Bleach Soul Society

Missione ad alta priorità

Livello B5 - Recupero e Cattura

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    Phase I - Briefing





    L'aria della stanza nella quale vi trovate è viziata, calda, e nulla può il piccolo ventilatore che impotente increspa il torpore che riempie il piccolo stanzino con un risibile venticello fresco, che apporta ben poco sollievo allevostre stanche figure.
    E' più di mezz'ora che aspettate istruzioni,me nessuno si è ancora fatto vedere.
    L'unica cosa che vi tiene compagnia è il solito e monotono ronzio del piccolo marchingegno.
    La luce gialla e torrida che traspare dalle scarne tapparelle per illuminare l' ambiente tremola per un istante mentre qualcosa vi passa davanti.
    Poi con vostro grande sollievo la tenda che copre l' entrata si scosta facendo enterare una ragazzina di non piùdi sedici anni, vestita di uno shihakusho personalizzato con una gonna estremamente corta.
    In un vorticare di capelli biondi la fanciulla estrare da sotto il braccio due ampi rotoli di carta che appoggia su un tavolino antistante.
    Si prodiga poi in un inchino esagerato, che le fa scivolare la lunga coda di cavallo lungo una spalla mettendo in evidenza il distintivo da luogotenente sulla sua spalla.
    Uff...di nuovo! sbotta innervosita con una voce limpida e cristallina come l'acqua di fonte carica della spensieratezza di una adolescente Devo decidermi a sistemare questi capelli una volta per tutte
    Mormora risistemandosi il grande fiocco nero sulla nuca, per poi osservarvi tutti con attenzione, e lasciarsi sfuggire un sorriso alla vista di Kangae.
    image
    Salve a tutti ragazzi, non mi sono presentata, sono la luogotenete e attuale ufficiale in comando della III compagnia, Suzu Serizawa, e ho ricevuto l' incarico di introdurvi alla missione che state per intraprendere.
    Dice con un sorriso smagliante.
    Non c'è bisogno che vi dica quale importanza ricopra l'esito di questa missione per la Soul Society, e probabilmente vi farebbe perdere tempo prezioso,quindi non lo farò.
    Conclude seria,anche se non potete fare a meno di notare delle tracce di zucchero attorno alla sua bocca, segno che il suo ritardo non è stato affatto dettato da ragioni amministrative.
    Comunque questo è il vostro obbiettivo
    Dice mentre si solleva sulle punte dei piedi per attaccare la gigantografia della ragazza che vi era già stata fatta vedere in precedenza.
    Questa è Miyuki Akazuno,come vi è già stato comunicato è una traditrice, e deve essere portata qui alla Soul Society per essere giudicata.
    Mentre pronuncia queste parole vedete sul volto della giovane dipingersi una espressione triste.
    E' fuggita svariati anni fa portando con sè delle informazioni riservate che devono essere recuperate a tutti i costi. E questo è il luogo dove attualmente ha trovato rifugio
    Estrae dunque il secondo cartellone che stavolta riporta l'immagine di un capannone abbandonato.
    Si tratta di un hangar attualmente in disuso alla periferia della città di Karakura, non ci sono umani nelle vicinanze e le nostre letture spiritiche accertano che al momento si trova ancora laggiù, dunque potrete combattere senza preoccuparvi delle conseguenze, tanto quel luogo deve comunque essere abbattuto entro pochi mesi.
    Sfodera dunque un altro sorriso,stavolta rabbuiato un po' dalla preoccupazione.
    Non conosciamo il grado di potenza della ricercata, e inoltre tutti i contatti con la prima squadra investigativa sono stati persi prima che potessero darci informazioni utili.
    La luogotente sospira un secondo prima di darvi le ultime indicazioni
    Verrete trasportati dal Dangai direttamente sul luogo dell' ultima trasmissione della squadra investigativa. Si parte tra cinque minuti!
    Mentre vi state alzando sussurra però con voce timida.
    Avrei solo altre tre raccomandazioni....
    Dice imbarazzata
    So che è chiedervi molto ma vorrei che evitaste di uccidere Miyu-chan, ve ne prego...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...
    Poi deglutisce con forza, e salta in piedi sul tavolino, tornando ad assumere il solito tono solare di voce.
    Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.
    Poi sollevando in alto il braccio mentre uscite dalla stanza per recarvi al portale davanti a voi vi urla alle spalle
    Mi raccomando,state attenti! Mi voglio congratulare personalmente con tutti voi al ritorno dalla missione! .
    Il suono squillante e perennemente allegro della sua voce è l' ultima cosa che udite prima che il caldo abbraccio del Dangai vi trasporti sul luogo del vostro arrivo.
    Cosa troverete? Nessuno lo sa.
    Tuttavia una cosa è certa, non sarà un faccenda semplice.


    Edited by Felio86 - 19/4/2010, 18:38
     
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  2. dante.87
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    New mission



    Calore, tanto calore. Neanche il ventilatore posto al centro del soffitto riusciva ad alleviare quel senso di spossatezza che ormai si era impadronito di ogni individuo presente in quella stanza. Con tutta la calma possibile, Shin si sollevò dalla sedia, erano diversi minuti ormai che lui e gli altri attendevano notizie circa la nuova missione per le quale erano stati scelti. Al momento l'unica informazione a loro nota era l'aspetto dell'obiettivo della missione. Una giovane shinigami a quanto risultava dalla foto consegnata loro in precedenza. Il Kazama la rigirò un paio di volte tra le mani, come per cercare di scorgere qualche particolare che potesse aiutarlo a comprendere qualcosa di più sulla missione...
    *Uff...*
    Sollevò lo sguardo, ormai rassegnato ad aspettare che qualcuno varcasse la soglia di quella stanza per metterli al corrente della situazione. Anche gli sguardi degli altri presenti sembravano attendere con ansia l'arrivo di qualcuno. Per la prima volta nella sua carriera di shinigami, quasi l'intera squadra era composta da shinigami che aveva avuto modo di conoscere e di testarne le capacità. Ian Kon e Federick Donfiju l'avevano affiancato durante le due missioni più pericolose cui avesse mai preso parte, e nonostante questo, anche loro come lui ne erano usciti vivi, segno che il loro spirito di sopravvivenza aveva dominato sugli eventi accaduti. Kangae se ne stava in silenzio al suo fianco, con il suo solito sguardo dolce che la contraddistingueva. Non era passato molto tempo da quando al ritorno dalla Siberia, lui le aveva raccontato nei minimi particolari tutta la sua storia, rivelandole una parte del suo passato che aveva cercato di tenerle nascosto per proteggerla. Posò delicatamente la mano destra sulla sua spalla, e qualora si fosse voltata a fissarlo, le avrebbe elargito un sorriso di incoraggiamento...
    Poi la situazione cambiò all'improvviso, con l'ingrasso di una shinigami dall'aspetto infantile nella stanza già superaffollata
    CITAZIONE
    Salve a tutti ragazzi, non mi sono presentata, sono la luogotenete e attuale ufficiale in comando della III compagnia, Suzu Serizawa, e ho ricevuto l' incarico di introdurvi alla missione che state per intraprendere.
    Non c'è bisogno che vi dica quale importanza ricopra l'esito di questa missione per la Soul Society, e probabilmente vi farebbe perdere tempo prezioso,quindi non lo farò...
    Comunque questo è il vostro obbiettivo

    Shin notò che attorno alle labbra della giovane luogotenente vi erano dei residui di zucchero, ma non ebbe nulla da ridire, infondo era pur sempre una sua superiore in grado...
    °Così sarebbe lei il diretto superiore di Felio san... conoscendo le capacità del Sanada, non oso neppure immaginare quanto possa essere potente quella ragazzina...°

    CITAZIONE
    Questa è Miyuki Akazuno,come vi è già stato comunicato è una traditrice, e deve essere portata qui alla Soul Society per essere giudicata.
    Mentre pronuncia queste parole vedete sul volto della giovane dipingersi una espressione triste.
    E' fuggita svariati anni fa portando con sè delle informazioni riservate che devono essere recuperate a tutti i costi. E questo è il luogo dove attualmente ha trovato rifugio
    Estrae dunque il secondo cartellone che stavolta riporta l'immagine di un capannone abbandonato.
    Si tratta di un hangar attualmente in disuso alla periferia della città di Karakura, non ci sono umani nelle vicinanze e le nostre letture spiritiche accertano che al momento si trova ancora laggiù, dunque potrete combattere senza preoccuparvi delle conseguenze, tanto quel luogo deve comunque essere abbattuto entro pochi mesi.

    °Documenti importanti, eh... Cominciamo bene!!! speriamo che da allora la sorveglianza all'interno della corte delle anime pure sia migliorata...°

    Improvvisamente però i pensieri di Shin si fissarono su un particolare che fino ad allora gli era sfuggito.
    °Ha detto anni?... allora vuol sicuramente dire che con tutta probabilità in questo tempo può aver acquisito ancora più potere...°
    Shin d'istinto si voltò a guardare Kangae, come a volersi accertare che ella non corresse già pericolo, come a volerla tenere lontana da qualsiasi cosa potesse arrecarle danno...
    CITAZIONE
    Non conosciamo il grado di potenza della ricercata, e inoltre tutti i contatti con la prima squadra investigativa sono stati persi prima che potessero darci informazioni utili.

    Disse la shinigami aggiungendo credito all'ipotesi di Shin

    °Allora siamo già la seconda squadra... Bene vorrà dire che con noi la missione dovrà essere conclusa a tutti i costi...°

    Strinse nel pugno la foto della ricercata, mentre Suzu Serizawa continuava a dar loro le ultime indicazioni...
    CITAZIONE
    Verrete trasportati dal Dangai direttamente sul luogo dell' ultima trasmissione della squadra investigativa. Si parte tra cinque minuti!
    Mentre vi state alzando sussurra però con voce timida.
    Avrei solo altre tre raccomandazioni....
    Dice imbarazzata
    So che è chiedervi molto ma vorrei che evitaste di uccidere Miyu-chan, ve ne prego...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...
    Poi deglutisce con forza, e salta in piedi sul tavolino, tornando ad assumere il solito tono solare di voce.
    Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.

    -Nessun problema, per quel che mi riguarda-
    esordì il giovane ufficiale
    -8° seggio della decima divisione, Shin Kazama... Ai suoi ordini, Serizawa san!!!-
    Poi, prima che li congedasse disse
    -Avrei solo una domanda, se mi è permesso... Vorrei sapere come sarà strutturato il gruppo, insomma se ci divideremo oppure se agiremo sotto un'unico caposquadra-
    La domanda di Shin era del tutto lecita, visto che nessuno di loro a quanto gli risultava, era stato informato di chi sarebbe stato messo a capo della spedizione...
    CITAZIONE
    Sollevando in alto il braccio mentre uscite dalla stanza per recarvi al portale davanti a voi vi urla alle spalle
    Mi raccomando,state attenti! Mi voglio congratulare personalmente con tutti voi al ritorno dalla missione! .

    Shin sollevò il braccio in segno di intesa e si allontanò con il resto del gruppo verso il dangai...

    Dopo qualche minuto, nella tranquilla Karakura town, un varco dimensionale cominciò ad aprirsi nelle vicinanze del vecchio aeroporto. L'atmosfera di quel luogo era stranamente calma e rilassante, per essere il covo di una fuggitiva. Il primo passo fuori dal portale fu quello di Shin, seguito a ruota dagli altri componenti. Inspirando profondamente, egli riempì i polmoni di aria fresca e pulita, la quale gli fece dimenticare all'istante quegli interminabili minuti di attesa in quella stanza del seireitei.


    SPOILER (click to view)
    l'ultima domanda che ho posto mi sembrava doveroso farla, visto che non mi è stato comunicato da suzu di dover guidare il gruppo, quindi preferirei che mi fosse, ehm, diciamo ordinato ^_^




     
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  3. Ichi-nee
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    Briefing


    Sentiva il caldo sulla sua pelle chiara, sentiva delle goccioline di sudore che scendevano lungo la sua pelle. Guardava sconsolata il ventilatore che non serviva a rendere più piacevole l'ambiente, l'aria era soffocante uguale.
    Guardò nella stanza, osservando con i suoi grandi occhi colore della terra i presenti. Li conosceva tutti, dal compagno di gotei Daiki a Ian e Federick, che aveva curato al ritorno di una missione, e Shin, il suo compagno.
    Non era la sua prima missione ufficiale come shinigami, anche se si era mossa poche volte dall'Ospedale da dopo il test, ed era abbastanza nervosa, sentiva una crescente paura di sbagliare e di deludere i suoi compagni. Sapeva che era una paura stupida, doveva prima di tutto partire per la missione, ma sentiva già in agitazione. Guardò un momento Shin, pensando che era anche la prima volta che andavano in missione insieme, e sorrise leggermente. La sua vicinanza la tranquillizzava un pochino, in un certo senso la faceva sentire più sicura di sé...
    Improvvisamente, la tenda si scostò, e vide una figura a lei nota, dalla divisa personalizzata e una marea di capelli biondi lunghissimi quasi come i suoi.
    Suzu Serizawa-san, il vice Capitano della divisione di Feiio-san, che una volta aveva conosciuto al di fuori del Seireimon, quando casualmente aveva trovato un ragazzino che voleva entrare all'interno del Seireitei.
    Rimase un momento imbambolata, stupita di trovarsi lì con lei. Sembrava che conoscesse più persone di quanto credesse..
    CITAZIONE
    Salve a tutti ragazzi, non mi sono presentata, sono la luogotenete e attuale ufficiale in comando della III compagnia, Suzu Serizawa, e ho ricevuto l' incarico di introdurvi alla missione che state per intraprendere.
    Non c'è bisogno che vi dica quale importanza ricopra l'esito di questa missione per la Soul Society, e probabilmente vi farebbe perdere tempo prezioso,quindi non lo farò.

    Appena cominciò a parlare, smise di sorridere e si fece seria in viso. Non voleva perdere neanche un dettaglio di quello che avrebbe detto, più che altro perché non voleva sbagliare niente, o almeno il meno possibile.
    Lanciò uno sguardo alla fotografia che teneva in mano Shin, che rappresenta la shinigami che avrebbero dovuto andare a catturare e riportare nella Soul Society. Si chiese per quali motivi quella ragazza aveva abbandonato il Seireitei, scappando e andando nel mondo reale.. Doveva essercene almeno uno, ma quale?
    Per quale motivo una shinigami poteva disertare e sottrarsi ai suoi compiti? Non riusciva a spiegarselo, non poteva comprendere per quale motivo aveva abbandonato tutto quello che c'era nel Seireitei...
    CITAZIONE
    Comunque questo è il vostro obbiettivo
    Questa è Miyuki Akazuno,come vi è già stato comunicato è una traditrice, e deve essere portata qui alla Soul Society per essere giudicata.
    E' fuggita svariati anni fa portando con sè delle informazioni riservate che devono essere recuperate a tutti i costi. E questo è il luogo dove attualmente ha trovato rifugio
    Si tratta di un hangar attualmente in disuso alla periferia della città di Karakura, non ci sono umani nelle vicinanze e le nostre letture spiritiche accertano che al momento si trova ancora laggiù, dunque potrete combattere senza preoccuparvi delle conseguenze, tanto quel luogo deve comunque essere abbattuto entro pochi mesi.
    Non conosciamo il grado di potenza della ricercata, e inoltre tutti i contatti con la prima squadra investigativa sono stati persi prima che potessero darci informazioni utili.
    Verrete trasportati dal Dangai direttamente sul luogo dell' ultima trasmissione della squadra investigativa. Si parte tra cinque minuti!

    Quindi non solo era scappata, ma aveva portato con se anche delle informazioni che parevano essere segrete e quindi pericolose in mano di una fuggitiva. Una situazione del genere non doveva essere facile da gestire, e poteva capire come mai avevano deciso che questa missione aveva una certa importanza... L'idea di partire subito la fece sobbalzare, ma si rese conto che era anche ovvio, se era importante catturare la dea della morte fuggitiva era meglio non perdere troppo tempo..
    CITAZIONE
    Avrei solo altre tre raccomandazioni....
    So che è chiedervi molto ma vorrei che evitaste di uccidere Miyu-chan, ve ne prego...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...
    Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.
    Mi raccomando,state attenti! Mi voglio congratulare personalmente con tutti voi al ritorno dalla missione!

    Sorrise incoraggiante alla ragazzina che occupava il posto di vicecapitano. Nel suo piccolo, avrebbe fatto il possibile per far si che le richieste di Serizawa-san si fossero realizzate, quindi avrebbe fatto di tutto per far arrivare la fuggitiva viva al Seireitei, così come per cercare di riportare indietro i dispersi e aiutare per quel che era possibile i suoi compagni.
    -Stia tranquilla Serizawa-san, torneremo tutti sani e salvi, e riporteremo indietro sia Akazuno-san che la squadra di qui si sono perse le tracce. Abbia fiducia in noi, torneremo tutti!-
    Avrebbe dato tutta se stessa per far si che ciò che aveva appena detto alla senpai di Felio si fosse trasformato in fatti e non sole parole. Aveva ripreso un pò di decisione, non avrebbe lasciato che il panico muovesse le sue azioni, doveva rimanere calma per riuscire al meglio.
    Dopo le eventuali domande dei compagni, uscì dalla porta della stanza, pronta per partire verso l'hangar dove si trovava la ragazza da recuperare.

    [...]


    Strinse il nastro che le permetteva di portare a tracolla la borse, prendendo un bel respiro. Si, ce la potevano fare.
    Questo era il solo e unico pensiero che si permetteva di formulare, non voleva lasciare spazio alla negatività, mentre poggiava il piede sul suolo. Adesso cominciava la missione.
     
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  4. vorpalbunny
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    I
    L'ufficiale e la bambina


    I bianchi edifici della Seireitei erano incantevoli quando gli splendenti raggi solari li illuminavano sino a farli luccicare. La giornata fuori era splendida e il torrido astro che brillava alto nel cielo stava surriscaldando oltre ogni modo l'aria all'interno della stanza in cui, cinque dei della morte attendevano impazienti l'arrivo di qualcosa o qualcuno che li potesse distrarre da quella estenuate atmosfera.
    Daiki si era seduto in prossimità di una delle finestre del piccolo locale ed era ormai una decina di minuti che manteneva lo sguardo fisso verso l'esterno.
    °Questa è una vera tortura. Una giornata così bella passata ad aspettare istruzioni dai piani alti.°
    Pensò il ragazzo mentre l'ennesimo di una lunga serie di sospiri uscì senza alcuna restrizione dai suoi polmoni.
    Tra altri shinigami che insieme a lui attendevano di ricevere notizie riguardo alla missione per la quale erano stati convocati, vi erano volti più o meno noti.
    Il più conosciuto era senz'altro il dolce viso di Natsuno-chan, sua compagna di Gotei. Questa era la seconda missione a cui il Satou prendeva parte dopo aver ottenuto la veste nera che con tanta fierezza indossava e come già era successo in precedenza, avrebbe svolto anch'essa con l'aiuto dell'amica dai capelli castani.
    Ma questa volta sarebbe stato meglio non rivolgerle troppo spesso la parola. Uno degli altri uomini che componevano il gruppo era infatti il suo "famoso" fidanzato, Shin Kazama.
    Dopo molto ebbe l'occasione di vederlo chiaramente da vicino, ma non ci fu modo ed occasione di parlarvi durante la mezz'ora passata immobili. Avrebbe voluto scambiarci almeno due chiacchiere, visto la pochezza di informazioni con le quali Kangae lo descriveva, ma non voleva sembrare troppo indiscreto e maleducato, soprattutto considerando il grado che occupava all'interno del Gotei XII.
    Gli altri due individui invece erano completamente nuovi agli occhi di Daiki, ma sembravano conoscere entrambi molto bene il giovane ufficiale della decima brigata.
    La noia era divenuta quasi insopportabile quando la porta si spalancò e fece la sua comparsa una ragazzina dai lunghi capelli biondissimi. L'abito che indossava, nonostante alcune evidenti modifiche, era inequivocabilmente uno shikakusho ed il simbolo della terza divisione che portava legato al braccio testimoniava il suo ruolo di Luogotenente delle suddetta compagnia.
    Ormai era abituato a fare la conoscenza più o meno diretta di persone dall'aspetto quanto meno inusuale. Forse la cosa che più scompose il freddo ragazzo della squadra medica fu notare come le labbra dell'adolescente superiore fossero circondate da candido zucchero. Il suo carattere non dava l'impressione d'essere molto dissimile dal suo aspetto così immaturo.
    Era stata incaricata di rivelare gli ultimi ed importanti dettagli riguardo alla missione che il quintetto era stato chiamato a svolgere ed iniziò la sua spiegazione attaccando un enorme poster ad una delle pareti libere. Raffigurava il volto della fuggitiva e sembrava non essere altro che la gigantografia della foto già tutti i presenti aveva visionato durante la lunga attesa.
    L'ex-quarto seggio Miyuki Akazuno, fuggita anni fa portando con sè documenti di fondamentale importanza per la Soul Society, ora si trovava in uno dei quartieri periferici di Tokyo nascosta all'interno di un vecchio capannone ormai in disuso ed in via di demolizione, come mostrato da una nuova immagine che la bambina appiccicò di fianco all'altra.
    Il luogo perfetto dove nascondersi e da cui fuggire nel caso qualcuno l'avesse scoperta.
    La prima squadra d'investigazione che è stata mandata sul posto ad indagare non aveva sfortunatamente fatto ritorno alla base e per questo motivo nessuno era stato in grado di comprendere sino a che punto le capacità della fuggiasca fosse mutate, avrebbero potuto essere regredite come essersi ancor più sviluppate. Il pericolo maggiore era l'ignoranza. L'ignoranza che aleggiava intorno alla misteriosa figura dell'ex-ufficiale. Le parole della giovale vice-capitana non erano state in grado di districare adeguatamente la matassa che si opponeva alla curiosità dei suoi sottoposti.
    CITAZIONE
    Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.

    Le due giovani donne già si conoscevano dunque. Non che la cosa avesse una qualche importanza, ma era strano immaginarsi la timida Natsuno chiacchierare con un luogotente che non fosse Kyoki-sensei.
    °Chissà come si saranno conosciute?°
    Si chiese con curiosità il ragazzo dai lunghi capelli prima di rispondere alla domanda appena posta a tutti loro.
    -Il mio nome è Daiki Satou, shinigami della divisione medica.-
    Shin era stato il primo a presentarsi ed a porre una domanda riguardo all'organizzazione del gruppo, importante aspetto a cui il Satou però non aveva prestato molta attenzione.
    Anche lui aveva un paio di dubbi che riteneva importante chiarirsi prima del viaggio nel mondo materiale, quindi, appena la richiesta del compagno venne risolta, il giovane del quarto Gotei si fece coraggio e prese anch'egli la parola.
    -Anch'io Serizawa-san avrei una domanda da sottoporle, riguardo al nostro obiettivo. Potrei sapere la Brigata alla quale apparteneva prima di fuggire? Forse si tratta di un dettaglio di poca importanza, ma credo che ci aiuterebbe a prepararci forse un minimo meglio.-
    Il volume della sua voce era molto basso e lasciava trasparire un lieve imbarazzo, dovuto dalla sua grande inesperienza in confronto a tutti gli altri personaggi presenti.
    Fortunatamente, nonostante l'importante grado che ricopriva all'interno del Gotei XII, Suzu aveva impostato tutta la conversazione su un piano molto piacevole e quasi informale, forse per non far preoccupare troppo gli shinigami che sedevano intorno a lei e smorzare il freddo umore che si sarebbe potuto creare.
    Attese il termine ultimo della piccola riunione e quindi si congedò insieme agli altri per prepararsi al breve viaggio che lo attendeva.
    [...]
    Giunti dinnanzi al luogo indicato, le cinque anime di nero vestite si apprestarono a fare la loro entrata in scena. Insieme, uniti dallo stesso obbiettivo. Così distanti e diversi come carattere ed origini, ma tutti ugualmente decisi e motivati a far ritorno, vittoriosi, nella corte delle anime pure.


    Edited by vorpalbunny - 21/4/2010, 15:05
     
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  5. .Alu ~
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    ~ Back In Black
    Act I: Briefing.
    Da qualche parte nella Corte delle Anime Pure.




    ♠ ♥ ♣ ♦



    Quando qualcosa diviene abituale e scontato, gli si presta una graduale ed inferiore attenzione. Fin da quando l’occhio umano è in grado di distinguere i colori, gli acquerelli con cui è stata colorata una realtà altrimenti grigia e opaca, non si pensa più a come potrebbe essere la vita senza. I colori sono i figli della luce, perché sorgono da essa. I colori implicano luminosità, varietà e possiedono un grande potere: quello di influenzare a livello di subconscio l’animo umano.
    Il verde nell’immaginario collettivo è accostato alla speranza, alla forza, alla costanza, alla stabilità. Il blu alla calma e all’armonia, il rosso al fuoco, al vigore, all’istinto sessuale.
    Ma era il nero, il suo colore preferito. Da qualche parte aveva letto che il non colore per eccellenza simboleggiava “una ferma opposizione, un no radicale, dietro al quale può esprimersi una rivendicazione di potere”.


    Non aveva idea di come la sua mente fosse arrivata a pensare ai colori e ai loro effetti sull’animo umano. Non sapeva molte cose, in quel momento, ma su due cose era convinto: odiava il nero perché stava attirando i caldi raggi del sole afoso su di sé e odiava le attese perché gli davano troppo tempo per pensare.
    Era chiuso in quella stanza da probabilmente qualche minuto ma se glielo avessero chiesto avrebbe risposto senza esitazione che era lì già da qualche ora.
    Dopo qualche secondo di strenua resistenza si era adagiato al muro, scivolando sempre più in basso fino ad appoggiarsi al suolo, fiaccato persino dal peso della zampakuto legata al fianco.
    Odiava anche il caldo. Lo spossava oltre ogni limite. E odiava quel ridicolo ventilatore che sembrava più che altro muovere masse d’aria calda.
    Nonostante non dovesse avere un’aria particolarmente sveglia in quel momento, la mente era ben lucida e attiva, ma solo tramite gli occhi, vispi e circospetti, era possibile notarlo.
    Gli altri presenti nella stanza, invece, sembravano più tesi di lui.
    Alcuni erano già lì al suo arrivo, cosa che gli risparmiò cenni di saluto inutili e presentazioni altrettanto inutili. Dei presenti conosceva solo Shin ma era sicuro che, figlio di un iter tradizionale lento a morire, li avrebbero fatti presentare tutti di lì a poco. E lui odiava le inutili ripetizioni.
    La squadra, o almeno i membri che lui poteva annoverare, era composta da 5 Shinigami. A parte lui e Shin, vi erano due medici, distinguibili per fiore, simbolo del IV Gotei. La prima, una ragazza dall’aria molto giovane, aveva una figura piuttosto slanciata: era più alta di lui, piuttosto magra e portava lunghissimi capelli castani. L’aveva vista di sfuggita muoversi per l’ospedale ma dal modo in cui guardava ad intervalli quasi regolari Shin capì che tra i due vi era una conoscenza ben più profonda. Sorrise tra sé e sé, portando la sua attenzione sull’altro medico. Era un ragazzo, anche egli all’apparenza fresco di promozione, con lunghi capelli scuri legati da un elastico verde e con due occhi dello stesso colore. Sembrava più tranquillo della ragazza, ma poteva essere semplicemente più bravo a mascherare la tensione. L’ultimo tra i presenti era, invece, più conosciuto degli altri. Ne aveva sentito parlare qualche volta, ma gli era rimasto nella memoria solo per il nome abbastanza inconsueto, soprattutto alla Seireitei. Non aveva mai partecipato ad una missione con Federick, questo era il nome, ma sembrava in gamba, come sembravano testimoniare l’aria serena e tranquilla e gli occhi intelligenti.
    Reclinò il capo all’indietro, sbuffando. Iniziava a stancarsi. D’altronde non capiva il perché di quel ritardo. Da quel poco che gli era rimasto impresso del foglio con il Briefing della missione, ora appallottolato e gettato dietro qualche vicolo nascosto, il loro obbiettivo era catturare, possibilmente viva, un ormai ex 4° seggio della VIII divisione, Miyuki Akazuno. Nonostante non dovesse essere particolarmente rischiosa, la missione doveva però essere di una certa importanza ed urgenza, a giudicare dal corposo numero dei suoi partecipanti. Pareva, infatti, che fosse in possesso di informazioni non ben precisate che le alte sfere preferivano tenere per sé.
    Udì in quell’istante un suono che lo riscosse dai suoi pensieri. Un suono cupo, che all’inizio non riuscì a identificare, ma data l’improvvisa comparsa di una ragazza nella stanza, ipotizzò si trattasse di una tenda scostata.
    La bambina, non si poteva che definirla così, aveva un sorriso smagliante stampato sul volto e negli occhi la tipica ingenuità dell’infanzia. Era decisamente la presenza più viva e attiva nella stanza.
    Nonostante all’apparenza sembrasse del tutto innocua, oltre che buffa vista la presenza di zucchero ai lati della bocca, sapeva molto bene che, volendo, non ci avrebbe messo molto a sterminare tutti i presenti senza troppa difficoltà. Era infatti il luogotenente della III Compagnia, Suzu Serizawa, come si presentò poco dopo, in seguito ad un esagerato inchino.
    Partì con le solite frasi di rito a cui prestò scarsa attenzione, mentre iniziò a tirarsi tenendo le mani in tasca ed alzandosi spingendosi contro il muro.
    Continuò quindi srotolando uno dei due grandi cartelloni che portava sotto braccio. L’immagine, il volto di Miyuki, era presente anche nel briefing che aveva ricevuto e, così come allora, non riuscì a trattenersi dal pensare che aveva un’aria piuttosto affascinante.
    La fissò nei vuoti occhi disegnati, privi di luce, e si chiese che cosa poteva averla spinta dal voltare la faccia al suo credo, rinnegando tutto, e tradendo il suo mondo e i suoi simili.
    Per un attimo il suo volto venne sostituito da quello sorridente di Honoka e la missione divenne improvvisamente più interessante. Già, voleva prenderla viva.
    Il III seggio nel frattempo non aveva aspettato le sue elucubrazioni ed era andata avanti con lo stesso tono di una professoressa che sta spiegando la lezione ai suoi alunni.

    E' fuggita svariati anni fa portando con sè delle informazioni riservate che devono essere recuperate a tutti i costi. E questo è il luogo dove attualmente ha trovato rifugio.
    La faccia della traditrice venne sostituita dalla pianta di un capannone abbandonato.
    Luogo piuttosto azzeccato per nascondersi..
    Grazie all’esperienza che andava accumulando, non ci mise molto a comprendere che in quel luogo potevano nascondersi mille insidie. L’unica cosa positiva era la posizione: situato alla periferia della città di Karakura, in una zona pressoché disabitata, non avrebbero dovuto preoccuparsi di eventuali civili e innocenti coinvolti. Una noia in meno.

    Non conosciamo il grado di potenza della ricercata, e inoltre tutti i contatti con la prima squadra investigativa sono stati persi prima che potessero darci informazioni utili. Verrete trasportati dal Dangai direttamente sul luogo dell' ultima trasmissione della squadra investigativa. Si parte tra cinque minuti!
    Si portò le mani alla fascia che teneva sulla fronte e se la strinse, più per abitudine che per reale necessità. Un’altra squadra era stata messa fuorigioco quindi. Si chiese se non fosse proprio per quello che erano stati chiamati ben 3 ufficiali e 2 Shinigami per una fuggitiva.
    So che è chiedervi molto ma vorrei che evitaste di uccidere Miyu-chan, ve ne prego...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...
    Miyu-chan.. Non ci voleva un genio per capire che la preoccupazione nel volto della bionda bambina era dovuta ad un sincero legame affettivo, piuttosto che alle disposizioni dall’alto. Ancora una volta si chiese quale forza fosse così potente da spingerla a tagliare qualsiasi radice che la tenevano aggrappata alla vita.
    Si limitò ad un cenno di assenso, ma non aprì bocca.
    Furono però le successive parole di Suzu a costringerlo a farlo.

    Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.
    Ascoltò le presentazioni degli altri prima di rispondere. Il ragazzo si chiamava Daiki Satou, mentre l’altro Shinigami della IV era Kangae Natsuno. Rischiava di dimenticarseli nel giro di pochi minuti.
    Senza fissare un punto preciso biascicò il proprio nome e il proprio grado, seguiti a ruota da un sorriso di convenienza rivolto ai presenti.
    Ottavo seggio del VI Gotei, Ian Kon...
    Voltò poi le spalle e si diresse all’esterno, verso il portale che era stato aperto.
    Alle sue spalle udì soltanto Shin che chiedeva la struttura della squadra e Suzu che urlava allegra le ultime raccomandazioni.
    Senza pensarci due volte s’immerse nella pacifica oscurità del portale.
    Nero, come il suo colore preferito.




     
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    Briefing

    Caldo.
    Torrido, afoso, secco e letale. Un caldo opprimente e soffocante, che toglieva il respiro e allentava la coscienza. Quel caldo sudaticcio e appiccicoso che ti fa perdere tutta la compostezza e l’eleganza.
    "Dovrebbero fornirci anche un’uniforme estiva… – fu uno dei primi pensieri dello shinigami – …lo sanno tutti che il nero assorbe i raggi solari.. Bianco d’estate e nero d’inverno, così dovrebbe funzionare…".
    Eppure, nonostante le divagazioni sui colori delle uniformi, lo shinigami sopportava il caldo in silenzio, senza lamentarsi, imprecando mentalmente ogni volta che quell’inutile ventilatore – messo lì probabilmente per scherzo – gli soffiava uno sbuffo d’aria calda contro la faccia.
    Passarono i minuti, il tempo scorreva inesorabile. Gli Dèi della Morte che avrebbero partecipato alla missione arrivarono uno dopo l’altro, ma di colui che gli avrebbe dovuto dare informazioni riguardo al loro obiettivo non c’era ancora la minima traccia.
    Tra gli Shinigami nella stanza ebbe il piacere di rivedere Shin, il suo compagno d’arme nella missione in Siberia, un ricordo purtroppo ancora poco lontano, e che spesso si ritrovava a rammentare e rivivere. La seconda persona che aveva già visto era Kangae, la shinigami della IV Divisione che l’aveva curato quando era tornato dai laboratori Ivanovich, e alla quale aveva già ammesso di doverle la vita. E’ incredibile come le vicende più drammatiche uniscano e facciano conoscere persone nuove.
    Tuttavia, v’erano altre due figure nerovestite nella cocente sala d’attesa. Le conosceva entrambe di vista, ma non aveva mai avuto modo di frequentarle. Uno dei due era il caposquadra che sei mesi prima aveva guidato il secondo gruppo verso l’assalto al generatore, gli aveva già dato una buona impressione prima, e continuava a dargliela ora. Il secondo aveva una lunga coda di capelli castani che gli ricadeva oltre le spalle, aveva uno sguardo attento e vivace, e dal fiore ricamato sulle vesti capì che apparteneva alla stessa divisione di Kangae.
    "Tre ufficiali e due medici… – si ritrovò a pensare il Dio della Morte – …Certo che la missione non sarà facile…".
    I suoi pensieri vennero interrotti bruscamente dall’entrata di una ragazzina di sedici anni, gioiosa, allegra e vivace. Aveva un fisico snello e lunghi capelli biondi gli incorniciavano un viso sempre sorridente, e, a differenza delle altre shinigami, il suo shikakusho terminava in una minigonna cortissima.
    «Salve a tutti ragazzi, non mi sono presentata, sono la luogotenente e attuale ufficiale in comando della III compagnia, Suzu Serizawa, e ho ricevuto l' incarico di introdurvi alla missione che state per intraprendere.»
    Suzu Serizawa. Non era la prima volta che udiva il nome della gioviale Dèa della III Divisione, ma era la prima volta che aveva l’occasione di vederla. Francamente, non riusciva a credere che una ragazzina così piccola – e all’apparenza tanto immatura – potesse essere luogotenente, e addirittura ufficiale in comando di una brigata. Si chiese quali poteri e quanta forza si celassero dentro a quel minuscolo corpo ancora acerbo, ma sempre allegro e sorridente.
    «Non c'è bisogno che vi dica quale importanza ricopra l'esito di questa missione per la Soul Society, e probabilmente vi farebbe perdere tempo prezioso,quindi non lo farò.»
    Il ragazzo dai capelli bianchi sorrise notando tracce di zucchero all’angolo della bocca della shinigami. Se li aveva fatti attendere, non era stato per motivi di lavoro…
    "Brava, – si complimentò mentalmente – non farci perdere altro tempo, dato che fino ad ora non hai fatto altro...".
    Si mise subito all’opera, attaccando al muro una gigantografia del loro obiettivo. La fotografia di una bella Dèa della Morte svettava sul resto del gruppo. La ragazzina si prodigò a spiegare quale era il loro obiettivo e come si sarebbero dovuti comportare nei suoi confronti, senza tuttavia aggiungere nulla di nuovo a quello che gli era già stato detto in precedenza.
    Una seconda immagine ritraeva un grande hangar abbandonato, che – stando a quanto diceva Suzu – si trovava nei pressi della periferia di Karakura, ed era il luogo dove la ricercata si nascondeva.
    Una buona notizia fu quella che distruggere quel capannone non sarebbe stato un danno per nessuno, perché tanto sarebbe stato demolito in un futuro molto prossimo. La SoulSociety Demolizioni s.p.a. si sarebbe impegnata ad accelerare i tempi di abbattimento e distruzione dell’hangar a costo zero. Un vero affare per Karakura!
    Un piccolo dettaglio abbastanza preoccupante era che non si conosceva la forza della ricercata. Prima di fuggire dalla Soul Society, Miyuki Akazuno – questo il suo nome – ricopriva già il grado di quarto seggio dell’ottava brigata. Un grado comunque più alto di quello dell’ufficiale della settima, e, se si fossero scontrati prima della sua fuga, probabilmente la shinigami l’avrebbe ridotto a mal partito. Ma tre ufficiali avrebbero dovuto facilmente tenerle testa, a meno che, come spesso avviene in casi sfortunati come questi, la Dèa non avesse continuato ad allenarsi e migliorarsi nel tempo.
    Quindi, la loro missione andava presa con cautela sotto ogni aspetto; sfortunatamente neanche le squadre che l’avevano fronteggiata potevano fornirgli informazioni utili riguardo la sua vera potenza. L’avrebbero scoperto presto, in un modo o nell’altro.
    Pensare che si consegnasse da sola era un’utopia.
    «Verrete trasportati dal Dangai direttamente sul luogo dell' ultima trasmissione della squadra investigativa. Si parte tra cinque minuti!.»
    La luogotenente comunicò le ultime informazioni, lasciando intendere che la riunione era finita. Federick fu il primo ad alzarsi, visibilmente infastidito da quella presenza così infantile ed immatura, che l’aveva fatti aspettare per così tanto tempo senza alcun motivo. Prendeva sempre le missioni con serietà, lui, e il fatto che una persona così superficiale ricoprisse un grado così alto non gli provocava poi tanto invidia, ma lo preoccupava per le sorti di quella brigata. Sperò solo che avesse validi collaboratori, e si ricordò di Felio-san, ritrovandosi a pensare che in fondo quella brigata non era poi in così cattive mani. Bastava non lasciare a quella ragazza gli incarichi amministrativi.
    Ma la voce timida della luogotenente frenò gli impulsi del giovane, aggiungendo qualche altro consiglio o avvertimento.
    «Avrei solo altre tre raccomandazioni.... So che è chiedervi molto ma vorrei che evitaste di uccidere Miyu-chan, ve ne prego...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...»
    Una richiesta, e neanche del tutto legittima. La loro missione era quella di riportare nella Soul Society la ricercata, ma se fosse stato necessario, non si sarebbe fatto troppi scrupoli prima di toglierle la vita. Certo, ci avrebbe provato a non ucciderla, ma non a costo di farsi uccidere a sua volta.
    «Ah, prima che ve ne andiate vorrei sapere i vostri nomi, visto che tra voi riconosco solo Kangae-chan. Comunque vi chiedo perdono, sono stata molto maleducata e me ne scuso infinitamente.»
    Almeno scusandosi guadagnò un po’ di punti agli occhi del ragazzo. Il giovane Dio della Morte attese che tutti gli altri si presentassero, in modo da apprendere i nomi di tutti gli altri partecipanti. Oltre a Shin e Kangae, gli altri due shinigami erano Ian Kon e Daiki Satou.
    Fecero tutti delle domande più o meno interessanti, ma il ragazzo dai capelli bianchi non ne aveva, o semplicemente non voleva porgliele. Si limitò a presentarsi, parlando per ultimo con tono calmo e disteso.
    «Federick Donfijou, nono seggio della VII Compagnia».
    Si accorse solo in quel momento di essere inferiore di grado a tutti gli altri ufficiali della missione, ma non ci badò più di tanto.
    Attesero che la luogotenente rispondesse col solito tono allegro e gioviale alle ultime domande, poi entrarono nel Dangai che era stato aperto per l’occasione.
    Fu l’ultimo a mettere i piedi fuori da quella piccola costruzione di legno, invisibile agli occhi degli uomini, che era apparsa nella periferia di Karakura. La parete scorrevole rivestita di carta di riso si richiuse alle sue spalle con un movimento secco, e non dovette voltarsi per sapere che la costruzione era già sparita nel nulla.
    Aveva solo una strada da percorrere, ed era dritta di fronte a sé, verso un hangar abbandonato ed una ex-shinigami che non sarebbe stata affatto contenta di vederli.
    ________________________________________________________________

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]


     
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    Phase II - Sleeps in madness




    CITAZIONE
    -Avrei solo una domanda, se mi è permesso... Vorrei sapere come sarà strutturato il gruppo, insomma se ci divideremo oppure se agiremo sotto un'unico caposquadra-

    Hmmmmmm, hai ragione vediamo...
    Suzu mormora tra sè e sè per alcuni istanti ponderando attentamente sul da farsi prima di battere la mano sul palmo,con l' aria di chi ha appena avuto una idea geniale.
    Poi con il perenne sorriso solare che la contraddistingue appoggia una mano sulla spalla di Shin e proclama con un sorriso.
    Beh, da quello che ho visto il tuo ruolino è esemplare, e hai lavorato almeno una volta con quasi tutti i membri qui presenti, dunque dovresti conoscere bene le loro capacità No?
    E poi Felio-tan mi ha parlato bene di te.
    Penso che tu possa svolgere con competenza il ruolo di caposquadra.
    Ma ricorda,l'esito della missione dipenderà soprattutto da te se accetti questo ruolo...

    Poi è la volta di Daiki.
    La Vice capitano si giraverso di te,ed inizia a sfogliare un fascicolo pieno zeppo di note e di fogli ditutte le misure e dimensioni, stracarico di foto e promemoria.
    CITAZIONE
    -Anch'io Serizawa-san avrei una domanda da sottoporle, riguardo al nostro obiettivo. Potrei sapere la Brigata alla quale apparteneva prima di fuggire? Forse si tratta di un dettaglio di poca importanza, ma credo che ci aiuterebbe a prepararci forse un minimo meglio.-

    La ragazza dai lunghi capelli biondi scorre rapidamente con gli occhi il foglio e per alcuni istanti si gratta la testa con fare interrogativo, per poi mormorare...
    Che strano....questo proprio non lo ricordavo....
    dice,per poi proseguire.
    Qui dice che Miyu-chan apparteneva alla IX divisione quando è scomparsa, eppure mi ricordo benissimo che militava nel Gotei VIII...certo, qui dice che è stata trasferita poco tempo prima della sua sparizione, ma questo proprio non lo ricordavo.
    Oh beh, poco importa, potete stare comunque tranquilli, la Miyu-chan che conosco era una amante dei libri, che io sappia non ha mai partecipato attivamente a nessuna missione di particolare rilevanza.
    Le sue capacità si dovrebbero limitare alla raccolta di informazioni,il che non rappresenta certo un problema per voi!

    Conclude con una punta di allegria.
    poco dopo entrate nel mulinante vortice del Dangai.

    [...]



    Non appena mettete piede sul freddo suolo di cemento di Karakura un odore pungente assale le vostre narici.
    Un odore acido, come di alghe in decomposizione,ma molto, molto più forte, quasi che tutti abbiate avuto un rigurgito dal profondo dello stomaco, carico di bile.
    E' forte, molto forte, abbastanza da farvi girare la testa come se aveste passato un ora sulle giostre.
    E non è solo quello.
    L' afrore sembra permeare ogni angolo del magazzino uio, illuminato solo da occasionali colonne di luce.
    E così, come un gruppo compatto avanzate tra i pilastri di cemento.
    Improvvisamente un suono umidiccio seguito da un sibilo acuto riempie l'area perdendosi nel buio.
    Kangae ha calpestato qualcosa.
    Non appena fate luce vedete qualcosa di molto inquietante.
    Ciò che la giovane shinigami ha calpestato è uno shihakusho, vuoto.
    O almeno in apparenza, infatti il tessuto sembra coperto da una materia spugnosa e semifluida, quasi una schiuma, di colore rosato.
    E' quella roba a produrre l' odore acido che avete sentito prima.
    E purtroppo per voi quello shihakusho non è l' unico, attorno a voi ve ne sono altri.
    Due,tre,quattro...cinque.
    Esattamente lo stesso numero di quello dei componenti della squadra investigativa.
    Fin troppo esatta per essere una coincidenza.
    Rimane solo un problema, se questi sono gli shihakusho...dove sono i loro proprietari?
    Il mistero si fa sempre più fitto.
    Poi vi ricordate di una cosa,la squadra era scomparsa nel luogo dell' ultimo avvistamento della ricercata.
    Dunque deve essere vicina...molto.

    Improvvisamente un fruscio isuona tra i piloni di sostegno, simile allo strisciare di un serpente, e nello stesso tempo una gelida sensazione, come se un paio di mani scheletriche stessero divertendosi a giocare con voi, carezzando le parti esposte della vostra pelle.
    Si tratta di reiatsu, carico di intento omicida, abbastanza forte da farvacillare i membri della IV Divisione che vi accompagnano.

    Ghyaaaaaaarghhhhhh...


    Un urlo lungo e penetrante.
    Un urlo bestiale di morte,che continua innaturalmente a lungo, come se l'anima della vittima fosse costretta arimanere forzatamente nel suo corpo per subire ancora più dolore.
    Almeno, riconoscete chiaramente, l' urlo non è affatto umano bensì è la voce di un hollow.
    Poi come una ventata di aria calda la sensazione necrotica che avete avvertito si dissolve,lasciando il posto ad un altro tipo di energia.
    Si tratta di Reiatsu, e in quantità non indifferente, tuttavia sempre qualcosa che potete affrontare senza troppi problemi se restate uniti.
    E quando vi avvicinate alla fonte dell'emissione non potete certo non rimanere sorpresi.
    image
    Lei è laggiù, con le lacrime agli occhi, spaventata.
    Lo shihakusho sbrindellato che ondeggia sotto la spinta del reiatsu che promana dallasua esile figura.
    La sua zampakuto è sguainata, la lama della mieti anime scintilla mentre il metallo verde di cui è composta, simile al carapace di un maggiolino, è screziato di un icore rossastro.
    L'odore di acido è terrificantemente potente e intenso, abbastanza da far stare male gran parte di voi.
    E davanti a lei lo vedete, un massiccio corpo alto almeno cinque metri.
    Muscoloso, con due ali da pipistrello, simile ai demoni delle favole.
    Un Adjuchas, nessuno di voi ne ha mai visto uno, ma la loro potenza non vi è ignota, avete sempre studiato la loro pericolosità.
    L' essere troneggia sulla fanciulla, i suoi possenti muscoli guizzano di energia a stento trattenuta.
    Ormai è chiaro,stà per avventarsi sulla shinigami.
    TUttavia avvicinandovi non potete fare a meno di notare qualcosa.
    L'hollow...non ha la testa...e nemmeno la metà destra del corpo.
    La metà mancante non è possibile da vedere, la testa invece sì, si trova ai piedi di Miyuki.
    image
    Sulla maschera ferina è dipinto il dolore e lo stupore,oltre a qualcosa di insospettabile.
    Si tratta di paura.
    Ma cosa può aver spaventato così una cratura nata dal terrore stesso?
    M...ma tu...chi...o...cosa...
    Boffonchia in preda all' agonia e allo stupore, sul suo volto traspare il panico del moribondo, che ha già compreso la sua sorte.
    Il gigantesco corpo alle spalle collassa su se stesso scomparendo nell' ombra e divenendo di fatto invisibile ai vostri occhi.
    Diavolo....sei...
    Mormora prima che la bianca maschera esploda con uno schiocco umidiccio scomponendosi in centinaia di frammenti fumanti e sibilanti.
    Miyuki mormora amezza voce,ancora preda dello shock.
    N-non lo so...non sono stata io...lo giuro...
    una frase che suona più come una scusa da parte di un bambino molto piccolo...


     
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    ~ Behind The Mask
    Act II: Bothering Smells
    Magazzino abbandonato alla periferia di Karakura Town.





    ♠ ♥ ♣ ♦



    Il manto nero delle tenebre continuò prodigo e zelante ad accoglierli per qualche lentissimo istante.
    Non riusciva a vedere nessuno, ovviamente, attraverso la solidità di quel nero così cupo.
    Un no radicale..
    La prima volta che si fa i conti con una situazione del genere non si resiste più di qualche secondo. I sensi, privati di qualunque punto di riferimento, vanno in confusione. Sopra e sotto si mescolano, il terreno sembra mancare e le mani sembrano distanti anni luce, lì in mezzo. Fin troppo facile farsi prendere dal panico.
    E’ solo questione d’abitudine. Di esperienza. Lui le possedeva entrambi.
    Prima ancora che i suoi occhi si potessero adattare a quell’ambiente surreale, li chiuse, restando perfettamente immobile.
    Se quel viaggio, troppo breve in confronto alla distanza percorsa, fosse durato un po’ di più, forse sarebbe persino riuscito ad addormentarsi.
    Era perfettamente calmo e anestetizzato. Un animale razionale, come un uomo deve essere, dotato di un perfetto autocontrollo.
    Lascia che siano le passioni e dominarti e sarai già morto.
    Uno dei tanti mantra che aveva imparato alla Corte delle Anime Pure.
    Riaprì gli occhi solo quando una debole luce attraversò la sottile barriera rappresentata dalle sue palpebre.
    La sottile striscia di pelle, obbedendo agli impulsi nervosi dei numerosi neuroni, liberò la visuale, proprio come quando viene tirata su la tenda al teatro, all’inizio di uno spettacolo. Il suo spettacolo.
    Si va in scena..





    Spettrale.
    Si vantava di avere un buon lessico, eppure non riusciva a trovare un aggettivo più adatto per descrivere quel posto.
    Un magazzino, oscuro e buio, i cui contorni erano visibili solo per degli occasionali coni di luce diffusi per tutta la struttura, ma decisamente troppo fiochi per illuminarla tutta.
    Come le luci di scena. Solo che, in questo caso, non sarebbe stata una grande idea sbandierare a tutti la loro posizione finendo sotto le conolle luminose.
    Avevano solo due vantaggi in quella missione. Primo, erano di più. Secondo, non erano attesi.
    Ed era ben deciso a tenerseli stretti fino all’ultimo momento.
    Quando parlò, quindi, per dare consistenza alle sue meditazioni, lo fece sussurrando.
    Non siamo ancora stati attaccati e siamo ancora vivi, dunque presumo che Miyuki non ci stia aspettando. Forse non si aspetterà di trovarci qui, quindi fate ben attenzione a dove mettete i piedi. Rimanete nell’oscurità e non fate rumori, per quanto..
    Le ultime parole gli rimasero in gola. Aveva respirato inconsciamente fino a quel momento, ma nell’istante in cui tentò di prendere fiato, un odore acre, acerbo e ripugnante lo assalì.
    Storse il naso, infastidito e un rigurgito acido risalì tutto il suo apparato digerente, come lava in eruzione.
    Lo ricacciò giù a forza e cercò di concentrarsi su altro.
    Si avvicinò a Shin lasciandogli intendere che aveva qualcosa da dirgli.
    L’ideale è muoversi rapidi, compatti e silenziosi. Siamo 3 ufficiali su cinque. Direi di disporci in fila indiana, con me e te ad aprire e chiudere e Federick in mezzo ai due pivellini. Che ne dici?
    Aspettando la risposta, percepì il primo dei brividi che gli avrebbe attraversato la pelle quel giorno. E sapeva, sebbene riluttante ad ammetterlo, che il freddo c’entrava ben poco.
    Dopo pochi istanti di adattamento e di organizzazione iniziarono a muoversi.
    L’atteggiamento poteva apparire rilassato, ma era una realtà superficiale che non combaciava con ciò che si trovava nel fondo.
    La mano destra, infatti, stringeva già l’elsa della zampakuto, Gli occhi saettavano ad intervalli regolari a destra e a sinistra e le orecchie erano ben tese, pronte a cogliere il minimo cambiamento.
    Era solo la calma prima della tempesta e sapeva quanto fosse importante non farsi sfuggire la prima goccia.
    Fu proprio per i nervi tesi e concentrati che, udendo un suono umidiccio, simile allo schiocco di un bacio, trasalì. Già ¾ della lama di Chihiro avevano già visto la flebile luce, quando capì che il suono era stato provocato da uno degli Shinigami che si trovava di fronte.
    La ragazzina aveva calpestato qualcosa. Le rivolse qualche imprecazione silenziosa, prima di avvicinarsi a controllare, rinfoderando la zampakuto.
    Per terra, intorno a loro, erano disposte un gran numero di vesti corvine. 5, proprio come il numero di membri della squadra che li aveva preceduti. 5, proprio come loro.
    Merda..
    A giustificare lo strano rumore umidiccio, insolito per una veste calpestata, fu una strana sostanza, simile a della schiuma, di colore rosato.
    Si piegò sulle gambe e strappò un lembo di una delle vesti, ancora incrostata di quella inquietante materia, facendo ben attenzione a non toccarla.
    Ecco da dove proveniva l’odore che permeava l’intera struttura. Richiuse il lembo su sé stesso e se lo mise in una delle tasche che portava alla cintura.
    Farà contenti quelli della XII Divisione..
    Borbottò a motivazione delle sue azioni. Forse dalla sua analisi ne avrebbero ricavato qualcosa.
    Evidentemente però, era destino che il loro cammino proseguisse spezzettato in quello che stava diventando sempre più un gioco di terrore.
    Ebbe la sgradevole sensazione di essere spiato da qualcuno a lui invisibile.
    Si sentiva costantemente sotto tiro. Controllato. E lui odiava essere controllato.
    Stai calmo. Non farti controllare. Stai calmo.
    Era questa la litania che scivolava dolcemente nella sua testa, accompagnando i passi felpati del gruppo.
    Stai calmo.. stai calmo.. cos..?!
    Un altro rumore. Ma stavolta proveniva da qualche parte nell’ombra.
    Un sibilo. Mortifero, come quello di una freccia che fende l’aria o le spire di un serpente.
    Lo percepì come se glielo avesse sussurrato qualcuno nelle orecchie.
    Poi un solletico, lungo la mano e le gambe.
    Proprio come un serpente che si attorciglia nella carne, in procinto di stritolare la preda.
    Una carezza.
    Si voltò di scatto, pronto a fronteggiare chiunque si trovasse alle sue spalle.
    Ma non c’era nessuno.
    Riuscì per un istante a calmarsi e ad avere la mente lucida.
    Guardò nuovamente davanti a sé e vide i membri della IV divisione vacillare.
    Reiatsu. Puro desiderio di uccidere. Non era un vanto, ma aveva già fronteggiato qualcosa di molto simile e riuscì a non risentirne.
    Qualcuno una volta disse che mette molta più paura un sussurro all’orecchio che un urlo.
    Quel qualcuno aveva ragione e lui poté testarlo nel giro di pochi secondi.
    Pochi secondi, appunto, prima che l’aria venisse nuovamente avvolta da un urlo straziante.
    Roco, cupo, disperato.
    Un urlo nero.
    Nel momento stesso in cui lo sentì si chiese che diavolo ci facesse un hollow lì.
    Le cose si mettevano male.
    Si asciugò una goccia di sudore freddo che si stava facendo strada lungo le tempie.
    Sfoderò una volta per tutte la sua zampakuto e aiutò lo shinigami della IV divisione che si trovava davanti a rimanere in piedi.
    Forza ragazzi, tenete duro. Sfoderate le zampakuto e state attenti ad ogni minimo movimento. Andiamo avanti!
    I panni di leader gli stavano scomodi e stretti, ma non aveva tempo da perdere.
    Nel frattempo l’aria continuava ad essere satura di energia e rendeva lievemente più faticoso l’incedere. Osservò preoccupato i compagni davanti a sé.
    Sperava solamente che non rappresentassero un ostacolo o un peso. Era già abbastanza difficile mantenere in vita sé stessi e non avrebbe potuto (né voluto) proteggerli.
    Poco ma sicuro Shin la pensava in modo diametralmente opposto al suo. E questo era un bene: ci avrebbe pensato lui, in caso di pericolo.
    Finalmente giunsero alla fonte di quell’improvviso terrore, che è anche l’obbiettivo della loro missione.
    Miyuki, nient’altro che lei.
    La scena che si ricreò davanti ai loro occhi aveva un non so che di grottesco e terrificante. Oltre che.. buffo?
    Al centro c’era lei, in ginocchio, lo sguardo perso nel vuoto, vacuo, incapace di vedere alcunché.
    La zampakuto di un verde brillante giaceva a terra e rispecchiava i suoi occhi abbandonati con le tinte del sangue di cui era imbevuta la lama.
    Il corpo da cui proveniva era ben visibile agli occhi di tutti e troneggiava di fronte a lei. Una massa possente, pura energia repressa. Una divinità acefala. Un hollow, una bestia, un mostro. Un Adjucas.
    Dalla posizione si sarebbe potuto dire, ad una prima occhiata, che la fine della ragazza era prossima. Ma un piccolo particolare, gridava tutt’altro. E non proprio in senso metaforico.
    La testa dell’hollow era infatti stata collocata da quel grottesco pittore per terra, in mezzo ai due, abbandonata a sé stessa. Il volto era una maschera di disperazione e terrore.
    Solo la paura della morte è in grado di deformare così un volto. Negli occhi la coscienza della fine e il timore di chi non l’ha ancora accettata.
    Dopo pochi istanti, infatti, l’enorme massa muscolosa si afflosciò su sé stessa, inerte e priva di vita, prima di scomparire con uno schiocco.
    La testa era ancora lì.

    M...ma tu...chi...o...cosa... Diavolo....sei...
    Un mormorio, flebile e a malapena udibile, molto diverso dall'urlo udito poco prima, nonostante la fonte fosse la stessa.
    Le ultime parole, prima di finire all’inferno.
    Continuò a guardare il cemento freddo dove fino a poco prima si trovava il capo di quell’essere immondo.
    Non provava il minimo senso di pietà. Non poteva permetterselo.
    Ora, se non altro, il nemico era solo uno. Ma la scena che si era appena svolta ai suoi occhi non era per niente confortante.
    Loro 5 sarebbero mai riusciti ad eliminare con tanta facilità un Adjucas? Senza neanche riportare una ferita?
    Bè, la persona che si trovava davanti doveva essere ben più potente.
    Fantastico. L'interesse verso la ragazza si stava espandendo sempre di più in lui, come una bolla.
    Affascinante..
    Le iridi di cristallo si posarono nuovamente sulla figura della ragazza, ancora immobile.
    Gli occhi erano spiritati, la bocca semiaperta, stupita quasi quanto quella dell’hollow.
    Come se non fosse assolutamente consapevole di cosa era accaduto. Una persona che si fosse materializzata in quella stanza senza sapere né come né perché, pensò, avrebbe avuto la stessa espressione.
    E ciò significava solo una cosa. Non era in grado di controllarsi.
    Ai suoi occhi scese nettamente nell'indice di gradimento.
    Per la terza volta, però, un brivido gli percorse la spina dorsale.
    Strinse con più vigore Chihiro, cercando ed infondendo coraggio.
    Avvertì un vago tepore e sorrise.
    Shin-san.. non so se ci abbia visto, ma restare qui fermi ci renderà solo un bersaglio ideale.
    Lanciò uno sguardo a tutti i presenti, cercando di intuirne lo stato d’animo, poi continuò.
    Abbiamo dalla nostra la superiorità numerica. L’unica cosa che possiamo fare è dividerci. Ho imparato da poco un Bogyoudo che ci permetterebbe di indebolirla non poco, ma perché abbia effetto devo riuscire a toccarle la nuca. Se ci dividiamo in tre gruppi, due da due e uno da uno, se voi riuscite a distrarla, l’attacco può avere delle congrue possibilità di riuscita.
    Rimase in silenzio, in attesa. La tecnica a cui alludeva era, ovviamente, il Zetsumetsu, in grado di provocare nella vittima un grave scompenso nervoso.
    Non sapeva cosa il luogotenente Suzu Serizawa avesse risposto alla domanda di Shin sulla formazione da adottare e poco gli importava. Anche se avesse avuto un III Seggio di fronte sarebbe stato riluttante a seguire gli ordini, figurarsi se era lui quello dotato del grado più elevato. Che ci fosse un parigrado, poi, non cambiava le cose. Si limitava a proporre, e in forma volutamente vaga, esclusivamente per dare l’idea di qualcuno a cui importasse qualcosa il parere degli altri.
    Un no radicale..
    Lanciò un’occhiata alla ragazza, ancora nella stessa posizione in cui l’avevano trovata. Poter vedere chiaramente il pericolo aveva già contribuito a calmarlo.
    Non lasciarti dominare. Mai.
    Stiamo venendo a prenderti..







     
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    Crawling in the dark

    «Le sue capacità si dovrebbero limitare alla raccolta di informazioni,il che non rappresenta certo un problema per voi.».
    Quello che disse la luogotenente della terza Brigata non fu affatto rassicurante. Il fatto che conoscesse di persona la ricercata non poteva che essere visto positivamente, ma il fatto che sottovalutasse così tanto le sue capacità non era per nulla sensato. D’altra parte la squadra di recupero che era stata inviata, non era ancora tornata, il che dava adito a molti dubbi sull’effettiva debolezza della ricercata.
    E in più il fatto che aveva sempre militato nel Gotei VIII, da sempre dedito solamente alla raccolta di informazioni, e che era fuggita solo dopo essere passata da poco tempo nel GoteiIX non faceva che mettere il ragazzo dai capelli candidi nella condizione di interrogarsi continuamente su quale aspetto della vicenda non gli era stato ancora rivelato.
    E se avesse fatto delle indagini sul Gotei IX per conto dell’ottava, e fosse stata costretta a fuggire per colpa di ciò che aveva scoperto? Questa era la domanda che si era chiesto più frequentemente, e in cuor suo sperava di avere torto su tutta la linea, che Serizawa-san avesse ragione, che “Miyu-chan” – come la chiamava lei – era davvero una persona dedita solo allo studio e alla lettura, non di certo una minaccia.
    […]


    Estrasse il pacchetto delle sigarette dal tasca dello shikakusho con quel suo gesto ormai abituale che si compiaceva di ripetere prima di ogni occasione importante come un rituale da onorare. Con un movimento languido e pacato ne estrasse una e se la infilò tra le labbra. Ne fece scivolare metà di un’altra fuori dal pacchetto offrendola a tutti i presenti. Poi se la accese, e finalmente aspirò quella boccata di veleno della quale non riusciva a fare a meno.
    Ma non fu l’aroma del tabacco a suscitare i suoi sensi, né tantomeno l’afrore della nicotina: quello che percepì fu un fetore acido e pungente, un miasma di putrido e in decomposizione, un tanfo che sollecita l’olfatto inviando al cervello un solo arcano e primitivo messaggio.
    Morte.
    Già, perché quel qualcosa che produce quel lezzo non doveva sentirsi molto bene, questo è sicuro. Strano che non se ne era accorto prima, forse perché aveva ancora nei polmoni l’aria “pulita” del Dangai, o forse perché l’impazienza dell’accendersi la sigaretta gli aveva fatto dimenticare tutto il resto.
    Un conato di vomito minacciò di prendere il sopravvento nel suo stomaco, ma ormai i cattivi odori della guerra e della morte li aveva già sentiti tutti, e quindi ricacciò con diligenza quel rigurgito nel profondo del suo intestino.
    Nonostante tutto, il gruppo degli Dèi della Morte si incamminò compatto all’interno del grande magazzino dove, a giudicare dalle informazioni, il loro obiettivo si stava nascondendo.
    O li stava aspettando.
    « Non siamo ancora stati attaccati e siamo ancora vivi, dunque presumo che Miyuki non ci stia aspettando. Forse non si aspetterà di trovarci qui, quindi fate ben attenzione a dove mettete i piedi. Rimanete nell’oscurità e non fate rumori, per quanto.. ».
    Era stato Ian a parlare, l’ufficiale della sesta brigata dai capelli corvini e l’animo da lupo solitario. S’era introdotto per primo, e da solo, nel Dangai senza aspettare le ultime raccomandazioni della luogotenente o l’arrivo degli altri.
    Ad ogni modo, c’era una possibilità che non avrebbero dovuto sottovalutare, e il ragazzo dai capelli candidi non aveva intenzione di tenersela per sé.
    «E se ci stesse aspettando? Se conoscesse abbastanza bene questo luogo da indurci a farci entrare dentro per poter combattere in un ambiente favorevole?»
    Due quesiti per nulla semplici, e ai quali nessuno degli shinigami avrebbe potuto dare facilmente risposta.
    L’altro continuò avvicinandosi a Shin, illustrandogli cosa aveva da dire riguardo la formazione da adottare. Si infilò dietro ai due, per non lasciarsi sfuggire quello che avevano da dirsi. Il fatto che restasse in disparte lo irritava non poco, non voleva essere in nessun modo equiparato ai pivellini della IV Divisione.
    «L’ideale è muoversi rapidi, compatti e silenziosi. Siamo 3 ufficiali su cinque. Direi di disporci in fila indiana, con me e te ad aprire e chiudere e Federick in mezzo ai due pivellini. Che ne dici?».
    Lo shinigami della VII rivelò la propria presenza alle loro spalle agli altri due sbuffando via una lunga boccata di fumo.
    «Per me va bene,– accordò – l’ideale sarebbere mettere Kangae davanti a me con Shin, e Daiki dietro di me, con te a chiudere la fila…», aggiunse senza palesare il puntiglio che gli derivava dall’essere stato ignorato.

    Marciarono per qualche minuto, avvicinandosi sempre di più a quella che doveva essere la fonte di quell’odore acido e pungente. L’intensità del fetore andava aumentando mano a mano che il gruppo s’inoltrava nel complesso.
    Un sonoro “plac” annunciò che il piede di Kangae aveva incontrato qualcosa. Uno shikakusho nero stava lì dove il suo tabi l’aveva incontrato, ma uno semplice pezzo di stoffa non poteva in alcun modo produrre un suono del genere. Al suo interno, infatti, una sostanza rosata ed umidiccia, dalla consistenza spugnosa e semisolida era stata spiaccicata contro il terreno, e non fu difficile capire che era proprio quella la generatrice del tanfo mortifero.
    E non era la sola.
    Dopo una breve ricerca, lo shinigami contò cinque divise nere e bianche, con altrettante poltiglie rosa.
    Cinque, come il numero dei membri della squadra di soccorso. Un caso troppo preciso per essere una semplice coincidenza.
    «Merda!», si lasciò scappare un’imprecazione sibilata a bassa voce.
    Ma l’esclamazione gli morì in gola, quando un qualcosa di non meglio definito gli accarezzò la pelle del collo, del viso e delle mani, e di tutte le zone prive della protezione dello shikakusho. Una carezza fredda e delicata, un solletico nervoso che dava i brividi, e insieme a quelli una chiara e forte emozione.
    Paura.
    Era reiatsu quello, non lo capì subito ma gli ci volle comunque poco per realizzare la vera natura di quello strano scherzo. Un reiatsu puramente malvagio, carico di istinto omicida. Lo shinigami posò la propria mano sull’elsa bianca della sua zampakotou senza nemmeno rendersene conto.

    Ghyaaaaaaarghhhhhh...


    Un urlo straziante ruppe il silenzio lacerando l’aria e propagandosi attraverso la serie di colonne e pilastri che sorreggevano quell’enorme magazzino. Un urlo disumano, terrificante e terrificato, un grido d’agonia e di dolore. Un grido prodotto da un hollow.
    Quella strana sensazione carezzevole si dissolse all’improvviso, lasciando il posto ad un altro tipo di reiatsu ben diverso dal primo.
    Quando scoprì qual era la sua fonte, inutile dire quale fu la sorpresa del ragazzo. La ricercata era in ginocchio, in lacrime, con la spada d’un verde smeraldo sguainata ed intrisa di sangue. E quell’odore di acido ora era più forte che mai, tanto che se la situazione non fosse stata critica, lo shinigami dai capelli bianchi si sarebbe già preso la libertà di vomitare.
    E non era finita. La figura inginocchiata non era sola: di fronte a lei una figura ben più mastosa ed imponente, dalle grandi ali di pipistrello e il corpo muscoloso e nerboruto.
    Un Adjuchas, uno di quei hollow che aveva avuto la fortuna di non incontrare mai, uno di quelli di cui aveva solo sentito parlare nei discorsi dei veterani o sui libri di scuola. Uno di quelli grossi e cattivi, insomma. Uno di quelli che non si farebbe troppi scrupoli ad uccidere una dea inerme come quella che si trovava di fronte.
    La loro missione era recuperare la ricercata, non di certo farla ammazzare da un Hollow. Senza contare, poi, il profitto che quel Divoratore di Anime avrebbe potuto trarre da quel lauto pasto. No, non era nei piani quel dannato Adjuchas, ma non era un qualcosa che avrebbe potuto fronteggiare da solo, né tantomeno avevano il tempo di elaborare insieme una strategia adeguata.
    Si avvicinò alla figura demoniaca, ma notò che il corpo del mostro era privo di un paio di dettagli importanti: la testa, e la metà destra del corpo.
    Ai piedi della Dea si trovava la testa ghigliottinata della “povera” creatura, che adesso doveva star soffrendo le peggiori pene dell’inferno. Niente che non si meritasse, ma il dolore non è mai nulla di piacevole da vedere, né nei confronti degli amici né dei nemici.
    « M...ma tu...chi...o...cosa... Diavolo....sei...», chiese il volto urlante della bestia. Alle sue spalle il suo colpo cadde con un tonfo sordo, ormai non più sostenuto dall’energia che lo pervadeva. La stessa testa, infine, esplose in un sonoro schiocco umidiccio, librandosi in aria in decine di frammenti luminosi.
    «N-non lo so...non sono stata io...lo giuro...», la risposta arrivava da una Miyuki ancora più shockata ed impaurita del suo avversario.
    Possibile che lei avesse ucciso quell’enorme bestione senza riportare neanche una ferita? Se così, quella era un’impresa che i componenti del loro gruppo – nemmeno tutti insieme – avrebbero mai potuto compiere, almeno non con quella facilità. Ciò voleva dire che uno scontro diretto contro quella donna equivaleva ad un… suicidio.
    Ian si rivolse di nuovo a Shin. Di nuovo il ragazzo della settima si intromise nella discussione.
    «Shin-san.. non so se ci abbia visto, ma restare qui fermi ci renderà solo un bersaglio ideale. Abbiamo dalla nostra la superiorità numerica. L’unica cosa che possiamo fare è dividerci. Ho imparato da poco un Bogyoudo che ci permetterebbe di indebolirla non poco, ma perché abbia effetto devo riuscire a toccarle la nuca. Se ci dividiamo in tre gruppi, due da due e uno da uno, se voi riuscite a distrarla, l’attacco può avere delle congrue possibilità di riuscita.»
    Non sapeva esattamente a quale Bogyoudo alludesse, ma il fatto che dovesse toccarle la testa non facilitava per niente le cose. Per quanto riguardava le squadre era sostanzialmente d’accordo: lasciare quelli della IV da soli equivaleva a metterli in pericolo di vita, perciò si sarebbero dovuti dividere in gruppi formati da un ufficiale ed un medico. Se Ian avesse provato il Bogyoudo era ovvio che sarebbe stato lui quello che sarebbe andato da solo. Rimanevano lui, Shin e i due medici, Kangae e Daiki. Sapendo del legame tra Shin e Kangae, una delle due coppie era scontata, mentre quella che rimaneva era formata proprio da lui e Daiki. Sperava solo che Shin combattesse al meglio, e che il trovarsi nella condizione di proteggere la sua innamorata non lo portasse a fare delle idiozie.
    «Un Bakudou per tenerla ferma sarebbe l’ideale, e io ne conosco uno che potrebbe fare al caso nostro. Prima di immobilizzarla creerò una piccola esplosione, che servirà solo a distrarla quel tanto che basta da permettere all’incantesimo di raggiungerla e legarla. Poi sarà la tua volta, e di quella di tutti gli altri. »
    Poi continuò alludendo ad un altro tema che non era stato preso per niente in considerazione.
    «Ma dato che non possiamo sperare di avere dalla nostra l’effetto sorpresa, tanto vale cercare una riconciliazione. Mentre io recito il kotodama, qualcuno dovrebbe tentare di indurla a consegnarsi senza dover incrociare le nostre lame. Dal momento che io e Ian saremo impegnati, confido in te, Shin.», il Donfijou guardò negli occhi il compagno della missione in Siberia, cercando nel suo sguardo quella luce di comprensione e complicità di cui aveva bisogno.
    Infine si sarebbero disposti a gruppi di due lasciando Ian da solo, leggermente distanziati l’uno dall’altro, in modo da avere almeno una predisposizione iniziale all’accerchiamento dell’obiettivo.
    Lei non ne avrebbe voluto sapere di arrendersi, già lo sapeva. Nello stato in cui era sarebbe stata capace di fare qualsiasi cosa. Era chiaro e lampante che aveva perso il controllo di sé e che non sapeva come gestire quel qualcosa che aveva ridotto quell’hollow, e probabilmente anche gli shinigami della squadra di investigazione, in poltiglia.
    Aspirò una lunga boccata di fumo dalla sigaretta che stringeva tra le labbra. Probabilmente per quella sera sarebbe stata l’ultima. Sperò che non sarebbe stata anche l’ultima della sua vita.

    ________________________________________________________________


    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato»
    «Parlato da altri»
    [Note]


     
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  10. Ichi-nee
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    Dubbi, dubbi e ancora dubbi..


    Appena arrivata nel magazzino, la colpì l'odore acre che impestava l'aria, rendendola quasi irrespirabile. Dovette mettersi una mano davanti alla bocca e al naso, perché a primo impatto la reazione sarebbe stata quella di vomitare. Si fece forza, e sopportò l'odore nauseabondo che riempiva l'aria, amplificato se possibile dal calore insopportabile che c'era dentro il capannone. Vedendo che i suoi compagni si stavano preparando ad avanzare, cercò di non perdersi subito all'inizio, e malgrado tutto si fece forza per proseguire. Ancora una volta si chiese per quale motivo avevano scelto anche lei per la missione, avendo già un valido medico come Daiki in squadra.. Oltretutto, non aveva praticamente mai partecipato ad una missione vera e propria, al contrario del suo compagno di Gotei, quindi era nettamente in svantaggio sull'esperienza. Tutto il gruppo era formato da ragazzi che avevano già affrontato delle missioni, forse anche più pericolose, ma cosa c'entrava lei lì? Avrebbe preferito rimanere nella Soul Society, a studiare metodi di cura e come fare dei nuovi cataplasmi, invece che dover essere messa a confronto con la dura realtà che era il mondo esterno. Non era fatta per le battaglie, non era particolarmente portata per i combattimenti anche se durante l'addestramento di base Shin le aveva fatto i complimenti.
    Alla fine, nella lista dei pro e dei contro, decisamente erano i contro a vincere.. Eppure, quando l'avevano chiamata, non aveva detto di no. Per quale motivo? Senso del dovere? Voglia di vedere come sono le cose fuori?
    Nemmeno lei lo sapeva. Forse era stata presa talmente alla sprovvista che non aveva capito subito cosa significava andare in missione. L'unica cosa certa al momento, era che non voleva essere di peso per i compagni, e che malgrado tutto avrebbe cercato di fare del suo meglio. Strinse forte l'elsa della sua zampakuto, dal fodero verde scintillante. Ogni volta che compiva quel gesto, non poteva che sentirsi tranquillizzata, anche se non conosceva il preciso perché.
    Vide uno degli altri shinigami, che aveva identificato con il nome di Ian Kon, avvicinarsi a Shin per dirgli qualcosa, anche se poteva leggergli in faccia che tutte le volte che doveva prendere fiato doveva fare uno sforzo per non vomitare, visto l'odore pungente che riempiva l'aria.
    Non capì cosa gli disse, parlò a voce così bassa che non fu udibile alle sue orecchie, ma non ci prestò molta attenzione, se la cosa avrebbe interessato anche lei, gliel'avrebbero riferita di persona, altrimenti avrebbe seguito semplicemente gli ordini dei suoi compagni, sicuramente più esperti di lei.
    Così si misero in fila, uno dietro l'altro, in modo che lei si trovasse tra Federick-san e Shin. Ian apriva la fila, seguito da Daiki. Una volta che furono pronti, cominciarono a muoversi nel magazzino, pronti per rispondere a più o meno tutte le evenienze.
    Era talmente concentrata nel guardare intorno a sé, che non notò cosa stava per calpestare.
    Quando il suo geta appoggiò sul terreno, si sentì un sibilo proveniente proprio da lì, che le fece fare un salto indietro per lo spavento. Cosa diamine poteva essere stato a creare quel suono, in una situazione del tutto sfavorevole come quella?
    Vide le cinque divise a terra, piene di quella strana schiuma rosa, e sentì un brivido gelido lungo la schiena. Serizawa senpai non avrebbe potuto rivedere la squadra di soccorso tornare indietro... Un nodo allo stomaco la fece star male, come poteva essere successo tutto quello?
    Oltretutto sapeva di aver fatto probabilmente alterare i suoi compagni per la disattenzione, per questo arrossì e per il nervosismo, sempre più alto, cominciò a torturare il fondo della manica.
    °Cosa diavolo ci fai qui? Dovresti essere in un qualche angolo con la tua pila di libri da leggere, non in missione ad alto rischio... Si può sapere chi può aver pensato di mandarti qui?° Sentiva la solita voce nella sua testa, quella che criticava ogni cosa che faceva, in pratica la parte pessimistica di lei..
    All'improvviso, l'aria si riempì di un urlo straziante, che non poté non riconoscere anche se l'aveva sentito pochissime volte.

    Ghyaaaaaaarghhhhhh

    Un Hollow.
    L'urlo apparteneva a quell'essere che aveva perduto la parte umana di sé diventando un mostro divora anime. La giovane ragazza venne attraversata da un brivido di paura.
    Seguì a malincuore i compagni, avvicinandosi all'essere che aveva urlato, e solo in quel momento vide che a terra, con la zampakuto sguainata c'era la ragazza che avrebbero dovuto catturare, la ricercata.
    Altra cosa che non sfuggì agli occhi della giovane dea della morte era la testa tagliata dell'Hollow, e la parte tagliata del suo corpo. Chi diavolo poteva aver fatto una cosa del genere a un mostro di quel tipo, decisamente molto più forte di un hollow normale?
    Per quanto la sua scarsa presenza sul campo la rendesse un ignorante sugli hollow, sapeva bene anche lei che quello non era un semplice mostro, doveva essere molto più forte ed evoluto dei normali mostri.
    Dovette portare la mano alla bocca, per trattenere l'ennesimo conato di vomito, l'odore di morte che impregnava l'aria era diventato ancora più forte, tanto da diventare insopportabile e probabilmente se non si fosse trovata in missione avrebbe già vomitato un paio di volte. Filtrando quel poco che poteva l'aria attraverso la stoffa della manica della divisa, prendeva profondi respiri per cercare di calmarsi, la cosa peggiore che poteva fare in una situazione di pericolo come quella era proprio andare nel panico.
    CITAZIONE
    M...ma tu...chi...o...cosa... Diavolo....sei...

    N-non lo so...non sono stata io...lo giuro...

    La ricercata stava lì, come una bambina, mentre l'hollow si disperse in vari frammenti nell'aria. Fissò la ragazza, chiedendosi come era possibile che lei avesse distrutto l'hollow, eppure sembrava tramortita e spaesata da tutto ciò. Nel frattempo gli altri ufficiali avevano cominciato a discutere di come agire per distrarre e catturare la ragazza.
    Lei conosceva un paio di cose utili, ma se Ian doveva avvicinarsi alla ricercata, era un arma a doppio taglio anche per lui, e controproducente quindi. non poteva fare molto, per il momento si sarebbe tenuta in disparte, sperando di poter dimostrare la sua "utilità" in seguito... Sempre che ci fosse realmente bisogno di lei.
    Si divisero in coppie, lasciando Ian da solo, e si prepararono ad accerchiare la ragazza, cercando di non farsi ancora vedere da lei. Avrebbe voluto parlare con Shin, ma la situazione non era favorevole, e dovevano tenersi pronti..
    Strinse l'elsa della sua zampakuto senza ancora un nome, sperando che andasse tutto bene.
    Con la mano libera, andò a controllare il proprio kit di soccorso, legato attorno alla vita.
    Doveva pensare come un medico, doveva mantenere la calma e essere pronta ad intervenire, sia per calmare la ricercata sia in caso che le cose andassero male e i suoi compagni di squadra si ferissero.
    Non doveva, non poteva lasciare spazio ai dubbi.
    Prese un respiro ancora, e si preparò per quello che sarebbe successo da lì a poco.
    Nel bene e nel male.


    SPOILER (click to view)
    Mi scuso per la bassa qualità del post, cercherò di recuperare nel prossimo!
     
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  11. vorpalbunny
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    II
    Gazzella o Leone?
    Lupo o Coniglio?


    Il cammino verso l'ignoto era cominciato e qualcosa di veramente strano ed inaspettato colpì i cinque shinigami appena giunti sul mondo terreno.
    Uno sgradevole ed astioso odore diede loro il benvenuto prima di ogni altra cosa. Impossibile capire quale fosse la causa di un aria così irrespirabile. Una discarica vicino oppure delle carcasse di animali sarebbero potute essere possibili colpevoli, ma non erano altro che pallide supposizioni.
    Non sarebbe stata certo quell'odore a farli desistere dall'entrare all'interno della grande struttura che si estendeva di fronte ai loro occhi.

    [...]


    La forte e calda luce che vi era all'esterno era ormai solo un dolce ricordo per le loro pupille. L'oscurità che vi era nel magazzino rendeva difficile distinguere perfino i contorni di oggetti e mura distanti pochi metri da loro, obbligandoli a procedere compatti e con i sensi sempre all'erta.
    Avrebbero dovuto perlustrare ogni centimetro di quel maledetto posto per riuscire a scovare la fuggitiva, se davvero si trovava lì, con notevoli possibilità di essere scoperti ed intrappolati.
    D'un tratto un rumore acuto e proveniente da molto vicino interruppe il loro lento cammino. Tutti si girarono verso Kangae, che sembrava essere all'origine di quell'inquietante suono.
    I suoi piedi erano finiti sopra qualcosa di scivoloso e viscido del color della pelle. Avvicinandosi all'amica cercò di tranquillizzarla e non farla sentire colpevole per ciò che era appena accaduto, per poi controllare ciò che era stato appena calpestato.
    °E questa cosa sarebbe? L'odore che emana non è certo rassicurante, e questo...°
    pensò chinandosi ai piedi della ragazza. °è senza dubbio uno shikakusho.°
    Mentre osservava con sguardo apparentemente perso le vuote vesti sparse per il pavimento, i suoi occhi vennero inondati da decina di immagini tetre ed innaturali.
    Nere sagome umane infilzate, decapitate e squartate da una lama anch'essa del tetro colore della notte. Fotogrammi che si susseguirono uno dopo l'altro ad una velocità spaventosa e che terminarono dopo una manciata di secondi, appena udita la voce di uno dei suoi compagni.
    Durante il momento di distrazione del giovane curatore, Ian si era avvicinato e dopo essersi riferito ai presenti prelevò una piccola quantità della misteriosa sostanza, avvolgendola con una parte del tessuto dell'abito su qui esso poggiava.
    Un'azione che Daiki reputava molto rischiosa, visto che essa poteva essere addirittura la conseguenza della dipartita dei loro commilitoni. Ma non volle interrompere il suo superiore con i suoi dubbi. Sicuramente era conscio delle sue azioni e quello non era il momento di perdersi in chicchere.
    Si alzò quindi in piedi, dando un ultimo sguardo a terra.
    -Che atrocità...- Disse con un filo appena di voce
    °Uccisi durante una ricognizione, Destino crudele.°

    Il camminò riprese senza troppi indugi, il primo passo era appena stato compiuto quando Daiki si ritrovò inspiegabilmente steso per terra.
    Una misteriosa ed immensa energia lo aveva spinto con violenza verso il basso, facendogli perdere completamente l'equilibrio ed rendendo difficoltoso ogni tipo di normale movimento. Anche alzarsi in piedi non fu compito facile per il ragazzo, ma dopo alcuni brevi tentennamenti riuscì a ritornare una posizione quantomeno eretta.
    Un devastante e pressante potere aveva pervaso l'intero ambiente circostante come un'inarrestabile onda oceanica. Il resto degli shinigami sembrò aver resistito degnamente alla forza che lo aveva atterrato un attimo prima, ma i loro volti fecero chiaramente comprendere al giovane quanto la situazione si stesse facendo complicata e tesa per tutti loro.
    Ian e Shin invitarono, anzi intimarono, a tutti di procede con massima cautela e circospezione, ma senza frenare il loro passo unito.
    Continuarono quindi la marcia, mantenendo la formazione che era stata in precedenza concordata, stavolta con le lame delle zampakouto sguainate e pronte ad intervenire se malauguratamente ve ne fosse stato bisogno.
    La tensione insita all'interno dell'animo del Satou era ora incalcolabile. Se in precedenza era il dubbio che dominava i suoi pensieri, adesso le sue domande erano incentrate su ciò che li avrebbe attesi una volta riusciti a scoprire l'origine di quell'immane energia.
    Strinse più che potè i palmi sull'impugnatura della sua katana, sino a percepire un lieve fastidio per lo sfregamento con il dorato tessuto che la ricopriva. Fu il solo modo che trovò per cercare di calmare le sue preoccupazioni e sfogare la sua frustrazione, sentimenti che se lasciati liberi di albergare il cuore avrebbero potuto divenire più affilati e letali della lama sguainata che stava stringendo con forza.

    Fu sufficiente camminare per pochi metri per raggiungere e scovare la creatura in possesso della schiacciante energia che tutti avevano chiaramente percepito.
    La fuggiasca, a poche decine di metri oltre le loro figure, si trovava in piedi di fronte ad una secondo individuo, dalle fattezze e dalla taglia completamente differenti a quelle della dea della morte.
    Non ne aveva mai visti di così terrificanti e grandi, ma il candido colore del quale era ricoperto non lasciava molti spazi ad indecisioni.
    Un'hollow.
    Il corpo imponente e l'ampia apertura delle sue inquietanti ali gli donavano un aspetto talmente terrificante da non essere paragonabile al peggiore degli incubi umani.
    Si stava avvinando molto lentamente alla spaventata donna, quando d'un tratto una voce interruppe il religioso silenzio che contornava la misteriosa scena a cui il gruppo di recupero stava assistendo.
    CITAZIONE
    M...ma tu...chi...o...cosa...Diavolo....sei...

    Una paura, pura e incontrollabile, traspariva dalle parole strazianti di dolore pronunciate dal malvagio mangia-anime.
    L'irrespirabile odore che permeava l'aria di tutto il capannone adesso aveva raggiunto livelli inverosimili ed insopportabili. Il ragazzo dai lunghi capelli corvini fece appena in tempo a portare la mano mancina alle labbra e girarsi verso la sua sinistra, prima che una piccola quantità di disgustoso vomito fuoriuscisse dalla sua rosea bocca.
    Solo poche gocce vennero in contatto con il pavimento, a differenza della mano che si ritrovò per buona parte ricoperta dal suo riprovevole rigetto.
    Sarebbe voluto scomparire sotto la stessa terra che stava calpestando. La vergogna lo invase, facendolo arrossire vistosamente e frantumando in mille pezzi la velata aria fredda ed impassibile che aveva sempre cercato di mantenere verso i tre sconosciuti ufficiali.
    Un disonore per se e soprattutto per la divisione di cui era appartenente.
    Perchè il suo corpo era così debole? Perchè la sua calma così fragile? Perchè le sue mani così delicate? Perchè il suo animo così vuoto?
    Risposte non vi erano, colpevoli neppure e le scuse non avevano voce. La spirale di tristezza lo stava inghiottendo sempre più a fondo, quando la voce dei suoi compagni risuonò nelle sue orecchie.

    [...]


    Non comprese pienamente il senso dei loro discorsi, ma era chiaro che stessero elaborando le loro prossime azioni.
    Strofinò la mano sinistra sul pavimento per togliere parte del vomito che la macchiava e terminò l'opera usando una parte del suo prezioso shikakusho come un comune straccio, passandovi sopra il palmo mancino ed pulendosi poi nello stesso modo le labbra ancora bagnate. Adesso che il suo aspetto era tornato, quasi, presentabile si riavvicinò al resto del gruppo.
    Non chiese alcuna spiegazione, nè chiarimento, era troppo a disagio per parlare con chiunque di loro, perfino con Kangae, seguì semplicemente Federick-san mantenendosi in religioso silenzio e con lo sguardo perennemente puntato verso il basso.
    Diede soltanto un'ultima occhiata in direzione del luogo in cui poco prima vi era il mostruoso essere, ma non lo trovò. Era come scomparso improvvisamente e senza lasciar alcuna traccia della sua venuta. Come era possibile una cosa del genere?
    Possibile che la fuggitiva lo avesse ucciso e purificato in così poco tempo?
    Ormai questo genere di domande non avevano più senso per Daiki. Adesso il suo unico obbiettivo era tornare al più presto alla Soul Society, ritrovare la pace e la tranquillità di cui tanto senti va la necessità. In questo frangente avrebbe eseguito qualunque ordine gli fosse stato dato, senza lamentele ed obbiezioni, senza riflettere sull'incolumità sua e degli altri. Come una marionetta avrebbe camminato, ballato e combattuto seguendo fedelmente i movimenti del suo superiore.
    Shinigami?
    Forse non era ancora in grado di sorreggere il peso che questo nome trasportava con sè. Il motivo per il quale indossava quella nera veste ed impugnava quella lucente zampakuoto, lo aveva scordato.
    SPOILER (click to view)
    Mi scuso se all'interno del post vi sono errori, ripetizioni e incongruenze, non ho avuto davvero tempo di risistemarlo.

     
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  12. dante.87
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    Responsabilità condivise





    Cinque ombre nere come la pece si muovevano in furtivo silenzio, pronte a rispondere rapidamente a qualsiasi strano rumore fosse stato percepito... L'hangar era scarsamente illuminato, contornato occasionalmente da lampade al neon fissate sulle pareti a parecchia distanza le une dalle altre, rendendo il posto poco piacevole di primo impatto. La cosa che fece però disgustare l'intera squadra fu l'improvviso tanfo che avvolse il loro olfatto non appena misero piede nell'hangar. Un odore acre, come di qualcosa in putrefazione creava in Shin una serie di connati di vomito... Lesto portò una mano al viso, per cercare di coprire naso e bocca da quell'odore pestilenziale. Nel frattempo Ian, anch'egli visibilmente disgustato da quell'odore nauseabondo gli si avvicinò, probabilmente per valutare con lui il da farsi
    CITAZIONE
    L’ideale è muoversi rapidi, compatti e silenziosi. Siamo 3 ufficiali su cinque. Direi di disporci in fila indiana, con me e te ad aprire e chiudere e Federick in mezzo ai due pivellini. Che ne dici?

    Shin non ebbe nulla da obiettare, la proposta di Ian era più che ragionevole perciò si limitò a dare il consenso con un cenno del capo. Per qualche strana ragione sentiva la necessità di avere qualcuno con cui valutare di volta in volta la situazione. Forse il motivo era da ricercare in Kangae. Era la prima volta che agivano in missione insieme e il timore che potesse succederle qualcosa per una sua decisione errata era troppo marcato per poterlo tralasciare come se nulla fosse...
    I cinque shinigami quindi si incamminarono silenziosamente tra le pile di colonne in cemento, ma si dovettero fermare di colpo quando Kangae inavvertitamente calpestò qualcosa che li fece in seguito trasalire. uno shihakusho vuoto giaceva al suolo, mentre una strana schiuma ne fuoriusciva. Colto da un'improvviso e spiacevole presentimento, Shin si voltò per cercare qualcosa nelle immediate vicinanze; a pochi passi dalla loro posizione, il giovane ufficiale ebbe la conferma sui suoi presentimenti. Altre quattro divise da shinigami tappezzavano quella parte di pavimento. Shin serrò i pugni, impotente su ciò che si presentava ai loro occhi
    -Merda, MERDA...!!!-
    sussurrò a denti stretti mentre le parole di Serizawa san percuotevano la sua testa come un martello pneumatico
    CITAZIONE
    ...e se possibile ritrovate anche gli altri ragazzi, non vorrei che gli fosse successo qualcosa...

    Ormai per quei ragazzi non c'era più nulla da fare. Qualunque cosa fosse successa loro, la cosa più difficile al ritorno dalla missione, sarebbe stata quella di informare la luogotenente della terza divisione sull'accaduto.
    Ripreso il controllo sulle sue emozioni e ricacciata dentro di se la rabbia per la sua impotenza per ciò che era accaduto, Shin riprese a muoversi con cautela, ma questa volta la sua mano sinistra sarebbe stata stretta attorno all'impugnatura di Naibuka, la sua mietianime...
    Non avevano messo che pochi passi, quando all'improvviso furono costretti a fermarsi nuovamente. Un sibilo, come di una lama che tagliava qualcosa percorse i loro corpi come un cubetto di ghiaccio fatto scorrere lungo la schiena in piena stagione invernale. Lesto e senza alcun ripensamento, Shin sfoderò la sua inseparabile compagna e a giudicare dai tintinnii alle sue spalle anche il resto del gruppo aveva deciso che era giunta l'ora di sfoderare le proprie zanpakuto.
    CITAZIONE
    Ghyaaaaaaarghhhhhh...

    Un urlo straziante riempì l'intero hangar, facendoli per un istante rabbrividire. Più che un urlo in effetti sembrava essere il lamento di un animale ferito... un animale che aveva un qualcosa di familiare e sinistro
    -Cazzo, non può essere!!!-
    L'esclamazione di Shin rendeva più che altro la preoccupazione per i due shinigami della divisione medica che erano nella sua squadra. Il suo braccio destro scattò a difesa di Kangae, poco dietro di lui... Gli sarebbe bastato sapere che lei non avrebbe corso inutili pericoli in quella missione ed ecco invece che il primo vero grosso problema si palesava davanti a loro. Uno sguardo con Ian e Fed kun sarebbe bastato per avere conferma che ciò che probabilmente sarebbe sfuggito ai due della divisione medica, ma che purtroppo non valeva per i tre ufficiali. Lui e Ian soprattutto non avrebbero mai potuto dimenticare la sensazione di oppressione di quel reiatsu malvagio emanato da quella bambina bianco vestita...
    °Questo reiatsu mi fa ancora rabbrividire...spero non sia anche Lei qui...non sarebbe proprio la situazione ideale... °

    Con passo molto cauto il gruppo si avvicinò sempre più alla sorgente di quell'urlo agghiacciante e leggermente sorpresi, assistettero ad una scena inusuale per quelle circostanza. La testa del divoratore di anime giaceva a terra separata di netto dal suo corpo...
    CITAZIONE
    M...ma tu...chi...o...cosa...
    Diavolo....sei...

    Solo allora lo sguardo glaciale del Kazama si accorse dell'esile figura inginocchiata davanti all'abominio con una zanpakuto stretta tra le mani
    -E' Akazuno san, non ci sono dubbi. Ma... Che sia stata lei a far fuori quell'essere?...-
    Shin si rivolse per lo più agli altri due ufficiali del gruppo. Probabilmente anche loro si erano resi conto che quella ex shinigami aveva qualcosa di strano. Sembrava essere sinceramente inconsapevole di ciò che era successo, eppure l'unico individuo logisticamente in grado di decapitare letteralmente quell'hollow dal reiatsu mostruoso era lei...
    CITAZIONE
    Shin-san.. non so se ci abbia visto, ma restare qui fermi ci renderà solo un bersaglio ideale.

    -Credo tu abbia ragione Ian, spostiamoci dietro quelle casse...-
    Una volta giunti nel punto indicato da Shin e più riparati rispetto al campo visivo della shinigami traditrice, Ian riprese di nuovo la parola, questa volta proponendo una tattica per arrivare alla ragazza senza necessariamente doverla combattere. La cosa non dispiaceva affatto Shin, ma non tanto per la sua salvaguardia, quanto per quella di Kangae e Daiki i quali sembravano spaesati da quanto accaduto rispetto al resto della squadra.
    CITAZIONE
    Abbiamo dalla nostra la superiorità numerica. L’unica cosa che possiamo fare è dividerci. Ho imparato da poco un Bogyoudo che ci permetterebbe di indebolirla non poco, ma perché abbia effetto devo riuscire a toccarle la nuca. Se ci dividiamo in tre gruppi, due da due e uno da uno, se voi riuscite a distrarla, l’attacco può avere delle congrue possibilità di riuscita.

    Ian sembrava sicuro di se... Forse troppo. La cosa non servì a tranquillizzare Shin. Ricordava fin troppo bene il modo di agire impulsivo dell'8° seggio e il suo rifiuto delle regole durante la prima missione svolta insieme. A quel tempo il loro caposquadra era il suo amico Felio san e si chiese se anche lui come il Sanada sarebbe riuscito ad imporsi con la sua volontà sui suoi sottoposto senza esitazione alcuna.
    Shin allungò una mano sulla spalla del suo commilitone e sospirando, mentre cercava le parole giuste, disse
    -Ian, sono contento di averti ritrovato al mio fianco in questa missione... Trovo che la tua proposta di azione non sia poi tanto male, ma non sappiamo nulla della nostra avversaria; sappiamo solo che al tempo della fuga rivestiva un ruolo importante nel suo gotei, ruolo che noi ai suoi tempi potevamo solo sognare. A giudicare da quello che è accaduto a quell' hollow, che anche tu avrai notato, aveva un reiatsu simile a quello di quella bambina col fermaglio di osso, credo di poter affermare che sarebbe un avversario ostico per ognuno dei presenti.-
    Guardò i loro volti uno per uno e si soffermò su Federick il quale fino a quel momento no aveva detto nulla. A differenza del Kon, Federick sembrava più razionale perciò prima che Ian cominciasse a muoversi, Shin decise di parlare; la sua decisione era sofferta ma avrebbe spiegato ai presenti il motivo di tale scelta
    -Bene...Ian, non ti lascio andare da solo. Probabilmente nessuno di noi è alla sua portata, perciò ti affiancherà Federick- Il tono di voce di Shin seppur limitato ad un sussusso era palesemente chiaro: nessuna obiezione.
    CITAZIONE
    «Un Bakudou per tenerla ferma sarebbe l’ideale, e io ne conosco uno che potrebbe fare al caso nostro. Prima di immobilizzarla creerò una piccola esplosione, che servirà solo a distrarla quel tanto che basta da permettere all’incantesimo di raggiungerla e legarla. Poi sarà la tua volta, e di quella di tutti gli altri. »

    -Kangae, tu supporterai loro... Ragazzi mi raccomando, cercate di non strafare e abbiate cura di Kangae-
    Il suo sguardo sorpreso sarebbe stato più che lecito, ma Shin aveva le sue ragioni per non volere Kangae al suo fianco durante l'azione
    -Kangae, sei un'ottimo medico, se dovesse succedere qualcosa a Fed e Ian, sono sicuro che saprai prenderti cura di loro a dovere. Non pensare che non voglia proteggerti non portandoti con me, ma se mi succedesse qualcosa tu resteresti in balia dell'avversario, ed è l'ultima cosa che voglio...-
    Infine si voltò verso il compagno di divisione della sua amata
    -Daiki sono certo che tu non sia da meno. Sarai tu a supportarmi e... non temere, non ti succedera nulla...-
    Non era molto sicuro di ciò che aveva appena affermato, ma non lo avrebbe dato a vedere; dopotutto anche loro avevano certamente capito che quella missione non sarebbe stata una passeggiata e seppur inconsciamente, avevano accettato di correrne i rischi.
    Prima di muoversi Shin tirò a se Kangae e senza imbarazzo le sfiorò le labbra con un bacio casto
    -Ci rivediamo dopo piccola...-
    disse Shin sorridendo e subito dopo la sua mano era già sulla spalla di Daiki pronto a dargli coraggio -Forza Satou kun, è tempo di andare...-
    CITAZIONE
    «Dato che non possiamo sperare di avere dalla nostra l’effetto sorpresa, tanto vale cercare una riconciliazione. Mentre io recito il kotodama, qualcuno dovrebbe tentare di indurla a consegnarsi senza dover incrociare le nostre lame. Dal momento che io e Ian saremo impegnati, confido in te, Shin.»

    -Anche se non credo funzionerà, dobbiamo almeno provarci, potrebbe comunque immaginare che non sono solo, quindi se vedete che non collabora agite, ma solo allora...- Guardò Ian con aria di sfida. Non amava la gerarchia, forse proprio come lui, ma ne andava di mezzo l'esito della missione e oltretutto anche la vita di Kangae e Federick...
    Deglutti un paio di volte prima di vedere il trio che si allontanava verso la zona d'ombra alle spalle della ricercata
    -Daiki kun, resta dietro di me e tieniti pronto al peggio. Non vorrei azzardare una considerazione del genere, ma credo che il suo livello possa essere paragonato a quello del terzo seggio Felio Sanada, dopotutto ha fatto fuori quell'hollow da sola, quindi stai in allerta...-
    Detto ciò deglutti ancora una volta e uscito da dietro le casse con fare molto cauto e facendo cenno a Daiki di restare a debita distanza da lui, avanzò lentamente sotto la flebile luce gialla delle lampade al neon, mentre la figura della ricercata non gli fu distante una decina di metri
    -Miyuki Akazuno... Akazuno san...La prego di non far nulla di sconsiderato. Il mio nome è Shin Kazama e le chiedo cortesemente di deporre le armi e seguirci nella Soul Society... Le prometto che se collabora non le verrà torto un singolo capello...-
    Nonostante le sue parole fossero sincere, Shin non poteva rischiare di esporsi al nemico senza una protezione adeguata; per questo motivo la sua zanpakuto giaceva gia nella sua mano sinistra, pronta a scattare, ma solo se ce ne fosse stato bisogno...


    SPOILER (click to view)
    Mi scuso per l'enorme ritardo, purtroppo tra problemi in real e una dannata ed ennesima formattazione di vista, sono riuscito solo oggi a combinare qualcosa... Spero che il post sia di vostro gradimento ^_^




     
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    Phase III - Naraku no hana (Flowers of Hell)




    La voce di Shin risuona per l' edificio, perentoria, decisa, con un tono che non ammette repliche, eppure apre ad infinite possibilità.
    La ragazza è sempre immobile, non batte ciglio, evidentemente paralizzata dallo shock.
    CITAZIONE
    -Miyuki Akazuno... Akazuno san...La prego di non far nulla di sconsiderato. Il mio nome è Shin Kazama e le chiedo cortesemente di deporre le armi e seguirci nella Soul Society... Le prometto che se collabora non le verrà torto un singolo capello...-

    Mentre le particelle che compongono l' Adjuchas si disperdono placidamente nell' aria la shinigami si girà lentamente verso di voi, le lacrime che scorrono dal suo viso improvvisamente scomparse, come se non fossero mai esistite.
    Con voce calma e metodica risponde, sfoderando un tono tagliente e sibilante degno di un attore teatrale, parole talmente precise e misurate da farvi rabbrividire, dosate dall' esperienza di qualcuno che è abituato a giocare con le parole, a irridere i criminali, a farli parlare e confessare in lacrime.
    Uno...due...tre...
    Conta lentamente girandosi ogni volta verso ognuno di voi, e istintivamente capite che nascondersi non serve a niente, ha già capito dove siete senza nemmeno guardare prima.
    Quattro...cinque...non c'è che dire, proprio un bel gruppetto.
    A questo punto la recita non servirà proprio a niente.
    Peccato, stavolta volevo evitare di fare troppa fatica.

    Un tono derisorio e pungente il suo, è conscia che non siete alla sua altezza e questo è chiaro, e quel che è peggio è che lei lo sa benissimo.
    Le cose per voi si mettono decisamente male...
    E ben tre di voi sono ufficiali di seggio, questa è decisamente una pessima notizia per entrambi.
    Per me perchè significa che dopo di voi verrà qualcuno del calibro di capitano, e una cosa così non me la posso certo permettere...anche perchè aspetto una visita e il tempo a mia disposizione è troppo breve

    Non solo ha capito dove eravate, ma la sua percezione del reiatsu è talmente elevata da permetterle anche di capire indicativamente la vostra potenza, nonostante i tentarivi che stavate facendo per nasconderla.
    Dunque lentamente si alza in piedi, rivelando sotto al suo shihakusho sbrindellato dei vestiti tipici dei kompaku, che evidentemente doveva usare per evitare di essere notata.
    Quando guardate nei suoi occhi capite la triste verità, se pensavate di recuperarla con meno sforzo del previsto vi sbagliavate.
    Il suo sguardo è gelido e penetrante, sembra analizzarvi sin nelle ossa, e fa pienamostra dello spirito calcolatore della sua padrona.
    Non è lo sguardo di una persona che stà per affrontare un combattimento, nè tantomeno di qualcuno che si vuole arrendere.
    I suoi sono occhi di chi si appresta a schiacciare un gruppetto di insetti fastidiosi.
    E qui arriviamo alla brutta notizia per voi...
    Dopo che mi avete visto non posso certo permettervi di andare a fare rapporto e visto che state intralciando il mio cammino...

    Il reiatsu di poco prima torna a riempire l'aria, mettendo a dura prova i vostri corpi e le vostre menti.
    E' un reiatsu verde malsano e terribilmente pesante, lattiginoso, appiccicoso, troppo simileal fango di una palude che rallenta i movimenti; il contatto vi fa pizzicare la pelle e tremare le ginocchia.
    La vostra sudorazione aumenta, il respiro si fa più affannoso.
    E ancora la ricercata non ha mosso neppure un muscolo.
    Poi la sua mano si solleva per grattarsi la fronte.
    Il guanto brilla per alcuni istanti, prima di conglomerarsi in uno strato di materia bianca e solida.
    Una maschera.
    Una maschera da Hollow.
    Temo che dobbiate morire.
    Con un fulmineo movimento del polso la sua maschera priva di bocca, liscia come uno specchio e decorata con ghirigori nero pece cala sul suo volto.
    Pochi istanti e si scatena l'inferno.
    Una coltre pesante, un sipario color verde melma vi scende addosso, terrificandovi sin nelle midolla.
    Shin e Ian, gli unici ad aver già visto una cosa simile sono gli unici che riescono a stento a trattenere la sorpresa.
    Il suo reiatsu adesso è divenuto identico a quello di un Hollow, sin troppo simile a quello della brutale cratura che aveva soppresso poc'anzi.
    Quando la -se un simile termine è ancora attribuibile a lei- shinigami parla di nuovo la sua voce è distorta in un ringhio ferale, dal timbro alto e monocorde, come se la sua voce passasse attraverso una barriera di fragile vetro.
    Dovreste essere felici ragazzini, vi concederò una morte rapida e indolore...o almeno lo diventerà passati i primi tre minuti.
    Con un movimento delicato la ragazza mascherata solleva la sua zampakuto con la punta rivolta verso di voi.
    E mormora due singole sillabe....
    Il cui significato vi terrorizza se possibile anche più della sua inespressiva maschera e del suo impressionante e malevolo reiatsu....
    Ban....kai!

    E subito un odore di morte acida vi colpisce con la forza di un cazzotto, spedendo istantaneamente Kanga e Daiki a vomitare sul pavimento.
    image
    Fortunatamente per il medico della quarta i suoi intestini erano già abbastanza liberi.
    Huku (Sibila)

    In un turbine di minuscole gocce acide la fonte del miasma si rivela.
    Hishaaaaaaaaah
    Un immenso serpente composto di materia chiaramente riconoscibile come acido ribollente si sviluppa dal braccio teso della traditrice sibilando con odio e riempiendo i vostri timpani di uno stridio ronzante subsonico, che rivolta ancora una volta i vostri stomaci già duramente provati.
    Kurushimi-Dokebihime (Regina-serpente velenosa del dolore)
    Il suo nome è una condanna a morte ineluttabile.
    La sua presenza un memento indelebile della vostra disfatta.
    Un Bankai, il potere più grande a disposizione di uno shinigami.
    Qualcosa a cui confronto i vostri shikai sembrano niente più che un fiammifero davanti ad un incendio.
    Il rettile sobbollente si inarca sino a sfiorare il soffitto, le travi di cemento al solo contatto si dissolvono in un filamento di fumo, mentre la potenza del Bankai li corrode sin troppo velocemente per gli standard umani.
    Gocce di materia liquida atterrano sul pavimento sollevando cirri di acre sentore pungente.
    Il possente essere di puro veleno si inarca sul soffitto, rivelando le sue dimensioni di circa quindici metri.
    Sibila verso di voi il suo odio e la sua furia.
    Adesso le cose si mettono veramente male.
    Ma intanto avete imparato una dura lezione.
    Mai fidarsi di dati vecchi, perchè molto spesso possono essere sbagliati.
    E avere informazioni piùfresche spesso può salvare la vita.

    SPOILER (click to view)
    Allora,non si è arresa,e questo rende le cose più difficili.
    Si è messa la maschera da Vizard, e questo complica le cose.
    Ha attivato il Bankai, e questo significa che siete nella melma fino al collo.
    Bene, iniziamo da adesso con la parte difficile.
    Ora avete una vaga idea di cosa significhi affrontare una quest di livello A1, ovverosia il peggio del peggio.
    Fate del vostro meglio, altrimenti rischiate di rimetterci le penne ^_^


     
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  14. .Alu ~
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    ~ Behind The Mask
    Act III: When Angel Deserves to Die.
    Magazzino abbandonato alla periferia di Karakura Town.





    ♠ ♥ ♣ ♦




    I più eminenti scienziati discutono spesso sulla presenza o meno dei cosiddetti mondi paralleli. Alcuni attestano che per ogni singola scelta di ogni singolo uomo si determini e segni in modo indelebile la vita di quel mondo. Per ogni singola decisione, un nuovo mondo. Per altri, invece, è impossibile. Il tempo non è relativo. Un argomento ostico e problematico in cui nessuno non si vergogna di dire la sua. Non è molto diverso, d’altronde, tra chi crede nel destino e chi nella libertà di scelta.
    Sta di fatto, comunque, che chi compie una scelta, anche la più banale e stupida, crea un profondo solco nella vita di ognuno e la determina, la modifica in maniera permanente. A volte non ci si rende conto della portata delle conseguenze che tale scelta può avere e la si prende a cuor leggero, senza rifletterci. Nei casi peggiori però, le conseguenze sono evidenti, così come la pressione su chi deve compiere tale scelta. Perché, il più delle volte, la decisione non modifica solo la tua vita, ma anche quella degli altri. La vita o la morte.
    Scegli.

    ..As The Flight of A Butterfly






    Sapeva che avrebbe creato complicazioni. Sapeva che non sarebbe mai andato tutto liscio.
    Non appena aveva incrociato il suo sguardo aveva capito da che parte sarebbero andate le cose.
    Ma zittiva quella voce, quella palpitazione nel suo cuore. Finché non si manifestò con troppo vigore perché fosse ignorata.
    Ad ogni parola pronunciata e formulata, il suo piano d’attacco gli sembrava sempre più valido. Ne era fermamente convinto. Così come era convinto che nessun’altro, in quella stanza, era in grado di proporne uno migliore. Per quello l’ultima cosa che si aspettava fu un rifiuto. Rifiuto che gli si palesò agli occhi nel momento in cui l’uomo che aveva davanti, il malaugurato e quasi per caso comandante di quella spedizione, gli appoggiò una mano sulla spalla.
    Contrasse istintivamente i muscoli della spalla e del braccio, mentre resisteva alla tentazione di spostarsi. Non seguì tuttavia il movimento con gli occhi, ma li lasciò fissi e puntati sulle pupille di Shin. Era in grado di sentire la palpabile tensione che pervadeva il suo corpo, anche se nessuno sembrava riuscire a notarlo.
    Poi un sospiro, come quello di un padre che cerca di spiegare una dolorosa lezione al figlio. I muscoli della spalla si contrassero maggiormente.

    -Ian, sono contento di averti ritrovato al mio fianco in questa missione... Trovo che la tua proposta di azione non sia poi tanto male, ma non sappiamo nulla della nostra avversaria; sappiamo solo che al tempo della fuga rivestiva un ruolo importante nel suo gotei, ruolo che noi ai suoi tempi potevamo solo sognare. A giudicare da quello che è accaduto a quell' hollow, che anche tu avrai notato, aveva un reiatsu simile a quello di quella bambina col fermaglio di osso, credo di poter affermare che sarebbe un avversario ostico per ognuno dei presenti.-
    Se riuscì a non tradire alcune emozione fu solo perché si era già preparato psicologicamente. Rimase in silenzio, con le mascelle serrate, nonostante avrebbe potuto distruggere nel giro di pochi secondi le pretestuose argomentazioni di quel discorso senza né capo né coda. Aveva iniziato con un complimento, una captatio benevolentiae, per usare i termini della retorica latina, e aveva continuato definendo la sua tattica “non tanto male” e aveva concluso ribadendo l’incapacità dei singoli contro quell’unico avversario. Non potè fare a meno di domandarsi se aveva ascoltato almeno qualche parole del suo “piano d’azione”, come lo aveva definito. Solo Federick aveva quantomeno proposto un piano alternativo, che poteva ben conciliarsi con il suo.
    Maledisse mentalmente quella golosa infante che doveva aver affidato a Shin la guida del gruppo.

    -Kangae, tu supporterai loro... Ragazzi mi raccomando, cercate di non strafare e abbiate cura di Kangae-
    Solo una strana luce attraversò gli occhi di Ian. Un lampo.
    Ci mancava solo che mettesse in mezzo i suoi sentimenti personali. L’ultima cosa che aveva intenzione di fare era da baby sitter a quella ragazzina, solo perché strettamente legata a lui.
    Ancora una volta, si limitò a pensare le sue risposte, ma non perché non avesse il coraggio di aprir bocca, anzi. Non sentiva minimamente su di sé alcuna sottomissione a quello che era un semplice parigrado, perché riponeva in lui ben poca fiducia. Ma gli altri membri del gruppo, invece, sembravano averne, per cui sarebbe stato da stupidi mettersi contro tutti solo perché incapace di mordersi la lingua.
    Si rivolse comunque verso la giovane Shinigami della IV Divisione.Sii prudente e non fare sciocchezze, Kangae. Se non è strettamente necessario evita inutili sprechi di reiatsu, in quanto la tua riserva non è infinita e le tue cure saranno fondamentali per il buon esito della missione.
    Si voltò poi verso Federick, con un cenno d’intesa e una pacca sul braccio.
    Si chiese solamente se anche lui avesse in testa i suoi stessi pensieri o fosse semplicemente una mosca bianca in quel gruppo.
    O in tutta la Corte di Anime Pure, lui che puro non era.
    Il suo scetticismo non era dettato esclusivamente da una volontà di ostruzionismo.
    Semplicemente si chiedeva che senso avesse appellarsi alla razionalità di un essere che evidentemente non era solito frequentare la ragione, almeno negli ultimi tempi. Solo con la ragione si può avere il controllo, e la figura davanti a loro sembrava aver perso l’uno e l’altro. Almeno così sembrava. Perché di lì a poco si sarebbe rivelato una gran bella presa in giro.
    Suo malgrado la sua attenzione fu attirata da altre parole di Shin.

    -Anche se non credo funzionerà, dobbiamo almeno provarci, potrebbe comunque immaginare che non sono solo, quindi se vedete che non collabora agite, ma solo allora...-
    Enfatizzò le sue ultime parole lanciandogli uno sguardo di sfida.
    Metterla sul piano della sfida e della forza non aveva senso considerato la totale mancanza di paura e timore che era in grado di incutergli. Anzi, rendeva molto più difficile ubbidire anche a quei semplici comandi.
    Essere leader è un arte piuttosto difficile da apprendere e molto, molto precaria.
    Resse il suo sguardo senza battere ciglio, attendendo che fosse lui il primo a distoglierlo e lasciando intendere una parte dei suoi pensieri e delle sue intenzioni.
    Guidò comunque il suo minigruppo scuotendo il capo, dietro una sporgenza celati dall’ombra, in attesa del dipanarsi degli eventi.
    Si limitò a seguire la scena da spettatore, ma ben pronto ad agire.

    -Miyuki Akazuno... Akazuno san...La prego di non far nulla di sconsiderato. Il mio nome è Shin Kazama e le chiedo cortesemente di deporre le armi e seguirci nella Soul Society... Le prometto che se collabora non le verrà torto un singolo capello...-
    Pff.
    Probabilmente era stato indeciso fino all’ultimo se mostrarsi minaccioso o disponibile, optando alla fine per una via di mezzo. Certamente non appariva né aperto al dialogo né tanto meno minaccioso. Come se un poliziotto per arrestare un criminale gli chiedesse di mettersi le manette.
    Né bianco e né nero. Grigio.
    Per cui a stupirlo non fu tanto il contenuto delle risposte della donna, quanto il modo in cui giunsero al suo orecchio. Il tono con cui furono pronunciate.
    Non più quello balbettante e insicuro di una bambina. Ma preciso, duro, fermo e tagliente come la lama di un bisturi.
    Con un taglio netto eliminò qualsiasi flebile speranza.

    Uno...due...tre... Quattro...cinque...non c'è che dire, proprio un bel gruppetto.
    Non provò nemmeno a nascondersi dallo sguardo indagatore della donna, che da quella posizione doveva vedere solamente una misera porzione del suo volto. Evidentemente era con altri “occhi” che stava guardando.
    Quando il dito si fermò su di lui per pochi istanti era consapevole che il suo nome era stato posto a chiare lettere in quella lista di condannati.
    Un semplice gesto in cui era racchiusa tutta la facilità e la leggerezza con cui era convinta di potergli eliminare tutti quanti senza opporre alcuna resistenza degna di tale nome. Fu quello a farlo fremere di rabbia.
    Soprattutto perché aveva ragione.

    E ben tre di voi sono ufficiali di seggio, questa è decisamente una pessima notizia per entrambi.
    Per me perchè significa che dopo di voi verrà qualcuno del calibro di capitano, e una cosa così non me la posso certo permettere...anche perchè aspetto una visita e il tempo a mia disposizione è troppo breve.

    A quel punto per cosa avrebbero dovuto lottare?
    Per pochi secondi bonus di sopravvivenza?

    E qui arriviamo alla brutta notizia per voi.. Dopo che mi avete visto non posso certo permettervi di andare a fare rapporto e visto che state intralciando il mio cammino...
    La fine di quel discorso rimase sospesa per qualche istante, come la lama di un boia.
    Proprio come un condannato che cerca di assicurare la sua anima al creatore mentre attende, quasi con impazienza, la fredda lama sul collo, solo perché finisca tutto. Solo perché non riesce più a reggere la tensione e lo sguardo degli spettatori, venuti lì esclusivamente per vederlo morire. Prega, perché l’ombra che ha davanti non rifletta e segnali i movimenti della scure nera. Prega, perché la lama sia talmente affilata e silenziosa da non smuovere nemmeno l’aria e celare la sua presenza fino al contatto mortale con la sua carne.
    In quegli istanti di puro niente, perché tutto è già stato deciso.
    L’annuncio della fine gli venne comunicato curiosamente da una maschera di ossa. La maschera di un hollow.

    Temo che dobbiate morire.
    Nonostante il fresco ristoratore che li aveva accolti in quel luogo, avvertì un senso di oppressione e calore e piccole gocce di sudore iniziarono a scendere lungo il braccio.
    Era come se gli avessero gettato addosso un ammasso di liquido denso e vischioso. Le spalle s’incurvarono per la sorpresa, prima di raddrizzarle con un po’ più di fatica del necessario.
    Merda, merda, merda.
    L'ultima volta che aveva visto una maschera simile a quella, non aveva avuto nemmeno il tempo di formulare un pensiero, prima di vedere fiotti di sangue esplodere dalla gamba di Shin. Quella notte, al Castello.
    Stavolta però non c'era nessuno a difenderli.
    Il bel volto era stato del tutto sostituito dal ghigno di una maschera bianca come la morte. Al di là di futili preferenze estetiche, quella maschera non faceva altro che ribadire la situazione in cui si erano cacciati. Senza scampo.
    Una di quei momenti in cui non si può far altro che sbizzarrirsi a immaginare una situazione peggiore.
    Fortunatamente per la sua fantasia non era necessario andare troppo lontano. Perché si complicò enormemente di lì a poco.
    Pochi gesti, curati e precisi, eleganti, impossibili da riprodurre per un hollow, del tutto simili a quelli di un’ammaestratrice che tiene in mano una frusta. O un serpente.
    Poi due semplici sillabe, una dopo l’altra. Parole che tutti alla corte delle anime pure vorrebbero poter pronunciare un giorno, ma parole che tutti vorrebbero sentire il più tardi possibile sussurrate da un avversario.
    Una sentenza di morte. La loro scure.

    Ban....kai!
    Un odore acido, ben più forte del precedente, iniziò a ristagnare nella stanza, rendendo impossibile aspirare aria.
    Si portò una mano al naso e alla bocca, cercando di percepire l’odore il meno possibile, concentrandosi sugli altri sensi di cui poteva ancora usufruire.
    La lingua della donna continuò a muoversi come quella biforcuta e sibilante di un rettile in procinto di attaccare.

    Huku (Sibila)
    Altre due sillabe, di per sé niente più che un sussurro, invocarono qualcosa di ben più pericoloso.
    Dal nulla, infatti, lentamente gocce di acido, la fonte di quell’odore terribile, iniziarono a condensarsi lungo il braccio destro della donna dando vita ad un immenso serpente. Nient’altro che un gigantesco mostro di circa 15 metri che la donna sembrava aver tutta l’intenzione di nutrire. S’inarcò, animato di vita propria, in tutta la sua lunghezza, andando ad attorcigliarsi e corrodere in pochissimi istanti i pilastri di cemento che sorreggevano la stanza.
    Il monito involontario era evidente: fare di tutto per evitarne il contatto.
    Quasi beandosi dell’impressione che aveva generato negli astanti rimase ferma per diversi secondi, come invitandoli ad agire, a provare anche solo a scalfire tutta la sua maestosa potenza.
    Anche Ian non poté far altro che fissare inebetito il pozzo scuro di puro veleno rappresentato dalle iridi della bestia.
    Erano in trappola. Come il condannato incatenato al ceppo, o come la fragile farfalla catturata dalla presa ferrea di un essere umano.
    In attesa della morte.

    No, non è vero.
    Non credete anche a voi che se lasciate il minimo spiraglio alla farfalla, essa subito cercherà la fuga verso la luce?
    E se al condannato fosse data in mano un’arma, non credete forse che combatterebbe contro ogni singolo popolano giunto fin lì per vederlo morire? Quando sul piatto c’è la sopravvivenza, tutto è lecito. Più dell’onore, dell’eroismo, dell’amore, dell’odio, è lo spirito della vita la motivazione più forte quando si incrociano le spade.
    L’egoismo è il motore della guerra, ben più di qualsiasi ideale.
    Come aveva sempre fatto, avrebbe combattuto solo per quello.

    Il bagliore della sua zampakuto gli restituì il riflesso del suo volto contratto.
    Muoviti, muoviti, muoviti.
    I muscoli gli risposero con qualche istante di ritardo, come se si fossero intorpiditi.
    Si girò con un unico movimento agile e istantaneo, come un passo di danza, e si sporse dalle scatole che lo nascondevano.
    Il suo movimento aveva già attirato lo sguardo di Shin, come era nelle sue intenzioni.
    C’era bisogno del sangue di tutti, dal primo all’ultimo, e avrebbe dovuto lasciare da parte fastidi e antipatie.
    Ora più che mai, il nostro vantaggio è esclusivamente numerico, dobbiamo puntare tutto sul tempismo e sul gioco di squadra.
    Non so voi, ma non ho alcuna intenzione di diventare cibo per quel grosso serpentone, per cui non facciamoci prendere dal panico. Giochiamo tutte le nostre carte e avremo qualche possibilità.

    Fece una pausa e gettò un’occhiata nervosa alla donna, prima di riportarlo sui presenti. Il tono di voce, di per sé già piuttosto basso, divenne un roco sussurro.
    In un uno contro uno non avremo chance, ma in un tre contro uno possiamo dire la nostra. Uno di noi deve cercare di distrarla, mentre gli altri due, ai lati, la attaccano in contemporanea. Il mio shikai è il più adatto a questo ruolo, quindi mi farò vedere da lei e cercherò di attaccarla con Chihiro. Appena abbozza una difesa contro i miei colpi dovrete intervenire. Attaccate con tutto quello che avete, senza risparmiare energia, perché non so quanto potremo resistere.
    Poi rimase in silenzio, attendendo eventuali risposte o critiche. Volontariamente, lasciò che fosse Shin a dare gli ordini ai due medici, in modo che non si sentisse minacciato dalla sua presenza.
    Do ut des.

    [...]

    Un’occhiata a destra.
    Una a sinistra.
    Due cenni d’intesa.
    Era pronto.
    Compie solo pochi lenti e misurati passi. Poco più di un metro. Ma adesso a separarlo dall’avversario più temibile che si sia mai trovato davanti non c’è più nulla.
    Ora le iridi del colore del cielo sono fisse e puntate. I muscoli tesi, in uno scontro da far west, dove vince chi è più rapido ad estrarre la pistola, sparare e uccidere.
    Niente di tutto questo, a parte l’epilogo.
    Distende le braccia, tenendo orizzontalmente la lama.
    Nekki temae.. (Risvegliati..)
    Un turbine lo investe in un abbraccio caloroso, rispondendo alla sua invocazione, mentre la katana sempre più intensamente s’illumina sfocando i propri contorni.
    Un sorriso.
    ..CHIHIRO!
    La zampakuto esplode in un trionfo di luce, mentre frammenti luminosi prendono a vorticare intorno a lui, del tutto simili a brillanti ghiacciati.
    Può chiaramente avvertire la presenza del suo spirito, la forza che gli sta infondendo. I polpastrelli della mano pizzicano, in attesa di dirigere quello schieramento mortifero.
    Come un burattinaio, inizia a dare ordini ai suoi soldati.
    Non ha bisogno di strategie complesse, essendo solo un diversivo.
    Avrebbe fatto muovere lo sciame di diamanti dritto contro di lei e, un istante prima di toccarne il corpo, le avrebbe guidate con un movimento fulmineo prima verso l’alto, sopra la testa di lei, in una finta, e poi verso il basso, in modo da colpirla dall’alto. [Rei: 1 Basso Vel: 425]


    CITAZIONE
    Stato
    Reiatsu: 64/72 (In marginali).
    Ferite: 48/48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso.
    Stato Psicologico: Determinato a combattere per la sua sopravvivenza
    Difesa:
    Attacco: Shikai - Attacco

    Equipaggiamento
    ~ Zampakuto
    ~ Wakizashi [ADCC]
    ~ Pugnale da Lancio [10] [ADL]
    ~ Cauterizzatore [ODC]
    ~ Cauterizzatore Lv.2 [ODC]
    ~ Bende di Cura [2] [ODC] ~
    ~ Bomba Fumogena dell'Aroma al Peperoncino di Kuukaku [Bo]


    Statistiche
    Forza 300
    Velocità 325*
    Resistenza 300
    Zanjutsu 300
    Kidou 300
    * Comprendente del bonus di divisione




     
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    CITAZIONE
    Uno...due...tre...
    Quattro...cinque...non c'è che dire, proprio un bel gruppetto.
    A questo punto la recita non servirà proprio a niente.
    Peccato, stavolta volevo evitare di fare troppa fatica.

    Come quando un secchio di acqua gelida viene rovesciato sulla testa, Shin si sentiva impotente dopo lo smascheramento del piano da parte dell'ex shinigami.
    °Merda, e pensare che non abbiamo nemmeno fatto in tempo a dividerci per attaccarla di sorpresa...°
    -Tsk... credo che l'abbiamo un tantino sottovalutata...-
    disse Shin con voce inespressiva cercando Daiki con la coda dell'occhio dopo aver sputato della saliva per terra...Si era appena accorto di avere la bocca asciutta; la sua salivazione era arrivata a zero nel giro di pochi istanti.
    La stretta su Naibuka cominciò a farsi più serrata; non avrebbe permesso a nessuno di far fuori gli shinigami sotto la sua responsabilità, nemmeno se avesse dovuto dare la sua vita per salvare la loro...
    CITAZIONE
    E ben tre di voi sono ufficiali di seggio, questa è decisamente una pessima notizia per entrambi.
    Per me perchè significa che dopo di voi verrà qualcuno del calibro di capitano, e una cosa così non me la posso certo permettere...anche perchè aspetto una visita e il tempo a mia disposizione è troppo breve

    °Porca miseria...è davvero convita di riuscire a farla franca contro tre ufficiali di seggio? Ho timore che la situazione possa peggiorare ulteriormente, ma non devo demordere...ne va dell'esito della missione e ... della vita dei miei compagni...°
    I pensieri di Shin viaggiavano a mille. In continuo movimento nella sua testa, vagavano senza sosta per cercare uno spiraglio di possibilità su cui trattare con la fuggitiva. Parlare non sarebbe valso a nulla; ci aveva già provato, ed il risultato era stato semplicemente un buco nell'acqua, con conseguente crollo dell'effetto sorpresa. Dopotutto però una cosa del genere se l'era aspettata anche lui. Non ci voleva un genio per fare due più due; era stata ufficiale di seggio parecchio tempo prima che lui stesso entrasse tra le fila degli shinigami. Di sicuro da allora le sue capacità si erano senza dubbio sviluppate, ma ciò che spaventava Shin era l'ignoto, l'assenza di informazioni sul periodo successivo alla fuga...
    °Quanto può essere migliorata durante la sua fuga dal seireitei...?°
    La shinigami davanti a lui si eresse, mostrando uno shihakusho logoro e pieno di buchi, sotto il quale comparivano indumenti tipici degli esseri umani. Aveva vissuto tra loro dunque?... Il suo sguardo sembrava scocciato, quasi come se il gruppo guidato dall'ufficiale dagli occhi di ghiaccio, le appariva come uno sciame di fastidiosi insetti...nulla di più
    CITAZIONE
    E qui arriviamo alla brutta notizia per voi...
    Dopo che mi avete visto non posso certo permettervi di andare a fare rapporto e visto che state intralciando il mio cammino...

    Improvvisamente la mano sinistra di Shin fu preda di convulsioni, che pian piano salirono lungo il braccio e si impossessarono di tutto il corpo, provocandogli gelidi brividi lungo la schiena. Poi si rese conto che la causa di quelle convulsioni non era nient'altro che la sua zanpakuto, allerta come non mai e in fibrillazione per il pericolo imminente
    -Oh, caz**...!!!-
    Un reiatsu opprimente, lo stesso di quando erano arrivati in quel luogo li avvolgeva come un collante pruriginoso. Non avevano ancora iniziato lo scontro vero e proprio, ma lo sforzo per resistere a quella sensazione provocata dall'emanazione di quel potere, aveva provocato una considerevole sudorazione sul viso del giovane ufficiale.
    CITAZIONE
    Temo che dobbiate morire.

    Un unico gesto a lui purtroppo noto, catapultò Shin nel pozzo dei ricordi...quelli purtroppo più dolorosi...
    Il volto di Miranda era li davanti a lui, sorridente e spavaldo, come sempre...
    la sua mano sinistra si era sollevata sino all'altezza degli occhi, con il palmo rivolto all'interno, pronto a tirar giù il sipario su un'esistenza da fuggitiva e per lasciare il posto ad una creatura che da preda era diventata predatrice.
    °Merda...una vizard...non ci voleva maledizione...°
    Nuovamente quella sgradevole sensazione di essere pervaso da melma appiccicosa e opprimente riportò Shin alla realtà. Il reiatsu della fuggitiva li avvolgeva, saturando le loro percezioni del sentore di una presenza che ormai di umano palesava ben poco.
    CITAZIONE
    Dovreste essere felici ragazzini, vi concederò una morte rapida e indolore...o almeno lo diventerà passati i primi tre minuti.

    °Tre minuti?...Sarebbe questo il tempo stimato da Miyuki circa il nostro tentativo di affrontarla?....No, non ci credo....conosco gli effetti che una maschera da hollow provoca su uno shinigami, ma essere certi della propria vittoria è impensabile, soprattutto se si devono affrontare tre ufficiali di seggio....a meno che...°
    Il terrore balenò per un istante negli occhi del Kazama. Un pensiero angosciante l'aveva sfiorato e con tutte le sue forze sperò che la sua ipotesi si rivelasse sbagliata...
    A volte però le paure più nascoste prendono forma e si concretizzano, provocando in chi le subisce un senso di vuoto ed impotenza talmente grande da non poter essere colmato se non affrontato alla radice... Ciò che faticosamente era riuscito ad apprendere fino ad allora sui suoi poteri, sulla sua zanpakuto, era solo una minima parte di un potere ben più devastante di cui solo i capitani e pochi altri ufficiali con il tempo, erano riusciti ad imbrigliarne l'essenza ed a padroneggiarla al meglio...
    Lentamente come un boia che sta per decretare la fine per un condannato a morte, la scintillante lama verde della rinnegata fu sollevata lentamente, con la punta rivolta verso il gruppo di shinigami...
    Le due parole che Shin non avrebbe mai voluto sentire in quell'occasione risuonarono più volte nella sua testa, come un eco assordante prima di una devastante valanga
    CITAZIONE
    Ban....kai!

    Shin vide Kangae e Daiki prostrarsi al pavimento presi probabilmente da connati di vomito. Non che lui se la passasse meglio; gli ci volle tutto il suo autocontrollo per non cedere a quel nauseante sentore di morte che il rilascio di quella zanpakuto si portava dietro come una presenza pestilenziale. Il suo braccio libero andò istintivamente a coprire bocca e naso, per tamponare quell'odore sgradevole...
    CITAZIONE
    Huku...Kurushimi-Dokebihime

    Dalla lama di Akazuno san si elevò maestosa una enorme massa serpentiforme, interamente ricoperta di quello che senz'ombra di dubbio era acido. Un sibilo sinistro proruppe dalle fauci del mostruoso bankai rilasciato dalla loro avversaria, ma questa volta Shin non riusì a trattenere un rigurgito, e dovette per un istante cedere a tutti quei fumi pestilenziali che aveva inalato fino a quel momento... Si asciugò il viso grondante di sudore e tornò a concentrarsi sulla ex shinigami di fronte a lui, ma soprattutto sull'arma che snodatasi all'incirca per 15 metri sopra le loro teste, astava cominciando a corrodere i pilastri in cemento del fabbricato...
    Poi una voce, anzi un sussurro attirò la sua attenzione. Ian era li a pochi passi da lui che cercava di dirgli qualcosa. Shin per qualche strana ragione sembrava essere rimasto senza parole di fronte a quel potere così largamente superiore al suo che non potè fare a meno di essere contento che qualcuno avesse cercato di ridestarlo distraendolo dal viscido essere
    CITAZIONE
    Ora più che mai, il nostro vantaggio è esclusivamente numerico, dobbiamo puntare tutto sul tempismo e sul gioco di squadra.
    Non so voi, ma non ho alcuna intenzione di diventare cibo per quel grosso serpentone, per cui non facciamoci prendere dal panico. Giochiamo tutte le nostre carte e avremo qualche possibilità.

    Ian aveva ragione. Non potevano starsene li con le mani in mano nell'attesa che il loro destino si concretizzasse secondo le parole della fuggitiva; dovevano agire e il modo migliore per farlo era unire le forze. Il loro destino non poteva essere atteso...doveva essere creato e per riuscire nell'impresa, seppur assurda di sfidare un avversario ostico come quello, dovevano dar fondo ad ogni residuo di potere che avevano in corpo.
    -Hai perfettamente ragione Ian, ma cosa hai in mente?...-
    Lo sguardo del giovane parigrado saettò per un attimo in direzione della rinnegata, che per qualche strana ragione sembrava attendere una loro mossa. Pensava forse che sarebbe stato sufficiente rilasciare la propria zanpakuto e indossare una maschera per mettere loro paura? Si sbagliava, se pensava questo... Avevano incontrato avversari ben più pericolosi in passato e seppur malconci ed in fin di vita ne erano comunque usciti vivi...Di certo Shin non avrebbe mollato tutto per fuggire...
    CITAZIONE
    In un uno contro uno non avremo chance, ma in un tre contro uno possiamo dire la nostra. Uno di noi deve cercare di distrarla, mentre gli altri due, ai lati, la attaccano in contemporanea. Il mio shikai è il più adatto a questo ruolo, quindi mi farò vedere da lei e cercherò di attaccarla con Chihiro. Appena abbozza una difesa contro i miei colpi dovrete intervenire. Attaccate con tutto quello che avete, senza risparmiare energia, perché non so quanto potremo resistere.

    Un solo cenno del capo e Shin comprese le intenzioni di Ian. Nonostante Felio l'avesse più volte rimproverato di agire troppo impulsivamente rispetto agli standard e di fregarsene deliberatamente di un ordine impartitogli, Shin fu lieto di sapere che al suo fianco c'era qualcuno che avrebbe di certo compensato la sua indole pacifica e poco propensa al comando...Si chiese perfino se Serizawa san non avesse sbagliato nel dare a lui il compito di caposquadra invece che a Kon san.
    -Fa quel che devi, ho fiducia in te Ian...-
    Lo sguardo di Shin si ridipinse, questa volta non vi era terrore nei suoi occhi ma solo voglia di sopravvivenza e l'ardore di chi non teme le conseguenze delle proprie azioni se ritenute giuste...
    Ian uscì allo scoperto, misurando i suoi passi e tenendosi a debita distanza dall'avversaria. Lentamente ma con piglio deciso da vero leader, Il giovane ufficiale liberò il suo shikai, in un tripudio di luci... Ma non c'era tempo per ammirarne gli effetti; lui e Fed avevano un compito da portare a termine...
    -Daiki, tu e Kangae restate in retroguardia, e non intervenite per nessun motivo. Se qualcuno di noi dovesse restare ferito non precipitatevi subito a curarlo se non siete certi che gli altri due riescano a tenere impegnata Miyuki...adesso...via di qui!!!-
    Terminato di sussurrare qualcosa al giovane medico alle sue spalle, Shin scatto lateralmente, per posizionarsi in direzione della spalla destra di Miyuki...
    -E adesso a noi...-
    La mano sinistra di Shin serrata attorno a Naibuka era già pronta a scattare...Sentiva la lama vibrare assieme al suo corpo in un moto di adrenalina che aveva cominciato da pochi attimi a pervaderlo. Chiuse gli occhi; il suo reiatsu cominciò a vorticargli attorno carico di tutta la determinazione che era riuscito a richiamare a se

    °Per il buon esito della missione....
    per il rispetto che nutro nei confronti dei miei compagni
    e per il nostro desiderio di sopravvivenze....io ti invoco... °


    -Moeagaru! Naibuka (Infiammati! Naibuka)-
    Il braccio di Shin saettò verso il basso con un movimento a frusta; le bende poste sull'elsa si distesero sul suo braccio attorcigliandosi per poi tramutarsi in catene mentre dallo tsuba della sua zanpakuto, fiamme sfavillanti lambirono in un attimo il filo semiopaco della lama, arroventandola...
    Non appena Ian cominciò il suo attacco, l'ufficiale dagli occhi di ghiaccio scattò in avanti di un paio di metri, con Naibuka tesa in avanti e pronta a sferrare il suo attacco
    -Kisyou...-
    Una sfera di reiatsu infuocato scaturì dalla lama di Shin, dirigendosi contro il braccio destro dell'ex shinigami. Di certo però Shin non aveva intenzione di sottovalutarla proprio adesso perciò, con un rapido scatto in avanti, spiccò un salto, per ritrovarsi all'incirca a tre metri di altezza e due dal suo obiettivo...
    Conscio che la tempestività di azione avrebbe fatto la differenza sull'esito di quello scontro apparentemente già perso in partenza, Shin recitò il kotodama più in fretta che potè
    -Riempi i miei polmoni con il potere del Drago. Lascia che il vento dei miei polmoni bruci attraverso le terre e sciolga le montagne! Respiro del drago - Hadou N°17
    Respiro del drago

    Un getto di fiamme rosse-dorate scatutì dalla sua bocca, dirigendosi minaccioso verso la spalla destra di Miyuki. Il suo intento non era tanto il ferirla, quanto il provocarle ustioni in determinati punti del corpo. Terminato il suo attacco Shin sarebbe tornato in posizione di difesa, con Nibuka pronta a contrattaccare in qualsiasi momento...

    CITAZIONE
    Stato
    Reiatsu: 54/72 (In marginali).
    Ferite: 48/48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso.
    Stato Psicologico: Conscio del pericolo non vuole arrendersi alla superiorità del nemico, perchè fiducioso nel lavoro di squadra.
    Difesa:
    Azione: Shikai (1 basso: attivazione + mantenimento) - Attacco derivato (Kisyou: medio-basso) - Hadou n°17 (Medio-basso)
    SPOILER (click to view)
    Respiro del drago - Hadou N°17

    Formula di attivazione: Riempi i miei polmoni con il potere del Drago. Lascia che il vento dei miei polmoni bruci attraverso le terre e sciolga le montagne!
    Descrizione: Dopo aver recitato il kotodama, l'utilizzatore convoglia il proprio Reiatsu nei polmoni: l'energia spirituale viene quindi espirata, cambiando forma ed assumendo le sembianze di una fiamma (il cui colore dipende dal Reiatsu dell'utilizzatore). L'attacco copre una distanza massima di 4 metri e si espande come una qualunque fiammata. Questo attacco può essere utilizzato un massimo di due volte consecutive -in un unico slot tecnica- tuttavia ad ogni utilizzo la sua potenza decrescerà: se alla prima occasione causerà ferite Basse da ustione sulle aree colpite, un secondo uso provocherà soltanto ferite Marginali.
    Restrizioni: Nessuna
    Grado: Shinigami
    Consumo: Medio-Basso

    Tecnica derivata per Shikai:
    Kisyou (Meteora)
    Accumulando reiatsu nel braccio che impugna la spada, Shin lo lascia fluire su di essa per farlo incendiare e compiendo in seguito un movimento a frusta con la spada, scaglia contro l'avversario una sfera di reiatsu infuocata dalle dimensioni variabili a seconda del livello di shikai con il quale viene lanciata

    diametro sfere e distanza di attacco
    Shikai Lv1: 40 cm, 15 m
    Consumo: Medio basso
    danno provocato con shikai livello 1: 1 basso

    Equipaggiamento
    Zampakuto- impugnata in stato di rilascio shikai
    Wakizashi
    Pugnale da Lancio [8]
    Senpen Banka [40]
    Cauterizzatore
    Cauterizzatore Lv.2
    Bende di Cura [2]


    Statistiche
    Forza 300
    Velocità 300
    Resistenza 300
    Zanjutsu 325*
    Kidou 300
    *Comprensivo del bonus di divisione



    Edited by dante.87 - 29/5/2010, 18:30
     
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