Bleach Soul Society

Che La Morte Abbia Inizio

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  1. Toukai
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    SPOILER (click to view)


    *Narrato*
    =Voce Interiore=
    #Parlato Toukai#
    #Parlato Altrui#
    ° La Creatura°



    Dopo aver preso i due compagni a casa, Toukai si è diretto verso l’aeroporto, lasciando guidare l’amico, dicendo che ha dormito poco e che vorrebbe evitare di accopparli prima del tempo.
    Si ritrova dunque a pensare, mentre siede dietro, accanto ad un paio di valige
    :

    *Luca è eccitatissimo al solo pensiero di poter camminare per le strade giapponesi e mangiare i mille cibi della mia tradizione. Per quanto possa trovare stupida questa sua eccitazione, in parte la condivido, vuoi par il fatto che abbandono questo inferno, vuoi per il fatto che potrò inventarmi una nuova vita.*

    Mentre finisce quest’ultimo pensiero, un altro si palesa nella sua mente:

    *vuoi perché potrei anche andare a visitare dove è nata mia madre...forse potrei sapere qualcosa di lei, qualche bel ricordo...*

    Mentre questo pensiero si fa largo nella sua mente, vede se stesso passeggiare nel piccolo villaggio natale della madre, mentre fa qualche domanda agli abitanti facendosi raccontare qualche piccolo aneddoto, una sensazione di gelo lo attanaglia dalla vita in su, cancellando quella sensazioni di benessere che si stava facendo largo.
    Gli verbia con fredda crudeltà, come fosse ovvio, una verità assoluta:


    = ... Tu l’hai uccisa ... =

    Toukai riconosce questa voce come la sua coscenza.
    È la voce che gli si palesa in mente ogni volta che il suo pensiero va alla madre, cercando affetto e protezione in quella figura. Ma puntualmente, nel momento in cui le fredde catene che gli aggrovigliano il cuore, stanno per aprirsi e donargli un minimo di calore, la voce lo rimette al suo posto, aiutandolo a soffrire, ancora e ancora.
    Mentre sente ciò si accorge che il suo corpo si è irrigidito, a partire dal volto: occhi sgranati, la bocca lievemente contratta in un ghigno folle, le dita della mano sinistra rigide e parzialmente chiuse...
    Si riscuote in un secondo, fissando e aprendo la sua mano, contratta fino a pochi secondi prima.
    Pensa fra se e sé:


    *Si, non ne ho il diritto... l’unica cosa che farò, sarà cercare un nuovo modo di vivere, trovando come saziarci in maniera più che sufficiente...*

    Verbia al plurale, parlando a quella parte di se che ha scoperto, che sa esserci, anche se ora dorme e riposa in un’angolo della sua mente...
    Sa, che come la fame viene a farsi sentire per un cucciolo, prima o poi anche lei andrà sfamata...e intuisce che lasciarla a lungo a digiuno non farebbe altro che renderla più feroce...
    Abbandona questi pensieri e si getta sulla conversazione in atto tra i suoi amici.
    Procedono al check-in, caricano le valige e salgono sull’aereo.
    Passa il viaggio, ascoltando e raramente intervenendo nelle conversazioni degli amici, grattandosi la testa e sbuffando, quando i modi di fare “all’italiana” degli amici iniziano a coinvolgere gli altri passeggeri...


    *mi chiedo il perché ‘sti idioti coinvolgano sta gente qua... gia è na rottura, ci mancano solo la gente che non si fa i cazzi propri...*

    Pensa mentre getta un’occhiataccia ad una signora particolarmente loquace, la quale ha iniziato a parlare del figlio, il quale dovrebbe avere la loro stessa età, e che dovrebbe aver conseguito chissà quali lauree su improbabili campi scientifici...
    Toukai gli lancia uno sguardo folle, misto ad un bisogno omicida, socchiudendo il ciglio sinistro.
    Sente il suo compagno svegliarsi, stiracchiarsi, e puntare anch’egli il suo sguardo sulla signora, accendendo in Toukai una forte voglia di saltare contro la signora e infilargli la borsa della donna nella gola, mentre con forza si accinge stritolare il suo morbido collo...
    Toukai comprende che tale gesto porterebbe troppe inutili quisquiglie, indi capisce che è il momento di calmarsi e di trattenere la sua mirabile voglia omicida.
    Scuote il capo e porge la propria testa fra le mani, socchiudendo gli occhi e pensando


    *Calmiamoci... Non è il momento per fare queste cose... se la uccidessimo qui davanti avremmo troppi testimoni da mettere a tacere... ci impiegheremmo troppo ad ammazzarli tutti...!*

    Calmatosi, nota che uno dei suoi due amici aveva notato la sua espressione, indi, lo avvicina con un gesto della mano e gli dice sottovoce:

    # Stai tranquillo... non credo di esser l’unico a voler tappare quella ciavatta parlante che c’ha quella signora al posto della bocca...#

    Gli favella serio, per poi abbozzare un sorriso, vedendo l’amico che sbotta in una risatina trattenuta, il quale poi gli dice:

    # si, ma nessuno di loro è brutto come te!!!#

    Indi l’amico scoppia a ridere senza trattenersi, dando una poderosa pacca sulla spalla destra di Toukai, il quale socchiude le palpebre e alza gli occhi al cielo, e, incassando la pacca, risponde:

    # Si, e nemmeno un naso cosi bello!#

    Alludendo alla particolare forma del naso dell’amico, sfottuta in più episodi, sempre in modo giocoso tra gli amici.
    Sbottati entrambi a ridere, Toukai sente che il suo “cucciolo” ha voglia di sgranchirsi, di fare un po’ di movimento.
    Non può restare lì.
    Troppa gente.
    Ha bisogno di stare qualche momento solo...
    Chiede all’amico di farlo passare, col quale ha un botta e risposta:

    # Ma dove vai? Non avevi detto che ti fa schifo cagare nei bagni degli aerei?#

    #Si, ma se non ci vado adesso combino un macello...Non vorrai pagare un biglietto in più ...spero...?#

    Indi si dirige al bagno più vicino. Entrato approfitta per orinare... Si accorge d’aver detto il vero: quei bagni erano veramente squallidi...stretti e bassi, avrebbero di certo costituito un problema per altri di proporzioni maggiori delle sue...
    Finito di orinare si siede sulla tazza, cercando di calmarsi e calmare la Bestia, riuscendoci dopo qualche minuto...
    Quando decide di tornare al proprio posto, sente l’annuncio del comandante agli altoparlanti. Come se non fosse venuto nel bagno, la bestia riprese a chiamare sangue, a voce sempre maggiore, fin quasi ad urlare.
    Seguirono i sussulti provenienti dall’aereo. Indi Toukai capisce che sta accadendo qualcosa di particolarmente strano. Decide dunque di non badare alla bestia ma ben sì di uscire fuori a vedere cosa stesse accadendo.


    *Magari potrei anche trovare il modo di saziarci...*

    Gli balena questo pensiero nella mente mentre esce, ma preso dal trambusto generale non si dà tempo per commentare tale pensiero, pazzo, ma estremamente allettante.
    Vede il panico creatosi: urla, paura, gente a terra.
    Nota il suo amico Luca a terra...
    Sgrana gli occhi.
    Sente una forte fitta allo stomaco.
    Sente tristezza, dispiacere, malinconia.
    In pochi attimi gli balenano in mente alcune immagini della loro amicizia, piccoli gesti che gli avevano reso caro l’amico.
    Mentre il cordoglio stava per prendere il sopravvento nel ragazzo, la Creatura, s’insinuò nella sua mente. Lo Schiaffeggia e gli dice:


    °Che cazzo fai! È morto! È inutile che ti dispiaci per quella nullità... Ricorda: è stato solo un movente per pararti il culo, e come infimo alibi qual era è morto, risparmiando a noi il grave compito, anzi, Togliendoci il Piacere di Ammazzarlo...!°

    Queste parole lo riportano al freddo cinismo che da sempre è possibile cogliere quando si trova a parlare con degli sconosciuti. Riguarda l’amico, anzi il conoscente e pensa:

    *Si, hai ragione...è stato solo un mezzo per salvarci il culo... A sto punto mi riprendo il bracciale che gli avevo regalato quando sono tornato dal concerto...*

    Mentre si china a prender il bracciale legato al polso dell’amico, Toukai sente qualcosa avvicinarsi, e sente un sibilo partire dal basso verso il suo viso, colpendolo perfettamente al mento, facendolo volare in aria, spezzandogli la mascella e frantumandogli le vertebre legate al cervello.
    Prima di cadere a terra esanime, ha solo il tempo per poter pensare:


    *O Cazzo...!*

    Edited by Toukai - 23/3/2009, 23:08
     
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    Ti risvegli nella carlinga dell'aereo, il sangue è sparso ovunque eimbratta indistintamente sedili, pareti e resti umani. Tuttavia, più strano è che vi siano ancora una decina e più di sopravvissuti,che si guardano meravigliati l'un l'altro additandosi le catene che sporgono dai rispettivi petti; la stessa catena che porti anche tu.

    Dsiderando ardentemente rivedere la luce del sole osservi da uno dei finestrini il paesaggio, ma quello che colpisce i tuoi occhi è invece del blu del cielo, il blu del mare. L'aereo è ammarato, o meglio precipitato.

    Del tuo amico nessuna traccia, anche il suo corpo sembra scomparso. Mentre ti chiedi ancora cosa stia succedendo dalla porta che da sulla stiva senti provenire un urlo raccapricciante, qualunque sia la cosa che ti ha ucciso è ancora la dentro.

    Nell'eccitazione ti accorgi di una cosa, la voce non ti parla più. I passi si avvvicinano, è tempo di scappare

    CITAZIONE
    Ottimo post, continua così^^
    Adesso descrivi i tuoi pensieri e le tue azioni con dovizia diparticolari, volendo sei libero di aggirarti per l'aereo, ma non farti prendere....

     
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  3. Toukai
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    Apre gli occhi.
    Un istante è passato, da quando il suo corpo ha fatto capolino con il pavimento artificiale dell’aereo.
    O è stata una sua impressione?
    Fa leva con le braccia e si mette a sedere mentre passa il suo sguardo sull’ambiente, per cercare di capire ciò che è accaduto, quando e perché...
    Vede sangue, tanto sangue, corpi mutilati, sparsi in più punti dello scafo.
    Sgrana leggermente gli occhi, un moto di paura nel petto


    *Ma possibile che sia accaduto tutto ciò e io non me ne sia reso conto? Cazzo la botta che mi è arrivata è stata davvero forte ... se becco quel figlio di puttana che mi ha steso giuro che lo ammazzo... ma ...un momento... quel figlio di puttana... nemmeno lo ho visto colpirmi... cosa diamine può essere stato??? A giudicare dal macello... il bastardo deve essersi divertito parecchio mentre ero svenuto, però... un momento!!!*

    Mentre quest ultimo pensiero si formula nella sua mente, sente delle voci, voci umane, come la sua.
    Volge lo sguardo verso il provenire di quel farfuglio, con la fronte contratta dalla curiosità e gli occhi attenti.
    Mentre si dirige verso le voci, guarda verso i lunotti dell’aereo e resta incuriosito dall’assenza di nuvole, dal blu intenso e penetrante…non ha mai visto un cielo cosi blu, troppo blu… si avvicina al lunotto per vedere meglio e quando si avvicina, si accorge che quello non è il cielo, ma acqua.
    Veloce un pensiero si muove nella sua mente scossa


    * Santo cielo l’aereo deve essere precipitato!!!siamo finiti in acqua, nel bel mezzo dell’oceano...!Possibile?!?*

    L’irrazionalità dell’accaduto lo disorienta per alcuni secondi, lasciandogli la mente vuota, e il cuore pieno di sgomento. Decide di non fermarsi ad indagare per il momento, se c’erano altri sopravvissuti come lui, doveva trovarli e magari chiedergli spiegazioni.

    Giunge dai passeggeri superstiti, raggruppati in un angolo lievemente distaccato da una montagna di cadaveri, i quali si puntano il dito al petto spaventati. Accantonata l’idea di esser precipitati e senza aver udito i discorsi degli astanti, Toukai interrompe il discorso verbiando con lieve disinvoltura:


    #Ehm.. non vorrei interrompere le vostre discussioni, ma mi spiegate perché tu e tu #


    Indica una giovane coppia, lei asiatica, lui palesemente italiano

    #state qui a parlare, quando la vedo i vostri corpi tagliati in due, con parte delle vostra budella spalmate su quel finestrino...?#

    Mentre finisce questa frase nella sua mente gli balena un pensiero, come se fino a poco prima fosse stato velato da un sottile strato di nebbiolina, rendendolo invisibile e impossibile da distinguere.

    *No...!non dirmi che...!*

    Bestemmia animatamente, quindi s’accinge a tornare nel loco da cui si era rialzato, senza notare la coppia di sposini sbiancare, per aver riconosciuto i propri vestiti fra i pezzi di cadavere indicati da Toukai. Tornato trova parte del suo corpo, steso a terra, rivolto verso l’alto. Gli occhi sbarrati, un rivoletto di sangue che scende dalla bocca spalancata. Non l’aveva notato, poiché il busto è stato tranciato di netto dal resto del corpo, lasciando il volto e parte delle spalle.
    Si susseguono mille emozioni, l’una fusa all’altra. Stupore, rabbia, delusione, tristezza, rassegnazione.
    Quest’ultima lo colpisce come un cazzotto nello stomaco, e il giovane, istintivamente porta le mani in grembo, come a proteggerlo da quel dolore bloccando un’ulteriore assalto.


    *Porca puttana... Sono MORTO!!!Dannazione!!!Come si fa a morire su un dannato aereo precipitato!!!Avrei preferito morire con la polizia alle calcagna... M’ha... comunque sia sarei morto... o qui o là...
    Sono morto in maniera inutile... come lo è stata la mia vita del resto... forse ho finito di scontare la mia pena...*


    Indi posa il suo sguardo sul petto. Aveva notato gli altri passeggeri indicarsi qualcosa fra loro, ma non ci aveva badato, troppo preso dall’esporre la propria domanda alla felice coppietta... morta...
    Vede una catena fuoriuscirgli dal petto, con una decina di anelli, color ferro. Nota come l’ultimo anello sia stranamente incastonato nel suo petto. Pensa


    * Ma... da quando ho questa catena al petto?mmm... da quando sono morto forse?bèh di certo prima non l’avevo... però devo dire che quasi quasi sta bene con la croce... forse potrei tenerla... *

    Curioso porge la mano destra verso la catena, per afferrarla ed esaminarla meglio. Mentre le dita affusolate del ragazzo stanno per toccare il freddo metallo, sente un urlo. Identifica la direzione dell’ululato come il luogo dove si trova la stiva e istintivamente alza il capo e volgendolo verso di esso, accantona l’idea di esaminare la catena.
    Allarmato e vigile decide d’avviarsi verso il loco da cui è giunto l’urlo.
    Si muove con passo leggero, semi accovacciato, cercando di essere il più silenzioso possibile.
    Subentra un mix tra paura e adrenalina, che lo rende particolarmente attento ai dettagli, i suoni, alle sfumature. Sente il rumore di passi verso di lui. Decide di nascondersi fra un paio di sedili, accovacciandosi ancor meglio, così da nascondere il corpo tranne una piccola porzione di viso, quel tanto che basta per dare spazio all’occhio sinistro di guardare ciò che si sta avvicinando.
    Mentre eccitato e spaventato attende, si ritrova a pensare


    *Di sicuro è quel bastardo che m’ha ammazzato. Se s’avvicina, prima lo uccido poi gli apro il cranio e lo uso per berci il suo sangue... certo che se ti degnassi di farti vEEe...!*

    Infierisce verso l’ipotetico aggressore, per poi rivolgersi verso la Creatura, la quale fin’ora non s’è degnata di mostrarsi, fintanto che il giovane Toukai non le ha chiesto di palesarsi.
    Diversamente dalle scorse volte, in questo caso la creatura, è subentrata senza lasciare al giovane l’opportunità di controllarla. Si è attivata, unendo le due coscienze ad un livello più profondo.


    *Era ora... *

    Indi esce dai suoi pensieri attendendo il fautore di quelle dannate urla strazianti, pronto a tutto

     
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    L' autore di quelle urla strazianti si palesa immediatamente davanti a te, impattando violentemente contro lo schienale del tuo improvvisato riparo con un rumore umidiccio e raccapricciante, o per lo meno si palesa ciò che ne resta; si tratta infatti della parte superiore di una donna giapponese sulla quarantina, ti chiedi quali possano essere stati i suoi pensieri prima della morte, ma la sua espressione ti fa capire che forse è meglio non pensarci.

    Ti sorge spontaneo domandarti quale malefica e depravata creatura, a parte te ovviamente, sia in grado di fare cose mirabolanti come dilaniare un essere umano a mani nude, e nel profondo del cuore ti accorgi di invidiarla un po'.

    Grida di terrore si spargono per l'aereo alla vista dei pezzi umani che volano fuori dalla stiva, e tutti si accalcano verso l'uscita per allontanarsi dalla bestia assassina, lasciandoti solo. Con un botto assordante la pareteche divide la zona passeggeri dalla stiva esplode verso l'esterno proiettando una miriade di frammenti affilati come rasoi. Quando rialzi il capo vedi un'ombra scura che pian piano emerge dall'oscurità, due lumi gialli fissano con odio la folla ammassata all' uscita ...

    image


    Improvvisamente ti accorgi di stare tremando, è qualcosa che non sentivi da tempo, è la paura.
    Poi senti un dolore lancinante al petto, e abbassi lo sguardo temendo che un frammento ti abbia centrato in pieno petto.

    Ed è così, un frammento di lamiera è conficcato in profondità nel tuo stomaco, ti abbassi e ti rannicchi in terra in posizione fetale mentre un dolore lancinante ti fa mugolare in preda agli spasmi, tutto si fa nero attorno a te.

    Quando ti risvegli senti un muggito echeggiare da lontano, la scheggia si trova infilata in profondità nel sedile; appena ci pensi ti viene da ridere, sei incorporeo, è impossibile che qualcosa ti ferisca, ma allora cosa è stato quel dolore?

    Quando abbassi lo sguardo gli anelli sono diminuiti....che strano

    CITAZIONE
    Che cosa sarà successo? Fammi un bel post di riflessione in cui racconti cosa ti è successo e le tue impressioni su quello che adesso ti stà accadendo.
    Fortunatamente il mostro sembra essersene andato.

     
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  5. Toukai
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    Appostato in attesa Toukai vede qualcosa scagliarsi verso di lui, e guidato dall’istinto, va a coprire anche quella poca parte di sè dietro il resto del sedile. Sente rumore di umido, viscido.

    *è Il Maledetto...?*

    Attende qualche istante, quel tanto che basta da fargli sentire il colare giù di qualcosa

    *mmm...se fosse quel Dannato di certo avrebbe sentito il rumore del mio respiro...*

    La sua mente fà un rapido collegamento tra il rumore umidiccio dello schianto e i corpi squartati di quelli che erano stati i passeggeri dell'aereo, sparsi ovunque...
    La risposta gli piomba in mente come fosse scritta.


    *Bastardo ne hai ammazzato un'altro quindi...*

    Indi si alza, e porge i il suo sguardo sul cadavere della donna, rimanendo prima impaurito dall'espressione della donna, contratta in una smorfia di terrore, poi ammaliato dal macabro caos creato in quel mucchio di carne, ridotto a brandelli.

    *Ma guarda tè!'sto qua ha veramente un dono per ste cose...guarda come è strappato il ventre di questa baldracca...sembra essere staccato letteralmente, da qualcosa di estremamente forte...ma sopratutto la faccia di questa donna...i lineamenti contratti, come avesse visto Il Porco apparirgli in sogno, per poi trasformarsi in chissà quale incubo tremendo...*

    Mentre i pensieri gli corrono per il cervello, Toukai guarda il corpo con un bagliore omicida nel volto, la bocca arricciata in un ghigno maledetto. La faccia di chi ha voglia di uccidere. Questo percepirebbe chiunque lo vedesse in questo momento. Ed avrebbe ragione. Un paio di secondi di contemplazione e adorazione passano prima che Toukai si ritrovi a pensare, con una naturalezza spaventosa:

    *mmm...voglio incontrarlo, deve dirmi come ci riesce...non può continuare ad ammazzarli senza invitarmi a far baldoria con lui!!!magari...potrei ammazzare anche lui dopo...hihi*

    Una risatina, isterica e maligna, come solo nei film si ha l'occasione di udire. Eppure, in questo caso nella mente del ragazzo, la sua voce assume proprio questo suono. Egli stesso si rende conto della sua risatina, e anzichè preoccuparsi sgrana gli occhi e apre la sua dentatura, lievemente ingiallita dal fumo, a tutto campo, il tutto in un'espressione palesemente folle e desiderosa di sangue... e proprio di questo, decide di cibarsi... allunga una mano verso il cadavere, posa un dito ove il sangue è copioso e fresco, ci muove il dito, come si fà col pane quando resta un pò di sugo nel piatto... indi l'avvicina alla sua bocca osservandola per un paio di secondi. nel frattempo pensa

    *Quanto sangue...!è sprecato per dei sedili cosi schifosi...sarebbe un'affronto per chi non ne ha lasciarlo qua...però...ha un bel colore...chissà che sapore ha...?*

    Indi come un neonato, il quale và alla scoperta del mondo mettendo ogni cosa che trova in bocca, per scoprirla vedendola e poi assaggiandola, Toukai fà la medesima cosa. Osserva e poi ingurgita il sangue...
    Sente il fluido scendergli nel palato e commenta fra sé e sé


    *mmm... che cagata...pensavo fosse più saporito...*

    Umido, appiccicoso, salaticcio... Si aspettava qualcosa di più...
    Sente un rumore, il fragore di qualcosa che và in pezzi. Fa in tempo a girarsi verso L’epicentro dell’accaduto, già pronto a scattare, pronto alla ressa, pronto all’omicidio... Ma quando si volta, vede un’essere che non aveva mai visto, una specie di ranocchio alto un metro accucciato, con degli occhi gialli che scrutano con odio…
    Toukai risponde all’essere con altrettanto odio nello sguardo, digrignando i denti, mentre il suo pensiero lavora


    *Eccoti finalmente...! certo chè... ma che cazzo è?!?!? Un mostro...?m’ha, sticà, tanto l’ammazzo lo stesso... magari è anche Buono da mangiare...Anche se dall’aspetto non si direbbe...*

    Mentre è distratto da tali pensieri, un botto assordante colpisce le sue orecchie. Non fa in tempo ne a coprirsi le orecchie ne il viso …
    Sente solo un fortissimo dolore allo stomaco, sente la sua carne lacerata da qualcosa, un pezzo di ferro riesce a scorgere, null’altro, e mentre i suoi recettori dolorifici mandano in fiamme il suo corpo per le pulsazioni che inizia a mandare, Toukai cade in ginocchio, poi a terra, rantolando e gemendo...


    *Porca di quella Vacca Addolorata!!!Che cazzo di dolore di merda!!!*

    Altri pensieri non corrono per la sua mente, se non variazioni di quest’ultime frasi...
    Finchè la vista si annebbia, e incapace di trattenere gli occhi aperti, il mondo si dipinge di nero, un nero che sa di nulla...

    Riapre gli occhi, torna a vedere il mondo al quale è stato legato per quasi un ventennio. La sua mente è avvolta da un’alone di incredulità, e con sarcasmo prova a dare una spiegazione a quello che gli sta succedendo, a partire dalla lamiera che in teoria gli aveva trapassato lo stomaco, mandandolo al tappeto, gemente come un pupo in fasce, al quale gli si toglie il ciuccio o il biberon mentre è ancora affamato.
    Sente che la bestia non l’ha abbandonato, anzi, sente che oramai non si scinderà mai più da lui, e in parte ne goisce... dà molte soddisfazioni...


    *AHAHAHAHH!!!!MA DOVE MINCHIA SON FINITO?!?!??!che razza di fine avrei fatto???uno muore, ha un finto corpo galleggiante, e si trova a soffrire quando si viene trapassati da una fottuta lamiera???che poi ora che ci penso bene…perché sta dentro al sedile se m’ha preso in pieno lo stomaco...?mmm... molto strano... però... SONO MORTO!M’ha... O MIO DIO! CHE NON SIA L’INFERNO?!?!?!??!!o Porco!bhè, ripensando a quel mostriciattolo... ha squartato tutti quelli dentro a sto volo qua... però mi pare strano, perché ci sarebbe stato tutto quel macello appena sono uscito dal bagno...? che sia tipo un diavolo o qualche spirito demoniaco che aveva voglia di fare no spuntino co sti rincoijoniti???Porca Eva, pare di essere dentro a qualche testo dei Cannibal Corpse!!! Dovrei raccontarije de sto macello, così avrebbero di cui scrivere un bel po’..ahahahah!!!*

    SPOILER (click to view)
    Cannibal Corpse: gruppo heavy metal che nei testi cita stragi. torture, squartamenti ed altri elementi sulla stessa linea d'onda.


    Ma mentre ride fra se e se, un altro pensiero, molto meno felice gli piomba in mente...

    *Questo è l’inferno... Come io ho covato la morte dentro mia madre, nel suo utero per 9 mesi... che non sia la mia penitenza quella di esser trafitto per l’eternità da lastre di freddo e tagliente metallo...? Se così fosse...*

    Porta la mano allo stomaco, in preda a moto di paura, gelida e pungente, e come un senso di verità, come se questa fosse l’unico motivo di ciò che stava accadendo. Mentre tutto va in secondo piano, e Toukai inizia a deprimersi all’idea, si ritrova a contare gli anelli della sua catena e stranamente nota che sono pochi molto pochi...


    *Che indichino ancora le morti che devo compiere prima di espiare la mia Colpa...? m’ha, prima ce ne erano parecchie di più... forse in base a quanto dolore provo diminuiscono...? che non sia un metro per farmi capire quanto mia madre ha sofferto per colpa mia...?*

    Continua a pensare, mentre con la destra mano afferra e stringe la catena, fino a sentire maggior dolore, fino a cercar quasi di ferirsi la mano e farsi morire dissanguato. L’idea non gli dispiace...

     
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    Bah, il tuo tentativo non ha certo maggior successo diquantone ha avuto il rubare l'orologio del tuo amico, la catena non si smuovedi un millimetro e continua a pendere inerte dal tuo petto, come sembra osservare la figura dietro di te.

    Una farfalla perfettamente nera vola davanti a te mentre uno stranofruscioalle tuespalleti fa trasalire.

    In preda al terrore( sì, in preda al terrore, per quanto strano possa essere che uno come te provi paura è così hai ,capito bene) pensando che la bestia sia dietro di te ti giri solo per scoprire che ciò che ti stà guardando è uno strano tipo avvolto in un nero kimono.

    Egli sfoderando una katana ti dice con fare affabile.

    Non preoccuparti giovane ragazzo, mi occupero io della creatura la dietro, non avere paura.

    Detto questo scompare, lasciandoti con più dubbi che altro.
    Che diavolo starà succedendo?
     
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  7. Toukai
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    Niente accade...stringe, ma ne si ferisce la mano, ne sembra soffrire...
    Sente salirgli in corpo una grande rabbia, ma proprio mentre accade ciò, toukai vede uno svolazio di una piccola farfalla nera, che con le sue delicate ali gli vola prima intorno alla mano che stringe la catena, poi vicino al viso, sparendo sopra la testa del ragazzo.
    Toukai segue il balletto ordito dalla farfallina nera, e mentre mille domande iniziavano a pender vita nella sua mente...
    Un fruscio.
    Sgrana gli occhi, mascella serrata, corpo irrigidito dalla paura


    *Farfalla di merda... me so distratto... se è L’artista de prima... non ho scampo... potrebbe linciarmi in un secondo... fottute farfalle!!!*

    Spaventato e sorpreso di esserlo, si volta caricando il braccio destro, pronto a colpire, mentre piega il sinistro in modo da poter azzardare una guardia, seppur inutile contro la creatura.
    Appena si volta nota lo strano individuo, vestito di un kimono nero, con una spada penzolante al fianco...
    Uno sguardo misto a scetticismo e a sorpresa compare sul volto di Toukai, mentre verbia senza pensare su


    °E tu chi cazzo saresti...?°


    Dunque ode le parole dello straniero, indi la sua espressione passa da stupita e scettica, a totalmente cinica.

    °A si...?e chi te lo avrebbe chiesto...?°


    Detto questo vede lo strampalato vestito da donna che scompare dalla sua vista, lasciandogli alcuni attimi per riflettere

    *Mmm... Odio chi non me risponde... però... ha detto che avrebbe pensato alla creatura... sicuramente si riferisce a quello sgorbio che ha ridotto sto scafo ad una galleria d’arte... forse potrei dargli una mano... ma perché? Infondo non so nemmeno chi sia... e anzi, vuole accoppare quello che deve insegnarmi a fare sti capolavori... No, non posso permettergli di ammazzarlo prima di farmelo conoscere... anzi, se vuole accopparlo vuol dire che sono nemici... quindi è un mio nemico a priori... però c’ha na spada la geisha... a mani nude difficilmente potrei essere d’aiuto...*

    Mentre i suoi pensieri corrono per la sua mente, osserva il loco, in cerca di qualcosa che potesse fungergli da arma, così da poterla utilizzare contro il nuovo giunto.
    Vede la lamiera che poco prima lo aveva trapassato, facendolo contorcere dal dolore.


    *Aaaaah... Tu sei perfetta! La userò per fargli provare lo stesso dolore che ho provato io. Potrei infilarla dentro uno dei suoi occhi, e vedere come si contorce dal dolore, e, in preda ai movimenti conficcare l’asta ancora più in profondità... si, potrebbe essere una bella prova di fedeltà da dimostrare all’artista...*

    Indi s’avvicina ad essa e la afferra con entrambe le mani, e inizia a tirare, tentando di sfilarla dal sedile. Non riuscendoci al primo tentativo riprova usando anche la gamba destra, appoggiandola al sedile, tirando e spingendo con braccia e gamba.

    *Guarda se viene via sta baldracca!!!Dai mannaggia al clero, esci da qua!!!*

    SPOILER (click to view)
    “mannaggia al clero” non è considerata una bestemmia, poiché il clero, in quanto uomini di fede non sono Entità Sacre, indi invettive o quant’altro nei loro riguardi non possono considerarsi bestemmie.


    Una volta uscita dalla sua cavità, Toukai l’afferra con entrambe le mani, soppesandola e oscillandola, in modo da capire come usarla al meglio. Decide di prendere il pezzo di metallo con entrambe le mani, posizionandolo in verticale, portando la mano sinistra, posta più in basso, all’altezza del bacino.
    Indi s’avvia nella direzione dove è scomparso l’individuo, cercando di far meno rumore possibile, e tenendo orecchie ben attente ad ogni minimo fruscio.


    *Bene Geisha, preparati ad esser aperta... un’ultima volta...*
     
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    mentre ti appresti a portare a termine il tuo folle piano arranchi disperatamente tra i sedili lordi di sangue e di frattaglie provenienti dai passeggeri.

    Trovare dove si trovano i due combattenti è piuttosto semplice e ti lasci guidare dal rumore di acciaio che si scontra, urla laceranti ed imprecazioni si spandono nell'aria mentre lo shinigami affronta il responsabile di quel massacro.

    Sei quasi arrivato quando un dolore al petto ti colpisce facendoti accasciare al suolo, quello che pensi sia causatoda un infarto è in realtà la catena che ti legava al tuo corpo, adesso recisa e che cosparsa di bocche fameliche ti sta divorando il petto, a quanto sembra la tua durata vitale si stà accorciando, devi trovare in fretta un modo per farla smettere.

    CITAZIONE
    A te la risposta; ricordati però che geisha è femminile! Lo shinigami è un uomo >_<

     
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  9. Toukai
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    SPOILER (click to view)
    lo so, anzi, è fatto apposta... è vestito da donna, ergo, per Toukai è una gheisha...^^


    Procede dunque, portandosi dietro quel pezzo di metallo, pronto a colpire senza esitazione. Pronto a stroncare vite, come aveva gia fatto poco tempo addietro. Ma è davvero certo di poter parlare di stroncare vite? In fin dei conti ha constatato di essere morto... quindi, pensare di uccidere lo lascia stranito e titubante...

    Posso veramente parlare di uccidere...?Io da quel che ho visto sono morto... ma... quelli che come me dovevano essere i sopravvissuti, se così vogliamo chiamarli, che fine avranno fatto...?eppure qua in giro non vedo nessuno, ne tantomeno sento, o ho sentito altre voci, a parte la voce di quella puttana... che... possa essere stato...?

    Capisce cosa è accaduto, o meglio il suo prodigioso intuito lo porta a capire che l’essere, da lui denominato “l’artista” evidentemente è un mostro che si ciba di quelle che teoricamente dovrebbero essere anime, o spiriti, o fantasmi, o qualsiasi appellativo quest’ultime acquisiscano nel momento della morte. Comprende che quello che sta facendo è pericoloso... che potrebbe costargli di nuovo la propria vita... E la cosa lo terrorizza e alletta allo stesso tempo...

    mmm... dunque sto mostro mangia i fantasmi dei rincoglioniti che restano su sto mondo di merda... Devo capire come diventare come lui!!!Magari è come per i vampiri, basta che mi succhia un po’ di sangue da sto inutile corpo e posso diventare come lui!Cazzo! sono morto, che minchia di sangue dovrei avere... mmm... magari potrei offrirgli parte del mio corpo morto, oppure potrei accoppare un po’ di gente e sacrificargli le anime per saziare la sua fame... sempre ammesso che io riesca a farlo... però ho alzato sta sbarra... quindi potrei tornare a Divertirci!!!

    Mentre verbia l’ultima frase nella sua mente, un sorriso a 36 denti, paurosamente pazzo si dipinge sul di lui volto. Gli occhi si aprono, le narici si dilatano, il tutto in una macabra smorfia assetata di sangue e potere. Non perde più tempo a fare insulsi ragionamenti. Parte spedito verso il rumore di battaglia che viene dallo scafo, poco più in là.
    Sente i rumori del cozzare di ferro su carne, e spesso ferro su ferro.
    Ogni colpo lo eccita, provocandogli fitte di piacere e di lussuria, come quando durante un rapporto, si dà una stoccata di particolare vigore. Si sente inebriato da questo piacere, sente di non voler fare altro che unirsi allo scontro, di sentire la sua rabbia omicida esplodere e inondarlo di piacere.
    Ogni colpo il suo ghigno si fa più efferato, più malvagio, i suoi lineamenti sempre più inclinati, fino quasi a trasformarsi in una maschera di puro odio, rabbia e piacere.
    Ma questo è nulla rispetto al suo godimento quando ode suoni di carne lacerata, di sangue che schizza sulle pareti, donando quel gocciolio sinistro, macabro ed umido allo stesso tempo.
    Senza accorgersene ha iniziato a correre, tenendo il suo ferro con una mano sola, bava alla bocca come un cane rabbioso, ebbro di piacere.
    Mentre sente cozzare il ferro contro lo scafo dell’aereo, ebbro di eccitazione per il fatto che tra pochi istanti potrà unirsi alla carneficina, sente un dolore al petto.
    Arresta la sua corsa.
    Porta una mano al petto, dove sente il dolore dilagare.
    Prova dolore, tanto dolore.
    Incredulo e sofferente s’accascia sulle ginocchia, appoggiandosi a terra con entrambe le mani.
    Mentre fa ciò, non si accorge di aver sotto di se alcuni resti di un cadavere, e purtroppo scivola su un pezzo di budella di qualche povero passeggero squartato poco tempo addietro. Nello scivolare riesce a voltarsi lievemente, quel tanto che gli consente di cadere su di una spalla e il relativo braccio. Un’altra fitta al petto lo costringe a voltarsi pancia all’aria, muovendolo come avesse delle convulsioni.



    Ma CHE CAZZO MI SUCCEDE!!! - bestemmia animatamente e ripetutamente - DANNAZIONE!!!AAAHAAAHAH!!!

    Libere le mani dal randello di ferro che teneva con la mano destra, perso nella caduta, riesce ad alzare lo sguardo fino a guardare il suo petto, l’origine del suo dolore. Vede, nel punto ove v’era la sua catenella, dei dannati mostriciattoli tutta bocca che stanno mangiando quell che rimane della sua neo appendice. Dato il dolore, istintivamente porta la mano all’estremita della catena, e tenta di tirarla via, sperando di far cessare quel dolore, il quale, più che forte, viene visto inopportuno...

    Dannate Boccacce!!!Non Ho Tempo Per Cazzeggiare Con Voi!!!Ho Da Massacrare Quella Gheisha!!!AAHAHAHAHAA!!!
     
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    A quanto sembra il tuo tentativo di far cessare la corrosione è fallito, le bocche continuano a divorarsi vicendevolmente con foga, sollevi con aria preoccupata la mano, eon orrore vedi un enorme solco sanguinolento che ne attraversa il palmo mettendone a nudo le ossa.

    Il dolore ti percuote mentre sprofondi sempre di più nella pazzia, poi improvvisamente ti appare qualcosa davanti agli occhi, sembra una bolladi pace e serenità, in fondo al cuore la senti e capisci, è la tua unica possibilitàdi fermare il dolore ed ottenere la pace; tuttavia senti anche qualcosa che preme alle tuespalle, è una crepa nel tessuto stesso della tua mente, cosparsa di denti e zanne che stilla liquidi e pus infetto, essa è foriera di dolore,morte, pazzia,però ti promette potere, molto potere.

    Adesso sei davanti ad una scelta, quale delle due strade prenderai?

    CITAZIONE
    Ooook, adesso devi prendere una decisione, entrambe portano alla tua evoluzione in hollow, ma in due modi diversi che influenzeranno il carattere del tuo personaggio, scegli bene,perchè la scelta che farai adesso ti accompagnerà sino all'energia gialla.
    (Ah, una puntualizzazione, visto che sei giapponese nel GDR, limita l'uso del dialetto nei post, aiuta a caratterizzare meglio il pg^^)

     
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  11. Toukai
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    Ancora dolore. La mano devastata da quelle maledette boccacce, hanno divorato e strappato la carne dal giovane ragazzo, fino a mostrarne il bianco osseo, intriso di sangue che scende copioso.
    Urla, con forza e vigore, come a cercare di cacciare via quel dolore lancinante che lo sta rendendo folle.
    Vede di fronte a se la bolla di pace e tranquillità. La sente, la vede nella sua mente, sente che è l’unica via di salvezza, per scappare da quella morsa dolorante che lo attanaglia. Si getta a capofitto verso di essa, come un pulcino bagnato che cerca di volare sotto la pioggia scrosciante fino all’albero più vicino, per trovare riparo da essa.
    Ma mentre cerca di afferrare questa bolla di pace, qualcosa, di ancora più doloroso, purulento, schifoso oltre ogni maniera, comincia a prendere vita dentro la sua mente. Con gli occhi della mente si volta e vede la raccapricciante scena di pus e liquidi che schizzano a fiotti dalla ferita creatasi nella sua mente. Solo a fissarla sente ancora più dolore e il ribrezzo si fa sempre più forte, quasi a farlo arrivare a rigettare quel che non mangiava da parecchio...
    Scappa da quest’ultima, impaurito e schifato, prossimo al terrore, quando però inizia a percepire il potere che da essa deriva. Nella mente, con tono altisonante come ci si trovasse di fronte a un giudice, in una stanza vuota, dove la voce viene amplificata e rafforzata, Toukai parla a se stesso


    Sporco cane... da quando in qua meriteresti la pace...? Sai bene di quali delitti ti sei macchiato... Tutti quei ragazzi al concerto... Ricordi le labbra spaccate, i lividi, e le ferite che gli hai fatto... il male e il dolore che hai portato... oppure, ricordi quando hai ucciso tuo Padre...? senza nemmeno guardarlo in faccia, l’hai preso e strangolato... senza provare rimorso, preoccupazione o alcun risentimento... hai fatto quel che la tua mente malata ti diceva di fare... hai ucciso a sangue freddo... hai Goduto nell’uccidere... per non parlare di lei...

    Mentre Toukai parla a se stesso rivive tutte quelle immagini, ignorando il dolore che lo stava squarciando e divorando... resta impassibile di fronte a tutti gli omicidi che ha commesso, anzi le emozioni che prova gli fanno intendere che lo avrebbe rifatto e che magari avrebbe cercato di fare ancor meglio, causando più dolore e più sangue da pulire... Queste sono le emozioni che prova, finchè nella sua mente schizzata non si palesa la frase “per non parlare di lei”, in quel momento, tristezza, rammarico, odio, rabbia, rancore... e mille altre sfumature di queste sensazioni, una fusa alle altre, prendono a vorticare per il petto del ragazzo.
    Con occhi sgranati, più dal dolore che per i propri sentimenti, Toukai riprende a parlare a se stesso con lo stesso tono


    Hai ucciso tua madre... l’unico essere che avrebbe potuto donarti gentilezza e amore, come in una vera famiglia... hai covato nell suo ventre per 9 mesi, e al momento della schiusa, anziché portare gioia e affetto, hai solo portato morte e desolazione... hai rovinato tutto... sei l’essere più schifoso di questo mondo... non meriti e mai dovrai raggiungere la pace... per lo schifo che hai causato in questo mondo... E poi sei gia schifoso, un po’ di pus e pustole virulente non potrebbero che abbellirti...

    Toukai crede in quello che dice. Per lui è il fondamento di questa terra. Le leggi universali che guidano questo mondo, e come tali, sono giuste e vanno seguite. Non batte ciglio. Sa quello che deve fare. Non può ne mai potrà concedersi la pace. Lui essere maledetto, propriamente chiamato “disgrazia” nella sua lingua natale. È il suo destino. Ne è convinto. Sa che è l’unica via che quell’anima dannata potrà mai seguire, poiché seguirne altre, sarebbe un’onta tremenda per colei che lo ha generato e messo al mondo... ritrovarla in quello che suppone sia il paradiso, non è decisamente il suo caso... finchè sarà in grado di ragionare dovrà pagare per il suo peccato.
    E così con tono tranquillo, ignorando ancora il dolore che gli stava squarciando le viscere, dalle budella al petto, pensa con tranquillità:


    Si, sono stato un’idiota. Non è per me la pace. Io DEVO soffrire... che ingenuo che sono stato a pensare di poter trovare un po’ di conforto nella morte... quel che si fa in vita, a quanto pare, si finisce di scontare anche dopo la morte... Addio mondo di merda... morirò, o rinascerò, o mi perderò per sempre, lo farò espiando il mio peccato... addio madre, avrei ucciso il mondo intero per poter anche solo sentire il suono della tua voce, apprezzare il candore del tuo viso, sentire il calore del tuo corpo... perdonami...

    Pensato ciò, Toukai si butta a capofitto verso quell mostro orripilante che sta prendendo vita nella sua mente. Soffre sempre più, ma anche se non riesce a contenere i propri sbalzi, i fremiti dovuti al dolore, nella sua mente regna una calma glaciale, dovuta dalla sua determinazione ferrea.

    SPOILER (click to view)
    Ok, cercherò di evitare troppe "dialettate", anche se essendo nato e vissuto a roma, penso che dopo un pò ti entri nel sangue il modo di fare alla romana...^^
     
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    Così hai deciso,con grande disprezzo della tua sanità mentale ti getti in quella voragine purulenta.Pus infetto, liquidi maleodoranti e fluidi neri che ustionano la carne scendono su di te bruciandoti la pelle che inizia a staccarsi in grossi brani, pustole infette crescono sul tuo volto deformandolo e rempiendoti i polmoni di catarro e materia morta cheinizia adintasarei tuoi canali respiratori, la tua carne imputridisce a vista d'occhio lacerandosi e facendo fuoriuscire le tue budella su cui banchetta uno stuolo di larve mollicce e biancastre che iniziano a divorare allegramente le tue interiora. Ululi di dolore, ma a metà di quel grido disperato la tua lingua gonfia e verdastra si stacca cadendo in una pozza di sangue nero e grumoso.

    Una voce catarrosa e fischiante rimbomba nel tuo cranio ormai pieno di una pappa grigia e fumante che altro non era che il tuo cervello, tuttavia funziona ancora solo per uno scopo, per farti assaggiare tutto il dolore che provi mentre la febbre scuote le tue membra ora gonfie e torturate da lebbra, scabbia e dio solo sa cos'altro.

    Volevi il potere stupido sciocco? Allora assaggiane le conseguenze Khuoffhokoffhfohoff
    Ride con un tono simile a quello di una creatura che sta per morire soffocata.

    Davanti a te appare uno specchio la cui cornice bronzea è ossidata e macchiata dalla ruggine, in essa si riflette una creatura orripilante, inguardabile, i cui lineamenti sono sfigurati dal decadimento e dalla rabbia, irriconoscibile a qualunque essere umano si contorce sul pavimento mentre suda un sebo vischioso e verdastro.

    image


    La voce parla di nuovo.

    Stolto ragazzo, rispondi alla mia domanda adesso, cosa mostra quello specchio? Cosa ci vedi? Rispondi finche hai un corpo con cui farlo. Kuhoffhokhoffhokhof

    Vomiti una boccata di sangue putrido in cui galleggiano placche di catarro miste a larve,latua pelle emana calore come un mucchio di braci mentre la febbre ti tortura, il tempo a tua disposizione si accorcia.

    CITAZIONE
    Ferite Attuali 24/48

    CITAZIONE
    Ragazzo,sei in grossi guai, finchè non mi darai la risposta corretta continuerai a perdere ferite fino a quando....beh, augurati di non scoprirlo
    -Ah,voglio Post lunghi e dettagliati, il materiale di cui parlare non ti manca^^-

     
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11 replies since 23/3/2009, 19:07   198 views
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