Bleach Soul Society

Ishikawa Suzu ★

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  1. hsien.ko
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    isto al di là dei cancelli di ferro, il Sereimon è un posto freddo e silenzioso. In giro ci sono poche persone, e tutte indossano sempre kimono neri. Se per caso qualcuna si gira nella tua direzione, il peso di quello sguardo ti fa sentire piccola e indifesa come una bambina. Sono gli occhi di chi ha combattuto, e fanno pensare all'acqua dei fiumi che scorre, lenta ma inesorabile, superando qualsiasi ostacolo.
    Quando ero appena arrivata nella Seireitei, io e i miei amici ci divertivamo moltissimo ad avvicinarci il più possibile a quei cancelli. Ovviamente i "grandi" ce lo avevano proibito e noi, per puro spirito di ribellione, non vedevamo l'ora di disobbedire. Avevo un amico che, una volta, cercò di attraversare le sbarre e passare dall'altra parte. Ovviamente non ce la fece, ma quando i racconti eccitati dei bambini raggiunsero gli anziani del villaggio quello scemo si beccò un sacco di bastonate.
    Avevo sempre guardato il mondo "al di là" come una specie di realtà parallela, come se fossi davanti alla televisione e ciò che vedevo non potesse influenzarmi in nessun modo. Per questo motivo, adesso, era una sorpresa trovarmi di nuovo lì in piedi dopo tutto quel tempo. Stavolta non si trattava di vincere o perdere una sfida: stavolta, la posta in gioco era nientemeno che il mio futuro.
    Il pavimento di terra battuta davanti all'ingresso era polveroso. Guardai i miei anfibi neri diventare sempre più chiari ad ogni passo, e piegandomi leggermente in avanti spazzai via un po' di quella sabbia leggera col palmo della mano. Era rossiccia e sapeva di terra. Il cielo invece era di un azzurro sereno, come sempre, e il sole mi scaldava le guance già abbronzate.
    Nonostante indossassi soltanto una maglietta bianca a maniche corte ed un paio di ridottissimi pantaloncini color kaki, sentivo la schiena imperlata di sudore. Sapevo che sarebbe stato meglio raccogliere i miei capelli, biondi e lunghi fino alla vita, in una coda di cavallo, ma invece quel giorno li avevo lasciati ricadere lisci lungo le spalle.
    Senza la minima esitazione, avanzai di qualche passo verso il cancello. La frangia mi scivolò negli occhi, e allora presi dalla tasca la mia molletta preferita, verde e a forma di banana - si, lo so, penserete che sono pazza - e la usai per liberarmi la visuale. La timidezza e l'indecisione non sono mai stati tratti dominanti nel mio carattere, quindi feci un bel respiro e gridai con quanto fiato avevo in corpo:
    - C'è nessuno qui? Sono Suzu Ishikawa, e vorrei diventare uno Shinigami!

     
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    ~Another one at the gates~

    When you want just to pray
    Happy is that very day
    Sunshine lights bright in the sky
    Larks that happy sings when fly
    Clouds that merry floats away
    all toghether shout Hurray!!!




    Le sue comode scarpe in cuoio, un vezzo nella composizione della sua uniforme che data la sua posizione si poteva permettere, scivolarono rapidamente sull' acciottolato reso umido dalla brina mentre camminava placidamente tra le abitazioni della Seireitei.
    I muri coperti di intonaco candido scintillavano alla luce del caldo sole mattutino che illuminava la Soul society riscaldandola con i suoi tiepidi primi raggi, asciugando le sparse pozze di acqua piovana che si erano raccolte nelle irregolarità che componevano il pavimento del manto stradale durante la notte.
    La piccola shinigami si fermo un secondo nel mezzo della strada mentre il risplendente dico solare faceva timidamente capolino da dietro il bordo di uno dei tetti delineando l' ombra del profilo di tegole.
    La dea della morte (giovane in realtà solo in apparenza) chiuse gli occhi assaporando il tepore del sole che le irrorava il corpo, sciogliendo i muscoli e allentendo la tensione mentre dissipava gli ultimi scarsi rimasugli del sonno dal suo viso.
    Inspirò profondamente l'aria mattuttina dal caratteristico sentore di muschio umido tipico del sottobosco dopo una precipitazione; inspirò una seconda volta mentre sopra di lei sfrecciava una coppia di rondini che si scambiavano vicendevolmente vibranti richiami d' amore.
    Alla vista dei due volatili non potè trattenere un sorriso divertito.
    image
    Poi la sua attenzione venne attirata da una giovane ragazzina ritta davanti ai portoni della Seireitei.
    I suoi capelli biondi scintillavano al sole, mentre la sua minuta figura risaltava incredibilmente contro le pallide mura.
    La shinigami quasi non riusciva a crederci, le sembrava di vedersi riflessa in uno specchio, certo, con un paio di centimentri in meno rispetto alle sue effettive dimensioni, e i capelli che erano tenuti sciolti invece che raccolti in una lunga e fluente coda. Ma comunque la somiglianza era incredibile...
    Sinuosa come un gatto la ragazza vestita di nero scivolò alle sue spalle, un po' discosta.
    Tali erano le sue abilità che solo una manciata dei componenti dell' intero Gotei XIII avrebbero potuto individuarla. E così se ne stette in silenzio, almeno fino a quando non udì il nome della sconosciuta.
    Perplessa si fece avanti agitando la mano in segno di saluto, come se la ragazzina fosse una sua conoscente da sempre.

    Yahoooo! Suzu-cchi, giusto?
    Disse con un sorriso smagliante che avrebbe ammaliato chiunque
    Non ho fatto a meno di sentire quello che hai detto, e devo dire che effettivamente mi hai davvero incuriosita
    I suoi occhi color verde smeraldo, intensi come la volta di una giungla tropicale si fissarono sulla ragazzina.
    Indubbiamente aveva un gran coraggio a recarsi in quei luoghi, e forse sarebbe anche stata una buona shinigami...
    Ma era troppo presto per lei, era ancora troppo piccola per capire il dramma che comportava essere una dea della morte.
    Le si rivolse quindi con tono gentile, dosando con cautela le parole.
    Cosa ci fai qui? I tuoi genitori non ti hanno detto che è pericoloso giocare da queste parti? Guarda che così li farai preoccupare, tra poco calerà il sole...
    Ma aveva una strana sensazione a riguardo, sapeva per istinto che quell' incontro si sarebbe rivelato interessante


    Edited by Allen92 - 28/8/2010, 19:08
     
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  3. hsien.ko
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    ahoooo! Suzu-cchi, giusto?
    - Kyah! ç_ç
    Mi voltai di scatto, portandomi una mano al cuore: giuro su quello che volete che non l'avevo sentita arrivare. La ragazzina mi guardava con simpatia, e un sorriso davvero enorme attraversava il suo volto dai lineamenti altrimenti delicati.
    - Non ho fatto a meno di sentire quello che hai detto, e devo dire che effettivamente mi hai davvero incuriosita. - continuò imperterrita lei, osservandomi coi suoi occhi color verde intenso.
    Chinai la testa da un lato: o ero impazzita io, oppure la sottoscritta e quella giovane Shinigami ci somigliavamo davvero moltissimo! Lunghi capelli biondo chiaro, occhi di smeraldo, corporatura decisamente minuta... se la misteriosa apparizione non fosse stata qualche centimetro più alta rispetto a me, qualcuno avrebbe potuto scambiarci per gemelle.
    - Scusami se mi sono messa a gridare come una pivellina, dissi io, cercando di darmi un tono e raddrizzando le spalle nella speranza di appianare la differenza d'altezza fra noi - Davvero, non ti avevo proprio sentita arrivare.
    Inaspettatamente, la ragazza mi si rivolse in un tono gentile e materno, del tutto inadatto a quella figurina minuta.
    - Cosa ci fai qui? I tuoi genitori non ti hanno detto che è pericoloso giocare da queste parti? Guarda che così li farai preoccupare, tra poco calerà il sole...
    Ci mancò poco che gli occhi mi uscissero fuori dalle orbite: okay, la bimbetta era una Shinigami e okay, io non avevo (per ora) i suoi poteri megagalattici, ma come si permetteva di trattarmi come una poppante? Per un attimo meditai di risponderle a tono, ma il pensiero che quella poteva essere la mia unica possibilità di entrare nella Seireitei mi aiutò a mantenere la calma.
    - Sono qui per diventare Shinigami, ripetei pazientemente, alzando le spalle in un gesto che voleva dire "prendere o lasciare" - Ho sedici anni, non sono esattamente una bimbetta... anche se sembro più piccola... ma lo stesso si potrebbe dire di te.
    Non ero proprio riuscita a trattenermi. Sperai che la ragazzina non si offendesse troppo, del resto era effettivamente molto piccola per essere una Dea della Morte... eppure ce l'aveva fatta, era lì di fronte a me con indosso lo shihakusho nero, e mi sorrideva.
    - Spero che mi diate una possibilità, conclusi inchinandomi leggermente, cercando di ricacciare indietro l'orgoglio e il senso di impotenza che quell'incontro mi aveva causato. Del resto, quella che mi stava di fronte era la prova in carne ed ossa che anche io avevo qualche possibilità di diventare Shinigami.

     
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    ~Geez! Sorry for not looking really old!!! >_<"~

    Maybe i don't have much wrinkles
    And I'm not clumsy on all my ankles
    I don't shake and I don't tremble
    I don't even budge my temple
    But I'm older than your mother
    Also older than your parents
    I may've met all your grandfathers
    And you don't want...
    To hear the others!




    Ci mancò poco che le venisse un colpo, quella ragazzina aveva davvero fegato!
    Conosceva un sacco di nuovi tizi che arrivavano ogni tanto al Seireimon che possedevano gli aspetti e i caratteri più disparati ma tutti condividevano la stessa voglia di fare, ma mancavano di determinazione e gran parte di essi se ne andavano il più delle volte terrorizzati all' apparire di uno degli enormi guardiani, uomini giganteschi alti più di dieci metri, veramente una visione terribile a vedersi e ad udirsi avvolti nei loro enormi Shihakusho, i neri kimono degli shinigami.
    O almeno era tale per coloro che non li conoscevano e si basavano solo sul loro aspetto esteriore.
    Per esempio Jidambo della porta nord era un grande amico dei kompaku del rukongai, mentre Kiawan della porta sud invece si dilettava nel tempo libero a comporre Haiku così delicati, che molti istintivamente li attribuivano alla nobilissima Aya Misono, neo-capitano della tredicesima divisione.
    Già, molte volte durante le sue passeggiate si fermava a giocare con loro, e ogni tanto facevano anche dei piccoli allenamenti per tenersi in esercizio, anche percè le sue abilità non trovavano reale sbocco da molto tempo oramai.
    Quanto tempo sarà oramai che non combatto seriamente con qualcuno?
    Si chiese pensierosa cercando di ricordare disperatamente l' ultima volta che aveva fatto veramente sul serio contro qualcuno.
    Odiava combattere, questo era risaputo da tutti, ma
    Persino il combattimento con Felio-tan è stato annullato senza darmi l' opportunità di impegnarmi seriamente...uff...non che mi importi tanto di affrontare quei noiosissimi hollows, ma neanche tra loro si trova un avversario decente...oh beh, poco male
    Constatò annuendo verso il vuoto
    Vorrà dire che ci sarà meno lavoro da sbrigare per me hee hee hee
    Stava ancora sogghignando quando si accorse degli occhioni della ragazzina puntati su di lei.
    C'era qualcosa in quegli occhi che la inquietava profondamente, si sentiva scrutata, osservata, scansionata nelle sue componenti fondamentali, si trattava di quel tipo di sguardo che denunciava una curiosità felina, acuta e pungente, carica di quel desiderio di agire sul prossimo che spingeva le persone a diventare ottimi medici...o scienziati.
    In effetti la possibilità che una ragazza così dolce potesse entrare nel Gotei era veramente inconcepibile, temeva le conseguenze di un gesto così affrettato.
    Ma le parole successive della giovane la ghiacciarono sul posto
    CITAZIONE
    -Sono qui per diventare Shinigami, ho sedici anni, non sono esattamente una bimbetta... anche se sembro più piccola... ma lo stesso si potrebbe dire di te.

    Unyaaah!~
    Improvvisamente distratta da quella voce squillante la giovane shinigami compì un colossale balzo all' indietro, una acrobazia che avrebbe fatto arrossire di vergogna persino un gatto.
    Già, nelle movenze della giovane c'era sempre un che di strano, che la faceva assomigliare ad un felino nelle movenze...benchè dei gatti non avesse affatto la dignità e l' orgoglio...
    Dopotutto le piaceva considerarsi un esempio di genio unito a sregolatezza, concetti come la dignità o l' orgoglio per lei erano alieni, era una cosa che aveva rimosso durante i suoi viaggi per il Rukongai.
    Accidenti, mi hai spaventato...non avresti dovuto chiamarmi così all' improvvis...unyah?
    Inclinò leggermente la testa di lato mentre rifletteva rapidamente sulle implicazioni della frase della piccola Suzu
    Un momento ragazzina!
    Disse con una punta di stizza piegandosi in avanti con i pugni puntati contro gli esili fianchi mentre si inclinava in avanti sin quasi a sfiorare il naso di Suzu con il proprio, la lunga coda bionda che frustava l'aria alle sue spalle per effetto della gravità.
    Stai dicendo che io sarei ancora una bambina?
    Struffiando la Shinigami cercò di ergersi al massimo della sua altezza per impressionare quella impertinente bambinetta...
    Ma come si permetteva di parlarle in quel modo, di rivolgersi così a lei, che un numero infinito di shinigami invidiava e rispettava, non sapeva chi era eh? Allora glie lo avrebbe insegnato lei.
    Sbuffò ancora una volta e cercando di darsi più importanza possibile sollevò il mento.
    Ti informo che stai parlando con la luogotente della Terza compagnia del Gotei XIII...e per tua informazione
    Attese ancora un secondo prima di guardarla severamente dell' alto in basso
    Servo nelle forze della Soul Society da più di duecento anni! Certo, sò che sembra strano, eppure ti capisco, non si può non rimanere sorpresi da come si sia ben mantenuto il mio dolce e delicato aspetto giovanile...
    La reazione della fanciulla fu però diversa da quello che si era aspettata, almeno in un certo senso.
    Con aria remissiva si era inchinata leggermente in avanti, fissandola con i suoi occhioni verdi spalancati e pieni di aspettativa, e poi aveva mormorato con voce sommessa
    CITAZIONE
    - Spero che mi diate una possibilità,

    La shinigami non riuscì più a trattenersi, spiccò un balzo felino e in pochi brevissimi istanti si era già avvinghiata alla piccola abbracciandola e coccolandola come avrebbe fatto con un orsetto o un qualunque altro pupazzetto di peluche
    Kyaaaaah! Kawaiiii-desu! Che carina che sei! Adorabile! Non resisto, mi fai venire voglia di portarti a casa!
    Trillò mentre stropicciava e coccolava la piccola.
    Ma perchè vuoi diventare una shinigami piccola? Non penso sia il posto per te...
    Effettivamente quella rimaneva una cosa che ancora le era oscura, ma forse presto avrebbe avuto una risposta.

    CITAZIONE
    Tutto bene, la prossima volta però prova ad aggiungere un po' più di descrizioni

     
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3 replies since 28/8/2010, 15:46   223 views
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