Bleach Soul Society

[Event quest] Into the storm

Assalto: Squadra Ake (Shin Kazama- Federick Donfijou)

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    Into The Storm
    Act I - Charge



    -Dove diavolo si è cacciata Rosarita proprio ora che ho bisogno di lei?-
    Boris Ivanovich aveva un pessimo presentimento, ed in genere ogni suo pessimo presentimento era foriero di grossi guai.
    Percorrendo il freddo ed asettico corridoio, il ricco magnate russo strinse nervosamente le dita della mano destra. La base, i suoi preziosi laboratori erano protetti contro ogni genere di minaccia sia terrena che spirituale. Cosa avrebbe potuto temere?
    In realtà di incognite in quel progetto ce ne erano fin troppe, a partire dal reale potere che i suoi, i loro avversari in quello e nell'altro mondo avevano fino a quel momento evitato di rivelare.
    Accendendo una sigaretta, il vecchio ex membro del Kgb scosse la testa. Soul Society, Hueco Mundo... E perfino l'Ordine dei distruttori spirituali erano contro l'Organizzazione. Nemici potenti, contro cui non poteva che opporre improbabili -per quanto indiscutibilmente forti- alleati.
    Anche loro erano un pericolo non indifferente.
    Per quanto ciecamente convinto della possibile riusita del piano, e degli utili che ne sarebbero derivati, aveva più di un motivo per dubitare delle loro buone intenzioni.
    Hollows, Quincy e Shinigami potenti come e più di lui... uniti sotto la guida che una creatura che ancora stentava a riconoscere come tale.
    Forse un tempo lo era stata. Ora era soltanto una "entità" pericolosa ed altamente instabile.
    Di questo passo avrebbe finito per perderli, quei corti e candidi capelli che ancora possedeva: sarebbe bastato un minimo errore e la mostruosità che in quel momento stava subendo gli ultimi ritocchi sfruttando i dati che i numeri II e III avevano procurato a Leavenworth avrebbe provocato la fine sua, della base... E forse persino di una generosa porzione della Siberia!
    Aveva scommesso molto su quel piano, anzi, sarebbe stato più corretto dire che aveva investito tutto ciò che possedeva: strutture, ricchezze... E le vite dei suoi sottoposti.
    Giunto davanti ad una porta chiusa la cui targhetta indicava appartenere al suo ufficio, Ivanovich entrò nella stanza: Rosarita non poteva essere che lì.
    La strega dai capelli verdi, l'Arrancar che la sua famiglia braccava senza successo da quattro generazioni: Boris si chiedeva cosa -alla fine- lo avesse spinto a tradire gli ideali della propria casata, a voltare le spalle al suo paese e all'Ordine che rappresentava... Ma la risposta era sempre la stessa.
    Ricchezza e potere.
    Era stato educato in quel modo dopotutto, e se per ottenere entrambi aveva letteralmente dovuto stringere un patto col diavolo... Beh, pensarci sopra non sarebbe sarvito a nulla, non più almeno.

    -Sei in ritardo, Ivanovich.-
    La voce che lo accolse non era certo quella ben della sua alleata, simile più alle fusa di un gatto.
    Maschile, sicura di sé fino a sfiorare la tracotanza e che Boris conosceva bene.
    Il Numero I in persona, capo supremo dell'Organizzazione a cui aveva votato anima e corpo ra comodamente seduto sulla sua poltrona, e -Alejandra Cervantes al fianco, sorridente come sempre- giocherellava con il modellino di MIG che il ricco imprenditore teneva sulla scrivania.
    Indossava il solito completo: giacca e pantaloni neri, camicia bianca senza cravatta... Costoso e trasandato al tempo stesso. Come sempre.
    Ivanovich non si chiese neppure come quei due avessero fatto ad entrare l', quando l'intera base era protetta da una barriera specificatamente progettata per impedire ogni genere di apparizione indesiderata.
    Le risorse a disposizione di quell'uomo sfioravano l'illogicità.

    -Hai perso la parola, Boris?- chiese una voce dietro di lui, stavolta riconoscibile.
    -Non dirmi che non ti avevo avvisato dell'arrivo di...- sorrise Rosarita, reclinando il capo con aria maliziosa: i lunghi capelli di un verde innaturale nascondevano solo in parte la placca ossea sul volto.
    Arrancar.
    Non sarebbe mai riuscito ad abituarsi alla loro presenza.

    -Temo ti sia sfuggito di mente... cara- sibilò l'uomo, che se solo avesse avuto lo stesso vigore di un tempo l'avrebbe annichilita seduta stante.
    Brutta cosa la vecchiaia, già. Quanti anni aveva ormai? I sessanta erano un lontano dicordo, ed ora la strada era tutta in discesa...

    -Tranquilli, tranquilli...- li interruppe la voce pacata del Numero I -La nostra è... come dire, una visita di piacere, sbaglio?-
    La risposta era ovvia: erano lì per vedere con i propri occhi il risultato del lavoro che per la prima volta in quindici anni poteva dirsi essere arrivato alla conclusione.
    Già tanto era trascorso, da quando per la prima volta i due si erano presentati alla sua porta, sorridenti... E pronti ad annichilire la VII Divisione se Ivanovich non avesse collaborato.
    Ma in breve quella che era apparsa come una relazione a senso unico si era dimostrata fruttuosa, oltre ogni più rosea previsione del magnate russo: collaborare con loro aveva i suoi numerosi, notevoli vantaggi.

    -Non resterà deluso, signore. Glielo assicuro- promise Ivanovich, ringraziando l'addestramento militare ricevuto. Chiunque altro si sarebbe lasciato sfuggire quantomeno un lamento, un balbettio o comunque un qualche segno di timore difronte alla possanza spirituale delle figura che gli stava davanti.
    Ma non lui. E neppure coloro che stavano assistendo alla scena, alcuni vecchi di secoli.

    -Me lo auguro Boris, altrimenti...- sorrise l'uomo, schioccando le dita -...potrei considerare la nostra collaborazione conclusa.-
    Non vi fu un cambiamento d'aria, di pressione o di energia spiritica nella stanza. Eppure Boris Ivanovich che qualcosa era apparso ove prima non c'era nulla.
    Dietro di lui, all'angolo della stanza era comparso un portale circolare totalmente nero dal quale uscirono una, due, quattro ed infine cinque figure.
    Tutte e tre indossavano pesanti vesti dello stesso colore, mantelli logori e stracciati sul cui retro compariva in parte sbiadito e in parte lacero il simbolo del Gotei XIII.
    Quattro di loro si erano fermati un passo indietro, ma uno -in un certo modo più imponente degli altri- si avvicinl ad ivanovich, squadrandolo da sotto il mantello con due occhi di topazio.
    Era più basso del russo di almeno una testa, eppure l'industriale capì di trovarsi di fronte ad un essere forte quanto e più della sua antica nemica ed ora alleata.
    Un volto umano ed apparentemente giovane, che nulla aveva a che fare con Hollows o Arrancar.. ma ugualmente pericoloso.
    Conosceva gli individui nerovestiti appena apparsi, Rosarita gliene aveva parlato un tempo. Aveva combattuto gli Shinigami per una vita, e sapeva riconoscere un Ufficiale di Seggio quando ne vedeva uno.
    Lo sguardo determinato, i lunghi capelli neri non facevano riaffiorare alcun volto dalla sua memoria sebbene Rosarita fosse stata prodiga di informazioni sulle Tredici Squadre di protezione che costituivano le forze della Soul Society.
    Di quanti e quali mostri si era circondato il Numero Uno???

    -Non ci saranno... Contrattempi, signore.- si sforzò di dire il vecchio proprietario del complesso, che senza remore aveva fatto scendere in campo le prime -reali- forze a disposizione.
    -Il capo non vuole correre rischi, quindi i Numeri XVI, XVII e XIX affiancheranno i tuoi uomini per tutta la durata dell'esperimento- annunciò la ragazza conosciuta come Alejandra in tono leggero, ma che non ammetteva repliche.
    Quattro su cinque. La figura restante -quella che si era posizionata un passo avanti agli altri- scivolò dietro la scrivania, in posizione speculare ad Alejandra a fianco del Numero I.

    -Ai vostri ordini, milady- miagolò Rosarita, impassibile.
    Boris Ivanovich ruotò di mezzo giro, fino a guardare l'uomo da cui ora dipendeva la sua vita e che ora sembrava aver perso interesse per l'ambiente circostante al di fuori del minuscolo simulacro di aereo.
    Mentre il tacco sinistro batteva con un rumore sordo contro quello destro, la mano guantata di bianco -ciò che ora sostituiva la vecchia Croce- scattò verso la fronte in un rigido ma impeccabile saluto militare.

    -La VII Divisione Russa dell'Ordine dei Quincy è ai suoi ordini signore. Quale capitano in carica io, Boris Ivanovich, le garantisco che nulla potrà interrompere questo esperimento- disse, scandendo parola per parola.
    Nonostante gli anni, l'un tempo membro del Consiglio dei Maestri Distruttori ed ora al comando di quasi un centinaio di arcieri spirituali, possedeva ancora un fisico temprato ed una mente elastica.
    Le forze della struttura erano perfettamente funzionanti... E grazie ai Numeri giunti come rinforzo nulla avrebbe potuto ostacolare l'ambizioso piano: se tutto fosse filato liscio... Il potere e l'influenza derivatigli lo avrebbero reso l'uomo più potente del continente.
    Non poteva fallire.

    [...]


    L'attacco è cominciato, nell'unico modo che ci si potesse aspettare.
    Con una colossale esplosione.
    A causarla sembra essere stato nientemeno che il Quincy più anziano, almeno a giudicare dal fatto che solo tra tutti voi si è esposto ai riflettori della struttura... Prima che essi esplodessero uno dopo l'altro.
    Ma si tratta davvero di un Maestro Distruttore? Nessuno degli Dei della Morte ha visto il suo arco, tuttavia l'aura che lo permea è inconfondibile e simile ai tre ragazzi umani che lo hanno accompagnato: evidentemente deve stare sfruttando chissà quale arcana tecnica.
    L'ingresso della struttura è stato letteralmente sparato a svariati metri di distanza, la parte centrale curvata verso l'interno quasi avesse ricevuto in pieno un colpo di cannone... che però non sembra essere stato neanche esploso!

    -Muoviamoci! Entità spirituali avanti, Quincy sotto copertura!!!- esclama il Quincy a tutti voi, esortandovi a raggiungere l'ingresso della struttura approfittando della mancanza di illuminazione da parte delle torrette.
    Mentre i proiettili sibilano dal muro senza offendere i vostri corpi spirituali , gli ordini dell'uomo biancovestito risuonano secchi e precisi.
    Una strategia semplice e forse banale... Che però ora capite essere tutt'altro che contrastabile, almeno a giudicare dalla semplicità con cui i primi di voi riescono a penetrare nel cancello.
    Ciechi e assordati dalle loro stesse armi, cosa possono fare semplici esseri umani contro creature spirituali come voi, già morti da tempo? Le vostre lame invece possono far loro del male, eccome!
    Uccidere o stordire, la scelta spetta soltanto a voi: i due Ufficiali presenti al briefing si sono mossi già da tempo all'interno della struttura, ed ogni traccia della loro presenza sembra essere svanita nel nulla. Ci sono riusciti? O forse sono stati scoperti?
    Poi un sibilo alto e penetrante attira i vostri sensi, qualcosa si schianta vicino a voi sollevando nuvole di polvere e reishi crisallizzate
    Frecce spirituali.
    Sbucanoda dietro l'angolo.
    Soldati apparentemente uguali agli altri, eppure facilmente riconoscibili per gli archi azzurri e luminosi che imbracciano.
    Il loro capo, distinguibile per i gradi da sergente che brillano sulla sua giacca indica verso di voi e urla un paio di frasi secche e scostanti inrusso stretto.
    Ora la battaglia può finalmente entrare nel vivo.

    [...]


    Le pareti perimetrali del complesso si sbriciolano davanti a voi sotto colpi invisibili,mentre apparentemente immuni dalle pallottole toccate cautamente la soffice neve antistante i confini della fortezza che untempo erano i laboratori Ivanovich .
    Le vostre narici vengono assalite dall' acre profumo della polvere da sparo, mentre il sordo rombo delle esplosioni fa tremare il terreno sotto i vostri piedi, cirri di fumo nerastro tingono il cielo mescolandosi ai bagliori delle canne dei fucili...
    E'guerra, l' inferno sulla terra.
    I pesanti lamenti di una mitragliatrice di grosso calibro riempiono l'aria mentre una sventagliata di proiettili stacca grossi pezzi di corteccia dagli abeti alle vostre spalle.
    Colpi che vi attraversano innocui.
    Sbuffi di neve vaporizzata tracciano un perimetro di morte attorno allepareti di cemento del complesso,impedendo ai mortali quincy di avvicinarsi.
    Una casamatta sui bastioni crolla a terra con un rombo brutale rivelando una prima breccia.
    Da qualche parte giunge l'ordine di avanzare


    SPOILER (click to view)
    Regolamento:

    - Si gioca a turnazione libera: non importa postare prima o dopo qualcuno, purché entro la fine della settimana tutti abbiano postato.
    - Ogni turno durerà una settimana, al termine della quale il QM posterà.
    - Se tutti i PG avranno postato, il QM potrà anticipare il giro, fornendo ai giocatori giorni in più per il turno seguente.
    - Randomicamente i post dei QM potranno essere modificati dagli admin inserendo narrazioni di cosa stà avvenendo altrove: questo avverrà per non rovinare ai QM (anche giocatori) l'effetto sorpresa.
    - Nel primo post potrete descrivere la partenza e l'arrivo in Siberia sino al punto in cui entrerete nel complesso: potete descrivere liberamente, stando però attenti a non prendervi troppe libertà. Qui si rischia davvero, ragazzi...

    image
    Legenda:

    L - Laboratori
    U - Uffici
    T - Torrette
    W - Deposito acqua industriale
    M - Magazzini
    H - Eliporto
    ? - Spiazzo circolare di grandi dimensioni... cosa potrebbe essere?

    Il vostro obiettivo è quello di raggiungere il laboratorio più vicino (quello al centro della mappa). Nell'atrio troverete -secondo i piani- gli ascensori che vi condurranno nei piani sotterranei prestabiliti.

     
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  2. dante.87
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    -Into the storm-
    mission start



    Un'altra notte movimentata attendeva il giovane ufficiale; affacciato al balcone del suo alloggio vicino la decima brigata, Shin Kazama osservava il sole di un rosso vivo misto oro, calare pian piano dietro l'orizzonte, lasciando il posto ad una notte stellata. I suoi pensieri scorrevano senza un ordine preciso, facendogli rivivere le ultime vicende che l'avevano visto fino ad allora coprotagonista... Ma questa volta sarebbe stato diverso...

    ...Diverso...

    ...Diverso...


    ...Diverso....Adesso sulle sue spalle pesava il fardello dell'essere un ufficiale; sulla sua coscienza avrebbe pesato come un macigno l'eventuale perdita del suo sottoposto e compagno di squadra.
    °No, non accadrà... non questa volta...°
    Lo sguardo di Shin, nonostante sembrasse a prima vista glaciale a causa del colore delle sue iridi, ardeva di un fuoco inestinguibile, un fuoco che derivava dalla risolutezza con la quale avrebbe affrontato la nuova missione. Si voltò verso l'interno del suo appartamento, cercando con lo sguardo la sua zanpakuto.
    Naibuka, questo il suo nome...
    Saperla finalmente viva accanto a lui, lo rendeva orgoglioso, sicuro che con lei avrebbe potuto affrontare qualsiasi cosa... Si avvicinò con passo deciso alla lama, lucidata meticolosamente prima del grande evento. La sollevò dal suo supporto e sguainatala, la portò davanti al volto
    -Questa notte sarà molto movimentata, ma io ho fiducia in te amica mia...-
    Shin ripose la sua zanpakuto nel fodero con un gesto fluido e delicato e successivamente se la allacciò in vita. L'ora della partenza per il mondo terreno era ormai giunta; il giovane ufficiale raccolse l'equipaggiamento che aveva minuziosamente preparato il giorno prima e si apprestò a raggiungere il portale dimensionale che lo avrebbe condotto, assieme agli altri shinigami nella fredda Siberia.

    [...]






    L'aria che si poteva respirare in quel luogo imbiancato da un consistente strato di neve, era tutt'altro che accogliente. Folate di gelido vento attraversavano gli spazi tra gli alberi sparpagliati qua e la attorno a quella che sembrava essere un imponente fortezza.
    °Deve essere quella...dannazione, in foto sembrava più piccola...°
    Non c'erano più dubbi; quello che si parava davanti ai suoi occhi era il complesso fortificato dei laboratori Ivanovich, gli stessi che avrebbero dovuto violare quella notte. L'intero complesso era avvolto da un potente Kekkai e per questo motivo sarebbe stato impossibile entrare con i soliti metodi...
    Per questo motivo ed altri ancora, non completamente chiari al giovane Kazama, il gotei 13 aveva deciso di stringere un'alleanza con i quincy. Senza dubbio il loro supporto sarebbe stato utile ai fini del buon esito della missione, ma quanto potevano effettivamente fidarsi gli dei della morte degli arcieri spirituali?
    Tutto il gruppo di shinigami fuorchè la squadra di Felio e Takeo, era stato radunato assieme a quello dei quincy in prossimità dell'ingresso principale del complesso. Shin conosceva di vista la maggior parte di loro; erano gli stessi volti che qualche sera prima si erano riuniti in quella stanza superprotetta nella città di Karakura. Tra di loro un solo volto gli era familiare: Ian Kon. Colui che nella precedente missione aveva combattuto al suo fianco contro i temibili hollow Phobos ed Erebo...Adesso però i ruoli che sia lui che Ian ricoprivano erano di gran lunga molto più impegnativi. Entrambi ufficiali di seggio, entrambi a capo di una squadra la cui sopravvivenza dipendeva esclusivamente dalle loro decisioni...
    Shin rivolse lo sguardo in direzione di Ian, giusto per farsi coraggio e prepararsi psicologicamente all'evento. La sua squadra, a differenza delle altre, era l'unica ad essere composta da soli due membri. L'altro shinigami che avrebbe dovuto affiancarlo, Kobayashi kun, sembrava essersi ritirato all'ultimo momento...E come dargli torto? Infondo la missione li avrebbe sottoposti a gravi rischi e se uno di loro non se la fosse sentita, Shin non l'avrebbe di certo biasimato. Dopotutto solo uno squilibrato avrebbe preso parte a quella missione senza valutarne i rischi...Uno squilibrato, oppure un individuo talmente dedito alla giustizia da mettere a repentaglio la propria vita per una giusta causa... Anche questa volta Kangae era all'oscuro della sua nuova missione. Non voleva si preoccupasse inutilmente, anche se adesso erano diventati più intimi...
    Il suo sottoposto era uno shinigami della VII divisione, Federick Donfiju. Non lo aveva mai visto prima in giro per il seireitei, eppure i suoi capelli di un bianco candido e gli occhi incredibilmente uguali ai suoi non passavano certo inosservati...
    -Credo che manchi poco all'ora X.....Federick kun ti senti pronto? Non so se hai mai partecipato ad una missione del genere, ma ti consiglio di tenere all'erta tutti i sensi-
    Spiegare chi o cosa realmente ci fosse dietro tutta la faccenda, per Shin era oltre che complicato dato le poche informazioni che avevano raccolto fino ad allora, una preoccupazione in più perchè il giovane shinigami assegnatogli, molto probabilmente era ignaro della potenza dei membri dell'organizzazione
    -Prima di andare voglio che tu mi ascolti attentamente, Federick kun.-
    Shin puntò i suoi occhi glaciali verso quelli altrettanto freddi dello shinigami al suo fianco, per assicurarsi che comprendesse con estrema chiarezza l'importanza delle sue richieste
    -Cerca di non allontanarti mai da me quando saremo li dentro e...nel caso la situazione dovesse diventare pericolosa....non cercare di fare l'eroe...-
    Non ci fu il tempo per verificare se lo shinigami avesse compreso le parole di Shin, perchè una fragorosa esplosione distolse la sua attenzione, portandolo a concentrarsi su ciò che stava accadendo.
    La spaventosa energia che circondava Takahata san, il quincy che li aveva informati durante il briefing per la missione, era qualcosa di portentoso. Il portone d'ingresso dell'edificio era stato spazzato via dal maestro distruttore con una facilità disarmante.
    CITAZIONE
    -Muoviamoci! Entità spirituali avanti, Quincy sotto copertura!!!-

    Le parole del quincy suonarono come un imput nella testa di Shin: la missione era cominciata
    -E' il nostro turno,andiamo!!!-
    Senza perdere un secondo di più Shin si rivolse al suo compagno di squadra, mentre si apprestava a sguainare la sua zanpakuto che, vibrante nelle sue mani, gli infondeva il calore necessario per non sentire addosso l'aria pungente della fredda terra siberiana.
    Un manipolo di comuni guardie umane sbucò dalla voragine provocata dall'esplosione precedente; decine di proiettili fendevano l'aria in direzione di Shin e degli altri shinigami, non incontrando nessuna resistenza se non quella delle cortecce degli alberi alle loro spalle.
    °Troppo semplice...non credo si siano scordati della nostra presenza...°
    -Fed kun, fa attenzione!!! Non mi piace la facilità con cui stiamo irrompendo li dentro-
    Giunti vicino l'ingresso alcuni militari brandivano ancora le loro armi, mantenendole puntate contro il vuoto.
    -Evitiamo di spargere sangue umano che non sia dei quincy traditori... Punta alle armi Fed kun-
    Con fare risoluto Shin si diresse verso i quattro militari più vicini a lui. La sua zanpakuto saettò quattro volte sibilando letale nell'aria circostante, in direzione delle armi da fuoco degli sprovveduti esseri umani. Esterefatti essi videro in un attimo le loro armi tagliate in due come se una lama invisibile le avesse letteralmente affettate.
    Ma le previsioni di Shin non tardarono a divenire concrete; alcune frecce di pura energia spirituale raggiunsero il suolo a pochi centimetri da lui. Il giovane ufficiale spostò lo sguardo verso il punto da cui le frecce erano partite e subito andò ad incrociare quello degli arcieri spirituali. Era un chiaro avvertimento il loro; se avessero voluto, quelle frecce avrebbero sicuramente raggiunto i loro corpi spirituali.
    -Dannazione...-
    Quello che sembrava essere il più alto in grado tra i quincy traditori parlò. Un ordine.... Probabilmente le loro intenzioni erano di colpire chiunque avesse tentato di muovere un altro passo all'interno della struttura , ma Shin non ne era del tutto sicuro
    °Dannazione, quando arrivano Takahata san e gli altri? °


    CITAZIONE
    •Forza 200
    •Velocità 200
    •Resistenza 200
    •Zanjutsu 225
    •Kidou 200
    •Reiatsu 14/14 bassi

    Equipaggiamento
    pugnali da lancio
    senpen banka
    bende
    cauterizzatore lv 1
    cauterizzatore lv 2

    Armi

    wakizashi
    zanpakuto: impugnata

    Azioni
    4 fendenti alle armi dei militari umani

     
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    Entering the nightmare

    E’ tarda notte e il briefing è finito. Non conosco molte persone qui, quindi ho preferito starmene da solo a preparare i bagagli.
    Manca ancora un altro giorno, un giorno d’agonia prima della vera morte, un giorno d’attesa e di speranze vane. Un giorno inutile.
    Spero che arrivi presto, l’incubo, e che possa entrarvi dentro, che possa viverlo e combatterlo. Spero che arrivi presto la possibilità di farlo mio.

    – Dal diaro di Federick Donfijou



    Pochi saluti, qualche raccomandazione, qualche stretta di mano. Poi si prende l’equipaggiamento e ci si prepara a partire. Attraverso il Senkaimon alle spalle di Shin Kazama, un tipo simpatico, anche se mi dà l’impressione di essere molto protettivo nei miei confronti. Spero mi sbagli, non ho bisogno di una badante ma di una guida. Ad ogni modo l’altro shinigami del mio gruppo ha dato forfeit all’ultimo momento: meno male, nei Gorei XIII rimane ancora qualcuno con un minimo di buonsenso.
    Fa freddo, mi stringo nello shihakusho nella speranza di conservare qualche briciola di calore. Mi accendo una sigaretta e me la infilo tra le labbra. Una di quelle buone.
    Quando giungiamo dall’altra parte del cancello, quello che vediamo non promette nulla di buono.
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    «Credo che manchi poco all'ora X.....Federick kun ti senti pronto? Non so se hai mai partecipato ad una missione del genere, ma ti consiglio di tenere all'erta tutti i sensi».
    Un cenno d’assenso col capo, inutile sprecare fiato per fargli sapere che conosco i rischi che sto correndo.
    "Farò attenzione, non ti preoccupare", penso rivolgendogli un sorriso mesto.
    «Prima di andare voglio che tu mi ascolti attentamente, Federick kun», l’ufficiale cerca il mio sguardo e io glielo concedo. Non è da me essere così taciturno, a quanto pare questa missione mi mette più ansia di tutte le altre.
    «Cerca di non allontanarti mai da me quando saremo li dentro e...nel caso la situazione dovesse diventare pericolosa....non cercare di fare l'eroe... ».
    Il discorso è sensato, come non dargli atto. Ma è qualcosa a cui ho già pensato io stesso, e che non ho intenzione di sperimentare.
    «Nessun problema, mi limiterò a fare quello che so fare meglio, e cercherò di farlo al massimo delle mie possibilità», rispondo in tono pacato. A quanto pare non mi sbagliavo, Shin sembra essere molto protettivo nei miei confronti. Il suo è un misto tra cameratismo e senso di responsabilità e, essendo la sua prima missione da ufficiale, non posso di certo dargli torto. Spero almeno che resti protettivo anche nel momento del bisogno.
    Mi stringo di nuovo nello shikakusho, diamine se è fredda la Siberia.

    Rumore. Tanto rumore.
    Esplosioni, detonazioni, spari, scariche di mitra, il fragore della battaglia.
    La battaglia è appena cominciata: è stato fatto saltare il cancello principale e gli uomini del complesso hanno iniziato a sparare all’impazzata. I primi di noi hanno cominciato a penetrare nell’edificio, totalmente immuni ai loro proiettili. Takahata sta facendo il suo sporco lavoro da lì su, con quel suo arco spirituale invisibile. I riflettori saltano uno dopo l’altro con incredibile tempismo, le torrette rimaste all’oscuro non sanno più dove dirigere le loro raffiche di morte.
    «Muoviamoci! Entità spirituali avanti, Quincy sotto copertura!!!», il Quincy grida ordini da tutte le parti. Non ho ancora afferrato il concetto, ma la voce di Shin me lo chiarisce in poche parole.
    «E' il nostro turno,andiamo!!!».
    L’ufficiale sguaina la sua zampakotou e inizia a correre in direzione del cancello spirituale. Una scelta che noi del Gotei VII non condivideremmo: la zampakotou va’ usata solo in caso di vera necessità. E’ per questo che sguaino il ben più corto wakizashi, dal manico nero e consumato dall’uso.
    In questo momento non c’è niente di più facile che attraversare un campo di battaglia: i proiettili sparati dalle guardie attraversano i nostri corpi da ogni direzione senza colpo ferire.
    "Idioti, non immaginano nemmeno il casino che stanno causando…".
    Quando finalmente possiamo abbatterne qualcuno la voce del caposquadra congela i miei entusiasmi.
    « Evitiamo di spargere sangue umano che non sia dei quincy traditori... Punta alle armi Fed-kun», grida e, detto ciò, con quattro sibili della sua spada le armi delle guardie esterrefatte cadono in pezzi.
    Già una delle guardie ha abbandonato il proprio fucile per estrarre la pistola dalla fondina e cominciare a sparare con quella. Puntare alle armi? Ma perché limitarsi a togliere loro le armi quando puoi metterli in condizione di non nuocere? Il mio non è proprio un contravvenire agli ordini, più che altro è scrupolosità nell’eseguire il proprio lavoro.
    Lo tsuka nero del mio wakizashi saetta contro la tempia della guardia producendo un rumore sordo. Ancora un secondo, e la guardia si accascia al suolo con un tonfo. Svenuta.
    La stessa sorte tocca agli altri tre soldati, l’uno più terrorizzato dell’altro, mentre vede i propri compagni cadere ad uno ad uno colpiti da un nemico invisibile.
    Avanziamo ancora di qualche metro, ma c’è una brutta sorpresa ad attenderci. Un sibilo, poi un altro. Nella neve un foro, e dal foro si leva un sottile filo di fumo. Dardi d’energia saettano nell’aria, questa volta con tutte le potenzialità di ferire un corpo spirituale. Nuovi soldati si affacciano dalle mura, ma questi non imbracciano fucili, bensì tendono le corde dei loro archi azzurri. Quincy.
    « Merda…», commento in un sibilo.
    Non ci resta che continuare a muoverci: fermi siamo facili bersagli.
    «Avanti Shin-san, non possiamo fare altro che avanzare…».

    ________________________________________________________________
    CITAZIONE
    Stato
    Reiatsu: 56/56 (In marginali).
    Consumi del turno: //
    Ferite: /48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso, perfettamente in forma.
    Stato Psicologico: Ansioso, preoccupato. La battaglia è appena cominciata e a lui spetta il degradante compito di pedone.
    Difesa: //
    Attacco: Colpisce le quattro guardie alla testa usando il manico della spada.

    Equipaggiamento
    Armi:
    Zanpakotou [Allacciata al fianco Sx]
    Wakizashi [In uso mano Dx]
    Coltelli da lancio 8x [4 x cintura] [4x Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Fumogena - Kemuru Kun x2 [x1 In bocca] [x1 Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku x1 [Sacca Portaoggetti]
    Altro:
    Guanti x2 [In uso su entrambe le mani]
    Bende di cura x1 [Avvolta intorno al braccio destro]
    Cauterizzatore x2 [Sacca Portaoggetti]
    Sacca porta oggetti [Allacciata alla cintura dietro la schiena]

    Statistiche
    Forza 200
    Velocità 225
    Resistenza 200
    Zanjutsu 200*
    Kidou 200
    * Comprendente del bonus di divisione

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]



     
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    Into The Storm
    Act II -Rush Hour




    Una serie di boati sconvolge il complesso:le urla dei feriti, il ruggire dei fucili e il secco sibilo delle frecce spirituali lacerano l' aria mentre il basso e penetrante ululato della battaglia riempie il piazzale dissestato dove vi trovate.
    La guerra si è abbattuta sui laboratori Ivanovich simile all'ira di un dio spietato.
    Come corvi cinque figuresimuovevano rapide, sfrecciando tra i detriti ed incuranti delle deflagrazioni che sconvolgevano il terreno attorno a loro sollevando fontane di terra e cemento, dardi di luce azzurrina sibilano mentre si conficcano nella neve attorno a voi scavando profondi fori nel terreno.
    Uno di essi cade a pochi centimetri dal piede di Christopher, lasciando un foro perfettamente circolare che per alcuni istanti gli fa perdere l'equilibrio.
    Lo shinigami rabbrividisce mentre il suo tabi cade in una piccola pozza di acqua tiepida, cirri di vapore si sollevano dalla neve, disciolta dall' intenso caloreperpoi raffreddarsi, serrando l' alluce del membro dell' undicesima compagnia in una gelida morsa, niente di più di un mero fastidio,ma più che sufficiente ad insegnargli una importante lezione, in Russia anche il climati è nemico.
    Altri sibili riempiono il cielo mentre decine di dardi si schiantano sulla terra e nei muri attorno a voi.
    Contate uno,due,cinque,otto arcieri spirituali,avvolti nei loro pesanti impermeabili, ela loro riserva di energia sembra pressochè infinita.
    Le loro frecce sono letali, tuttavia hanno un problema, la loro traiettoriaè facilmente prevedibile.
    La lezione migliore e il consiglio più utile è sempre quello, un bersaglio in movimento offre un obiettivo più difficile da colpire.
    E così avanzate nelle fauci dell'inferno.

    Il vostro compito è relativamente semplice, superare le difese ed introdurvi nel complesso evitando o rendendo inoffensive le guardie e i quincy a protezione degli edifici, una volta dentro eseguire il piano di sabotaggio e fuoriuscire fino alla zona di estrazione entro il tempo limite. Un piano facileda realizzare,almeno sulla carta.
    Peccato che tra il dire e il fare ci sia di mezzo il mare, o in questo caso circa 25 metri di territorio perfettamente pianeggiante e allo scoperto: si tratta di quello che pare essere uno spiazzo adibito al carico e scarico di materiali e rifornimenti adiacente al misterioso pianorocircolare illustrato nella mappa.Tuttavia adesso si è trasformato in una trappola mortale, è chiaro che chiunque provi a passare da lì verrà ridotto ad un puntaspilli e falciato da un micidiale fuoco incrociato.
    Si dice che la fortuna aiuti gli audaci, e anche stavolta non si smentisce, state già per lasciar perdere quando una immensa nube di polvere e neve semisciolta si solleva dal muro alle spalle dell'edificio che ospita il laboratorio oscurando l'atmosfera circostante e ricoprendo di caligine lo spiazzo.
    Cogliete l'occasione al volo.
    Entrambe le squadre d'assalto sono già a pochi metri dal portone di ingresso Quando una esplosione scuote il complesso una nube di polvere vorticante e neve nebulizzata invadono la piazza sollevando una improvvisata cortina fumogena.
    Siete circa a 3/4 del percorso quando un gelido refolo di vento disperde i sedimenti attorno a voi...
    Con orrore realizzate che adesso siete allo scoperto.
    E in un attimo si scatena l'inferno.
    Scie di luce solcano l'aria da sei punti diversi, e l'obiettivo siete voi.
    Alle vostre spalle la porta del laboratorio, un ingresso girevole, luccica all' approssimarsi degli strali di energia.
    Lo sfrigolare dei dardi riempie i vostri cuori di determinazione

    Adesso si tratta di vivere o morire....

    [...]



    SPOILER (click to view)
    Numero I
    Alejandra Cervantes
    Numero ???
    Numero XV
    Rosarita



    Nell'ufficio di Ivanovich la tensione era palpabile, come sempre accadeva quando più Numeri si trovavano a convivere uno spazio troppo stretto con il grande capo... Era una sensazione indescrivibile, eppure la sola presenza della figura elegante davanti a individui di comprovata esperienza e forza spirituale era sufficiente a renderli inquieti per non dire di peggio.
    Distogliendo l'attenzione dal modello di aereo che fino a quel momento lo aveva intrattenuto, il Numero I alzò lo sguardo in direzione del soffitto e ancora più in là verso qualcosa che lui solo era in grado di percepire: i presenti non dissero nulla, limitandosi a registrare l'evento.
    Quanto estese erano le sue capacità precognitive? Nessuno di loro era riuscito ad avvertire alcunché a quella profondità, non con il massiccio Kekkai che ricopriva l'intera base, sotterranei compresi.

    -...Come previsto, sono arrivati.- mormorò con una leggera punta di disappunto, mentre coloro che gli erano vicini si allontanavano impercettibilmente. Nessuno aveva mai avuto il sentore che la figura comodamente seduta potesse leggere nei loro pensieri... Ma come dirsi sicuri?
    Coloro di cui era possibile scorgere l'espressione -Alejandra e Rosarita- chiusero gli occhi all'unisono, reclinando leggermente il capo ed espandendo i propri sensi: se per loro era impossibile percepire quel che stava avvenendo con la precisione del loro signore, era però possibile rendersi conto dell'identità degli invasori.
    Shinigami. E Quincy.

    -Preparatevi ad interv...- esclamò Alejandra stendendo una mano verso il quintetto di figure ammantate di nero, volendo anticipare le intenzioni dell'uomo accanto a lei. Se il Numero I li aveva convocati non era certo per assistere al suo trionfo, bensì per costituire una seconda e più efficace muraglia contro ciò che il Gotei XIII e l'Ordine dei Quincy avrebbero potuto mandargli contro.
    Tuttavia la voce del suo capo la interruppe, senza perdere un briciolo del proverbiale aplomb.

    -No, non occorre. Non ancora almeno.-
    -Cosa intendi dire?- ribatté lei, cui non era mai piaciuto venire contraddetta. nemmeno da lui.
    Fu l'individuo incappucciato a parlare stavolta, parlando con il consueto timbro freddo ma non ostile. Era un timbro che Alejandra aveva sempre odiato, troppo serioso e controllato per i suoi gusti.

    -Numeri XVI, XVII e XIX, prendete posizione al piano superiore. Sapete come agire.-
    All'ordine rivolto a quelli che sembravano essere dei suoi diretti sottoposti, tre delle quattro figure risposero con un più o meno accentuato movimento dl capo in segno di assenso.
    -...- Senza che una sola parola fosse scambiata, i tre individui -differenti notevolmente per corporatura l'uno dall'altro- uscirono dalla stanza.
    -Numero XV, resta qui per il momento.- proseguì quindi la figura, rivolgendosi a quarto e ultimo manto, il quale rispose prontamente.
    -Come desidera.- Una voce femminile tutt'altro che dolce si levò da sotto il cappuccio mentre la donna sotto di esso arretrava rispettosamente di qualche passo portandosi all'angolo della stanza in attesa.
    -Posso raggiungere Boris, signore?- domandò a quel punto Rosarita, incerta sul da farsi. Non era mai prudente irritare il Numero I (molti erano stati i suoi provvisori colleghi che avevano pagato cara una simile arroganza), ma altrettanto sciocco poteva rivelarsi il dimotrarsi codardi... O quantomeno non a difendere gli ideali del gruppo da loro formato.
    Scioccandole uno sguardo annoiato e disinteressato la figura declinò l'iniziativa con un cenno della mano impedendole di allontanarsi: non nutriva abbastanza simpatia per Ivanovich da volerlo aiutare per puro spirito caritatevole (chi mai le era stato caro in fondo?), ma andarsene da lì non sarebbe stato certo un peccato. Restare vicina ad Alejandra e al suo "protetto", se così si poteva definire era qualcosa che si sarebbe volentieri risparmiata...

    -Tu servi qui Rosarita. Sono certo che Ivanovich e i suoi sapranno cavarsela anche da soli.-
    In quel momento qualcosa nella tasca della giacca dell'uomo attirò la sua attenzione: estraendo quello che sembrava un minuscolo comunicatore, l'individuo rimirò con soddisfazione il piccolo led rosso sulla sua superficie lampeggiare per qualche istante prima di accendersi definitivamente.
    Tutti coloro che erano in quella stanza erano consapevoli di quel che significava.
    Le entità spirituali che in superficie stavano combattendo... Avevano già perso.

    -Ah, perfetto. Possiamo andare.- commentò deliziato, alzandosi dalla poltrona e dirigendosi a passi leggeri verso verso chissà dove.
    -Stà per iniziare?- chiese l'arrancar dai capelli color del petrolio con la voce che tradiva tutta la sua aspettativa. Aveva atteso per molto, molto tempo qualcosa che potesse scuoterla dalla noia cui ormai si era rassegnata.
    -Lo spettacolo? Ah, certamente. Gli scocciatori potranno arrivare qui il più in fretta possibile... ma sarà comunque troppo tardi.- rispose il Numero I -poco più alto di lei- fermandosi ad un passo dalla porta e -tornando indietro- recuperando il modellino che tanto a lungo lo aveva trattenuto.
    Ivanovich non si sarebbe offeso se al ritorno non lo avesse trovato.
    Presto avrebbe avuto ben altro a cui pensare.

    SPOILER (click to view)
    Venite bersagliati da: [1,1,2,2 e 3 dardi], Quando postate mettete in spoiler in alto il numero di frecce che avete deciso vi si dirigono contro, potete scegliere qualsiasi numero non sia già stato preso, ergo... chi primo arriva meglio alloggia^^
    Le frecce sono tirate con Forza, Velocità e Yumijutsu 200
    CITAZIONE
    *descrizione breve: questo ingresso è costituito da una porta a vetri che dà nell'atrio, ove potrete trovare gli ascensori.

    NOTA del QM In questo momento la squadra di Ian e quella di Shin sono considerate come un unica unità, se volete fare una qualche azione combinata o interagire tra di voi ricordatevi di controllare i post dell' altro gruppo

    CITAZIONE
    Regolamento:

    - Si gioca a turnazione libera: non importa postare prima o dopo qualcuno, purché entro la fine della settimana tutti abbiano postato.
    - Ogni turno durerà una settimana, al termine della quale il QM posterà.
    - Se tutti i PG avranno postato, il QM potrà anticipare il giro, fornendo ai giocatori giorni in più per il turno seguente.
    - Randomicamente i post dei QM potranno essere modificati dagli admin inserendo narrazioni di cosa stà avvenendo altrove: questo avverrà per non rovinare ai QM (anche giocatori) l'effetto sorpresa.



    Edited by Allen92 - 16/10/2009, 16:23
     
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  5. dante.87
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    -Into the storm-
    act 2nd






    Dentro...Le squadre d'assalto scelte per abbattere le difese dei laboratori Ivanovich avevano cominciato la loro azione diversiva in grande stile, grazie all'aiuto di Takahata san e le assordanti esplosioni da lui provocate... Le squadre di shinigami si ritrovarono ben presto affiancate nell'entrare dal portone ormai divelto dai suoi massicci cardini come fosse un fruscello di un albero...
    Shin fu grato a Federick per aver ascoltato il suo consiglio ed aver risparmiato gli inconsapevoli esseri umani da una fine certa. Nessuno degli altri shinigami però parevano essere dello stesso avviso di Shin, e quasi a non voler fare distinzioni tra semplici umani e traditori, fecero piazza pulita delle povere guardie armate, separando le loro anime dai loro corpi materiali. Shin non approvava quel genere di comportamento, dopotutto l'ordine che avevano ricevuto non era stato quello di eseguire una mera carneficina... Notò con la coda dell'occhio che il giovane compagno di squadra, non aveva ancora estratto la sua zanpakuto, bensì la sua wakizashi

    °tipico degli shinigami della settima divisione...°

    Shin abbozzò un sorriso di comprensione, rendendosi conto che in effetti usare la zanpakuto contro dei semplici esseri umani , non era effettivamente necessario...

    °per loro le zanpakuto vanno usate con ancora più moderazione di quanta ne usiamo noi altri...°


    I suoi pensieri però ebbero un rapido ripensamento quando a pochi centimentri da lui, una freccia spirituale si conficcò nella soffice neve che ricopriva come un manto tutta l'area circostante, facendolo leggermente sprofondare nel soffice manto candido.
    -Merda...quincy...-
    Era fin troppo chiaro che le intenzini dei loro avversari non erano amichevoli. Con i dardi di avvertimento, forse pensavano li avrebbero convinti a desistere dalla loro missione, ma quei traditori dell'ordine quincy non conoscevano ancora le nuove leve del gotei XIII.
    Otto arcieri spirituali guardavano Shin e gli altri con aria di disprezzo, come se non fossero loro simili;
    i loro archi erano ancora puntati sul gruppo di shinigami, pronti a scoccare ancora frecce di reiatsu, questa volta sicuramente per ferire.
    Invano gli uomini di Ivanovich avrebbero convinto Shin a fermare la propria avanzata; Naibuka era già entrata in fibrillazione. La sua voglia di battersi al fianco del suo possessore era forte, ma il giovane shinigami sperava di non dover ricorrere al suo aiuto quella notte. Se così fosse stato, probabilmente avrebbe voluto dire che stavano affrontando qualcosa o qualcuno molto pericoloso.
    Federick seguiva a ruota Shin, anche se si poteva notare la sua tensione nel vederlo soffermarsi a guardare in direzione delle torrette dove gli individui bianco vestiti erano piantonati.
    La sua non era negligenza, no....Stava studiando gli avversari, cercando di elaborare una strategia abbastanza sicura per non subire il loro secondo attacco.
    -Accidenti, si stanno preparando ad attaccare ancora...-
    disse Shin rivolto a Federick il quale probabilmente stava aspettando che il suo caposquadra gli desse un qualsiasi comando pur di allontanarsi da li.
    Finalmente le aspettative di Shin furono in qualche modo esaudite; Il muro alle loro spalle si sgretolò con un grande boato in sottofondo, sollevando neve e polvere.
    Takahata aveva ancora una volta utilizzato le sue potenti tecniche e così facendo aveva creato un ottimo diversivo per permettere agli shinigami di apprestarsi verso l'atrio degli ascensori oltre lo spiazzo scoperto di cui avevano appena varcato la soglia
    -Bene, ecco la nostra occasione...Fed kun andiamo...-
    Shin seguito dal suo compagno, si diresse rapidamente verso la porta che li separava dall'ingresso dove si trovavano gli ascensori che li avrebbero condotti al loro vero obiettivo.
    A metà della loro corsa, un'altra nube di detriti si sollevò, procurandogli ancora una buona copertura alla vista dei quincy traditori. sempre di più la porta sembrava vicina, aportata di mano, mentre le grida dei quincy siberiani si sollevavano nella notte gelida. Ormai la porta era li, davanti a loro... sembrava che niente li avrebbe potuti fermare ...
    Nessun boato ci fu successivamente e Shin leggermente preoccupato, si voltò a guardare cosa fosse successo e soprattutto se la loro copertura fosse ancora valida. Nessun altro muro era crollato, il che voleva dire che a breve avrebbero perso la copertura fornita ta Takahata san. La nube di polvere e detriti che si era precedentemente sollevata, aveva smesso di ostruire la vista ai quincy traditori, i quali senza perdere tempo avevano già puntato i loro archi in direzione dell'ingresso nei laboratori...Saettanti come falchi in picchiata sulla propria preda, alcune frecce spirituali furono scagliate con violenza e intento omicida contro Shin e il resto del gruppo nerovestito, tre delle quali puntavano dritte sul giovane neo ufficiale.
    -Attenzione Fed kun!-
    Rapido Shin convoglio un MARGINALE di reiatsu nelle gambe per incrementare la sua velocità [200->225] ed evitare così la prima feccia, facilmente schivata grazie ad una rapida rotazione della spalla sinistra e del busto verso l'esterno, con una piccola spinta aggiuntiva delle gambe all'indietro; la seconda che era diretta alla testa invece, cozzò contro la sua zanpakuto, prontamente spostata sulla sua traiettoria.
    °ed anche questa è andata...°
    Sfortunatamente la terza freccia, nonostante in un'altra occasione sarebbe stata facilmente elusa dal giovane ufficiale, prese Shin in controtempo ferendolo non in modo grave al braccio destro [1 marginale- ferita al braccio destro]
    -Accidenti, per fortuna non mi ha preso in pieno...-
    ormai la porta che li separava dagli ascensori era a portata di mano, solo pochi passi e sarebbero stati all'interno, ed al sicuro...almeno per il momento. Senza attendere che gli arcieri scoccassero altre frecce spirituali, Shin continuò la sua corsa verso l'ingresso, dopo essersi accertato che anche Federick fosse uscito illeso dall'attacco dei quincy.

    CITAZIONE
    stato fisico
    47/48 marginali rimasti
    stato mentale
    per il momento abbastanza calmo e lucido sul da farsi. Fiducioso nelle capacità di Federick

    reiatsu
    55/56 marginali rimasti



    •Forza 200
    •Velocità 200
    •Resistenza 200
    •Zanjutsu 225
    •Kidou 200
    •Reiatsu 14 bassi (56 marginali)

    Equipaggiamento
    pugnali da lancio
    senpen banka
    bende
    cauterizzatore lv 1
    cauterizzatore lv 2

    Armi

    wakizashi
    zanpakuto: impugnata

    Azioni
    difesa dalle tre frecce
    corsa verso l'ingresso della sala ascensori

     
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    Charging into the fog

    Dal cielo nero che copre i laboratori Ivanovich col suo manto scuro cade una pioggia di frecce incantate. Fendenti e proiettili, dardi e lampi di energia si fronteggiano in un'apocalittica battaglia in cui non si riesce a desumere chi ne sia il vincitore.
    E’ in questa atmosfera fantastica e surreale – che d’altronde caratterizza ogni battaglia tra entità spirituali – che avanza il giovane shinigami Federick Donfijou. Il termine “avanzare” di fatto è alquanto riduttivo: sarebbe più opportuno usare il termine “correre”, o meglio “correre per la vita”.
    Esattamente, perché è proprio per la vita che sta correndo in questo momento, schivando frecce e dardi spirituali. Non ci vuole un genio per capire che restare fermi significa diventare un facile bersaglio, e di conseguenza morire. Tutto quello che può fare il gruppo di figure nerovestite è avanzare ed introdursi all’interno del complesso dei Laboratori Ivanovich.
    Si, correre, ma dove? Quello a cui si affacciano gli shinigami è uno spiazzo enorme, immenso, adibito originariamente a qualche funzione sicuramente utile ai fini di trasporto, carico o scarico di merci ingombranti, ma che adesso si rivela il luogo ideale per essere falciati da decine di dardi Quincy.
    "Merda", commenta mentalmente il Dio della Morte .
    Ma, diamine, se esiste una qualche entità provvidenziale nell’Universo, allora in questo momento si sta interessando delle vicende umane. O spirituali.
    Una fitta coltre di neve, una densa nebbia bianca carica di ghiaccio e detriti, avvolge col suo gelido abbraccio tutto quel che incontra in nel raggio di molti metri. Che sia stato il Quincy del briefing – quel Takahata – oppure un vero miracolo, questo allo shinigami non è dato saperlo, ma di fatto gli è del tutto indifferente.
    Approfittando del ribaltamento della situazione, le cinque figure corvine corrono a perdifiato lungo quel tragitto essenzialmente non lungo, ma apparentemente interminabile, nascosti alla vista dei Quincy delusi e amareggiati.
    Corre, corre a perdifiato, con i residui di brina che si depositano sugli zigomi e sotto gli occhi, con il cuore in gola e la mente proiettata verso un unico pensiero, identificabile con un luogo, più precisamente quella dannata porta a vetri che sembra deriderli da lontano, avvicinandosi mano a mano che avanzano, ma non abbastanza da essere raggiunta, quasi fosse il frutto di un illusione o un’allucinazione collettiva.
    Passo dopo passo, metro dopo metro, la meta si fa sempre meno lontana, e proprio quando lo shinigami inizia ad avere la possibilità di scorgere i contorni poco definiti di quella che sembra essere la struttura metallica che sostiene i vetri appannati dal freddo di quell’irraggiungibile porta, solo allora, come sovente avviene di notte a chi sogna, sul più bello il miracolo finisce. Vana utopia, mera chimera dell’ottenimento di qualcosa di irrealizzabile? Semplice scherzo del destino beffardo? Fatto sta, che la tempesta di neve che fino ad allora aveva coperto gli shinigami da quella pioggia di frecce infernali cessa di colpo, senza alcun preavviso. I cinque si ritrovano improvvisamente scoperti e vulnerabili alla repentina controffensiva nemica.
    «».
    Poco meno di un secondo e si scatena l’Inferno.
    Una decina di frecce, che evidentemente avevano atteso impazientemente fino a quel momento di essere scoccate, vengono scagliate raggiungendo velocità più attribuibili a proiettili piuttosto che a dardi. Il ragazzo non ha modo di vedere quale sorte tocca ai suoi compagni, ha solo la prontezza di spirito di non fermarsi. Stringe ancora nella bocca quello che ormai è diventato il mozzicone della sua sigaretta, una di quelle buone, “gran riserva speciale” le chiama lui. Poco importa quanto sia buono il tabacco che contengono, piuttosto è importante cercare di salvarsi la vita. Abbassa la testa incurante delle frecce che gli piovono contro – a poco serve sapere da quale direzione giungono, non gli rimarrebbe comunque abbastanza tempo per schivarle -, assume così una posizione più aerodinamica, come se quell’ impercettibile calo di resistenza all’aria possa assicurargli la salvezza.
    Un passo. Due passi.
    Non di più.
    Sente gravare sulla propria testa il peso, la consapevolezza o la premonizione che un numero indefinito di frecce si sta dirigendo verso di lui. In altre parole, ha la certezza che se non escogita qualcosa di geniale in un tempo utile – pari pressoché ad un paio di secondi – un fottuto manipolo di Quincy traditori metterà fine alla sua vita. Ma non è quello il tempo degli improperi e delle invettive. Il giovane cerca conforto stringendo con più forza l’elsa del wakizashi con la mano foderata dal guanto di cuoio.
    "Se il destino esiste, – pensa lo shinigami per nulla rassegnato al suo fato – allora che venga a prendermi di persona!".
    Solleva la mano sinistra, portandosela alla bocca, preparandosi ad un gesto che avrebbe volentieri rimandato per non scoprire le proprie carte fin da subito.
    «Kemuru…», recita a voce bassissima.
    Un occhio molto acuto, o un anima particolarmente sensibile, avrebbe potuto scorgere una minuscola scintilla bianca, o avvertire un esiguo sbalzo d’energia.
    Il tempo sembra essersi dilatato in una sorta di dimensione parallela in cui ogni secondo pare durare un eternità e in cui ogni gesto, al partire dal più comune, sembra caricarsi di un profondo senso di solennità.
    «…Kun.», termina il ragazzo.
    La sigaretta viene lanciata con apparente noncuranza con un movimento secco delle dita: il mozzicone descrive un arco di parabola distante solo qualche altro passo dal giovane. Neanche fa in tempo a toccare terra che, contro ogni aspettativa, il filtro si disintegra in un’innocua deflagrazione, ed un istante dopo si libera nell’aria una fitta coltre di fumo nero, ben più densa della tempesta di neve di poco prima, abbastanza grande – forse – da poter accogliere due persone. Uno spettacolo irreale e suggestivo, qualcosa che non assoceresti mai ad una comune sigaretta.
    Un passo ed un altro ancora, poi l’abbassamento del bacino, il piegamento delle gambe, il molleggiamento sulle ginocchia, e quindi la repentina estensione delle gambe e la conseguente spiccata del salto. Un salto elegante, perfetto, attribuibile all’elasticità felina di un gatto. Un tuffo diretto esattamente al centro della cortina di fumo. Da lì non gli resta che accovacciarsi concedendo ai suoi avversarsi le minori probabilità possibili di colpirlo. Da lì, i Quincy avrebbero potuto semplicemente sparare nella coltre, ma in che punto? Riuscire a ferire lo shinigami sarebbe dipeso solo dal caso e non dall’abilità dell’arciere. Quasi i suoi pensieri si siano materializzati, due nuovi sibili si aggiungono al concerto a cui ha assistito finora. Sibili prodotti da altrettante frecce che si conficcano nel terreno a poche decine di centimetri dal loro bersaglio per poi disperdersi in uno scintillio di Reishi.
    L’unico ostacolo ora è: quando scappare? I Quincy traditori non sanno esattamente dove mirare con i loro archi, ma nemmeno Federick ha modo di intuire quale sia il momento più opportuno per tentare di raggiungere la porta.
    «Ora! Mentre ricaricano!», grida uno shinigami alle sue spalle. Lo conosce solo di vista ma non sembra un tipo antipatico, soprattutto per avergli reso noto in quale momento uscire.
    Uno scatto repentino, e in un lampo la figura nerovestita fuoriesce dalla coltre di fumo proiettando in avanti un alone inconsistente avente la sua stessa forma.
    Mancano a malapena cinque o sei metri dalla porta, il tutto sta nell’approfittare della distrazione degli avversari ed affidarsi alle proprie gambe.

    "Spazio: Con valore assol., il luogo indefinito e illimitato in cui si pensano contenute tutte le cose materiali, le quali, in quanto hanno un’estensione, ne occupano una parte, e vi assumono una posizione. Con più decisa limitazione a due sole dimensioni (o addirittura, in qualche caso, a una sola, quella della lunghezza), il termine è frequente nell’uso com. per indicare l’intervallo di distanza che intercorre o che deve frapporsi tra due oggetti, strutture o persone."
    Questa è la definizione di 'spazio' che ho trovato sul vocabolario. Eppure tutto ciò è estremamente riduttivo: è incredibile pensare quanto lontana apparisse quella porta che in realtà non distava che qualche altro metro. Il concetto di spazio dovrebbe essere definto come relativo a chi lo osserva.

    – Pagine strappate dal diario di Federick Donfijou


    ________________________________________________________________
    CITAZIONE
    Stato
    Reiatsu: 55/56 (In marginali).
    Consumi del turno: 1 Marginale per Attivazione Kemuru Kun
    Ferite: 48/48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso, perfettamente in forma. Leggero fiatone per lo scatto repentino.
    Stato Psicologico: Irritato dal fatto di non poter contrattaccare alla sortita degli arcieri. Ad ogni modo, è abbastanza impegnato a salvarsi la pelle, quindi non lascia molto spazio a pensieri di carattere filosofico.
    Difesa: Schivato, Schivato.
    Attacco: //.

    Equipaggiamento
    Armi:
    Zanpakotou [Allacciata al fianco Sx]
    Wakizashi [In uso mano Dx]
    Coltelli da lancio 8x [4 x cintura] [4x Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Fumogena - Kemuru Kun x2 [x1Usato] [x1 Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku x1 [Sacca Portaoggetti]
    Altro:
    Guanti x2 [In uso su entrambe le mani]
    Bende di cura x1 [Avvolta intorno al braccio destro]
    Cauterizzatore x2 [Sacca Portaoggetti]
    Sacca porta oggetti [Allacciata alla cintura dietro la schiena]

    Statistiche
    Forza 200
    Velocità 225
    Resistenza 200
    Zanjutsu 200*
    Kidou 200
    * Comprendente del bonus di divisione
    Numero di frecce: 2

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]


     
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    Into The Storm
    Act III -Rush Hour II







    Correte all' impazzata evitando le numerose frecce che impattano sul terreno come puntaspilli micidiali,riempiendo l'aria di vapore condensato.
    Urla in russo rimbalzano da un edificio all'altro, ordini secchi e concisi venati di rabbia e risentimento verso sottoposti che non si sono esercitati a sufficienza nel tiro al bersaglio.
    Eppure gli arceri spirituali sono una unità ben allenata,e conoscono la regola, non fermarsi se non è stato ordinato.
    Quindi la pioggia di dardi prosegue sulle altre unità in avvicinamento.
    Hollows appena giunti, shinigami e quincy vengono bersagliati dai dardi lucenti, che aprono voragini nei loro corpi,ma questo a voi non deve interessare.
    Il primo di voi che tenta di aprire la porta ha una pessima sorpresa, è chiusa.
    Il peso dei suoi compagni tuttavia lo aiuta a sfondarla, in modo poco gentile.
    Adesso siete all' interno.
    E ciò che si palesa davanti ai vostri occhi non è bello.
    All' interno della stanza, la reception di un ingresso secondario, si trovano sparsi alla rinfusa decine di cadaveri: quincy traditori ed hollows.
    Il tanfo di morte e sangue pervade l'aria colmandovi di disgusto, sotto i vostri tabi si trova un tappeto di corpi umani e mostruosi, differenti nell' aspetto, uguali nella morte.
    Fiocchi di neve filtrano da una apertura nel fianco dell' edificio che illumina la stanza di luce soffusa,rendendola se possibile ancora più irreale, i mostri devono essere entrati da lì facendo saltare la parete, come confermano i detriti dell' esplosione che si trovano all' interno del palazzo e nei corpi di alcuni soldati comuni.
    Pozze di sangue nerastro congelato tappezzano il pavimento in cemento coagulandosi attorno amaschere spezzate e ad arti abnormi.
    Schizzi di materia organica invece decorano imuri inzuppando le divise dal taglio marziale di alcuni dei quincy.
    A quanto sembra devono aver organizzato lì una ultima resistenza.
    Poi in fondo alla sala vedete quello per cui siete venuti, tre ascensori si aprono sul muro.
    Uno di essi, quello più a sinistra giace con i portelli semiaperti e divelti dalla furia di una creatura gorillesca che giace reclinata su un fianco pochi metri più in là, svariate lance di luce fuoriescono dal suo viso mascherato, ridotto ad una cruenta rovina.
    Gli altri due appaiono essere in condizioni migliori.
    A quanto pare vi dovete dividere qui.
    Il primo dei due montacarichi rimasti è semichiuso.
    Una luce soffusa brilla al suo interno, illuminando il corpo di un quincy ansimante, ed è strano come non sia morto a giudicare dall'enorme squarcio che lascia trasparire le sue viscere; si deve essere trascinato sin là vista la strisciata di sangue che porta all' interno del loculo.
    La sua mano è ancora appoggiataappena sotto all' interuttore, che tenta disperatamente di toccarlo, per attivarlo e scendere al piano inferiore alla disperata ricerca di aiuto.
    La sua mano trema mentre il suo dito indice mancante, evidentemente a causa dell' alto numero di frecce che ha scagliato, schizza di sangue i candidi tasti luminosi.
    Dall' auricolare che ancora porta all' orecchio si sentono provenire urla frammiste ad elettricità statica, miste a ruggiti disumani e feroci.
    Qualcosa si stà muovendo la fuori, dovete fare in fretta.
    Lacrime sgorgano dai suoi occhi offuscati mentre la morte si appresta a ghermirlo.
    Il terzo ascensore invece è aperto, in ottime condizioni a quanto sembra, ma può contenere solo una squadra, l'altra dovràsporcarsi le mani e perdere un po' di tempo.
    Poi udite dei rumori di passi provenineti dalle scale vicine....
    Non ne è rimasto più molto.

    [...]




    SPOILER (click to view)
    Numero I
    Alejandra Cervantes
    Rosarita


    -Tra quanto sarà raggiunta la soglia critica?- domandò il Numero I alla sua più fidata collaboratrice. La bella quanto inquietante fanciulla dai capelli color blu petrolio rispose con una luce poco rassicurante negli occhi: la fonte di energia impiegata era quantomeno... peculiare. Gli scienziati di Ivanovich avevano fatto un buon lavoro, eccezionale avrebbero detto in molti.
    Kaspar aveva dato il suo generoso contributo, ovviamente. La minuta figura biancovestita era consapevole che nulla di ciò che l'Arrancar aveva promesso loro sarebbe stato disinteressato... Ma di quello si sarebbero potuti occupare dopo.
    Avevano ancora altri impieghi, per quest'ultimo.

    -Il tempo per generare l'energia richiederà ancora qualche minuto. La reazione è irreversibile... Ma la qualità delle anime coinvolte potrebbe richiedere ancora qualche minuto.-
    Anime di Hollows. Una fonte di energia potente, ma ancora misteriosa... Non era cosa nuova sfruttarle per ottenere nuovo potere, e lei stessa in passato aveva divorato un numero incredibilmente alto di simili entità spirituali.
    Tuttavia c'era qualcosa di nuovo in questo esperimento, qualcosa a cui nessuno aveva mai pensato sino ad ora; ci erano voluti innumerevoli sacrifici nell'Hueco Mundo, e svariate decine a Leavenworth per carpirne anche solo un frammento.
    Più che sufficiente per iniziare, però.

    -Uff... Non mi piace aspettare. Non siamo riusciti a renderlo più stabile?-
    Alejandra Cervantes sospirò.
    Quanto era infantile... Nessuno lo avrebbe giudicato tale sentendolo parlare normalmente, o giudicandolo dal suo aspetto apparente. Tuttavia il suo "Capo" era fatto così: come i bambini poteva alternare stadi di immotivata felicità ad una rabbia cieca e distruttiva su chiunque, senza fare distinzione tra nemici e alleati.
    Non era un caso che lei -e pochi altri Numeri- riuscissero a stargli accanto e ad assisterlo nella vita di tutti i giorni.
    Erano i soli in grado di farlo.
    E di restare vivi.

    -Sai anche tu che non è possibile. Stiamo giocando con qualcosa di inesplorato... Se tutto finisse in una esplosione sarebbe un peccato.- provò a giustificarsi, con il tono di chi stà spiegando le addizioni ad un ragazzino: non c'era affetto in quella frase -non era di quello che aveva bisogno- né comprensione. Solo un forzato rispetto.
    Lei gli era utile quanto lui lo era a lei: arrabbiarsi o provare ad affrontarlo non avrebbe portato che ad una rapida fine. Odiava ammetterlo, ma il Numero I in quanto a semplice potere era su un'altro livello rispetto a tutti loro.
    Certo, se le cose si fossero messe male avrebbero potuto affrontarlo tutti assieme e -forse- avere ragione di lui... Ma anche in questo caso difficilmente la figura accanto a lei si sarebbe trovata priva di alleati.
    Non tutti nell'Organizzazione erano pragmatici quanto lei.
    In quel momento il soggetto dei suoi pensieri le rispose rassicurandola, mettendo al contempo in guardia l'altra figura femminile.

    -Hai ragione, Alejandra. Ah, Rosarita...- chiese avanzando verso l'ascensore che li avrebbe condotti al livello più basso e sicuro della struttura, rivolgendosi alla donna dai lunghi capelli verdi.
    Il volto dietro alla placca che ne ricopriva parzialmente la fronte non tradì la minima espressione. Con lui non poteva permetterselo.

    -Signore?- domandò la compagna di Boris Josef Ivanovich in tono neutro. Cosa poteva volere da lei? L'aria meditabonda dell'uomo doveva preoccuparla? Il suo arco vitale non poteva essere comparato con quello assai più lungo della più minuta "sorella", ciononostante poteva dirsi più che in grado di comprendere la natura umana, o almeno di chi le stava davanti.
    Il numero I era però un'eccezione. La sua poliedricità, i mille tratti della sua personalità tantto scostante lo rendevano per lei un vero e proprio mistero.

    -Non ho dubbi sulle capacità di Ivanovich... Ma non voglio comunque imprevisti. Da qui non entrerà nessuno fino alla conclusione del progetto.- ordinò lui, apparentemente contrastando il comando datole pochi minuti prima.
    Un comando che Rosarita fu ben lieta di adempiere.
    -Come desidera.- asserì, fermandosi un attimo a riflettere prima che una domanda le sorgesse spontanea, indicando le ultime due figure nerovestite. -E loro?-
    L'uomo che ogni Quincy, Shinigami ed Hollow dotato di senno avrebbe dovuto istintivamente temere restò in silenzio per qualche secondo, davanti alla porta dell'ascensore: il silenzio attorno a loro era quasi tangibile.
    Poi, quando il familiare campanello elettronico tintinnò e le porte si spalancarono davanti al quintetto, la figura maschile sorrise impercettibilmente.

    -Verranno con me. Per ora.-
    Senza dire altro, seguito da Alejandra e dalle restanti due figure ammantate, lasciando la longilinea Arrancar ai suoi pensieri.
    Le ultime parole dell'uomo, trasudanti febbrile eccitazione, ancora risuonavano nell'aria.

    -Ancora poco... E tutto sarà pronto.-


    CITAZIONE
    NOTA DEL QM: Scegliete quale dei due gruppi va per primo, il secondo liberi l'ascensore come gli pare e scenda a sua volta, date pure libero sfogo ai vostri pensieri ed emozioni, e siate prolissi.
    Terminate la vostra narrazione quando l'ascensore raggiunge il piano prefissato.

    Regolamento:

    - Si gioca a turnazione libera: non importa postare prima o dopo qualcuno, purché entro la fine della settimana tutti abbiano postato.
    - Ogni turno durerà una settimana, al termine della quale il QM posterà.
    - Se tutti i PG avranno postato, il QM potrà anticipare il giro, fornendo ai giocatori giorni in più per il turno seguente.
    - Randomicamente i post dei QM potranno essere modificati dagli admin inserendo narrazioni di cosa stà avvenendo altrove: questo avverrà per non rovinare ai QM (anche giocatori) l'effetto sorpresa.

     
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    Act of Redemption

    Donf Style | Track details | Donf Style

    Un nugolo di dardi incantati piove dal cielo in una tempesta mortale. Il giovane shinigami della VII divisione esce dalla coltre di fumo che ha creato egli stesso per proteggersi dalle frecce dei quincy.
    Corre mentre alle sue spalle balenano lampi di luce azzurra, seguito dagli altri quattro shinigami. E’ il primo a raggiungere la porta, e quando vi balza sopra, è anche il primo fra tutti a scoprire che quest’ultima è chiusa. L’impatto col freddo vetro della porta a vetri è tutt’altro che piacevole. Gli altri dei della morte, però, non possono fare a meno di piombargli addosso con tutto il loro peso, incrinandogli forse qualche costola, riuscendo però di fatto a sfondare l’entrata.
    Quello che gli si para davanti non è un bello spettacolo: decine di cadaveri, appartenenti a Divoratori di Anime ed Arcieri Spirituali, sono riversi al suolo in uno stato pietoso. I loro corpi, composti in posizioni oscene e deformi, forniscono ai loro spettatori l’atto finale di quella che deve essere stata una battaglia cruenta. Il sangue invece, a dispetto dell’antica inimicizia tra le due razze, sembra essersi mischiato con imparzialità ed ora ricopre quasi interamente il suolo. I tabi dello shinigami assumono ben presto il colore vermiglio di un sangue non suo.
    Al di là di questo spettacolo raccapricciante ci sono i veri obiettivi della loro ricerca: tre ascensori aspettano pazientemente l’arrivo di passeggeri. Uno dei tre giace divelto dalla furia di un hollow-gorilla, freddato – ad una prima analisi – da una decina di dardi spirituali. Gi altri due versano in condizioni migliori, sebbene uno di questi sia già occupato da una persona.
    Un Quincy ferito tenta disperatamente di premere i pulsanti della consolle col mozzicone del suo dito indice. Troppo stanco per muoversi, guarda arrivare i suoi esecutori con uno sguardo che trasmette un'insofferenza incredibile.
    Lo shinigami dai capelli candidi è il primo ad avvicinarsi all’uomo agonizzante.
    Da vicino può vederlo meglio: resta immobile, semidisteso, e ha un grosso squarcio all’altezza dell’addome dal quale fuoriescono le sue viscere. Lo shinigami rabbrividisce, ripensando al fatto che in passato ha subito una ferita molto simile, che gli sarebbe stata letale se non fosse stato per l’aiuto di Rosarita. Pensare che era tornato lì proprio per affrontarla, per mettere in chiaro le cose, per affermare la propria indipendenza.
    Prova pena per il Quincy, riconosce in lui una sua stessa condizione passata, solo che al contrario dell’enigmatica donna dai capelli verdi, lui non ha il potere di salvarlo. Al massimo può mettere fine alle sue sofferenze.
    Si piega sulle ginocchia per arrivare alla stessa altezza dell’umano.
    «Salve, quincy», la voce roca non suggerisce nessun tipo di aiuto.
    «Vedo che ne hai tirate molte delle tue frecce ultimamente… – lo shinigami allude al suo dito monco – …E sembra che la tua ora sia vicina», conclude laconico.
    «Diciamocelo, i tuoi superiori vi hanno tradito tutti esponendovi alla strage come carne da macello. Quelli che vi hanno detto essere i giusti ideale da perseguire in realtà sono i disegni corrotti di una masnada di soggetti poco raccomandabili. Ora, io non ho il potere di salvarti, lo ammetto, ma te almeno hai l’occasione di redimerti».
    Il ragionamento fila, non c’è che dire.
    «Come vi hanno schierato? Dove siete in maggior numero? E soprattutto qual è il vostro obiettivo?».
    Non si aspettava che un soldato semplice avesse le risposte a tutte queste domande – in realtà non si aspettava neanche che rispondesse –, ma almeno avrebbe potuto ricavare qualche informazione utile sulla disposizione dei suoi avversari.
    Un rumore di passi alle sue spalle gli ricorda di fare presto, il tempo è agli sgoccioli.
    Si volta verso gli altri shinigami, rivolgendo loro parole di conforto.
    «Ci salutiamo qui. Buona Fortuna, ne avremo bisogno».

    image
    Con movimenti concitati si porta definitivamente all'interno dell’ascensore, attende che il suo caposquadra faccia altrettanto, ed infine conclude l’azione iniziata innumerevoli volte dal quincy agonizzante: pigia ansioso il pulsante con scritto il numero -2 in caratteri in rilievo, e attende che la porta si richiuda con un cigolio stanco. Il lento muoversi dell’ascensore avverte i due shinigami della discesa.
    «Allora, quincy, non vuoi pentirti?».

    ____________________


    Cosa devo aspettarmi? Diavolo, non ne ho idea. E cosa intimorisce più dell’ignoto?
    Ad ogni centimetro della lenta corsa di questo ascensore cigolante, il mio cuore trema in un tumulto di paura, ansia e preoccupazione.
    Sono fatto così, ciò che lascio intravedere dall’esterno è tutto il contrario di quello che provo all’interno.
    Appoggio la mano sull’elsa della mia Asauchi, cercando un po’ di conforto dal manico di ricoperto di seta bianca e dai rilievi dorati dello tsuba. Non basta a rallentare la corsa del mio cuore, potrei andare nel panico se solo fossi abbastanza stupido da permettermi di farlo.
    Penso, ragiono.
    Un modo per fugare qualsiasi dubbio ci sarebbe: ne ho letto nei miei testi durante le ore di lezione in accademia. E’ qualcosa di potenzialmente rischioso, e molto probabilmente non ci sarei riuscito. Si tratta di un’abilità posseduta solo dai migliori shinigami che permette di rilevare, o addirittura identificare, le anime nelle vicinanze. E’stata descritta in molti modi perché, evidentemente, è qualcosa di molto soggettivo e le sensazioni variano di persona in persona. Ad ogni modo sono tutte discordanti, tranne che sul punto in comune riguardante bende luminose, fili di reiatsu, o comunque costrutti energetici di ogni tipo e di colori diversi. In una parola

    Reiraku.

    Il segreto è la concentrazione, avevano detto.
    Raccoglimento, meditazione ed elaborazione spirituale.
    Detto in questi termini può apparire abbastanza semplice, ma ognuna di queste tre parole sintetizza un concetto molto più esteso ed importante.

    Raccoglimento. Svuota la mente, elimina ogni pensiero fuorviante.
    Chiudo gli occhi. Non penso più a cosa mi attende, al quincy ferito, ai cadaveri all’ingresso; neanche sento quel che mi sta dicendo Kazama-san. “Il non-pensare implica inevitabilmente il pensare”, penso, ma già questo pensare è pensare, e quindi lo bollo come pensiero e lo espello dalla mia testa inviandolo nella zona più remota del mio cervello, nel limbo evanescente del dimenticatoio. E’ un esercizio per niente facile, ma finalmente libero da ogni pensiero, posso finalmente occuparmi del secondo punto. Lo faccio istintivamente senza pensarci, anzi, me ne accorgo solo quando ormai ho già iniziato.

    Meditazione. Lascia che i sensi abbandonino il corpo e l’esperienza sovrasensibile inebri la tua mente.
    Finora ho continuato ad avvertire il lento cigolio delle funi della cabina far scendere l’abitacolo verso i seminterrati. Ho continuato a sentire il rantolo del Quincy farsi sempre più silenzioso, coperto dalle parole del mio caposquadra. Ho continuato ad avvertire la spinta verso l’alto prodotta dallo spostamento della cabina, e ho continuato ad aspettare la lieve spinta che avrei ricevuto quando i freni dell’ascensore avrebbero fermato l’abitacolo e mi avrebbero procurato il lieve sobbalzo provocato dal naturale effetto dell’inerzia. E’ strano pensare quanto gli stessi Dei siano soggetti alle leggi divine, ma non è questo il tempo delle riflessioni, anzi questo è il tempo delle non-riflessioni, questo è il tempo dell’oblio più mero. Ho continuato ad avvertire il battito del mio cuore sovraeccitato e il respiro ansioso del mio compagno.
    Poi nulla.
    Il tempo sembra essersi fermato, non sento, non avverto più niente. Non voglio aprire gli occhi per controllare: romperei la magia e ricomincerei a sentire il lento cigolio del muoversi dell’ascensore.
    Realizzo che mi sono appena liberato del fastidio dei sensi, che sono finalmente libero da ogni restrizione appartenente al piano dell’esperienza e posso finalmente librarmi sul piano del sovrasensibile, sul piano dell’idea platonica, proprio come un filosofo che tenta di indagare sui misteri della vita.
    Tutto ha perso significato, ora, e nulla significa tutto. Ogni idea adesso, oltre al comune prendere forma, assume una sostanza tangibile. E’ adesso che arriva l’ultimo passo di questo percorso.

    Elaborazione spirituale. Dai forma alla materia, infondile il tuo spirito e scopri ciò che ti era precluso.
    Ora ho il permesso di pensare, adesso devo farlo. Immagino che il tempo si sia fermato sul serio, altrimenti le porte dell’ascensore si sarebbero dovute aprire da tempo, o forse tutto sta avvenendo ad una velocità tale da far sembrare che il flusso del tempo si sia arrestato. Ma non importa, arrivato a tanto non mi resta che completare la mia opera.
    Mi concentro su ciò che si trova, o almeno dovrebbe trovarsi, a qualche metro sotto i miei piedi: mi concentro – per meglio dire – sulla possibilità che ci sia. L’istinto Il raziocinio mi dice che devo dare forma a questa eventualità, e la prima forma che mi viene in mente è – stranamente – quella di una piuma. Non una piuma qualsiasi, come quella di un piccione o quella di un cuscino, una piuma lunga, elegante, leggermente affusolata, e bianca, d’un bianco limpido come il sole mattutino. E ne vedo a decine, forse, ma il numero è qualcosa di indefinito, qualcosa che non ho ancora imparato a decifrare.
    Allora non mi resta che darle sostanza, donarle, infonderle la mia stessa energia, un pezzo della mia anima, per animare questa materia priva di vita. Ed è così che – mi pare – alcune di loro iniziano a tingersi di nero, un nero perfetto, un nero assoluto, senza pecca alcuna, che mi ricorda un sole nero, sebbene – lo ammetto – non ne abbia mai veduto alcuno.


    ________________________________________________________________
    CITAZIONE
    Stato
    Reiatsu: 52/56 (In marginali).
    Consumi del turno: 1 Basso per utilizzo Abilità.
    Ferite: 48/48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso, perfettamente in forma.
    Stato Psicologico: Preoccupato per quello che lo aspetta al piano inferiore, ansioso di sapere qualcosa dal quincy.
    Difesa: //
    Attacco: //

    Equipaggiamento
    Armi:
    Zanpakotou [Allacciata al fianco Sx]
    Wakizashi [In uso mano Dx]
    Coltelli da lancio x8 [4 x cintura] [4x Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Fumogena - Kemuru Kun x1 [Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku x1 [Sacca Portaoggetti]
    Altro:
    Guanti x2 [In uso su entrambe le mani]
    Bende di cura x1 [Avvolta intorno al braccio destro]
    Cauterizzatore x2 [Sacca Portaoggetti]
    Sacca porta oggetti [Allacciata alla cintura dietro la schiena]

    Statistiche
    Forza 200
    Velocità 225
    Resistenza 200
    Zanjutsu 200*
    Kidou 200
    * Comprendente del bonus di divisione

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]


    SPOILER (click to view)
    Editato col consenso del QM ^^.
    Non penso che i costrutti energetici debbano essere per forza pergamene, così ho provato a dare al mio pg un assaggio di quello che sarà il suo inner world e il suo shikai. Spero di aver fatto bene a mettere il consumo di un basso.

    Donf


    Edited by Federick - 9/11/2009, 00:09
     
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  9. dante.87
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    -Into the storm-
    Act 3rd





    Le frecce degli arcieri spirutuali continuarono a piombarere su di loro. L'ingresso dei locali era a portata di mano e Shin non avrebbe permesso ancora una volta che una freccia lo ferisse anche solo di striscio.
    Riprese a muoversi in direzione dell'ingresso costituito da una porta a vetro, oltre la quale si potevano scorgere gli ascensori che li avrebbero portati al piano pre concordato nel briefing.
    °...Ci siamo quasi...°
    I dardi luminescenti nel frattempo sibillavano minacciosi mancandoli di millimetri...la porta era ormai a pochi passi...
    -Ouch!!!-
    Federick l'aveva preceduto nell'arrivo sulla porta, scoprendo prima di lui che la serratura era chiusa. Il Kazama impattò sullo shinigami della VII divisione schiacciandogli probabilmente la faccia sul vetro gelato dal freddo siberiano. Se la situazione non fosse stata pericolosa, ad occhi esterni, ciò che accadde negli istanti successivi, sarebbe apparsa come una scena comica di un qualche film visto e rivisto in tv. Uno dopo l'altro, gli shinigami si ritrovarono addossati sulla porta in vetro, che non riuscendo a supportare ulteriori pressioni, cedette sotto il loro peso, facendoli capitombolare all'interno della struttura.
    -Mi spiace Fed kun, non sono riuscito a fermarmi in tempo...-
    disse Shin leggermente imbarazzato dalla situazione, mentre con fare deciso porgeva la sua mano al compagno per rimetterlo in piedi.
    Fu allora che lo sguardo del neo ufficiale fu rapito da una scena macabra quanto quella già vista nell'ultima missione contro l'organizzazione.
    Questa volta però non vi erano impiegati o guardie carcerarie o detenuti riversi esanimi sul pavimento; bensì arcieri spirituali ed hollow, mutilatisi a vicenda in uno scontro che sembrava essere terminato qualche istante prima...
    -Devono essere entrati da quella voragine... caspita che macello...-
    Cauto, il Kazama si avvicinò ad uno degli arcieri riversi sul pavimento, il quale aveva uno squarcio lungo tutto il torace. Ormai per lui non c'era più nulla da fare. La luce che tenue filtrava attraverso il varco nel muro che probabilmente avevano creato gli stessi hollow, rendeva l'atmosfera ancora più surreale...
    Shin cercò di commentare sarcastico quella situazione inusuale
    -Beh, se non altro Takahata san non è l'unico capace di far letteralmente esplodere un muro in cemento armato...Speriamo solo di non doverci anche preoccupare di tenere a bada altri hollow....- Poi ripreso il suo atteggiamento serioso disse rivolto a Fed -Adesso è meglio sbrigarsi. Prima terminiamo la missione, prima potremo ritornare a casa-
    Dei tre ascensori che li avrebbero portati ai piani sottostanti, uno era assolutamente impraticabile, con le porte semi divelte dalla probabile furia di un hollow, forse lo stesso che ne occupava lo spazio antistante riverso su se stesso impedendone l'accesso. dardi luminescenti facevano sfregio sulla sua maschera ormai inanimata, che probabilmente fino a poco prima sfoggiava a chiunque ghigni malevoli...
    Ne restavano solo due in condizioni decenti da poter essere usati. Quello centrale era occupato dal corpo moribondo di un quincy, che invano cercava di raggiungere il pulsante che gli avrebbe permesso di scendere ai piani inferiori. La sua gamba inoltre ne ostruiva la chiusura; pertanto le porte dell'ascensore continuavano ad aprirsi e richiudersi noncuranti dell'arto ormai inutilizzabile dell'arciere ferito.
    -Ian san, prenderemo noi questo...Tu e la tua squadra precedeteci al secondo piano seminterrato...- Disse Shin rivolto al suo amico ed anch'egli neo ufficiale di brigata. Shin fece cenno a Fed di seguirlo, facendosi aiutare a spostare il corpo del quincy all'interno della cabina. Il giovane dai capelli chiari, fu il primo ad avvicinarsi al quincy traditore, mentre il Kazama rimase leggermente arretrato sulla soglia dell'ascensore per controllare che nessuno, all'infuori degli altri dei della morte, li seguisse. La vista delle ferite profonde sul corpo dell'arciere, acutizzarono per un istante il ricordo del taglio procuratogli da Alejandra nel loro primo ed ultimo incontro. Un connato di vomito prese il neo ufficiale alla sprovvista; doveva liberarsi di quel trauma il più presto possibile e l'unico modo per riuscirci, sarebbe stato quello di affrontare situazioni ancora più pericolose... Finalmente l'ascensore era tornato utilizzabile, ma Shin si soffermò con lo sguardo sul nemico comune. Anche Fed fece lo stesso e fu il primo a parlare
    CITAZIONE
    Salve, quincy...
    Vedo che ne hai tirate molte delle tue frecce ultimamente…

    Il dito della mano destra del quincy era ormai tranciato, mentre il sangue continuava a fuoriuscire come se nulla fosse. Nonostante fosse un suo nemico, Shin non potè che provare pietà per lui; dopotutto non sapeva con che razza di traditori si era schierato....o forse si?
    Probabilmente Fed aveva avuto le sue medesime opinioni, perchè subito dopo cominciò ad interrogare il russo biancovestito
    CITAZIONE
    Diciamocelo, i tuoi superiori vi hanno tradito tutti esponendovi alla strage come carne da macello. Quelli che vi hanno detto essere i giusti ideale da perseguire in realtà sono i disegni corrotti di una masnada di soggetti poco raccomandabili. Ora, io non ho il potere di salvarti, lo ammetto, ma te almeno hai l’occasione di redimerti

    Il neo ufficiale lasciò ke il giovane shinigami continuasse l'interrogatorio, mentre il suo sguardo vagava dapertutto fuorchè in direzione dello squarcio sul petto del quincy.
    Il display della cabina indicava incessantemente il piano terra, come a volergli ricordare che dovevano ancora raggiungere il loro obiettivo.
    -Fed kun...dobbiamo andare, non c'è molto tempo per interrogarlo e comunque non credo che parlerà...non ha più nulla da perdere ormai, anche se lo minacci di morte...-
    Intanto il restante gruppo di shinigami si era accalcato verso il terzo ascensore, più capiente di quello verso cui si erano diretti loro due
    CITAZIONE
    Ci salutiamo qui. Buona Fortuna, ne avremo bisogno

    Le parole di Fed si persero nel vuoto mentre le porte del montacarichi si chiudevano davanti i volti dei loro compagni shinigami...
    -Tocca a noi adesso Fed kun...forza, la missione non è ancora conclusa-
    Shin si avviò verso l'ascensore macchiato di sangue, seguito a ruota dal suo compagno di squadra, il quale pigiò con decisione il pulsante del secondo piano sotterraneo.
    CITAZIONE
    Allora, quincy, non vuoi pentirti?

    Shin era quasi sicuro che il quincy non avrebbe parlato, oltretutto non credeva che potesse farlo data la gravità delle ferite che aveva subito...Forse mettere fine alla sua vita avrebbe significato risparmiargli le ultime sofferenze. Nel frattempo l'ascensore stava per giungere a destinazione; il display aveva cominciato a segnare -2 e la cabina aveva cominciato a rallentare. Di li a poco le porte si sarebbero spalancate.
    -Tieniti pronto Fed kun...non sappiamo che genere di accoglienza troveremo una volta che si saranno spalancate le porte, perciò ti consiglio di sfoderare la tua zanpakuto.- Shin strinse a sua volta la presa su Naibuka ed attese con cautela l'apertura delle porte automatiche...
    Un inconfondibile cicalino, li avvisò che avevano raggiunto il piano desiderato; lentamente le porte cominciarono a spalancarsi, facendo filtrare parte della luce all'interno della cabina, nella penombra del secondo piano sotterraneo...
    -Ecco, ci siamo...-


    CITAZIONE
    stato fisico
    47/48 marginali rimasti
    stato mentale
    Lievemente disturbato dalla vista delle gravi ferite sul corpo del quincy. Teso e pronto ad un'eventuale reazione appena gionto al piano stabilito

    reiatsu
    55/56 marginali rimasti



    •Forza 200
    •Velocità 200
    •Resistenza 200
    •Zanjutsu 225
    •Kidou 200
    •Reiatsu 14 bassi (56 marginali)

    Equipaggiamento
    pugnali da lancio
    senpen banka
    bende
    cauterizzatore lv 1
    cauterizzatore lv 2

    Armi

    wakizashi
    zanpakuto: impugnata

    Azioni
    Ingresso nella zona antistante gli ascensori.
    Discesa fino al secondo piano sotterraneo

     
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    Into The Storm
    Act IV -Threshold I: First step
    Beyond the skies and close to heaven
    Take the stairway down to Hell
    The gate is open
    Lift the curse...




    Lentamente l'ascensore scivola lungo la tromba che porta verso il ventre del complesso industriale dei Laboratori Ivanovich, trasportando gli occupanti di quel piccolo ventre di metallo diritto nelle fauci di un pericolo capace di ucciderli tutti.
    L'interno del montacarichi è opprimente,una piccola luce al neon ammicca ogni pochi secondi illuminando una scena cruenta, che sembra uscita da un mattatoio; l'odore di sangue è soffocante, mentre il rancido afrore del sudore si mischia con l'acre sentore dell' olio degli ingranaggi del meccanismo di caduta.
    I due contrappesi schioccano e cigolano sotto la morsa del gelo lasciando cadere piccole schegge di ghiaggio che si sciolgono a contatto con il caldo corpo del quincy morente.
    Il giovane, che non avrà più di 25 anni annaspa alla ricerca d' aria, tanto che ogni piccolo movimento gli provoca un dolore atroce; tuttavia raccoglie disperatamente le forze per rispondere alle parole dello shinigami della VII divisione.
    Guh, che ti credi, di essere un paladino della giustizia?
    Sibila minaccioso
    Solo perchè andate in giro a trasbordare anime nella soul society non significa certo che siate perennemente nel giusto sai capelli d'argento? Voi agite come guardiani dell'ordine, decidete liberamente cosa è giusto e cosa è sbagliato, con la scusa del mantenere l' equilibrio opprimete noi umani ed è solo per colpa vostra e della vostra stupida organizzazione burocratica se decine, centinaia di noi, muoiono per i vostri ritardi, innocenti come Milla o Yuri*Coff*
    Un colpo di tosse lo ferma per alcuni istanti
    Tu dici che i nostri superiori ci hanno mandati al macello, che ci hanno condotti a morire per i loro interessi, ma è qui che ti sbagli,SHINIGAMI...
    Il capitano è il nostro eroe, lui ha personalmente salvato le nostre vitein più di una occasione, e adesso gli appartengono. Nessuno di noi è qui perchè gli è stato ordinato, noi siamo qui per nostra libera scelta, alcontrario di voi. Come immagino voi siete qui perchè vi è stato ordinato di distruggere la fabbrica del male no? Che pena, dei due mi chiedo chi siano i fantocci senza cervello.
    Sappiate comunque che non potete fermarci, siamo molto più forti di voi, e ve ne accorgerete.
    Presto, quando gli hollows non esisteranno più, vedremo chi aveva ragione...

    Inclina la testamentre i suoi occhi si fanno più vitrei prima di aggiungere
    Ah, sai dove puoi ficcarti la tua redenzione, vero dio della morte?
    I suoi occhi si riempiono di lacrime per lo sforzo, sino a quando non riesce a sputarti un grumo di sangue in faccia.
    Poi la vita lo abbandona, e lo vedi morire mentre il suo corpo si affloscia lungo la parete metallica del montacarichi.


    Stranamente sul suo viso c'è una espressione quasi di, trionfo...
    Il viaggio, che sembra essere eterno procede inesorabile mentre Federick si concentra per capire cosa vi aspetta in seguito.
    Però accade qualcosa di strano,con un grido raccapricciante lo shinigami cade a terra in preda alle convulsioni, i suoi occhi sono dilatati mentre spasmi atroci percorrono il suo corpo.
    Cosa ha visto il ragazzo? Non lo saprete mai, tutto quello che ha potuto percepire è stato qualcosa, nel livello più profondo del complesso, un qualcosa di antico, malvagio,definibile solo con una parola....SOFFERENZA.
    Sofferenza allo stato puro, e la cosa più preoccupante è che questa forza immensa,più potente persino del comandante generale Yamamoto Genryusai, non è ancora apparsa.
    E' come un embrione in attesa di nascere, un qualcosa che esiste ma non vive.
    E quella cosa ha devastato il Donfiju solo con una sua proiezione.

    CITAZIONE
    L' utente Federick apprende l' abilità Reiraku e al termine della quest potrà aggiungerla in scheda
    -Da questo momento in poi la tua stessa reazione la avrà chiunque usi la medesima abilità...
    Tranquillo,c'è una ragione per tutto ciò^^-

    Capite che dovete procedere con la missione, per fermare quello che stà per accadere, alrimenti il mondo come lo conoscete potrebbe finire in pochi battiti di ciglia.
    Con un tintinnio l' ascensore si ferma, aprendosi su un lungo corridoio.
    Trasportando il commilitone ancora privo di conoscenza il nono seggio giunge infine ad una stanza più ampia.
    Larga circa trenta metri di lato, sul cui fondo si apre una porta a vetri.
    Decine di cavi e tubi si dipanano lungo i tubi sparendo nell' ambiente più avanti.
    Un rumore di sottofondo, simile al ronzio di milioni di api infuriate riempie l'atmosfera, e capisci senza ombra di dubbio che sei infine arrivato al generatore secondario.
    image
    Come poni piede nella sala la porta a vetri si spalanca riempiendo le mura di cemento di una soffusa luce bluastra.
    Per un attimo hai la visione di una enorme turbina che rilascia fiumi di reishi nell' aria, subito offuscata da un reiatsu terrificantemente potente.
    Un reiatsu molto simile a quello di Miranda, la tua precedente sensei.
    Ma la figura che emerge dalla luce non è colei che speravi.
    Il mantello bianco che lo contraddistingue come membro dell' organizzazione gli svolazza sulle spalle, rivelando la katana che egli porta al fianco.
    Una ventata di reishi accompagna il suo ingresso sulla scena di battaglia.
    Il suo sguardo si posa su Shin.
    I suoi sono occhi gelidi eppure calmi, affilati come una lama e forieri di morte.
    Non un pensiero, non una emozione solca il suo volto inespressivo.
    Ti fissa come se non fossi altro che una parte del muro che lo circonda.
    La sua presenza ti schiaccia, si trattadi un professionista, e se possibile è un avversario ancora più potente di Miranda.
    I suoi passi risuonano amplificati nella stanza mentre avanza con passi misurati sino a portarsi al centro della stanza, vi osserva entrambi facendovi rabbrividire.
    Lo shinigami che avete davanti non è normale, è più un' arma che un uomo, un'arma in possesso del misterioso capo dell' organizzazione, è un dio della morte che non ha più un proprio pensiero, ma che ha conservato tutte le sue precedenti abilità, è una persona che vive per sconfiggere il nemico in duello, è il guerriero perfetto.
    image
    Shinigami, dunque siete arrivati sin qui eh? Non che abbia importanza, tanto la vostra avventura si conclude qui, non vi sarà permesso di fare neppure un altro passo, la vostra è una battaglia senza speranza, perme non rappresentate certo una minaccia, quindi limitatevi a sparire dalla mia vista, non è mio desiderio incrociare la mia lama con avversari indegni.
    Le sue parole sono vere, è certo di quello che dice, e la confidenza nelle sue capacitàè sicuramente ben riposta.
    Quando vede la determinazione sui vostri volti capisce però che non ve ne andrete.
    Cambia poco per lui, gli ostacoli sula sua strada verranno semplicemente abbattuti
    Dunque se non avete intenzione di andarvene combatteremo. Il mio codice d'onore mi impone però di farvi sapere il nome del vostro carnefice.
    La temperatura cala di alcuni gradi mentre cristalli di ghiaccio si formano sulla porta a vetri, qualcosa stà accadendo al generatore,segno che stà funzionando a pieno regime.
    Io sono Takao. Ditemi i vostri nomi adesso e...
    Dice sfoderando una lunga katana dalla lama lievemente curva percorsa da numerose scanalature, su cui si riflette la luce bluastra della sala del generatore, una katana perfettamente curata, un monito perenne del legame che la unisce al suo possessore, un legame letale.
    Poi una parola il duello ha inizio
    Sfoderate.


    [...]




    SPOILER (click to view)
    Numero I
    Alejandra Cervantes
    Numero ???
    Numero XV



    -Si, devo dire che Boris ha fatto un ottimo lavoro con i lavori di ristrutturazione, non trovi amico mio?- commentò il Numero I appena oltrepassate le porte dell'ascensore. Il quarto piano sotterraneo era stato radicalmente modificato rispetto al progetto originale, ed ora le alte volte a croce, le lisce e monocromatiche pietre, le innumerevoli candele e l'arredamento quasi religioso rendevano il corridoio che portava all'area principale un mondo a sé stante.
    Ricostruito a spese del magnate russo, la zona in cui i quattro individui stavano addentrandosi ricordava più un monastero che una futuristica base in mezzo al nulla siberiano; colui che stava all'origine del progetto sviluppato nei laboratori Ivanovich aveva sempre avuto un gusto particolare nell'architettura... E nessuno -né Boris né alcuno all'interno del gruppo- si era opposto a questo suo costosissimo capriccio.
    la figura ammantata alla sua destra -l'uomo- annuì, il volto coperto dalla cappa color della notte.

    -Anche gli esseri umani possono essere utili.- rispose in tono carico di rispetto, sebbene il termine "umani" lasciasse trapelare una malcelata ironia.
    Esseri umani... Una volta anche lui lo era stato, sebbene fosse passato troppo tempo per potersene ricordare. Ora era qualcosa di completamente diverso, un'entità spirituale meglio conosciuta come Shinigami.
    Shinigami di fatto... ma non di nome. Non più almeno.
    Gli "Dei della Morte" erano ora suoi avversari. Li avrebbe affrontati senza piacere né tristezza: se il Numero I glielo avesse comandato lo avrebbe fatto, semplicemente.

    -Piuttosto... Perché voi due non vi togliete il mantello? Non avete caldo là sotto?- domandò improvvisamente il suo interlocutore, ricordando con questa frase all'uomo nerovestito quanto il proprio capo potesse essere lunatico e volubile. Un suo tipico comportamento, quello di saltare da un discorso all'altro... E del quale non era ancora riuscito a stabilirne l'intenzionalità.
    Glielo aveva detto almeno altre due volte prima di allora, ma pazientemente l'individuo ammantato placò la curiosità del suo interlocutore, sollevando il volto nascosto verso il soffitto. Molti metri più in alto -nello stesso momento- stava venendo combattuto un crudele corpo a corpo tra gli Shinigami e i Quincy a difesa della base.

    -Dobbiamo essere pronti ad intervenire in ogni momento: queste cappe sono simbolo di terrore per molti, là fuori.- asserì in tono neutro: lui ed i suoi sottoposti avevano seminato nel corso degli ultimi anni una scia di sangue e morte nel mondo reale, alla ricerca di qualcuno.
    Dei della Morte, Quincy... La razza non aveva importanza. Pochi candidati avevano superato la prova cui erano stati sottoposti, e lui conosceva nome e abitudini di ognuno di essi.

    -Ah, mio vecchio amico... Sempre troppo serio. Oggi è un giorno di festa, sii felice!- esclamò quindi il Numero I in tono quasi infantile. A sentirlo parlare, chiunque lo avrebbe scambiato per un ragazzino in procinto di andare ad uno spettacolo atteso da tempo... Ed il paragone non era poi poi così fuori luogo. Certo, in pochi avrebbero considerato ciò a cui i quattro si stavano preparando uno "spettacolo". Non quando innumerevoli vite -e forse qualcosa di più- erano in ballo.
    -Sarò più tranquillo quando tutto sarà finito.- replicò flemmatico l'uomo ammantato di nero: fino a quando la situazione non fosse stata normalizzata, pur volendolo non ne sarebbe stato in grado. Tale era la sua natura, almeno da quando i due si erano conosciuti.
    -Uff... Alejandra digli qualcosa per favore.-
    Il più potente dei quattro individui si rivolse alla giovane Arrancar, la quale si era tenuta in disparte non perché non avesse nulla da dire, quanto per manifesta ostilità nei confronti dell'uomo ammantato di nero. Costretta a prendere posizione, si trasse rapidamente d'impiccio in tono stizzito.
    -Perché dovrei?- disse acida -E' il suo carattere, lo sai anche meglio di me.-
    Ma il Numero I non rispose, né dette cenno di notare la stilettata della ragazzina assai più vecchia di lui. Un mugolio di allarme giunse dalla figura incappucciata, il quale sembrò realizzare qualcosa.
    -...Hm?- fu tutto quel che Alejandra Cervantes poté udire, una muta constatazione che -a quanto sembrava- il loro capo era riuscito a cogliere perfettamente.
    La sua espressione era cambiata.

    -E' tempo di inviare qualcuno anche nel Pozzo.- disse, fornendo all'aristocratica Arrancar sufficienti indizi per capire cosa i due intendessero.
    -Hai ragione, sono troppo vicini.- concordò, espandendo al massimo le proprie percezioni e trovando -al limitare dei suoi sensi- auree preoccupantemente vicine alla zona più sorvegliata e al contempo più vulnerabile della base in cui si trovavano.
    Il Pozzo. Una cavità conica per il trasporto materiali che permetteva di raggiungere tutti i piani della base -compreso quello in cui si trovavano- senza bisogno di ascensori, protetto da lastre metalliche e sorvegliato da una grossa parte delle forze di Ivanovich: Rosarita presidiava l'accesso dal Terzo piano, ma il Pozzo restava ancora incontrollato. Certo, per le forze degli Dei della Morte e dei Quincy era più pratico intervenire all'interno dell'edificio... Ma una irruzione da quell'area era ancora fattibile.
    Improbabile, ma fattibile. Prima non se ne era accorta per via delle interferenze dei piani superiori, tuttavia nel piano più basso dove ora si trovavano, poteva stabilire senz'ombra di dubbio ciò che stava avvenendo nella cavità collegata a questi ambienti.

    -Sono... Hollows?- mormorò il Numero I, in un modo tale da far rabbrividire tutti i presenti, nessuno escluso. Rosarite e l'uomo incappucciato sapevano il perché. Il loro signore nutriva un certo astio per i Divoratori di Anime di più infimo livello... e non a torto.
    -Numero XV, vai.- fu tutto quello che l'altra persona a conoscenza del fatto mormorò, rivolto alla propria compagna. Non vi fu bisogno di parole per capire dove.
    -...- Un impercettibile movimento del capo, e la seconda figura si separò dal gruppo in direzione del Pozzo.
    Accompagnata dalle sibilanti parole del primo tra loro, ognuna delle quali cariche di un odio che la donna non avrebbe mai potuto capire fino in fondo.

    -...Falli soffrire... poi uccidili. Lentamente..-


    CITAZIONE
    NOTA DEL QM: E il duello ha inizio..
    Federick, ti risvegli all'arrivo di Takao, non ti ricordi cosa ti sia successo e hai un dolore micidiale alla testa.

    [Sappiate che Takao è un PNG che ho creato personalmente, e in quantotale non se ne andrà senza combattere rendendovi la vita quasi impossibile....piaciuto il post?^^]

    Regolamento:

    - Si gioca a turnazione libera: non importa postare prima o dopo qualcuno, purché entro la fine della settimana tutti abbiano postato.
    - Ogni turno durerà una settimana, al termine della quale il QM posterà.
    - Se tutti i PG avranno postato, il QM potrà anticipare il giro, fornendo ai giocatori giorni in più per il turno seguente.
    - Randomicamente i post dei QM potranno essere modificati dagli admin inserendo narrazioni di cosa stà avvenendo altrove: questo avverrà per non rovinare ai QM (anche giocatori) l'effetto sorpresa.

    [/size]

    Edited by Allen92 - 13/11/2009, 21:13
     
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  11. dante.87
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    -Into the storm-
    Act 4th



    CITAZIONE
    Guh, che ti credi, di essere un paladino della giustizia?

    ...


    Solo perchè andate in giro a trasbordare anime nella soul society non significa certo che siate perennemente nel giusto sai capelli d'argento? Voi agite come guardiani dell'ordine, decidete liberamente cosa è giusto e cosa è sbagliato, con la scusa del mantenere l' equilibrio opprimete noi umani ed è solo per colpa vostra e della vostra stupida organizzazione burocratica se decine, centinaia di noi, muoiono per i vostri ritardi, innocenti come Milla o Yuri*Coff*

    ...


    Tu dici che i nostri superiori ci hanno mandati al macello, che ci hanno condotti a morire per i loro interessi, ma è qui che ti sbagli,SHINIGAMI...
    Il capitano è il nostro eroe, lui ha personalmente salvato le nostre vitein più di una occasione, e adesso gli appartengono. Nessuno di noi è qui perchè gli è stato ordinato, noi siamo qui per nostra libera scelta, alcontrario di voi. Come immagino voi siete qui perchè vi è stato ordinato di distruggere la fabbrica del male no? Che pena, dei due mi chiedo chi siano i fantocci senza cervello.
    Sappiate comunque che non potete fermarci, siamo molto più forti di voi, e ve ne accorgerete.
    Presto, quando gli hollows non esisteranno più, vedremo chi aveva ragione...

    Le ultime parole del quincy ricordarono a Shin la conversazione avuta poco tempo prima con Kikuta san...

    CITAZIONE
    -Purtroppo da ora in avanti avremo sempre a che fare con esseri ibridi come i Vizard, credo tu sappia cosa sono, probabilmente ti sei fatto un idea di loro.-

    ...


    - Purtroppo non sono gli unici ibridi che conosciamo. Anche gli Hollow sono in grado di rompere la loro maschera riottenendo un aspetto umano e poteri che vanno oltre il loro normale livello. Si chiamano Arrancar e puoi riconoscerli perchè portano il tipico buco in qualche parte del corpo e un residuo della loro maschera. -

    ...


    - Proprio così... La bambina che avete incrociato l'altra volta nella prigione appartiene a questa categoria.-

    Già Alejandra...probabilmente quella piccola vipera era li da qualche parte....gliel'avrebbe fatta pagare...un giorno...I sospetti del gotei 13 erano fondati; il nemico si stava servendo della spaventosa energia di quegli esseri così simili agli hollow, ma con meno cose in comune con loro di quanto si potesse immaginare. Alejandra era il chiaro esempio di quello che il quincy moribondo cercava di dire. Per Federick sapere quelle cose prima di averle affrontate, non avrebbe portato a nulla di buono...

    CITAZIONE
    Ah, sai dove puoi ficcarti la tua redenzione, vero dio della morte?

    Federick non l'avrebbe mai saputo, ma probabilmente la sua immaginazione sarebbe arrivata comunque a scoprirlo. Shin dal canto suo era rincuorato dal fatto che il quincy traditore aveva usato le sue ultime parole per denigrare entrambi piuttosto che svelare gli oscuri segreti al giovane shinigami dai capelli argentati.

    -Bah...immaginavo avrebbe fatto un discorso del genere...Non pensavo però ke avrebbe seguito comunque quel pazzo visionario di Ivanovich...Forse ha solo visto la cosa come un'oppurtunità per assaporare un pò di fama e potere non sapendo effettivamente a cosa andasse in contro... -

    Shin diede un'ultima occhiata al corpo ormai senza vita del quincy, cercando di resistere all'impulso di vomitare alla vista del corpo martoriato dell'arciere...



    Un urlo improvviso ruppe il silenzio di quella discesa nelle viscere dei laboratori; Federick si era accasciato al pavimento in preda a forti convulsioni mentre il suo sguardo esprimeva una specie di antico terrore dagli occhi.
    -Fed kun, cosa diavolo...?-
    Shin si precipitò a sorreggere il compagno dopo aver rinfoderato la sua zanpakuto, offrendogli il suo aiuto per tirarsi su.
    Non gli era chiaro perchè il suo compagno avesse avuto quella reazione, quindi sperava che in qualche modo gli desse una spiegazione.
    L'ascensore giunse finalmente al piano scelto in precedenza, aprendosi davanti a loro con un cigolio sinistro. Ancora sconvolto in viso, Federick sembrava impossibilitato a muoversi autonomamente, perciò senza complimenti, Shin passò il braccio di Fed dietro il collo e lo sorresse con il sinistro tenendolo per il busto. Lentamente i due si avviarono lungo il corridoio. In fondo ad esso una fioca luce illuminava l'ingresso in un'altra stanza...
    -Fed kun, avanti riprenditi, non possiamo mollare proprio adesso...siamo quasi giunti a destinazione, ci siamo quasi...-
    Mentre cercava di risollevare lo sconvolto compagno di squadra, Shin lo condusse per tutto l'oscuro corridoio. I loro passi risuonavano sinistri in quel tragitto buio, le orecchie tese per cercare di percepire il più piccolo rumore anomalo nelle loro vicinanze. Giunti finalmente alla fine dello stesso, Si ritrovarono in una stanza larga all'incirca 30 metri, contornata da tubi e cavi appesi lungo le pareti. Di fronte a loro una comune porta a vetri mentre nell'etere un ronzio che Shin aveva già udito in passato, gli rivelò quanto vicini erano al compimento della loro missione.
    -Fed kun ci siamo...questo ronzio viene dal generatore...dev'essere oltre quella porta...- Con cautela lasciò la presa su di lui, assicurandosi che non crollasse ancora.
    Varcarono insieme la soglia delimitata dalla porta a vetri che silenziosa si spalancò lasciandoli passare.
    Erano finalmente giunti davanti al generatore che stavano cercando. La luce bluastra che emanava era sinistra, ciò nonostante ne Shin ne il suo compagno ebbero il tempo di far nulla, perchè come un'ombra che incombe su un tratto di strada non sufficientemente illuminato, una potente fonte di reiatsu, a Shin familiare, impregnò l'aria all'istante con il suo malvagio senso di oppressione...

    °Un Vizard...Miranda?°

    Il pensiero più naturale che a Shin sarebbe potuto venire, non tardò a farsi vivo nella sua mente, ma per fortuna o sfortuna quell'energia tipicamente malvagia proveniva da tutt'altra persona.
    Un individuo vestito con indumenti pesanti, si fece strada nella stanza del generatore frapponendosi tra lo stesso e i due shinigami. Shin notò subito la zanpakuto dell'avversario, ricevendo così conferma che doveva trattarsi di un ex shinigami. La prima preoccupazione di Shin a quel punto fu l'incolumità del suo sottoposto. Fed kun non doveva sapere da cosa fosse generato quel reiatsu malvagio, non era il momento per lui di saperlo. Come tempo prima, Felio aveva cercato di proteggere lui e Ian Kon da un segreto alquanto pericoloso, così adesso sarebbe toccato a lui comportarsi nello stesso modo...

    CITAZIONE
    Shinigami, dunque siete arrivati sin qui eh? Non che abbia importanza, tanto la vostra avventura si conclude qui, non vi sarà permesso di fare neppure un altro passo, la vostra è una battaglia senza speranza, per me non rappresentate certo una minaccia, quindi limitatevi a sparire dalla mia vista, non è mio desiderio incrociare la mia lama con avversari indegni.

    -Lo sai benissimo che non andremo via di qui solo perchè ci ritieni indegni di affrontarti...abbiamo una missione e la porteremo a termine, a qualunque costo!!!-
    La sicurezza delle sue parole era impressionante; il Kazama sapeva fin troppo bene da dove essa derivasse, ma non poteva certo rivelare all'avversario che, almeno lui, conosceva quell'oscuro segreto che lo rendeva così diverso da un semprice dio della morte...
    °Non ci attaccherà per primi, perciò dovremo essere noi a rischiare...°
    L'unico modo per avere la meglio con il primo attacco, sarebbe stato colpirlo simultaneamente in due punti differenti e quasi sussurrando la sua strategia, Shin si rivolse a Federick
    -...Fed kun tieniti pronto...appena parto tu seguimi...tenteremo di colpirlo in due punti impossibili da coprire contemporaneamente...io miro alle gambe tu occupati del torace...se siamo fortunati riusciremo a ferirlo in uno dei due tentativi-
    CITAZIONE
    Dunque se non avete intenzione di andarvene combatteremo. Il mio codice d'onore mi impone però di farvi sapere il nome del vostro carnefice.

    Nel frattempo gli effetti del generatore cominciavano a diventare in qualche modo visibili; la porta a vetri, dapprima solo coperta di condensa, adesso era ricoperta da cristalli di ghiaccio...
    CITAZIONE
    Io sono Takao. Ditemi i vostri nomi adesso e...

    Una lunga katana attentamente lucidata risplendeva del bagliore sinistro provocato dal generatore, mentre Shin percorso da un brivido lungo la schiena mise mano alla sua zanpakuto, la quale già fremeva dall'impazienza di affrontare il pericoloso avversario

    -No amica mia...non è ancora il momento-



    -Il mio nome è Shin Kazama, 9° seggio del gotei X...- disse il giovane ufficiale mentre con decisione cominciava ad estrarre la sua lama, altrettanto ben curata...
    CITAZIONE
    Sfoderate

    A quel comando e non appena Federick avesse estratto la sua zanpakuto, Shin avrebbe dato il comando che li avrebbe fatti scattare simultaneamente verso Takao

    -Adesso!!!-

    Concentrando MEZZO BASSO nelle gambe [velocità 200 -> 250] Shin avrebbe caricato frontalmente il suo avversario con uno scatto repentino, augurandosi che Fed kun avesse compreso la sua strategia. Arrivato a poco più di 1 metro dal bersaglio, Shin si sarebbe improvvisamente accovacciato per portare un tondo diritto all'altezza delle ginocchia di Takeo per poi allontanarsi da lui subito dopo, indipendentemente dall'esito dell'attacco portando la sua zanpakuto a difesa del proprio corpo.


    CITAZIONE
    stato fisico
    47/48 marginali rimasti
    stato mentale
    Consapevole del rischio nell'affrontare un Vizard, ma determinato a non lasciarsi intimidire.
    reiatsu
    53/56 marginali rimasti



    •Forza 200
    •Velocità 200
    •Resistenza 200
    •Zanjutsu 225
    •Kidou 200
    •Reiatsu 14 bassi (56 marginali)

    Equipaggiamento
    pugnali da lancio
    senpen banka
    bende
    cauterizzatore lv 1
    cauterizzatore lv 2

    Armi

    wakizashi
    zanpakuto: impugnata

    Azioni
    Attraversamento corridoio e arrivo nella stanza del generatore.
    Incontro con il nemico incaricato di proteggere il macchinario.

     
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    - Post IV



    Facing the hell

    Track details | Donf Style


    Tutto ciò che faticosamente era riuscito a prendere forma nella mente del giovane shinigami senza seggio cadde nell’oblio più assoluto, non appena questi toccò con un dito la piuma nera che pulsava invitante, sospesa a mezz’aria nei meandri più oscuri della sua mente.
    «GAAAAAAHH!!!». Un grido lacerò il silenzio dell’ascensore rotto solo, di tanto in tanto, dal ritmico cigolio della catena.
    Nel luogo finora sicuro ed inviolato della sua mente, all’improvviso il dio della morte perse il senso della vista, dell’udito, del tatto e probabilmente anche del gusto e dell’olfatto; gli rimasero solo le percezioni, e con esse poté avvertire un qualcosa di antico, malvagio e ribollente di collera situato probabilmente ai piani più bassi del complesso. Venne investito da una visione, o piuttosto una sensazione, una semplice proiezione di quell’essere o quella cosa così potente e maligna; come se, quest’ultimo, per impedire allo shinigami di indagare con la sua mente, avesse deciso di inviargli una sensazione pura e precisa: sofferenza. Una missiva che minacciò annichilire in pochi attimi la coscienza dello shinigami, se solo quest’ultimo non avesse avuto la prontezza di porre fine al contatto.
    Lo shinigami cadde al suolo investito da movimenti spasmodici riconducibili ad un attacco di epilessia. Percepì il nono seggio sorreggerlo e interrogarlo, tentare di rimetterlo in piedi. Era diventato un peso morto, un inutile sacco di cemento senza vita. Era ancora imprigionato nella sua mente, e lentamente tutti gli oggetti vaghi e concreti stavano riassumendo la propria forma e sostanza, e stavano facendo ritorno ai loro posti.
    Intanto il caposquadra aveva aiutato il suo compagno ad uscire dall’ascensore sorreggendolo con la spalla. Lo aveva accompagnato fino all’ingresso di una stanza più grande. Lentamente il ragazzo dai capelli bianchi e gli occhi gelidi riaprì gli occhi ma, ferito dalla luce al neon appese al soffitto dei piani sotterranei, dovette subito richiuderli. Iniziò a camminare con le proprie gambe, continuando comunque a sorreggersi all’ufficiale, ma cessando almeno di essere un peso morto. I due si introdussero in un ambiente spazioso, rettangolare, illuminato da luce artificiale e dominato da uno strano ronzio.
    «Fed kun ci siamo...questo ronzio viene dal generatore...dev'essere oltre quella porta…», fece notare l’ufficiale.
    I due battenti della porta a vetri agli antipodi della stanza si spalancarono senza un rumore, lasciando entrare una zaffata di reiatsu puro e denso che mise fino a quest’attimo di tregua e relativa tranquillità. Sebbene i suoi sensi non fossero ancora molto sviluppati da questo punto di vista, e sebbene fosse ancora imprigionato nello stato di torpore causato da quello shock violento, il Donfijou spalancò gli occhi non appena avvertì quell’ondata di energia spirituale all’apparenza così potente e carica di istinto omicida.
    «Guh…» lo shinigami riprese conoscenza con un verso gutturale. Rischiò di far cadere il suo caposquadra per la sorpresa, si divincolò cercando di riacquistare l’equilibrio e distese entrambe le braccia per non cadere.
    «Ouch… – si lamentò portandosi la mano alla nuca– ho un dolore atroce alla testa ».
    Ma evidentemente, per abbandonarsi a simili facezie, il Dio della Morte doveva aver dimenticato il motivo del suo brusco risveglio. La consapevolezza fece capolino in un angolo non troppo remoto della sua mente, probabilmente sollecitata da un’ulteriore ondata di reiatsu.
    Lo shinigami alzò lentamente lo sguardo, ormai conscio di quello che stava per abbattersi su di lui. Vide avanzare con passo lento e regolare un uomo poco più grande di lui, le mani in tasca, lo sguardo insensibile e glaciale. Indossava abiti comodi e il tipico mantello bianco che, a quanto aveva capito, contraddistingueva tutti i membri dell’Organizzazione. Al suo fianco pendeva una katana di ottima fattura dall’aspetto curato ed elegante.
    Il suo sguardo raggelante quasi non si soffermò sul giovane shinigami senza seggio, mentre invece sembrò posarsi con decisione contro Shin Kazama.
    «Shinigami, dunque siete arrivati sin qui eh? Non che abbia importanza, tanto la vostra avventura si conclude qui, non vi sarà permesso di fare neppure un altro passo, la vostra è una battaglia senza speranza, perme non rappresentate certo una minaccia, quindi limitatevi a sparire dalla mia vista, non è mio desiderio incrociare la mia lama con avversari indegni.».
    L’ufficiale fu il primo a rispondere, animato da una certa passione.
    «Lo sai benissimo che non andremo via di qui solo perchè ci ritieni indegni di affrontarti...abbiamo una missione e la porteremo a termine, a qualunque costo!!!», disse con una certa foga.
    «Ho come la sensazione che non potrai seguire i tuoi desideri, stasera. Siamo arrivati fin qui, l’hai detto tu, e non l’abbiamo fatto certo per fermarci.».
    Il Kazama si rivolse al suo sottoposto in un sussurro, spiegandogli in poche parole quello che aveva in mente.
    « Fed kun tieniti pronto...appena parto tu seguimi...tenteremo di colpirlo in due punti impossibili da coprire contemporaneamente...io miro alle gambe tu occupati del torace...se siamo fortunati riusciremo a ferirlo in uno dei due tentativi».
    Lo shinigami annuì con un cenno impercettibile del capo, visibile solo la suo interlocutore.
    Rinfodero il wakizashi con un gesto secco; posò la mano sulla sua Asauchi e, facendo pressione col pollice, fece scorrere la lama dal fodero quel tanto che gli avrebbe permesso di sfoderarla completamente.

    image
    Quando lo sconosciuto visitatore realizzò che i suoi nuovi ospiti sarebbero stati restii ad andarsene, il suo sguardo si indurì e il suo tono di voce si inasprì:
    «Dunque se non avete intenzione di andarvene combatteremo. Il mio codice d'onore mi impone però di farvi sapere il nome del vostro carnefice.».
    Un comportamento strano, quello del loro avversario. Nonostante si fosse trovato di fronte a due potenziali nemici, aveva offerto loro di tornare indietro piuttosto che aggredirli fin dal principio. E nonostante tutto, è stato solo quando ha visto i suoi avversari restii alla fuga che ha cominciato a pensare di combattere. Pur essendo consapevole delle sue capacità – sicuramente superiori di quelle dei due shinigami -, il fantomatico membro dell’Organizzazione sembrava considerare tutto ciò un peso, qualcosa di inutile e che si sarebbe potuto evitare.
    «Io sono Takao. Ditemi i vostri nomi adesso e... Sfoderate.», sibila, mentre sfodera la sua lama compiendo un ampio arco. La sua – può notare il membro della VII Brigata – è una bella lama, leggermente ricurva, sicuramente ben curata e usata solo nei momenti più opportuni.
    A conti fatti, Takao non sembra essere un Quincy, dal momento che brandisce una spada, e non sembra neanche essere un hollow. L’unica cosa che può essere è, dunque, uno shinigami. Un Dio della Morte rinnegato, un traditore, e per un oscuro presentimento cagionato dalla cura estrema e da quella reverenza eccessiva nutrita nei confronti di quel semplice pezzo di metallo, fanno presumere al giovane ragazzo dai capelli bianchi che in passato il suo avversario doveva essere appartenuto alla sua stessa brigata.
    «Il mio nome è Federick, shinigami, – si presentò a sua volta l’altro, sottolineando l’ultima parola con disprezzo – e appartengo al Gotei VII»,disse, finendo di sfoderare la sua stessa katana, una lama altrettanto ben curata, dall’elsa bianca e i ghirigori dorati.
    «Adesso!!!», ordinò inavvertitamente il suo caposquadra.
    La scarica di adrenalina ordinò al posto suo alle sue gambe di muoversi. Lo shinigami si ritrovò alla carica, correndo il più velocemente possibile, la spada brandita con entrambe le mani. Ormai non restava alcuna traccia della sua precedente emicrania, solo la voglia di combattere e il desiderio di sopravvivere.
    Correva alle spalle dell’ufficiale con quanto fiato aveva in gola, macinando con i suoi sandali un metro alla volta, falcate lunghe, da gigante, e respiri profondi e frequenti. A circa un metro dal suo obiettivo, Shin si esibì in una sorta di scivolata atta a colpire più facilmente le gambe dell’avversario: lo shinigami dai capelli bianchi scartò con un solo passo il corpo del suo superiore, si piegò sulle ginocchia e spiccò un salto in direzione del suo nemico. Scaricò un fendente discendente, leggermente obliquo, da sinistra verso destra, indirizzato contro la giugulare del suo avversario.
    CITAZIONE
    Velocità 225
    Forza 200

    Il ragionamento era semplice: se anche Takao avesse schivato il colpo di Shin saltando, si sarebbe trovato comunque a prendere in pieno quello di Federick; in caso contrario, se il colpo di Shin avesse centrato il suo obiettivo, il membro dell’Organizzazione avrebbe risentito di quella ferita per tutto lo scontro.
    Una volta “atterrato”, indipendentemente dall’esito dell’attacco, lo shinigami sarebbe indietreggiato, brandendo la spada con entrambe le mani a difesa del plesso solare e avvicinandosi lentamente al suo compagno.

    [***]


    Non so cosa significhi sul serio affacciarsi sulla soglia dell'inferno, ma devo ammettere che quella notte ho avuto modo di farmene un'idea.

    - Pagine strappate dal Diario di Federick Donfijou





    ________________________________________________________________


    CITAZIONE

    Stato
    Reiatsu: 51/56 (In marginali).
    Consumi del turno: //
    Ferite: 48/48 (In marginali)
    Stato Fisico: Illeso, perfettamente in forma.
    Stato Psicologico: Inizialmente imprigionato in uno stato di torpore e malessere. Poi, una volta desto, accusa un fortissimo mal di testa, che non lo porta comunque a sottovalutare le capacità del suo avversario.
    Difesa: //
    Attacco: //

    Equipaggiamento
    Armi:
    Zanpakotou [In uso su entrambe le mani]
    Wakizashi [Allacciata al fianco Dx]
    Coltelli da lancio x8 [4 x cintura] [4x Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Fumogena - Kemuru Kun x1 [Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku x1 [Sacca Portaoggetti]
    Altro:
    Guanti x2 [In uso su entrambe le mani]
    Bende di cura x1 [Avvolta intorno al braccio destro]
    Cauterizzatore x2 [Sacca Portaoggetti]
    Sacca porta oggetti [Allacciata alla cintura dietro la schiena]

    Statistiche
    Forza 200
    Velocità 225
    Resistenza 200
    Zanjutsu 200*
    Kidou 200
    * Comprendente del bonus di divisione

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]


     
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    Act V -Threshold II: The murder princess
    We set aside our dreams and visions
    We are one, we will unite
    At the Threshold of the universe
    We will rise
    ...





    Nonostante il sordo rimbombo dei colpi e delle esplosioni in superficie niente sembra penetrare l'atmosfera di tensione che soffoca la stanza, non una sillaba, non un movimento turbano la calma silente e mortale che si è venuta a creare nell' anticamera del generatore.
    L'ex-shinigami è in piedi davanti a voi, imperturbabile, il suo sguardo tagliente anche più della sua katana vi esamina da capo a piedi.
    Le vostre parole non l'hanno turbato più di tanto, anzi pare le stia ancora soppesando.
    Nell'attesa la sua zampakuto oscilla in avanti e indietro, spinta senza forza, eppure potete tranquilamente sentire il rumore dell' aria che viene lacerata dalla pressione spirituale.
    Il suo lungo cappotto bianco ricade inerte sulle robuste spalle dell'ufficiale decaduto.
    Un leggero vento spazza i suoi capelli biondi, in netto contrasto con la sua pelle abbronzata, solcata da una vita intera di cicatrici.
    Poi mprovvisamente la sua bocca si inarca in quello che un osservatore caritatevole definirebbe un sorrisetto.
    E vi parla, il suo è il tono di voce monocorde di una macchina, priva di sentimenti, che vive unicamente per testare le proprie abilità ed eseguire gli ordini del suo superiore.
    Anche la sua voce è simile al filo di una spada, è gelida e profonda, come una caverna scavata nel ghiaccio secolare di una montagna.
    Hmmm, shinigami, la vostra determinazione è ammirevole,e i vostri intentis ono puri, quasi quanto i miei, però non lo siete voi.
    Il suo sguardo si indurisce ancora di più
    Guardatevi, siete ancora dei ragazzini, i vostri poteri sono ancora immaturi, le vostre abilità sono semplicemente elementari, le vostre posizioni di guardia fanno acqua da tutte le parti,e siete troppo attaccati ai sentimenti ed ai desideri materiali.
    Specialmente tu ragazzo

    Dice rivolgendosi a Federick
    Non ho idea dl perchè tu affermi di appartenere alla VII divisione, quando vi militavo io non era certo un covo di bambocci spauriti e privi di risoluzione. Guardati, tutto nel tuo aspetto lascia trasparire la tua mollezza; ti sei mai chiesto perchè le tue abilità non migliorino? E' semplice. Perchè dai tuoi occhi è chiaro che sei ancora troppo attaccato a quella chera la tua vita sulla terra, il tuo spirito non è libero, è ancora legato al tuo corpo da una catena, una catena chiamata rimpianto.
    E tutto ciò fa solamente soffrire la tua zampakuto, la posso sentire persino ora che soffre e ti implora di liberarla,ma tu sei sordo ai suoi appelli, e questo, per uno shinigami della Settima compagnia a cui tu presuntuosamente ritieni di appartenere è imperdonabile.
    Shinigami, se vuoi veramente fermare il pianto della tua zampakuto getta la tua vita alle spalle e accetta ciò che sei diventato, accetalo oppure morirai, per mano mia, perchè altrimenti non avrai neanche una possibilità.

    Poi Si rivolge a Shin, del tutto incurante di quale sia il suo grado.
    In quanto a te Ufficiale Kazama, non riesco proprio a capire cosa abbia trovato Miranda in uno come te, se fosse stato per me ti avrei lasciato a morire di stenti, oppure ti avrei ucciso al nostro primo incontro. Sei una persona brutale, rozza, manchi persino del carisma di un ufficiale di seggio; cosa pensi che voglia dire comandare degli uomini? Dargli semplicemente ordini? Tu non conosci la risposta, e questo rende anche te incapace di trovare la forza di combattere ad armi pari con me.
    Prima che possa alzare la spada, Shin gli è però subito addosso, e sferra un micidiale tondo alle ginocchia del suo nemico.
    Takao però non si scompone, e con un unico movimento fluido sposta la sua lucente zampakuto su un fianco interponendola tra Naibuka e il paio di pesanti pantaloni che indossa.
    Shin non può fare a meno di rabbrividire quando nota con terrore che il suo sfidante ha parato un tondo sferrato con due mani usandone solamente una.
    E quando uno strattone lo getta indietro capisce che lo shinigami non ha usato neanche una frazione della sua forza.
    Questo è ciò che significa essere ufficiali di seggio.
    Poco prima che Federick scatti in avanti egli si limita ad un semplice comando
    Non voglio che qualcuno si intrometta in questo duello, voglio vedere con i miei occhi il ragazzo a cui era interessata Miranda, voglio vedere se davvero ha le qualità necessarie a renderlo un mio avversario.
    E i duelli si fanno in due quindi....
    Ragazza, per favore, occupati di quello shinigami.

    Prima che Fed capisca cosa è successo, un calcio lo colpisce dietro la caviglia, facendolo cadere a terra e sventando il suo attacco...
    image
    Quando rialza lo sguardo non può fare a meno di essere sorpreso.
    Sopra di lui, a pochi metri di distanza sta in piedi una ragazzina di circa 15 anni dai capelli blu scuro. I suoi abiti, sebbene non proprio conformi al gusto comune laidentificano sicuramente come un quincy, la cosa più bizzarra è che invece della croce degli arcieri spirituali alla mano destra porta un guanto, simile, eppure allo stesso tempo diverso da quello che portava la quincy leader al briefing, in quanto questo alle estremita delle dita ha delle piccole placche metalliche,ed è privo delle alette vicino al polso.
    La fanciulla si avvicina di qualche passo profondendosi in un delicato inchino,presentandosi educatamente.
    Prego Takao-sama, sarò lieta di occuparmi di questo splendido ragazzo
    Il suo tono di voce delicato non si mischia affatto bene con lo sguardo crudele che ha, uno sguardo assai simile a quello che un gatto ha con un topolino ferito, che non aspetta altro che giocarci sino a ridurlo ad una palla informe di carne e sangue.
    Mi presento signori shinigami, io sono la sottotenente Setsuna, comandande della squadra d'assalto Epyon agli ordini diretti del Capitano Ivanovich. Sono stata inviata qui per dare manforte nella difesa del generatore, e soprattutto...
    Il suo sguardo si affila, mentre un ghigno sadico le si dipinge sul viso.
    Sono qui per fare in modo che nessuno di voi lasci questa stanza...SULLE SUE GAMBE.
    Da un lato della bocca sentite che ridacchia sinistramente,mentre allunga la lingua lentamente a leccare le punte metalliche delle dita.
    Poi estende la mano e con una contrazione del palmo attiva un oscuro congegno.
    Dalla punta delle sue dita affusolate esce una larga lama di luce lunga una ventina di centimetri che crepita mentre assorbe il reiatsu nell' atmosfera e lo scompone.
    Poi la fanciulla si mette in posizione pronta a scattare, il braccio teso all'esterno.
    E appena prima di partire mima un bacio in direzione del suo avversario.

    Poco più in là Takao solleva la sua zampakuto in posizione di guardia ed inspira profondamente, facendo il vuoto nella sua mente e preparandosi al combattimento imminente.
    image
    Le sue parole prima di scattare in avanti sono molto semplici e cariche di minaccia.
    Preparati Shin Kazama, poichè questo potrebbe essere l' ultimo scontro della tua vita Se non sei sufficientemente pronto a lottare morirai in pochi istanti. Sono anni che non incrocio la spada con un valido avversario, cerca almeno di non disonorare la lama che porti con te.
    Detto questo si scaglia in avanti verso di te ad una velocità paurosa, e si esibisce in un fendente alla spalla sinistra prima, e subito dopo con una rapida giravolta su se stesso sferra un montante al tuo fianco destro, che dovrebbe rivelarsi scoperto dopo aver parato il primo colpo.
    La sua lama schizza come mercurio, fendendo l'aria agilmente.
    Ed è allora che realizzi che la sua abilità con la spada è veramete superlativa.
    Si tratta di quello che molti definirebbero un genio, la zampakuto stessa è una estensione del suo corpo, un arto fantasma in grado di recidere tendini e muscoli indistintamente.
    CITAZIONE
    Forza:300
    Velocità:300
    Zanjutsu:350

    Dovrai dare fondo a tutte le tue capacità per sopravvivere.

    Dall'altro lato Federick non se la passa certo meglio.
    Setsuna scatta rapidamente in avanti con la lama di luce protesa, e sferra due fendenti alternati a entrambe le spalle dello shinigami.
    CITAZIONE
    Forza:200
    Velocità:250

    Terminato il secondo fendente poi si accovaccia, tentando di aprire il ventre del membro della VII compagnia con un rapido colpo letale.
    Quando il suo attacco incontra la zampakuto dell' avversario inizia a ridire, e sussurrando in modo che solo il guerriero dai capelli di platino senta mormora, con la lama che stride su quella del dio della morte.
    Andiamo....non penserai mica che la Vorgshwert sia una semplice spada vero? Adesso, fammi vedere che colore ha il tuo sangue....
    Con orrore vedete che due delle dita di separano dalla struttura della lama, creando due affilati artigli di reishi concentrato, che velocemente si dirigono verso il petto sguarnito del Donfiju.
    La sua Zampakuto trema, bloccata dalle altre due dita, esempre più velocemente gli artigli si avvicinano al suo stomaco, decisi a lacerarlo come un paio di forbici.
    CITAZIONE
    Forza:200
    Velocità:300

    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE

    Vorgshwert-(Artiglio di lupo)

    image

    DescrizioneQuesta terribile arma è l'invenzione più recente della VII divisione Quincy. Sviluppata nei laboratori Ivanovich ad uso esclusivo del Sottotenente Setsuna della squadra Epyon è una evoluzione della temibile Seele Shneider utilizzata dall' ordine dei quincy.
    Utilizzando un diffusore spirituale la Vorgshwert può dividere la propria lama in unmassimo di sei lame più sottili.
    La potenza rimane identica, tuttavia ne aumenta la superficie di attacco.
    A tutti gli effetti il reiatsu viene divorato e scomposto da questo artefatto con il risultato che per ogni ferita inflitta l' avversario perde 1 marginale di reiatsu.
    Utilizzatore:Setsuna
    Consumo1 Basso a turno per il mantenimento






    [...]




    SPOILER (click to view)
    Numero I
    Alejandra Cervantes
    Numero ???
    Numero XV


    La costruzione davanti al trio di individui era qualcosa di indefinibile: tecnologie umane, Shinigami e Quincy erano fuse insieme in uno stile nuovo, mai visto prima. I puristi lo avrebbero definito "aberrante", altri "un'orrenda chimera" eppure la gigantesca macchina aveva in sé una perversa e arcaica bellezza, dovuta forse alle decirazioni goticheggianti e al massiccio impiego di pietre dello stesso materiale del piano: come nel più epico romanzo fantasy, davanti ad esso erano state poste svariate decine di poltrone foderate.
    Due di esse -quelle centrali- erano occupate da Alejandra e dal pericoloso individuo da tutti conosciuto come Numero I

    -...-
    Seduto a gambe accavallate l'individuo pareva annoiato: non amava le attese, questo lo sapevano tutti... Eppure vi era qualcosa , un'ombra nel suo sguardo assente che la figura ammantata alla sua sinistra pareva comprendere meglio dell'arrancar biancovestita.
    -Problemi?- domandò, pur aspettandosi la risposta che sarebbe seguita: c'erano poche cose dell'uomo al suo fianco di cui egli non fosse a conoscenza. Già nel loro primo incontro, qualche anno prima, aveva avvertito una inspiegabile vicinanza che tuttora non era in grado di spiegare...
    -Temo di aver sottovalutato la capacità di Ivanovich di garantire la sicurezza della base per il tempo necessario.-
    Era chiaro.
    Nel Primo piano non vi era nulla di rilevante per il completamento del loro piano... Ma qualcosa di vitale importanza per la VII Divisione Russa dell'Ordine dei Quincy: che Ivanovich avesse permesso a degli intrusi di penetrare fin lì la diceva lunga sulla sua incapacità di far fronte alla situazione, piuttosto che alla bravura dei suoi avversari.
    Il russo si era rivelato un personaggio utile: facilmente corrompibile con la promessa di soldi e potere, come tutti gli idealisti disillusi... Ma pareva che le sue sole abilità non fossero in grado di reggere all'assalto di Shinigami e Quincy coordinati.
    Un vero peccato.

    -Devo occuparmene io?- domandò l'individuo in piedi, cercando di anticipare i desideri del suo signore. Perché in molti si erano uniti al Suo disegno per potere o per semplice divertimento... Ma pochi condividevano la sua linea di pensiero. E tra di essi, lui era il più convinto.
    -Uhm...- rimuginò l'uomo, levando dalla tasca un piccolo cilindro da cui estrasse due pillole bianche: erano pochi a conoscenza del fatto che il Numero I facesse un massiccio uso di tranquillanti.
    E nessuno più dei due individui che lo affiancavano poteva sapere quanto dannatamente ne avesse bisogno. -...Recati da lui passando per il Pozzo. E' la strada più veloce.- concluse, additando la porta laterale che dava al livello più basso della serie di livelli cilindrici sempre più stretti. Con probabilità sarebbe incappato negli Hollows, ma ciò si sarebbe tradotto nel togliere tutto il lavoro al Numero cui era stata affidata la zona; l'individuo ammantato non era sopravvissuto più di una vita umana nell'Hueco Mundo nascondendosi e basta...
    -Per aiutarlo... O per comunicargli la fine dei nostri rapporti con lui?- domandò questi, una volta tanto incerto sulle motivazioni del proprio capo: c'erano volte in cui non riusciva proprio a capire cosa gli passasse per la testa...
    -Dargli una mano ovviamente!- replicò l'uomo con un ampio -e disarmantemente innocente- sorriso -...Almeno per ora.-
    Annuendo, la figura nerovestita fece per prendere congedo.
    -Sarà fatto.- asserì, arretrando di un passo: il Numero I però lo fermò con un gesto pigro della mano, avvicinando quest'ultima all'altezza dell'orecchio e -scostando i capelli- permettendo al suo sottoposto di vedere distintamente l'auricolare che indossava.
    L'individuo sotto la cappa nera la conosceva bene; in quello stesso momento indossava una ricetrasmittente identica.
    -Tienila sempre a portata di mano, mi raccomando. Se avrò dei nuovi ordini, sarai aggiornato in tempo reale.- comandò mantenendo quell'aria assorta che aveva assunto pochi minuti prima: non aveva bisogno di vedere con gli occhi per capire cosa stesse accadendo al Primo Piano sotterraneo.
    Solo lui era capace di tanto...
    -Si.-
    Detto questo l'uomo si allontanò, lasciando il Numero I ed Alejandra soli davanti al macchinario.
    Non appena fu certa che la terza figura se ne fosse andata, fu la ragazzina a parlare. L'irritazione continuava a trapelare dalla sua voce, come puntualmente avveniva quando l'altro era presente.

    -Quegli intrusi mi fanno quasi pena, ora che lo hai mandato sulla loro strada. Sai bene che considero feccia quelli della sua razza, ma lui non è il genere di persona che vorrei essere costretta ad affrontare- commentò acida, sebbene il pronunciare quelle parole gli costasse molto in termini di orgoglio: forse -a prezzo di enormi sacrifici- avrebbe potuto liberarsene in singolar tenzone... Ma pur avendo avuto più di un'occasione per farlo fuori vi erano numerosi motivi per cui non si era liberata dell'irritante presenza che aleggiava sempre più spesso attorno al suo Capo.
    Inimicarsi quest'ultimo era una delle spiegazioni, ma più che altro era consapevole della pericolosità che il capo dei traditori del Gotei XIII rappresentava... Tra tutti i membri solo lei, il Numero III e -ovviamente- il Numero I potevano sperare di sopravvivergli.
    L'aspetto peggiore della vicenda era che di lui sapeva ancora troppo poco. Era -come alcuni dei suoi diretti sottoposti- un Vizard? Fin dove si spingevano le sue capacità? Quanti segreti nascondeva?
    Interrogativi questi destinati a rimanere tali, almeno per ora.

    -Più che comprensibile, mia cara. E' il migliore nel suo lavoro...- furono le parole che la richiamarono alla realtà.
    Per quanto le bruciasse ammetterlo, il Capo aveva ragione.
    CITAZIONE
    NOTA DEL QM:
    Bene, e così i vostri avversari sono arrivati, fatevi onore, e ricordate che i loro consigli alla fin fine potrebbero aiutarvi ^^


    Regolamento:

    - Si gioca a turnazione libera: non importa postare prima o dopo qualcuno, purché entro la fine della settimana tutti abbiano postato.
    - Ogni turno durerà una settimana, al termine della quale il QM posterà.
    - Se tutti i PG avranno postato, il QM potrà anticipare il giro, fornendo ai giocatori giorni in più per il turno seguente.
    - Randomicamente i post dei QM potranno essere modificati dagli admin inserendo narrazioni di cosa stà avvenendo altrove: questo avverrà per non rovinare ai QM (anche giocatori) l'effetto sorpresa.



    Edited by Allen92 - 19/11/2009, 21:20
     
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  14. dante.87
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    -Into the storm-
    Act 5th



    CITAZIONE
    Hmmm, shinigami, la vostra determinazione è ammirevole e i vostri intenti sono puri, quasi quanto i miei, però non lo siete voi...
    ...Guardatevi, siete ancora dei ragazzini, i vostri poteri sono ancora immaturi, le vostre abilità sono semplicemente elementari, le vostre posizioni di guardia fanno acqua da tutte le parti,e siete troppo attaccati ai sentimenti ed ai desideri materiali.
    Specialmente tu ragazzo...
    Non ho idea dl perchè tu affermi di appartenere alla VII divisione, quando vi militavo io non era certo un covo di bambocci spauriti e privi di risoluzione. Guardati, tutto nel tuo aspetto lascia trasparire la tua mollezza; ti sei mai chiesto perchè le tue abilità non migliorino? E' semplice. Perchè dai tuoi occhi è chiaro che sei ancora troppo attaccato a quella che era la tua vita sulla terra, il tuo spirito non è libero, è ancora legato al tuo corpo da una catena, una catena chiamata rimpianto.
    E tutto ciò fa solamente soffrire la tua zampakuto, la posso sentire persino ora che soffre e ti implora di liberarla,ma tu sei sordo ai suoi appelli, e questo, per uno shinigami della Settima compagnia a cui tu presuntuosamente ritieni di appartenere è imperdonabile.
    Shinigami, se vuoi veramente fermare il pianto della tua zampakuto getta la tua vita alle spalle e accetta ciò che sei diventato, accetalo oppure morirai, per mano mia, perchè altrimenti non avrai neanche una possibilità.

    Erano parole forti quelle dell'ex shinigami, eppure una parte di Shin sapeva che ciò che stava dicendo a Federick era vero; erano entrambi troppo inesperti per competere con lui, su questo non vi era alcun dubbio...
    Ma avevano fatto una scelta, e per quella scelta avrebbero sacrificato loro stessi; in ballo non c'era solo la salvezza della soul society ma tutta l'esistenza del genere umano. Ogni equilibrio esistente al mondo doveva essere protetto ed era questo l'obiettivo finale della loro missione.

    CITAZIONE
    In quanto a te Ufficiale Kazama, non riesco proprio a capire cosa abbia trovato Miranda in uno come te, se fosse stato per me ti avrei lasciato a morire di stenti, oppure ti avrei ucciso al nostro primo incontro. Sei una persona brutale, rozza, manchi persino del carisma di un ufficiale di seggio; cosa pensi che voglia dire comandare degli uomini? Dargli semplicemente ordini? Tu non conosci la risposta, e questo rende anche te incapace di trovare la forza di combattere ad armi pari con me.

    Nonostante l'arroganza di quelle parole, lanciate come pugnali contro di lui, Shin rimase impassibile; solo un'impercettibile luccichio nel suo sguardo glaciale, come a voler sfidare ancora quel nemico con un potere temibile quanto quello della sua vecchia sempai. Era concentrato il giovane ufficiale, sul suo avversario e su quello che di li a poco gli avrebbe risposto...
    Il suo attacco combinato con Fed kun non riuscì nemmeno a scalfirlo, ma questo il giovane Kazama se l'era immaginato. Ripresa la sua posizione di guardia Shin si accorse che il giovane compagno di squadra stava per affrontare un altro avversario

    CITAZIONE
    Non voglio che qualcuno si intrometta in questo duello, voglio vedere con i miei occhi il ragazzo a cui era interessata Miranda, voglio vedere se davvero ha le qualità necessarie a renderlo un mio avversario.
    E i duelli si fanno in due quindi....
    Ragazza, per favore, occupati di quello shinigami.

    °Accidenti, questa non ci voleva...Fed kun...°

    Nell'impossibilità di rovesciare quel cambiamento repentino dei protagonisti di quello scontro, Shin potè solo augurarsi che il giovane dai capelli argentati resistesse fino al suo intervento

    -Ciò che credi non mi interessa, non sono venuto fin qui per ricevere rimproveri da un traditore... Miranda per me ha cessato di esistere il giorno in cui l'ho rivista in quella landa desolata del deserto australiano... E' vero, non sono ufficiale da molto tempo, pertanto i miei ordini possono sembrare rozzi o di scarsa convinzione...-

    La presa attorno alla zanpakuto cominciò a farsi serrata, mentre questa cominciava impercettibilmente a vibrare

    -Shin...il suo istinto di uccidere ricolma l'aria circostante, fa attenzione...-



    °Si, lo percepisco... la sua reiatsu mi mette i brividi...°

    -...Tuttavia... ... ... mi sono offerto volontario per proteggere qualcosa in cui credo, e nonostante sia cosciente di non avere speranze con te, farò di tutto per fermarti. Il mio compagno di squadra è in difficoltà e prima di essere un suo superiore sono suo amico, pertanto non lascerò che gli accada qualcosa... Non so cosa ti abbia detto Miranda sul mio conto, ma... non sottovalutarmi !!!-

    CITAZIONE
    Preparati Shin Kazama, poichè questo potrebbe essere l' ultimo scontro della tua vita Se non sei sufficientemente pronto a lottare morirai in pochi istanti. Sono anni che non incrocio la spada con un valido avversario, cerca almeno di non disonorare la lama che porti con te.

    image
    Nemmeno il tempo di terminare la frase, che già Takao era davanti a lui. Non c'erano paragoni, la sua velocità era tale da lasciarlo inebetito per qualche decimo di secondo... Prima di permettere che la zanpakuto avversaria affondasse senza complimenti nella sua spalla sinistra, Shin spostò la sua lama in orizzontale, in modo da limitare quanto meno i danni che senza alcun dubbio il suo avversario gli avrebbe provocato in quel frangente.
    CITAZIONE
    - Velocità inferiore di 2-4 tacche a quella avversaria: Il movimento dell'avversario è percepito in leggero ritardo.

    Le due lame si scontrarono con leggero ritardo. L'inconfondibile stridio dei due metalli coprì in parte il mugolio di sofferenza che il giovane ufficiale si era lasciato scappare, dopo che la zanpakuto di Takao era riuscita in qualche modo a forzare la difesa imposta dal Kazama con la sua arma impugnata a due mani [1 BASSO x ferita da taglio alla spalla destra]
    -mmmmmmh...aaaaaargh!!!-
    un secondo colpo non tardò a seguire quello che era appena andato a segno, o quasi...
    Questa volta però Shin se l'era aspettato... Dopotutto, l'addestramento delle giovani reclute, gli aveva dato modo di riflettere sul fatto che quando ci si trova a dover affrontare un avversario palesemente ad un livello più elevato, chi subisce l'azione, tende inavvertitamente a scoprirsi dopo il primo attacco ricevuto...

    °No, non ti permetterò di ferirmi anche con questo colpo!!!°

    imprimendo 1 BASSO nel braccio destro [velocità 200 -> 275], che nel frattempo aveva liberato dalla presa sulla zanpakuto, Shin impugnò il wakizashi e sfoderatolo, andò a contrastare il montante al fianco destro, con cui Takeo aveva deciso di concludere la sua azione. Ancora una volta lo stridio del metallo invase l'atmosfera, provocando brividi al solo udirli... Nonostante fosse riuscito a fermare il secondo colpo, Shin continuava a sforzarsi per mantenere lontana la lama avversaria dal suo corpo. La forza con cui Takeo portava a segno i suoi attacchi era qualcosa al di là delle sue attuali capacità eppure sentiva di potercela fare; qualcosa in lui lo spingeva a non arrendersi e ad affrontarlo come mai aveva fatto fino ad allora...
    Il primo attacco dell'ex shinigami sembrava essere terminato. Possibile che Takeo fosse stato così sicuro delle sue capacità da non considerare il, seppur inferiore, livello del proprio avversario? Shin aveva subito una ferita, non grave per fortuna, ma era stato pur sempre messo alle strette dall'impavido avversario che l'aveva minacciato di morte poco prima...eppure era li, ancora in piedi, con il sangue che lentamente si faceva strada lungo il suo braccio sinistro, arrivando a scorrere prima sull'elsa, poi sullo tsuba ed infine sul filo della zanpakuto che stringeva saldamente nella mano... Sangue di un colore scarlatto, lucente e vivido come il fuoco che ardeva dentro di lui; inarrestabile, come la voglia che il giovane ufficiale aveva di progredire e di rendere al suo avversario la stessa ferita più i dovuti interessi...

    -Shin, ma tu sanguini!!!...permettimi di aiutarti...-



    °No Naibuka... non finchè lui non mostrerà la vera forma della sua zanpakuto°

    Preso da un'impeto di coraggio ed orgoglio, Shin parlò al suo avversario, sottolineando ogni parola con un velo di sarcasmo nella voce. Distrarre l'avversario e renderlo incapace di agire lucidamente, destabilizzando le sue sicurezze, avrebbe di certo peggiorato l'aggressività e la potenza dei colpi che avrebbe potuto subire in seguito, ma gli avrebbe permesso di far scoprire eccessivamente un avversario altrimenti molto attento a non lasciare spazi...

    -Accidenti...potevi tagliarmi il braccio con quell'attacco!!!... Però non l'hai fatto...strano...sinceramente pensavo tu fossi al livello di Miranda, ma evidentemente è superiore perfino a te...-
    Cercando di capire dal suo sguardo impassibile se le sue parole avessero sortito un qualunque effetto, Shin continuò a schernire il suo avversario, con l'intento di farlo innervosire. Forse l'unico modo per deconcentrarlo era ferire il suo orgoglio, magari paragonandolo a qualcuno che egli stesso non avrebbe ritenuto al suo stesso livello nonostante fosse dalla medesima parte, qualcuno come la sua ex sempai...
    -...e pensare che per un certo periodo sono riuscito a tenerle testa durante la sua trasformazione...Oh, forse questa cosa non ti era stata riferita, sedicente ex shinigami del gotei VII? La tua zanpakuto non credo sia contenta di come la stai utilizzando in battaglia... perchè non mi mostri quello che realmente sa fare e la finiamo con questa pagliacciata? Se devo combattere, lo faccio seriamente...IO...-
    Ciò che poteva succedere nei momenti seguenti era già stato immaginato da Shin... Vedeva nella sua mente il suo avversario richiamare il suo shikai, e probabilmente una maschera da vizard, come Miranda aveva fatto contro di lui tempo prima. Era preparato al peggio, lo era sempre stato, ma l'aver resistito seppur con qualche difficoltà all'attacco diretto di Takao ed esserne uscito tutto sommato ancora sano, non poteva che accrescere in lui la speranza di riuscire a spuntarla in quello scontro già perso sulla carta... Se Takao avesse ritenuto Shin un avversario alla sua altezza, probabilmente gli avrebbe mostrato la vera natura della sua zanpakuto...Ed a quel punto, anche Naibuka sarebbe entrata in gioco...un gioco che nonostante tutto poteva essergli fatale...


    CITAZIONE
    stato fisico
    43/48 marginali rimasti
    stato mentale
    Consapevole del rischio nell'affrontare un probabile Vizard, ma determinato a non lasciarsi intimidire, cerca di ferire nell'orgoglio Takao per fargli tirar fuori la vera forma della sua zanpakuto.
    reiatsu
    49/56 marginali rimasti



    •Forza 200
    •Velocità 200
    •Resistenza 200
    •Zanjutsu 225
    •Kidou 200
    •Reiatsu 14 bassi (56 marginali)

    Equipaggiamento
    pugnali da lancio
    senpen banka
    bende
    cauterizzatore lv 1
    cauterizzatore lv 2

    Armi

    wakizashi: impugnata
    zanpakuto: impugnata

    Azioni
    Difesa dall'attacco di Takao

     
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    Death’s kiss

    All’interno della stanza la tensione è diventata quasi palpabile.
    "Sono teso, sono nervoso.", ammette tra sé e sé lo shinigami della VII divisione rabbrividendo.
    E per quale motivo non dovrebbe aver paura sapendo che sta per confrontarsi contro quell’essere? Già, “essere”, perché chiamarlo “persona” sarebbe troppo…umano. Quella è una macchina, una macchina per uccidere, una montagna di muscoli e un lago di reiatsu.
    Solo gli incoscienti non hanno paura. Chi non teme la morte, alla fine, è sempre il primo a morire.
    Takao sembra godersi la situazione e, quasi a voler attestare ciò, la sua bocca di inarca in quello che qualcuno definirebbe un sorriso ma che al Dio della Morte appare un ghigno. La sua voce risuona fredda e metallica all’interno del grande ambiente mal illuminato dei sotterranei del laboratorio.
    «Hmmm, shinigami, la vostra determinazione è ammirevole,e i vostri intenti sono puri, quasi quanto i miei, però non lo siete voi. Guardatevi, siete ancora dei ragazzini, i vostri poteri sono ancora immaturi, le vostre abilità sono semplicemente elementari, le vostre posizioni di guardia fanno acqua da tutte le parti,e siete troppo attaccati ai sentimenti ed ai desideri materiali. Specialmente tu ragazzo ».
    L’ex-shinigami sembra riferirsi proprio al giovane Dio della Morte.
    "Diamine, ha già capito cosa possiamo e cosa non possiamo fare semplicemente da come abbiamo sfoderato le spade".
    «Non ho idea dl perchè tu affermi di appartenere alla VII divisione, quando vi militavo io non era certo un covo di bambocci spauriti e privi di risoluzione. Guardati, tutto nel tuo aspetto lascia trasparire la tua mollezza; ti sei mai chiesto perchè le tue abilità non migliorino? E' semplice. Perchè dai tuoi occhi è chiaro che sei ancora troppo attaccato a quella chera la tua vita sulla terra, il tuo spirito non è libero, è ancora legato al tuo corpo da una catena, una catena chiamata rimpianto.
    E tutto ciò fa solamente soffrire la tua zampakuto, la posso sentire persino ora che soffre e ti implora di liberarla,ma tu sei sordo ai suoi appelli, e questo, per uno shinigami della Settima compagnia a cui tu presuntuosamente ritieni di appartenere è imperdonabile.
    Shinigami, se vuoi veramente fermare il pianto della tua zampakuto getta la tua vita alle spalle e accetta ciò che sei diventato, accetalo oppure morirai, per mano mia, perchè altrimenti non avrai neanche una possibilità
    », continua lapidario pronunciando la sua sentenza.
    Federick non sa fino a che punto ciò che ha detto possa essere effettivamente vero, sente solo di potersi fidare. Ha come l’impressione che questo shinigami sia dotato di una profonda sensibilità che gli permette di capire, semplicemente con uno sguardo, il presente, il passato e il futuro di una persona, di capire cosa sia in grado di fare e cosa non sia in grado di fare, e di intuire quale sia il suo stato d’animo. Suo e quello della sua spada. E, nonostante appaia come una macchina da guerra senza scrupoli e senza sentimenti, il profondo legame che sembra unirlo alla sua spada lo mette in perfetta antitesi col capitano Zaraki, l’unica vera macchina da guerra che abbia mai visto.
    Il suo consiglio, dunque, potrebbe anche prenderlo in considerazione, e quello che ha detto – sebbene non ne abbia ancora esplorato i significati più profondi – è sostanzialmente vero.
    "La mia spada piange – dice – e persino lui può sentirne le grida. Perché allora sono così sordo?", pensa, rivolgendo lo sguardo all’elegante sagoma della sua zampakotou.
    «». Si limita a non rispondere; qualunque cosa dicesse sarebbe inappropriata e fuori luogo.
    Takao continua inesorabile col suo discorso, ferendo questa volta l’orgoglio del caposquadra.
    «In quanto a te Ufficiale Kazama, non riesco proprio a capire cosa abbia trovato Miranda in uno come te, se fosse stato per me ti avrei lasciato a morire di stenti, oppure ti avrei ucciso al nostro primo incontro. Sei una persona brutale, rozza, manchi persino del carisma di un ufficiale di seggio; cosa pensi che voglia dire comandare degli uomini? Dargli semplicemente ordini? Tu non conosci la risposta, e questo rende anche te incapace di trovare la forza di combattere ad armi pari con me ».
    Nemmeno il Donfijou sa esattamente cosa voglia dire comandare degli uomini – o almeno non lo ricorda più –, ma si sarebbe offerto volentieri di spezzare una lancia a favore dell’ufficiale sulla base del fatto che Shin è sempre stato premuroso e mai autoritario nei confronti del suo sottoposto, anzi, nel corso della missione si era rivelato fin troppo protettivo.
    Mail tempo delle parole volge subito al termine: il nono seggio grida un comando e parte all’attacco. Il ragazzo dai capelli candidi gli è subito dietro: Shin riesce ad eseguire la sua sciabolata contro le gambe dell’avversario, senza, tuttavia, riuscire a lederne le carni. Takao, infatti, con una semplicità disarmante, frappone la sua katana tra sé e Naibuka e, brandendo la spada con una mano sola, respinge il suo aggressore. La sua forza è sbalorditiva è questo fa capire ai due sfidanti quanto possa essere impari lo scontro che stanno combattendo e quanto sia ben riposta la fiducia di Takao nelle proprie capacità.
    Federick ha appena il tempo di realizzare ciò, che viene subito interrotto da un comando del suo avversario:
    «Non voglio che qualcuno si intrometta in questo duello, voglio vedere con i miei occhi il ragazzo a cui era interessata Miranda, voglio vedere se davvero ha le qualità necessarie a renderlo un mio avversario.
    E i duelli si fanno in due quindi....
    Ragazza, per favore, occupati di quello shinigami
    ».
    Per meglio dire, viene interrotto da un calcio alla caviglia che lo fa rovinare a terra.
    Se gliene avesse dato il tempo, gli avrebbe dato ragione e mi sarei anche fermato. Lo shinigami è sempre stato d’accordo sul fatto che gli scontri si combattano in due, anche quando le forze che si fronteggiano sono impari. E’ prerogativa degli hollow combattere in branco, non degli shinigami.
    Quando si rialza, quello che vede lo sorprende non poco: c’è una ragazzina di quindici anni dai capelli pervinca ad aspettarlo,una quincy – da quanto deduce dalla sua uniforme e dal guanto bianco simile a quello posseduto da Takahata – dal corpo già maturo e dall’aria seducente.

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    Si rialza con una smorfia: "Atterrato da una ragazzina", pensa, sebbene stia già maturando l’idea che quella sera il suo orgoglio sarebbe stato ferito più volte, a giudicare dall’aria saccente della ragazza e dal fatto che un mostro come Takao se la porti dietro.
    La ragazzina si esibisce in un fine inchino, che stona con la perfidia che sembra trasudarle da tutti i pori.
    «Prego Takao-sama, sarò lieta di occuparmi di questo splendido ragazzo», dice, rivolgendosi al suo superiore. Lo shinigami ignora il suo complimento e lascia che si presenti. La sua voce è dolce e delicata, diametralmente opposta a quella dura e metallica dell’ex-shinigami.
    «Mi presento signori shinigami, io sono la sottotenente Setsuna, comandande della squadra d'assalto Epyon agli ordini diretti del Capitano Ivanovich. Sono stata inviata qui per dare manforte nella difesa del generatore, e soprattutto... Sono qui per fare in modo che nessuno di voi lasci questa stanza...SULLE SUE GAMBE»
    Un ghigno le si allarga sulle labbra, rivelando tutta la perfidia e la crudeltà che la anima.
    «Mi sono offerto volontario per proteggere qualcosa in cui credo, e nonostante sia cosciente di non avere speranze con te, farò di tutto per fermarti. Il mio compagno di squadra è in difficoltà e prima di essere un suo superiore sono suo amico, pertanto non lascerò che gli accada qualcosa... Non so cosa ti abbia detto Miranda sul mio conto, ma... non sottovalutarmi !!! », alle sue spalle il suo caposquadra grida qualcosa di risposta nei confronti di Takao
    «Ti ringrazio Shin-san, ma su questo ha ragione Takao: i duelli si combattono in due. Bada, piuttosto, a rimanere tutto d’un pezzo quando avrai finito con lui. Io cercherò di fare altrettanto con lei»,risponde senza stizza né astio, usando un tono di voce abbastanza alto da farsi sentire. Poi continua, rivolgendosi alla ragazza
    «Il mio nome è Federick, – si presenta a sua volta – e ti ringrazio per il complimento, anche se temo che dovremo incrociare le lame noi due. Ad ogni modo mi dispiace, ma i miei di ordini sono di disattivare quel generatore, ed uno di noi due stasera avrà disatteso le aspettative dei propri superiori». Il suo tono di voce è calmo, freddo, innaturale. Ad ogni modo non rispecchia ciò che sta provando: si chiede dove possano arrivare le capacità di un sottotenente, e il fatto che la sua avversaria sia così giovane gli incute un certo timore.
    Di tutta risposta la sua interlocutrice si lecca le dita compiendo un gesto abbastanza ambiguo e, subito dopo, con uno scatto del polso attiva uno strano marchingegno. Un nuovo ronzio si aggiunge a quello provocato dal generatore, e il nuovo sibilo è prodotto da qualcosa di molto più temibile. Sulle sue dita si forma una larga spada d’energia spirituale, mentre l’oscuro marchingegno assorbe e scompone l’energia circostante formando una lama di reishi.
    Si mette in posizione di guardia, la lama protesa verso l’esterno.
    Lo shinigami imita il suo gesto, stringendo con entrambe le mani l’elsa bianca della sua Asauchi, ricevendo in cambio la fredda pressione del tessuto dei suoi guanti di cuoio.
    La ragazza parte all’attacco scattando in avanti, non prima, però, di mimare un bacio nella sua direzione. Un bacio arrogante e spudorato, che non ha niente a che vedere con sentimenti come l’amore.
    Setsuna cerca di colpire il suo avversario alternando una coppia di fendenti discendenti, mirati verso la spalla sinistra prima, e la destra poi, del malcapitato Federick.
    La velocità con cui si muove è sufficiente a sorprendere il ragazzo dai capelli di platino, e ancor di più la forza con cui scaglia i suoi colpi; tuttavia non è abbastanza per far perdere coraggio allo shinigami della VII divisione.
    Schiva il primo colpo scartando di lato, un rapido passo a destra e l’inclinazione dell’intero busto in modo che la lama dell’avversaria passi oltre, tagliando in due l’aria che la separa dal suo obiettivo, vivida e pulsante d’energia. In realtà non è esattamente ciò che avviene: piuttosto che scivolare oltre, la spada d’energia riesce a strappare qualche brandello di stoffa dallo shikakusho del Dio della Morte e, con esso, taglia di striscio qualche brandello di carne. Il dolore rimane comunque sopportabile e lo shinigami bada bene a non lasciarsi sfuggire neanche un lamento. Ad ogni modo il primo colpo messo a segno nel duello è della ragazza e lo shinigami deve prenderne atto.
    [1 Ferita Bassa sulla spalla Dx; -1 Marginale per Assorbimento]
    CITAZIONE
    Setsuna
    Forza: 200
    Velocità:250
    Federick
    Velocità: 225
    Resistenza: 200

    - Velocità pari a quella dell'avversario: entrambi i PG si muovono alla stessa velocità, gli attacchi sono percepibili (ma non necessariamente evitabili) per entrambi.
    N.B. Velocità inferiore di una tacca non c’è, pertanto immagino che si debba usare questa.

    Lo spostamento, però, lo predispone a prendere in pieno il secondo fendente, senza nessuna possibilità di schivata. Lo shinigami solleva la zampakotou con entrambe le mani e disegna un ampio arco davanti al suo volto, in modo da incontrare la lama dell’avversaria a metà del suo percorso e cercare di bloccarla. Il contatto tra le due lame, diversamente dalle aspettative del ragazzo, è lo stesso che avverrebbe tra due comuni spade di metallo tanto che tra questo connubio di lame viene generato un firmamento di scintille.
    La ragazza, per nulla arresa, si accavoccia a terra e tenta di aprire l’addome del suo avversario con un rapido affondo.
    Allo shinigami non resta che continuare a designare l’arco già tracciato a metà dalla sua spada, imprimendo ancora più forza nei muscoli delle braccia. Gli viene da pensare che quello è il bersaglio preferito dei suoi avversari, e se non fosse stato per uno dei membri di quell’organizzazione non ce l’avrebbe più attaccato al resto del corpo.
    Le due lame stridono scivolando l’una sull’altra, e al cozzare delle lame si aggiunge una risatina della quincy.
    « Andiamo....non penserai mica che la Vorgshwert sia una semplice spada vero? Adesso, fammi vedere che colore ha il tuo sangue....», sogghigna sadica la ragazzina.
    E di fatto ha ragione, la Vorgshwert – o come la si vuol chiamare – non è una semplice spada! La lama si scinde in quattro artigli di luce lunghi ed acuminati, di cui due si serrano intorno alla lama del Donfijou, mentre i restanti si scagliano velocissimi contro il petto indifeso del ragazzo.
    E’ l’istinto di sopravvivenza ad ordinare al ragazzo dai capelli di platino di staccare una mano dall’elsa bianca della propria zampakotou e dirigersi fulminea verso il proprio wakizashi. E’ così che durante il percorso un brivido di reiatsu gli attraversa il braccio sollecitando di molto la velocità del movimento. Ed è per questo che la presa del Donfijou si serra intorno al manico della spada e la solleva, pur senza estrarla, fin sopra il petto.
    CITAZIONE

    Setsuna:
    Forza:200
    Velocità:300
    Federick:
    Resistenza: 200
    Velocità: 225 » 275 ½ Basso braccio Sx (Velocità +2 Tacche)

    - Velocità inferiore di 2-4 tacche a quella avversaria: Il movimento dell'avversario è percepito in leggero ritardo.
    Velocità pari a quella dell'avversario: entrambi i PG si muovono alla stessa velocità, gli attacchi sono percepibili (ma non necessariamente evitabili) per entrambi.
    N.B. Velocità inferiore di una tacca non c’è, pertanto immagino che si debba usare questa.

    Le lame avversarie incontrano il legno del saya del wakizashi a pochi centimetri dal suo cuore e nonostante l’impatto sia violento, il legno del fodero resiste all'urto.
    CITAZIONE

    Fodero di Difesa
    image
    Descrizione: Tecnica di tipo difensiva, per la precisione consiste nella capacità di utilizzare il fodero della propria arma come supporto difensivo da un attacco avversario. Si è in grado di far scorrere il proprio Reiatsu all'interno di esso in modo tale da renderlo resistente. Una tecnica molto utile se il diretto avversario ha una potenza di colpo superiore alla nostra, in questo è possibile difendersi in maniera più efficace col supporto del fodero.
    Consumo: Marginale


    Dopo aver allontanato con un ultimo spintone la lama nemica, la mano sinistra abbandona il fodero del wakizashi lasciandolo ricadere sul fianco dello shinigami saldamente assicurato dal laccio di cuoio, e va ad unirsi con la destra sulla stretta della zampakotou.
    «Rosso. COME IL TUO!!!» le grida contro.
    Con un impeto rabbioso avrebbe agitato avanti ed indietro la propria zampakotou, strattonandola in tutte le direzioni possibili, dando fondo a tutte le proprie energie e facendo presa sui fedeli guanti di cuoio; poi, una volta liberata la lama dalla morsa della ragazza, sfruttando l’elasticità dei propri muscoli e avanzando col piede destro per dare maggior forza al colpo, avrebbe scagliato un potente sgualembro portato da sinistra verso destra all’indirizzo della spalla destra dell’avversaria.
    CITAZIONE
    Forza 200» 250 ½ Basso nelle braccia (+2 tacche)
    Velocità 225

    Infine, avrebbe saltato agilmente di qualche passo più indietro e si sarebbe allontanato dall’avversaria indietreggiando lentamente, pronto, però, a tornare subito alla carica. Sarebbe indietreggiato ancora di un paio di metri, fino ad arrestarsi completamente e fissare negli occhi Setsune.

    «Convergi luce negli spazi d’oscurità.», avrebbe recitato a tono basso mentre avrebbe estratto un qualcosa dalla sacca portaoggetti allacciata dietro la schiena.
    Lo shinigami avrebbe corso in avanti caricando frontalmente la ragazzina dai capelli blu e, a circa un metro dalla ragazza, le avrebbe lanciato contro quel qualcosa estratto poco prima dalla sacca, finora tenuto nascosto all’interno del suo pugno sinistro. Un’anima particolarmente dotata avrebbe potuto avvertire un infinitesimale sbalzo d’energia all’interno del pugno racchiuso del Dio della Morte.
    [1 Marginale per attivazione della Kemuru Baku]
    L’oggetto si sarebbe rivelato essere nient’altro che una comune sigaretta dal filtro giallo e la carta bianca. Se lo shinigami avesse calcolato esattamente i tempi, la sigaretta sarebbe dovuta esplodere in prossimità del proprio bersaglio. Una deflagrazione rumorosa ma poco pericolosa, atta soprattutto a sorprendere il nemico.
    CITAZIONE

    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku - Bomba x1
    image
    Descrizione: Una normale sigaretta presa da un comunissimo pacchetto. Lo shinigami può fumarla liberamente, aspirarne il sapore denso ed accattivante, assaporare la qualità e la morbidezza del tabacco. Se vuole, però, può lanciarla contro un avversario (lanciandola con due dita, oppure “sputandola” via) e, consumando una quantità Marginale di reiatsu, può farla esplodere entro un tempo breve. Volendo, può impastare nella sigaretta un consumo Mezzo Basso, ritardando la detonazione di un paio di minuti.
    L’esplosione comporta – nei migliori dei casi – ferite di entità bassa da ustione e un sottilissimo velo di fumo causato dalla combustione degli agenti deflagranti, che si dirada subito e non provoca nessun impedimento all’avversario, a livello di gioco, rispetto alla detonazione stessa.
    La sigaretta è contenuta in un pacchetto comunissimo insieme ad altre 9 sigarette perfettamente uguali alla prima tranne che per l'assenza di polvere da sparo. Non ci sono segni distintivi, lo shinigami ricorda l'ordine esatto delle sigarette all'interno della confezione. Fumarla fino alla fine non comporta l'esplosione: solo il consumo di reiatsu innesca la detonazione.
    Restrizioni: Necessita di ‘Controllo del Reiatsu lv.2’ in scheda per ritardare la detonazione.
    Consumo: 1 Marginale / 1 Mezzo Basso


    Subito dopo l’esplosione, infatti, Federick si sarebbe piegato in avanti e, spiccato un piccolo balzo, si sarebbe esibito in una scivolata sulle ginocchia. Avrebbe deviato la sua corsa, non più frontale ma leggermente flessa verso sinistra, in modo che – se l’avesse continuata – si sarebbe trovato a superare l’avversaria. Lo shinigami dai capelli di platino si sarebbe dovuto trovare all'altezza del fianco di Setsune nel momento in cui avrebbe recitato le ultime parole del kotodama dell’incantesimo che aveva intenzione di scagliare. Posato – delicatamente – l’indice e il medio della mano destra contro il ginocchio destro della ragazza, avrebbe finito di recitare a voce bassissima ed un tono quasi laconico:
    «Hadou Shi, Byakurai.».
    Da una distanza così ravvicinata, il fulmine bianco dell’hadou avrebbe dovuto causarle danni ingenti alla gamba o, almeno, comprometterle in qualche modo i movimenti. Avrebbe deviato leggermente le dita verso l’alto, in modo che il fulmine non si propagasse orizzontalmente ma avesse avuto una traiettoria leggermente deviata verso l’alto, così da scongiurare un’eventuale salto di Setsune.
    CITAZIONE

    Byakurai (Bagliore Bianco) - Hadou N°4
    image
    Kotodama: Convergi luce negli spazi di oscurità!
    Descrizione: Un raggio di energia che si crea dall'indice e dal medio e si propaga nella stessa direzione da essi indicata. Il diametro di questo raggio è di 4 cm ed è in grado di coprire una distanza massima di 8 metri. Colpendo un bersaglio in pieno è in grado di provocare una ferita Bassa da perforazione, la tecnica è in grado di penetrare qualsiasi muscolo, ma s'infrange sulle ossa. Per questa pecca è richiesta una grande precisione e solo coloro che riescono ad usarla con strategia, sono in grado di rendere questa tecnica fatale; puntandola nelle giuste direzioni conosciute dai più abili utilizzatori di Arte magica. Con un ottima padronanza del reiatsu si è in grado di deviare il raggio in base alla propria volontà, aumentando così le possibilità di colpire il bersaglio.
    Restrizioni: Richiede Controllo del Reiatsu Lv.3 per la deviazione del raggio.
    Consumo: Basso


    Eseguito l’Hadou, si sarebbe rialzato rapidamente in piedi e sarebbe indietreggiato con passi lunghi e veloci.
    Il gioco che stava conducendo Federick era molto sottile, qualcosa sul filo dello scorretto ed un passo oltre lo strategico. L’avrebbe semplicemente ripagata con la stessa moneta. Quel guanto-spada non gli era ancora andato giù.

    ____________________________________________________________________



    CITAZIONE

    Stato
    Reiatsu: 40/56 (In marginali).
    Consumi del turno: 1 marginale per Assorbimento; ½ Basso per potenziamento braccia; 1 Marginale per Fodero di Difesa; ½ Basso per potenziamento; 1 Marginale per attivazione della Kemuru Baku; 1 Basso per Byakurai.
    Ferite: 44/48 (In marginali)
    1 Ferita Bassa da taglio sulla spalla Sx.
    Stato Fisico: Affaticato dalla corsa. Il taglio sulla spalla è poco più che un graffio sanguinante: brucia, ma non lo impedisce in alcun modo.
    Stato Psicologico: Sorpreso dal trovarsi di fronte ad una quincy quindicenne tanto agguerrita. Pronto a tutto pur di eliminarla.
    Difesa: Parzialmente Schivato; Parato; Parato; Parato con Tecnica.
    Attacco: Sgualembro; Lancio della Kemuru Baku; Byakurai.

    Equipaggiamento
    Armi:
    Zanpakotou [In uso su entrambe le mani]
    Wakizashi [Allacciata al fianco Dx]
    Coltelli da lancio x8 [4 x Cintura] [4x Sacca portaoggetti]
    Sigaretta Fumogena - Kemuru Kun x2 [x1 Sacca portaoggetti][x1 Usata]
    Sigaretta Esplosiva- Kemuru Baku x1 [x1 Usata]
    Altro:
    Guanti x2 [In uso su entrambe le mani]
    Bende di cura x1 [Avvolta intorno al braccio destro]
    Cauterizzatore x2 [Sacca Portaoggetti]
    Sacca porta oggetti [Allacciata alla cintura dietro la schiena]

    Statistiche
    Forza 200
    Velocità 225
    Resistenza 200
    Zanjutsu 200*
    Kidou 200
    * Comprendente del bonus di divisione

    CITAZIONE
    narrato
    "Pensato".
    «Parlato».
    «Parlato da altri».
    [Note]


     
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