo forse varcato la porta dell'inferno dalla parte opposta a questa dove siamo noi. Potrebbero essere, a quanto ne so io, cioè meno di niente, delle sfere manovrate da qualcuno, come delle Kanon Ball che si attivano ad un comando di colui che le ha create. Il succo di questo è che non so cosa siano, non mi va di indagare su questo perchè il nostro obiettivo è un altro quindi andiamo verso quest'ultimo. Visto che il nostro piano di prima è funzionato io direi di continuare con quello, vai avanti tu che ti copro le spalle. Se quei cosi ci metteranno i bastoni nelle ruote temo che dovremo combatterle, ma se non reagiscono a ciò che stiamo per fare allora continuiamo la nostra avanzata verso l'obiettivo. Mi raccomando: terrò gli occhi aperti ma anche tu fa lo stesso, e cerchiamo di non dividerci. Sei d'accordo con me? - disse tenendo sempre attivo l'arco spirituale, pronto per essere usato in qualsiasi momento, così se quelle sfere avessero cercato di attaccare sia lei che Sven era pronta per il contrattacco, e aspettò la risposta dell'allievo, se andava bene anche per lui avrebbe continuato ad andare verso l'edificio preso di mira fin dall'inizio, sempre stando dietro di lui, tenendo d'occhio le sfere fluttuanti, nel caso in cui si fossero mostrate "nocive" per la loro salute allora si sarebbe fermata a combattere, come da lei detto, o almeno avrebbe cercato di evitare i colpi. Altrimenti sarebbe andata avanti per la strada attenendosi al piano.
    § Non so cosa siano, e anche se sembrano innocue è meglio stare alla larga da esse il più possibile.§


    CITAZIONE
    Forza:200
    Velocità: 200
    Resistenza:200
    Zanjutsu:200
    Kidou:200

    Consumo: 1/2 di Basso_Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.2)
    Rimanenti: 0 consumi marginali, 13 c. bassi
    Condizione fisica: illesa
    Condizione psicologica: turbata da ciò che ha visto, pronta a difendere in caso di necessità il suo allievo, pronta anche a combattere in caso le cose si complicassero.
    Tecniche usate:///
    Abilità:
    Reishi Heiso Kujaku - Arco dei Quincy (Lv.2)
    Divisione: Quincy
    Descrizione: L'utilizzatore è ora in grado di sfruttare appieno la Croce dei Quincy come catalizzatore per materializzare il suo arco. L'arma spirituale diviene più grande e le frecce che scaglia sono estremamente più potenti. Il loro potere è tale da poter danneggiare seriamente un Hollow, riuscendo persino a distruggerlo. In grado di perforare agevolmente il tronco di un albero, solo armi spirituali di particolare durezza (Zanpakuto o armi naturali di Hollow di energia pari o superiore) possono deflettere queste frecce.
    I nemici uccisi con questo arco infatti non vengono purificati, bensì distrutti. L'utilizzo di questo tipo di arco comporterà l'astio -o quantomeno il disprezzo- da parte di qualunque Shinigami con un briciolo di morale.
    La gittata massima di queste frecce è di 20m
    Mantenimento: 1/2 di Basso per turno.
    Restrizioni: Energia Verde. Richiede il possesso della Croce dei Quincy

    Equipaggiamento:
    - Bende di Cura - Oggetto di Cura (x3)
    - Croce dei Quincy

     
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  15. Takeo Kikuta
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    2° Post Attivo

    Nuova strategia
    Passaggio alto


    Il piano di Mizuiro aveva avuto successo, tutta la squadra raggiunse il tetto incolume e gli hollow parvero addirittura fermarsi spiazzati dall'improvvisa sparizione delle loro prede.

    ° Possibile che non ci abbiano visto? °

    La mia domanda trovò risposta nelle loro azioni successive. Come bestie spinte da una fame insaziabile si avventarono sui corpi dei loro simili per succhiarne la forza vitale. Sembravamo temporaneamente al sicuro, se così potevamo definirci. Circondati da nemici su un edificio, un ottima posizione strategico-difensiva, ma ora che valutavo meglio la situazione mi rendevo conto che arrivare sul luogo assegnatoci da lì sarebbe stato difficile. Soprattutto cercando di passare inosservati di fronte a quelli che potevano diventare i nostri aguzzini.

    ° Pensa Takeo, pensa... Ci sarà un modo... °

    I miei ragionamenti vennero stroncati sul nascere dall'apparizione del cancello infernale. Non era la prima volta che lo vedevo, ma ogni volta mi sentivo a disagio alla visione del portale che si diceva avesse più tempo della vita umana stessa. Era normale routine, evidentemente gli hollow abbattuti erano anime dannate e condannate ad una vota eterna di pene. Non li invidiavo di certo. Ma quello che mi lasciò stupito fu il fatto che una volta ottenuto il suo tributo di sangue, il cancello non scomparve come sempre accadeva. Rimase sul piazzale, avvolto da una nebbiolina violacea che lo rendeva più spettrale di quello che poteva apparire normalmente.

    ° Ma che sta succedendo... °

    Feci appello ad ogni mia conoscenza e ad ogni mia capacità di ricollegamento per dare un senso logico a tutto ciò. Ci doveva essere una spiegazione a quei fatti strani: prima la comparsa del fiume di anime perdute, poi il cancello dell'inferno che non se ne va. Teoricamente quel portale non si poteva controllare in nessun modo e compariva solo per prendere delle anime. Allora cosa gli impediva di smaterializzarsi come sempre faceva?
    Di certo i fatti erano tutti collegati, ma mancava un tassello forse il più importante. Chi c'era dietro a tutto questo? E l'unica cosa che mi veniva in mente era dirigersi verso l'obiettivo nella speranza di trovare lì una risposta. Riposi le armi nei rispettivi foderi, per poi rivolgermi ai miei sottoposti.

    - Bellias, Mizuiro-kun urge fare un rapido riepilogo dell'accaduto. Siamo in un carcere dove è stata eretta una kekkai e sono scomparse le anime di carcerati e carcerieri, inoltre ci sono gli hollow improvvisamente venuti dal punto che ci è stato segnalato dal gotei ed infine questo cancello. Credo che voi come me, sappiate che la mancata sparizione del cancello una volta raccolte le anime non è nella norma. -

    Feci una pausa per trovare nei loro volti la risposta alla mia affermazione. Ero convinto che ne sapevano quanto me, ma non bisognava dare nulla per scontato. Purtroppo non ero sicuro di quello che stava accadendo, ma non potevo fare altro che mettere a nudo le mie supposizioni e pensare a come arrivare a quello che ci era stato fissato come la causa di quella barriera.

    - Purtroppo io non sono a conoscenza del motivo che spieghi tutti questi eventi e l'unica cosa che mi sento di fare è andare direttamente verso il nostro obiettivo con la speranza che ci riveli qualcosa. Affrontare tutti gli hollow è fuori discussione, non ne usciremmo vivi, meglio lasciarsene il più possibile alle spalle. -

    Quest'ultima frase la dissi con un po di stizza, non sopportavo l'idea di dover evitare la purificazione delle anime degli hollow, ma nel mio caso avrei quasi sicuramente causato la morte di chi mi aveva affidato la sua esistenza e la loro vita per me aveva la precedenza sul compito base degli shinigami.

    - Prima di tutto ho bisogno di sapere come siete equipaggiati e che tipo di lotta e tecniche prediligete. -

    Passai così alla rassegna tutto ciò che poteva tornarci utile ai fini della missione e cominciai a rimuginare per trovare un efficace attacco.

    [...]

    Ascoltai con attenzione quello che i componenti della mia squadra mi dissero per vedere cosa potevo elaborare in base agli stili e all'equipaggiamento che avevamo. Chiusi gli occhi per riflettere un attimo e concentrarmi meglio, le soluzioni possibili erano poche... Ci voleva un diversivo, ma separarsi era impensabile in una situazione del genere.
    Rialzai la testa che avevo precedentemente chinato e riaprii le palpebre rivelando le iridi oceano.

    - Bene ho un piano. Se non ricordo male dalla mappa, il punto indicato si trova all'incirca a 60/70 metri da dove siamo ora. La distanza non è eccessiva e dovremmo farcela con uno sfondamento centrale, ma prima di tutto propongo di avvicinarci il più possibile sfruttando la sicurezza del tetto e della posizione sopraelevata. -

    Feci una breve pausa per controllare che i due avessero avuto obbiezioni. Quindi continuai a spiegare meglio la strategia da seguire.

    - A quanto ho visto gli hollow si sono spalmati in tutto il cortile, quindi userò come diversivo dei Senpen Banka, sono delle palline scoppiettanti che dovrebbero attirare la loro attenzione. Sfrutteremo questo espediente per effettuare un salto e poi dirigerci di corsa verso il centro del cortile. -

    Mostrai un attimo l'oggetto che sarebbe stato al centro dell'azione che si sarebbe effettuata da lì a poco.

    - Ci muoveremo in formazione triangolare io andrò due passi avanti a voi, mentre Bellias starai alla mia destra e Mizuiro a sinistra. Dovremo sfondare e cercare di avanzare senza arrestarci, colpite le maschere e cercate di eliminarli con un sol colpo; ma in nessun caso fermatevi a combattere con loro. Se malauguratamente ci bloccassero, ci disponiamo schiena contro schiena per proteggerci a vicenda. -

    Infine mi rivolsi al componente della decima brigata per dare disposizioni sulla formazione.

    - Adatteremo la nostra velocità a quella di Bellias, non voglio che rimanga indietro, ne che nessuno sprechi reiatsu per tenersi al passo. Cercate di tenervelo caro, perchè se le mie supposizioni sono esatte, ci servirà per quelli che incontreremo poi. -

    Valutando attentamente i fatti, era facile intuire che tutto questo on poteva essere opera si una massa di bestie primordiali come quelle che si trovavano sotto di noi, doveva esserci dell'altro, qualcuno che muoveva le redini di tutto, qualcuno che si sarebbe rivelato un degno avversario per noi. E di certo ci avrebbe ostacolato una volta arrivati vicino al punto di accumulazione del reiatsu.

    - Andiamo, senza dare troppo nell'occhio. -

    Detto questo mi alzai, dalla posizione inginocchiata per percorrere il tetto fino ad arrivare al punto che era più vicino in linea d'aria all'obiettivo.
    Avanzai a passi felpati, cercando di rimanere al centro della struttura dove, con molta probabilità, era difficile scorgerci per chi si trovava a terra. Il profilo della copertura dell'edificio non era regolare, ma niente che un buon salto non avesse superato.
    Mi fermai addirittura un attimo sotto la copertura del comignolo che si trovava alla mia destra, sfruttando la sua ombra (ridotta sulla cresta del tetto), per controllare che i due ragazzi che erano con me non avessero problemi.
    Diedi un occhiata al cortile, sembrava ancora tutto tranquillo considerando gli standard di quella situazione.

    - Mizuiro-kun va avanti tu. Rimani il più possibile abbassato, noi ti raggiungiamo subito. Fa attenzione. -

    Era meglio non abbassare la guardia, di certo la nostra posizione non sarebbe rimasta ignota per sempre ai nostri nemici. Io speravo solo rimanesse tale finchè non avremmo raggiunto la linea prestabilita.
    Una volta che rimasi solo con lo studente, come speravo, lo fissai un attimo negli occhi. Aveva lo stesso sguardo di allora, quello sguardo che mi aveva convinto a prenderlo come allievo. Eppure aveva anche paura e non lo biasimavo in una situazione del genere, forse si trovava mischiato in una situazione più grande di lui.

    - Ce la puoi fare. -

    Il mio tono era caldo e rassicurante, mettergli addosso inutili paure non aveva senso.

    - Credo che sia la prima volta per te in una vera missione, ma puoi farcela. Io sono convinto che hai tutte le carte in regola per sopravvivere e comunque ne io, ne Muzuiro permetteremo che tu ci lasci le penne. Non ti sognare neanche di crepare mentre sei sotto il mio comando. -

    Diventai ironico per spezzare un po la tensione, o così speravo che succedesse. Sorrisi nella sua direzione, acquisenso un tono atto a caricare la volontà combattiva del ragazzo.

    - Lo scontro è inevitabile, ma non lasciarti prendere dal panico e fa quel che ti dico e potrai vantarti di aver partecipato ad una missione di alto livello come studente. E' un privilegio di pochi, neanche io l'ho avuto quindi puoi considerarlo come una ottima tappa da superare, per raggiungermi. -

    Non so se quello che avevo detto avrebbe fatto il giusto effetto, ma non riuscivo a continuare col dubbio che il ragazzo che io stesso avevo istruito, si logorasse dai dubbi della prima missione. Un cenno con la mano e riprendemmo la nostra marcia per raggiungere lo shinigami che avevo mandato avanti, non era molto distante da noi e di certo lo avremmo raggiunto senza problemi.

    ° Il tuo battesimo del fuoco sarà abbastanza duro. °






    Tabella riassuntiva
    Riserva di Reiatsu:

    Stato mentale:
    Concentrato su ciò che può accadere e preoccupato per le condizioni mentali dello studente.
    Consumi Reiatsu:


    Ferite:
    Armi:
    Zanpakuto Impugnata
    Wakizashi Impugnata
    8 Pugnali da Lancio
    2 Senpen Banka
    Equipaggiamento:
    1 Paio di guanti
    1 Benda di cura
    2 Cauterizzatori
    1 Cauterizzatore Speciale
    Turno difensivo:





    Turno Offensivo:



    Statistiche:
    Forza: 275
    Velocità: 325
    Resistenza: 275
    Zanjutsu: 325
    Kidou: 300
    Rilfessi: 325

    ©opyright By Takeo Kikuta
    Don't Copy


    SPOILER (click to view)
    Alla fine ho deciso per una via meno diretta ma più sicura. Non ho ultimato l'azione, perchè mettendomi al livello di Bellias che è uno studente possiamo percorrere al massimo 30 metri e credo che dalla nostra posizione a quella che si trova in linea d'aria alla distanza minore con l'obiettivo ci sono più della distanza massima. Lascio al qm la decisione sul dove arriviamo in questo post.
     
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72 replies since 16/2/2009, 08:38   1447 views
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